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Vecchio 02-12-2011, 22:12   #1
Principiante
L'avatar di lonely_man
 

Abituato a lottare tutti i giorni per qualcosa, in preda a una difficoltà dopo l'altra ... quando per un attimo mi rilasso arriva la noia,
e qui arriva un malessere diverso, a differenza delle preoccupazioni o dello stress, che bene o male ho sempre affrontato, non riesco a gestire i momenti opposti.
E' un malessere profondo, come un qualcosa che non c'è, uno stimolo , una voglia di fare, un'attività piacevole.
Quando ho degli obbiettivi imposti in un modo o nell'altro li porto avanti... ma quando devo essere io ad imporli, tutto diventa pesante e noioso,
mi manca la spinta per impegnarmi a fondo nelle mie idee, le trovo sbagliate o impossibili. Ogni volta che comincio qualcosa, finisco per abbandonarla,
anche perchè sogno sempre troppo in grande, vorrei fare cose importanti di valore , penso e ripenso, ma poi all'atto pratico seppur iniziandole
finisco per abbandonarle.
Questo riguarda tutti gli ambiti, passioni, amicizie, idee.... tutto, ammiro chi riesce a essere fiero di sè delle proprie idee, "chi si sa vantare" (anche se spesso poi lo fa piccole cose o sciocchezze),
io non ci sono mai riuscito, non sono mai completamente soddisfatto, anche quando gli altri mi fanno notare che ho fatto bene , io penso a quello che manca.

Vorrei imparare ad apprezzare ciò che faccio nel bene e nel male... e accettare tutto ciò che viene...vederlo mezzo pieno il bicchiere anzichè sempre mezzo vuoto....

Riflessione di oggi ....che vorrei condividere con voi.......
Vecchio 02-12-2011, 22:21   #2
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

sì, a volte anche io ho queste sensazioni, più che altro a mi frega la pigrizia che unita alla fobia mi tarpa le ali ogni volta.....i miei progetti e idee non sono pretenziosi, anzi, sono piccole cose, nulla di che...eppure molto spesso mi capita di non riuscire nemmeno a passare dalla teoria alla pratica...
Vecchio 02-12-2011, 22:52   #3
Esperto
L'avatar di monmer88
 

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Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
sì, a volte anche io ho queste sensazioni, più che altro a mi frega la pigrizia che unita alla fobia mi tarpa le ali ogni volta.....i miei progetti e idee non sono pretenziosi, anzi, sono piccole cose, nulla di che...eppure molto spesso mi capita di non riuscire nemmeno a passare dalla teoria alla pratica...
già, anche per me è così! Mi sembra di nuotare controcorrente anche per realizzare i più piccoli progetti
Vecchio 02-12-2011, 23:09   #4
Banned
 

Tutto molto condivisibile!
Vecchio 02-12-2011, 23:19   #5
Esperto
L'avatar di g.v.f
 

Quando mi metto in testa di fare una cosa ci metto sempre impegno (parlo di attività che non entrano in contrasto con le mie paure) se no nella mia vita non farei niente, solo casa scuola casa scuola....però nel complesso non sono fiero di come sto mandando avanti la mia esistenza.
Vecchio 03-12-2011, 01:58   #6
Banned
 

