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Vecchio 03-08-2025, 12:32   #81
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Originariamente inviata da rogues Visualizza il messaggio
Il fatto che qualcuno (non l'op.) tiri ancora in ballo i parenti della vittima nel Veneto di due anni fa, nonostante loro stessi stiano zitti attualmente, penso la dica lunga sul fatto che c'è del pettegolezzo intrinseco soprattutto in internet che fa casino senza scopo ed è un fenomeno a sé stante
Vedi quelli che nel 2025 ancora creavano account a nome Turetta, anche quando i parenti erano ormai da tempo tornati silenti
Hai voglia a lamentarsi solo della sorella della vittima, se poi il circo mediatico veniva ripopolato costantemente proprio da chi si dichiarava contro anche nelle fasi di silenzio

Bisogna forse ammettere che in generale in questi anni è difficile trovare chi faccia discorsi sobri, troppa tifoseria, come si scriveva in un post poco più su
Stiamo assistendo sempre di più ad una tifoseria, del tipo "un uomo in meno" oppure "Turetta uno di noi", fanno rabbrividire soprattutto i commenti a favore di certa gente. Per il resto, non so di quali discorsi in merito alla famiglia della ragazza veneta dici. Perché in altri casi (non su questo forum) si parlava del fatto che la sorella della nota ragazza avesse detto "tutti gli uomini devono fare me culpa" e si analizzava la frase, sul fatto che se si vuole parlare di responsabilità sociale è di tutti, maschi e donne, o di nessuno. Però non so a quali pettegolezzi ti riferisci, magari chi criticava l'abbigliamento "dark" della sorella, ed in tal caso mi trovi d'accordo, fa paura che si pensa più all'abbigliamento che non alla vittima.
Ringraziamenti da
Nightlights (03-08-2025), rogues (03-08-2025)
Vecchio 03-08-2025, 12:41   #82
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Ho trovato qualcosa, non mi sembravano così tanti e comunque non del tono canzonatorio simile a quelli che hai citato tu, ma magari con una ricerca più approfondita si trovano.
Comunque, tornando al post di apertura, tu sostieni che è sbagliato, in caso di violenza, accusare un intero genere di essere colpevole in qualche modo di quella violenza. Fin qui l'asserzione è giusta, non fa una piega, perché generalizzare? Però se si analizza più nel dettaglio il dibattito in corso sulla violenza di genere, si finisce spesso per incappare nel discorso culturale: esisterebbe, secondo certe persone, una cultura della violenza che è maggiormente diffusa e radicata in una parte specifica della popolazione, ovvero quella maschile.
E' per questo che ho fatto quella domanda: perché i reati violenti sono in maggioranza commessi da uomini? Di fronte a questo genere di quesito ci si divide in sostenitori della genesi culturale del fenomeno e in sostenitori di una presunta origine biologica (l'uomo sarebbe naturalmente più incline a commettere atti violenti). Ebbene, tra i sostenitori/trici della spiegazione culturale, si dice spesso che bisogna informare, educare, fare autocoscienza, dissuadere chi parla o pensa alla violenza, non importa quanto minoritarie siano queste persone. Quindi non si starebbe accusando un intero genere di essere violento, ma si tratterebbe di discutere di chi è violento e come fermarlo, di arginare questa cultura della forza (vera o presunta che sia) iniziando dal basso, cioè dalla discussione tra pari, partendo dall'infanzia, partendo dall'educazione, dalla scuola, dalla famiglia...se io appartengo a una comunità in cui c'é un 1% di violenti, pur facendo parte del restando 99% di persone pacifiche, non dovrei forse adoperarmi al fine di "correggere" fin dalle fondamenta l'atteggiamento e la mentalità di questo 1%? Questo è il punto di vista di chi appoggia la spiegazione "culturale" della violenza.
Poi c'é chi invece indica ragioni di natura innata, biologica appunto. Per costoro non sembrerebbe esistere alcuna via alternativa all'infuori della sanzione penale, nessuna possibilità di intervento "riparativo" o di prevenzione.
Personalmente ho temporaneamente rinunciato a schierarmi, non ho idee precise in merito, tante sono le discussioni che ho letto e vagliato e tutte quante mi sembrano in grado di apportare elementi validi alla questione.
Lascio le porte aperte agli interrogativi, ai dubbi, alle perplessità.
E' giusto però che la legge non faccia distinzioni nel genere di chi commette il reato (l'ultimo ddl del governo è in odore di incostituzionalità). Il punto da tenere aperto è un altro: quando si parla di violenza è giusto o sbagliato dedicare maggiore interesse e attenzione a un certo tipo di casi rispetto ad altri?
Vado per punti.

