Da qualche settimana va in onda una sorta di talent show su Rai2, The Voice, la cui particolarità è la scelta "al buio" dei concorrenti, basata esclusivamente sul criterio della voce.
Indipendentemente dai discorsi del tipo "questi programmi non hanno nulla di vero", "non mi piacciono" e "sono la morte della musica", vorrei porre l'attenzione sul fattore
buonismo. In pratica, a differenza degli altri show del genere, The Voice si contraddistingue per lo spirito bonario adottato da coloro che dovranno guidare i concorrenti: pur di non offenderli, umiliarli o demotivarli, i coach direbbero qualunque cosa anche al costo di cadere nel banale.
Ciò che mi sorprende è che il programma, pur avendo successo, viene fortemente criticato per il troppo "buonismo". La gente (sia critici tv che telespettatori) non riesce a tollerare il fatto che non ci siano stroncature, aggressioni psicologiche e quant'altro.
Per una volta che un programma seguito principalmente da giovani mostra un lato umano e sensibile, ecco che piovono valanghe di critiche per un eccessivo "buonismo" che, tra l'altro, io chiamo semplicemente buon senso.
C'è qualcuno che lo ha visto? È veramente così
eccessivamente buonista?