Questa discussione mi fa venire in mente un passo di un libro che ho letto (Goleman, Intelligenza emotiva) che parla dello stato di flusso. Una sorta di estasi in cui ci si trova quando si dà il meglio di sè in un'attività che si ama, ottenendo i migliori risultati senza nemmeno sentire la fatica e lo scorrere del tempo.
"Riuscire ad entrare nel flusso è la massima espressione dell'intelligenza emotiva; il flusso rappresenta forse il massimo livello di imbrigliamento e sfruttamento delle emozioni al servizio della prestazione e dell'apprendimento. Nel flusso le emozioni non sono solo contenute ed incanalate, ma positive, energizzate ed in armonia con il compito cui ci si stà dedicando. Essere intrappolati nella noia e nella depressione o nell'agitazione dell'ansia significa essere fuori dal flusso. [..]Si tratta di uno stato in cui la consapevolezza si fonde con le azioni e nel quale gli individui sono assorbiti in ciò che stanno facendo e prestano attenzione esclusivamente al loro compito.[..]Il flusso è uno stato in cu l'individuo si disinteressa di sè, l'opposto del rimuginare e del preoccuparsi. [..] Sebbene l'individuo in uno stato di flusso dia prestazioni al massimo livello, non è mai preoccupato di far bene, non indugia a pensare al successo o al fallimento: il puro e semplice piacere dell'atto in se stesso basta a motivarlo. [..] Gli individui sembrano concentrarsi in modo ottimale quando si richiede loro qualcosa di più del solito, ed essi sono in grado di darlo. Se si pretende troppo poco, si annoiano. Se devono tenere sotto controllo troppe cose, diventano ansiosi. Il flusso è possibile in quella fragile zona che si trova tra la noia e l’ansia. [..] Osservare qualcuno che si trova nello stato di flusso dà l’impressione che i compiti difficili siano facili. Questa impressione riflette ciò che accade nel cervello, dove si ha un paradosso simile: i compiti più difficili sono eseguiti con un dispendio di energia mentale minimo.[..] In generale, tutto questo conferma quanto sia fondamentale la capacità di incanalare le emozioni verso il raggiungimento di un fine produttivo; essa può manifestarsi nel controllo degli impulsi e nel rinvio delle gratificazioni, nel regolare gli stati d’animo in modo che essi facilitino invece di ostacolare il pensiero razionale, nel trovare la motivazione per insistere e provare – provare ancora – nonostante gli insuccessi, oppure nel trovare i modi per entrare nello stato di flusso e dare quindi prestazioni ottimali: in ogni caso, tutti questi comportamenti indicano che, applicata ai nostri sforzi, l’emozione può rivelarsi un motore potente, capace di dare loro maggiore efficacia
Vecchio 04-12-2011, 22:23   #7
Principiante
L'avatar di lonely_man
 

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Originariamente inviata da roberta Visualizza il messaggio
Una sorta di estasi in cui ci si trova quando si dà il meglio di sè in un'attività che si ama, ottenendo i migliori risultati senza nemmeno sentire la fatica e lo scorrere del tempo.
Nel flusso le emozioni non sono solo contenute ed incanalate, ma positive, energizzate ed in armonia con il compito cui ci si stà dedicando.
Si sarebbe magnifico vivere così

Quote:
Originariamente inviata da roberta Visualizza il messaggio
Essere intrappolati nella noia e nella depressione o nell'agitazione dell'ansia significa essere fuori dal flusso.

In generale, tutto questo conferma quanto sia fondamentale la capacità di incanalare le emozioni verso il raggiungimento di un fine produttivo; essa può manifestarsi nel controllo degli impulsi e nel rinvio delle gratificazioni, nel regolare gli stati d’animo in modo che essi facilitino invece di ostacolare il pensiero razionale, nel trovare la motivazione per insistere e provare – provare ancora – nonostante gli insuccessi, oppure nel trovare i modi per entrare nello stato di flusso e dare quindi prestazioni ottimali: l’emozione può rivelarsi un motore potente, capace di dare loro maggiore efficacia[/U]”
Le emozioni si sono importanti è ci spingono a metterci in gioco, anche la paura , l'agitazione e le emozioni negative , se in giusta dose e se sappiamo tenerle a bada ci fanno crescere.

Nel mio piccolo quello che sto cercando di fare è di affrontare anche le situazioni fuori flusso... ovvero le cose in cui non sono a mio agio, e spesso si scopre che non erano poi così impossibili.... se si vuole superare una situazione di stallo bisogna rischiare è mettersi in gioco anche se ci procura sofferenza ...per quanto ci è possibile ovviamente , per cercare di crescere interiormente e vivere meglio conoscendosi più a fondo. Sto cercando di vivere , con questa nuova filosofia anche se non sempre ci riesco, perchè ho visto che se rimaniamo fermi a rimunginare le cose non cambieranno mai, quindi seppur soffrendo un passo alla volta io cerco di andare oltre.
Vecchio 05-12-2011, 03:14   #8
Banned
 

Idem non riesco a essere equilibrato, se lavoro tanto divento workaholic, e poi mi sembra tutto insignificante oltre il lavoro, se non lavoro mi dedico totalmente ai rapporti e ritengo insignificante il lavoro, non riesco a trovare un equilibrio e a portare avanti tutto insieme e certe volte neanche 1 cosa riesco a portare avanti.
Vecchio 05-12-2011, 14:07   #9
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Originariamente inviata da Alfie Visualizza il messaggio
Scusami eh... "flusso"... "intelligenza emotiva"... Bla bla bla... Sarebbe a dire che tra l'ansia di imparare a fare e l'indolenza del non fare ci sta il desiderio di fare. Ecco qua. Sintesi questa sconosciuta. Troppi ne fanno di libri in cui girano e rigirano la frittata parlando di segreti, flussi, io, cipolle... ma andate a quel paese (scusate lo sfogo).
Vien da sé che quando si fa qualcosa avendo piacere di farla non si pensa, ma è assurdo concepire un libro in cui si dice "il rimedio all'eccesso di pensiero è in depensamento, pensaci su".