"Ho trovato qualcosa, non mi sembravano così tanti e comunque non del tono canzonatorio simile a quelli che hai citato tu, ma magari con una ricerca più approfondita si trovano.". Sicuramente si trovano, ci sono migliaia di commenti al riguardo, alcuni commenti più squallidi di quelli che ho citato.

"esisterebbe, secondo certe persone, una cultura della violenza che è maggiormente diffusa e radicata in una parte specifica della popolazione, ovvero quella maschile." Non lo nego, anzi ti dirò di più: se avessi una figlia femmina avrei paura se esce con un ragazzo, forse la stessa paura non l'avrei se ad uscire fosse un figlio maschio. Ma il fatto che il genere maschile sia più proclive alla violenza, è vero.

"Ebbene, tra i sostenitori/trici della spiegazione culturale, si dice spesso che bisogna informare, educare, fare autocoscienza, dissuadere chi parla o pensa alla violenza, non importa quanto minoritarie siano queste persone. Quindi non si starebbe accusando un intero genere di essere violento, ma si tratterebbe di discutere di chi è violento e come fermarlo, di arginare questa cultura della forza (vera o presunta che sia) iniziando dal basso, cioè dalla discussione tra pari, partendo dall'infanzia, partendo dall'educazione, dalla scuola, dalla famiglia" Questo è un conto, e mi trovi d'accordo, e torna al mio posto: non è solo l'uomo responsabile di ciò che fanno altri uomini, ma bensì anche le mamme, le educatrici, le amiche e chiunque ha a che fare con una persona che andrebbe educata in tal senso.

"...se io appartengo a una comunità in cui c'é un 1% di violenti, pur facendo parte del restando 99% di persone pacifiche, non dovrei forse adoperarmi al fine di "correggere" fin dalle fondamenta l'atteggiamento e la mentalità di questo 1%? Questo è il punto di vista di chi appoggia la spiegazione "culturale" della violenza." Ni. Perché se io sono a conoscenza che un mio amico picchia la compagna, lo raddrizzo e le prende da me. Ma d'altronde, cosa si dovrebbe fare? Andare in metro a dire ai maschi "Mi raccomando non picchiare le donne"? E' lì che entra in gioco l'educazione, che devono perpetrare le famiglie e le istituzioni, entrambe costituite da donne e uomini. Perché io posso anche andare in giro con i cartelloni con scritto "non picchiate le donne", ma se poi chi lo legge torna a casa, picchia la compagna, e la madre dice "avrai avuto le tue motivazioni", cosa si risolve?

