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Vecchio 07-10-2011, 22:33   #1
Esperto
L'avatar di Gianni
 

Non è un topic ambientalista
noi timidi inquiniamo poco ma non è quello il punto.
HO notato che in alcuni casi sono estroverso es. con amici di infanzia ,
con la mia famiglia , con amici che conosco bene
mentre appena arriva anche solo 1 sconosciuto o una ragazza
divento stratimido e mi chiudo in me stesso.

Ultima modifica di Gianni; 07-10-2011 a 22:37.
Vecchio 30-10-2011, 20:30   #2
Avanzato
L'avatar di maralgiu
 

Penso che per una persona timida un individuo sconosciuto o quasi pone il problema annoso del doverglisi rapportare. Spesso un fattore critico per la persona timida è dato dal mancato apprendimento di modelli relazionali. Il soggetto timido si può quindi trovare in una duplice condizione, da una parte entrano in gioco le paure che sono proprie della sua personale timidezza, dall'altra può trovarsi nella situazione in cui non sa proprio cosa o come fare.
È molto facile il crearsi della condizione nella quale tutta la propria attenzione viene dirottata sulla preoccupazione del cosa dire o del cosa fare. Di una persona sconosciuta non si conoscono gli interessi, le passioni o gli hobby, gli argomenti che lo possono attrarre o non attrarre; e in una condizione del genere, chi è timido si sente senz'armi, senza strumenti. Da un altro punto di vista è anche possibile che di fronte ad una persona nuova si possa vivere la sensazione di un rischio dietro l'angolo: che succede se lo sconosciuto si accorge che hai la timidezza? Questa paura di essere scoperti assale diverse persone timide. In un articolo si tratta proprio di questi argomenti: http://www.addio-timidezza.com/2011/...verso-gli.html
Vecchio 30-10-2011, 21:06   #3
Esperto
L'avatar di Andrea8888
 

Si concordo, all'università con le fighette-troiette che mi guardano dall alto in basso succede proprio cosi. Ma anche con i figobulli estro. Ma anche con i frequentatori della palestra. Ma anche con i conoscenti del mio amico. Ma anche con le persone che frequentano ambienti comuni. ma anche....
Vecchio 01-11-2011, 19:11   #4
Avanzato
L'avatar di maralgiu
 

Quote:
da Andrea888
Si concordo, all'università con le fighette-troiette che mi guardano dall alto in basso succede proprio cosi. Ma anche con i figobulli estro. Ma anche con i frequentatori della palestra. Ma anche con i conoscenti del mio amico. Ma anche con le persone che frequentano ambienti comuni. ma anche
Mi sa che ti senti gli occhi della gente puntata addosso
Vecchio 01-11-2011, 21:59   #5
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

Quote:
Originariamente inviata da maralgiu Visualizza il messaggio
Penso che per una persona timida un individuo sconosciuto o quasi pone il problema annoso del doverglisi rapportare. Spesso un fattore critico per la persona timida è dato dal mancato apprendimento di modelli relazionali. Il soggetto timido si può quindi trovare in una duplice condizione, da una parte entrano in gioco le paure che sono proprie della sua personale timidezza, dall'altra può trovarsi nella situazione in cui non sa proprio cosa o come fare.
È molto facile il crearsi della condizione nella quale tutta la propria attenzione viene dirottata sulla preoccupazione del cosa dire o del cosa fare. Di una persona sconosciuta non si conoscono gli interessi, le passioni o gli hobby, gli argomenti che lo possono attrarre o non attrarre; e in una condizione del genere, chi è timido si sente senz'armi, senza strumenti. Da un altro punto di vista è anche possibile che di fronte ad una persona nuova si possa vivere la sensazione di un rischio dietro l'angolo: che succede se lo sconosciuto si accorge che hai la timidezza? Questa paura di essere scoperti assale diverse persone timide. In un articolo si tratta proprio di questi argomenti: http://www.addio-timidezza.com/2011/...verso-gli.html
il dramma della timidezza non è la sua sintomatologia, infatti la timidezza non è una malattia, sono invece negative tutte quelle persone che ti fanno notare i difetti, se così possiamo chiamarli.. poi però con il tempo si diventa insensibili a queste cose e a queste persone, e perfino la propria sensibilità e timidezza diventano un cosa positiva anzichè un difetto da curare come vorrebbero alcuni psicologi idioti e altra gente scema. Sono cose che ti possono far male ma poi tutto passa, quando si arriva a superare quella fase critica, si diventa più sensibili anche nel rapportarsi con l'altro, si riesce a vedere l'unicità e l'irripetibilità di ogni persona e si ha la sensibilità di rapportarsi con delicatezza senza offese gratuite e cattiverie inutili.

Ultima modifica di EdgarAllanPoe; 01-11-2011 a 22:03.
Vecchio 03-11-2011, 10:07   #6
Esperto
L'avatar di MaAncheNO
 

L'ambiente per me è determinante, quando ho l'occasione di stare con gli amici d'infanzia cambia tutto...
Vecchio 03-11-2011, 10:45   #7
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da MaAncheNO Visualizza il messaggio
L'ambiente per me è determinante, quando ho l'occasione di stare con gli amici d'infanzia cambia tutto...
diciamo che l'ambiente può incidere molto, ma la timidezza di base c'è indipendentemente da tutto, probabilmente ti senti bene con gli amici d'infanzia perchè sei in confidenza, perchè sono anni che li conosci, e da bambini è più facile....
Vecchio 08-11-2011, 22:09   #8
Principiante
L'avatar di Jake
 

Quote:
Originariamente inviata da vero82 Visualizza il messaggio
A me capitava anni fà, quando andavo a scuola, che a casa parlavo normalmente mentre a scuola ero quasi muta, non riuscivo proprio a parlare(idem adesso sul lavoro, a meno che siano gli altri a iniziare la conversazione e allora riesco a parlare per qualche secondo).
Per me c'è molta differenza da come sono coi familiari a come sono con le persone al di fuori dalla famiglia(penso che tutti siano meno timidi in famiglia).
Idem, quando esco di casa metto l'armatura...
Vecchio 12-11-2011, 18:24   #9
Avanzato
L'avatar di maralgiu
 

Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe Visualizza il messaggio
il dramma della timidezza non è la sua sintomatologia, infatti la timidezza non è una malattia
La sintomatologia, per definizione, è un fenomeno visibile esternamente, dato che mi riferivo al mondo dei pensieri (che non sono visibili), trovo incomprensibile l'uso di questo termine riferito al mio intervento, illuminami. Il dramma della timidezza è dato dagli effetti negativi ch'essa produce sulla vita della persona timida. Concordo sul fatto che la timidezza non è una malattia. Infatti non ho affatto affermato il contrario. Temo che nel mio intervento tu abbia voluto leggerci quello che tu volevi leggerci.
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