Se uno fosse nel "flusso" non leggerebbe libri sul flusso, non trovi?
Non è un attacco a te Roberta, spero tu non lo prenda come tale.
Il libro non parla solo dello stato di flusso, a quell'argomento dedica qualche pagina.. Ho voluto riportare qualche riga per offrire, senza grosse pretese, uno spunto alla discussione, perchè a me ha fatto riflettere. Spesso mi sono sentita senza energie, con le "batterie scariche" sia per troppo stress sia per la noia. In quei momenti ti sembra tutto pesante, mentre quando fai qualcosa che ti piace, senza pensare al risultato, ti ricarichi. Può sembrare una cosa banale ma il libro dimostra che tutto ciò ha conseguenze anche a livello neurologico, su cui non mi sono dilungata, addirittura “i compiti più difficili sono eseguiti con un dispendio di energia mentale minimo (cit.)”. Inoltre penso proprio che quest’aspetto lonely man non l’abbia toccato, passando direttamente dall’ansia all’indolenza, come se nel mezzo non ci fosse nulla, dicendo lui stesso di non essere motivato in ciò che fa e mostrando un atteggiamento orientato molto più ai risultati piuttosto che al fare qualcosa perché si prova piacere..
Vecchio 06-12-2011, 20:46   #10
Principiante
L'avatar di lonely_man
 

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Originariamente inviata da roberta Visualizza il messaggio
Spesso mi sono sentita senza energie, con le "batterie scariche" sia per troppo stress sia per la noia. In quei momenti ti sembra tutto pesante, mentre quando fai qualcosa che ti piace, senza pensare al risultato, ti ricarichi. Può sembrare una cosa banale ma il libro dimostra che tutto ciò ha conseguenze anche a livello neurologico, su cui non mi sono dilungata, addirittura “i compiti più difficili sono eseguiti con un dispendio di energia mentale minimo (cit.)”. Inoltre penso proprio che quest’aspetto lonely man non l’abbia toccato, passando direttamente dall’ansia all’indolenza, come se nel mezzo non ci fosse nulla, dicendo lui stesso di non essere motivato in ciò che fa e mostrando un atteggiamento orientato molto più ai risultati piuttosto che al fare qualcosa perché si prova piacere..
Io sono abbastanza d'accordo con te , con le difficoltà volevo intendere gli impegni quotidiani , come andare a scuola , studiare o lavorare , insomma quelle cose che più o meno facciamo tutti perchè vanno fatte. In queste attività riesco ad adattarmi perchè sono attività che mi permettono di entrare in contatto con gli altri in maniera positiva.

All'infuori di tutte queste cose imposte, ho sempre fatto un enorme fatica, a fare qualsiasi attività di mia iniziativa, sentendomi abbastanza isolato e inutile... aspettando sempre la manna dal cielo .

Mi sono sempre sentito poco importante e automaticamente mi sono escluso , è così sbagliato aspettare le mosse degli altri...eppure l'ho fatto fino ad oggi.

Una cosa che mi è sempre mancata rinoscere l'affetto delle persone , non riesco a fidarmi al massimo, dò l'anima per tutti , ma non sono mai stato in grado di ricevere altrettanto.... e quindi tutto questo è sfociato nella solitudine nella noia...

Vi ritrovate in queste cose?
Vecchio 14-12-2011, 14:24   #11
Banned
 

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Originariamente inviata da lonely_man Visualizza il messaggio
All'infuori di tutte queste cose imposte, ho sempre fatto un enorme fatica, a fare qualsiasi attività di mia iniziativa, sentendomi abbastanza isolato e inutile... aspettando sempre la manna dal cielo .
Anch'io mi butto un po'di più nelle situazioni diciamo "strutturate" (scuola, lavoro,ecc), mi infondono un po'più di sicurezza, mentre negli altri casi mi sembra di non avere nulla a cui appoggiarmi. Ho un po'più di iniziativa soltanto quando ho un'alta motivazione..ma a quel punto arriva l'ansia..


Quote:
Originariamente inviata da lonely_man Visualizza il messaggio
Una cosa che mi è sempre mancata rinoscere l'affetto delle persone , non riesco a fidarmi al massimo, dò l'anima per tutti , ma non sono mai stato in grado di ricevere altrettanto.... e quindi tutto questo è sfociato nella solitudine nella noia...