"quando si parla di violenza è giusto o sbagliato dedicare maggiore interesse e attenzione a un certo tipo di casi rispetto ad altri" personalmente penso che ci sta mantenere, in questo momento storico, l'attenzione sul femminicidio o violenza di genere, ma si sfocia in misandria e generalizzazione spesso.
Vecchio 03-08-2025, 13:12   #83
Esperto
 

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Originariamente inviata da Mollusco Visualizza il messaggio
Bene. Allora sarebbe da riconoscere che la mentalita' patriarcale e' un fenomeno trasversale, perche' trova consenso anche tra le donne. Ricordiamocelo, quando parliamo di mascolinita' tossica e ad essere sotto accusa saranno solo gli uomini.
Concordo sul fatto che la mentalità patriarcale sia spesso interiorizzata anche da molte donne. Ed è un punto fondamentale da non dimenticare. Quello che andrebbe chiarito meglio nel dibattito pubblico è che la mascolinità tossica non è “colpa degli uomini” in blocco, ma un modello culturale nocivo che può essere alimentato da chiunque (uomini e donne) e che danneggia tutti, in modo diverso.
Ringraziamenti da
Mollusco (03-08-2025)
Vecchio 03-08-2025, 14:15   #84
Esperto
 

ora non ho tempo di leggere tutto ma non sono d'accordo
Vecchio 03-08-2025, 17:06   #85
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

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Originariamente inviata da rogues Visualizza il messaggio
Tragedia senza sé nè ma



Per lo stesso motivo è assurdo criticare per ore le i parenti delle vittime di noti omicidi accaduti negli scorsi anni. Fatevi un nodo alla lingua anche lì, se possibile



Far partire arringhe politiche volte a sminuire quelle morti è da fuori di testa... -imho

Invece usare il raziocinio per sapersi fermare quando è il caso
I parenti delle vittime però possono dire delle grosse cazzate che diventano slogan e finiscono sulle copertine dei giornali perché cavalcano l'onda di una certa propaganda.
Far notare questo non equivale a sminuire la morte di quella persona.
Le due cose non c'entrano nulla.
Ringraziamenti da
Mollusco (03-08-2025), SMS94 (04-08-2025)
Vecchio 03-08-2025, 17:31   #86
Esperto
 

Le persone che commentano un fatto sui social danno la colpa a un intero genere, mentre le persone che commentano le persone che commentano sui social, considerano questi ultimi come "le persone" in generale. Perché?

Capisco che lo facciano i giornali, di enfatizzare quattro pirla che commentano un post, perché devono creare notizie dove non esistono, ma gli altri perché lo fanno? tipo tu op, perché dare importanza ai commenti di quelle vicende?

Di recente è uscita la notizia che prima di una conferenza, la fisica Gabriella Greison ha pubblicato un video in cui era in primo piano la sua scollatura, e sono "piovuti insulti", come si suol dire. L'articolo verteva (cit. fedez) proprio sul fatto che "le persone" (aka 'i social' aka 'i commentatori' aka ' gli haters') criticano il fatto che una fisica si vestisse in maniera succinta, volgare, che una donna non può parlare di fisica, che una scienziata per essere credibile deve vestirsi da uomo, eccetera.

Poi in un'intervista, lei stessa ha detto che in realtà la maggior parte dei commenti erano, com'è ovvio che fosse, positivi, ma lei ha risposto solo a quelli negativi, e da li è diventata una notizia.

Ma fossero stati anche tutti negativi, cosa cambiava? I commentatori sui social non rappresentano gli utilizzatori dei social. Gli utilizzatori dei social non rappresentano le persone in generale, e le persone in generale non hanno modo di essere rappresentate o descritte accuratamente.

Si usano quattro commenti come pretesto per sostenere l'una o l'atra argomentazione. E' normale che lo facciano i politici, i giornalisti, gli influenzatori, l'utente muttley, perché cercano di convincerti di qualcosa. Ma in una discussione seria, a cosa serve?

_________________________


Secondo me esiste violenza di serie A e di serie B.

Le persone non sono uguali.

Fa parte del post, non è la mia firma.

Ultima modifica di 3stm; 03-08-2025 a 17:34.
Vecchio 04-08-2025, 09:56   #87
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Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Le persone che commentano un fatto sui social danno la colpa a un intero genere, mentre le persone che commentano le persone che commentano sui social, considerano questi ultimi come "le persone" in generale. Perché?

Capisco che lo facciano i giornali, di enfatizzare quattro pirla che commentano un post, perché devono creare notizie dove non esistono, ma gli altri perché lo fanno? tipo tu op, perché dare importanza ai commenti di quelle vicende?

Di recente è uscita la notizia che prima di una conferenza, la fisica Gabriella Greison ha pubblicato un video in cui era in primo piano la sua scollatura, e sono "piovuti insulti", come si suol dire. L'articolo verteva (cit. fedez) proprio sul fatto che "le persone" (aka 'i social' aka 'i commentatori' aka ' gli haters') criticano il fatto che una fisica si vestisse in maniera succinta, volgare, che una donna non può parlare di fisica, che una scienziata per essere credibile deve vestirsi da uomo, eccetera.

Poi in un'intervista, lei stessa ha detto che in realtà la maggior parte dei commenti erano, com'è ovvio che fosse, positivi, ma lei ha risposto solo a quelli negativi, e da li è diventata una notizia.

Ma fossero stati anche tutti negativi, cosa cambiava? I commentatori sui social non rappresentano gli utilizzatori dei social. Gli utilizzatori dei social non rappresentano le persone in generale, e le persone in generale non hanno modo di essere rappresentate o descritte accuratamente.

Si usano quattro commenti come pretesto per sostenere l'una o l'atra argomentazione. E' normale che lo facciano i politici, i giornalisti, gli influenzatori, l'utente muttley, perché cercano di convincerti di qualcosa. Ma in una discussione seria, a cosa serve?

_________________________


Secondo me esiste violenza di serie A e di serie B.

Le persone non sono uguali.

Fa parte del post, non è la mia firma.

"Le persone che commentano un fatto sui social danno la colpa a un intero genere, mentre le persone che commentano le persone che commentano sui social, considerano questi ultimi come "le persone" in generale. Perché?".


Fai estrema confusione. Rappresentare "all men" o "tutti gli uomini" è una cosa, e includi tutte le persone dotate di pene e testosterone, mentre dire "le persone che commentano in tal modo" includi solo per le persone che fanno determinati commenti. Quindi, perdonami, cosa c'entra la tua osservazione? E' normale che cito tutto il genere di commenti, non capisco dove sta la cosa strana.

" tipo tu op, perché dare importanza ai commenti di quelle vicende?" perché, di fatti, è un op ed è fatto appositamente. Altrimenti penso potrebbe chiudere il forum. Non mi influenza sicuramente la vita quotidiana, ma se ci penso mi crea rabbia, come può creare rabbia tante altre cose. Anche nel caso di Gaza c'è chi dice "Israele fa bene", bisognerebbe far finta di nulla? C'è gente omofoba, bisognerebbe far finta di nulla perché sono solo commenti? Sicuramente non siamo tutti omofobi, ma avrebbe senso un post contro i commenti che dicono "tutti i gay - omissis- ".

"Si usano quattro commenti come pretesto per sostenere l'una o l'atra argomentazione. E' normale che lo facciano i politici, i giornalisti, gli influenzatori, l'utente muttley, perché cercano di convincerti di qualcosa. Ma in una discussione seria, a cosa serve?" Perdonami, di quale argomentazione parli? La stai vedendo solo tu. Allora non si deve criticare un commento, del tipo, "Turetta uno di noi" (seriamente lo hanno scritto) perché lo ha scritto una singola persona? Perdonami, nessuna critica, ma non capisco il senso del tuo intervento. In sostanza dici "non ha senso il tuo post perché i commenti li fanno alcune persone". Quindi, così facendo, metà dei topic non dovrebbero esistere, non pensi?

Ho letto ora quella che sembrava una firma, ora si spiega tutto. Il fatto che per te esistano morti e violenze di serie A e B, basate sul genere, fa capire perché sei tanto contrariato/a al criticare certi commenti. Saluti.

Ultima modifica di 39198; 04-08-2025 a 12:37.
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