Vi ritrovate in queste cose?
magari così sembra a te..come fai a sapere cosa provano gli altri? E come fai a dar l'anima per tutti pur non fidandoti al massimo?

Ultima modifica di Sansouci; 14-12-2011 a 14:36.
Vecchio 14-12-2011, 15:37   #12
Esperto
L'avatar di eVito Corleone
 

Anche a me capita a volte di pensare troppo in grande, ponendomi obiettivi che poi per vari motivi non riesco a raggiungere, ed alla fine mi sento inutile ed incapace di fare le cose più semplici.

Bisognerebbe riuscire a trovare un equilibrio nel livello di autostima.
Vecchio 14-12-2011, 18:28   #13
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Alfie Visualizza il messaggio
Scusami eh... "flusso"... "intelligenza emotiva"... Bla bla bla... Sarebbe a dire che tra l'ansia di imparare a fare e l'indolenza del non fare ci sta il desiderio di fare. Ecco qua. Sintesi questa sconosciuta. Troppi ne fanno di libri in cui girano e rigirano la frittata parlando di segreti, flussi, io, cipolle... ma andate a quel paese (scusate lo sfogo).
Vien da sé che quando si fa qualcosa avendo piacere di farla non si pensa, ma è assurdo concepire un libro in cui si dice "il rimedio all'eccesso di pensiero è in depensamento, pensaci su".

Se uno fosse nel "flusso" non leggerebbe libri sul flusso, non trovi?
Non è un attacco a te Roberta, spero tu non lo prenda come tale.
Concordo: troppe parole per dire che quando fai una cosa solo per piacere, la fai al meglio, senza altri pensieri ed ansia ad intralciarti ed a farti spendere più energia.

Sarebbe più utile un libro che insegna come non avere bisogno di fare cose che non piacciono...
Vecchio 14-12-2011, 18:49   #14
Banned
 

Millemila pensieri sul cosa fare cosa dire, chi essere nella vita, e questo e quell'altro, poi arriva la morte e ci inghiotte nell'oblio in quattro e quattrotto......
Vecchio 15-12-2011, 00:39   #15
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da lonely_man Visualizza il messaggio
Abituato a lottare tutti i giorni per qualcosa, in preda a una difficoltà dopo l'altra ... quando per un attimo mi rilasso arriva la noia,
e qui arriva un malessere diverso, a differenza delle preoccupazioni o dello stress, che bene o male ho sempre affrontato, non riesco a gestire i momenti opposti.
E' un malessere profondo, come un qualcosa che non c'è, uno stimolo , una voglia di fare, un'attività piacevole.
Quando ho degli obbiettivi imposti in un modo o nell'altro li porto avanti... ma quando devo essere io ad imporli, tutto diventa pesante e noioso,
mi manca la spinta per impegnarmi a fondo nelle mie idee, le trovo sbagliate o impossibili. Ogni volta che comincio qualcosa, finisco per abbandonarla,
anche perchè sogno sempre troppo in grande, vorrei fare cose importanti di valore , penso e ripenso, ma poi all'atto pratico seppur iniziandole
finisco per abbandonarle.
Questo riguarda tutti gli ambiti, passioni, amicizie, idee.... tutto, ammiro chi riesce a essere fiero di sè delle proprie idee, "chi si sa vantare" (anche se spesso poi lo fa piccole cose o sciocchezze),
io non ci sono mai riuscito, non sono mai completamente soddisfatto, anche quando gli altri mi fanno notare che ho fatto bene , io penso a quello che manca.

Vorrei imparare ad apprezzare ciò che faccio nel bene e nel male... e accettare tutto ciò che viene...vederlo mezzo pieno il bicchiere anzichè sempre mezzo vuoto....

Riflessione di oggi ....che vorrei condividere con voi.......
Innanzi tutto complimenti per avere aperto questa discussione su un tema molto interessante per la vita di ognuno di noi!
Personalmente ti posso dire che molto spesso provo le tue stesse sensazioni, che mi generano un senso di insoddisfazione, di apatia e di frustrazione...
Ma se ti posso dare un consiglio, evita di pensare troppo in grande, anche io lo faccio, e spesso ho avuto solo delusioni, anzi, secondo me, è meglio riuscire a concentrarsi su piccoli obiettivi chiaramente raggiungibili, in modo che puoi avere la consapevolezza dei tuoi risultati, e poi considera che se riesci ad avere dei piccoli successi, alla fine, sarà come se avrai avuto un successo grande!
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