Fallito91

Vorrei raccontare un eposodio accadutomi negli scorsi giorni. Dopo molti mesi che non ci vedevamo sono stato invitato da alcuni ex compagni di scuola per fare una cena fuori. Ebbene dopo molte riluttanze,ho deciso di andarci tanto per parlare però il timore di subire un 3° grado era assai elevato. Arrivo li ed il gap era evidente,poi purtroppo scarta un terzo grado pesante ed alcuni di loro mi chiedono:"ma cosa fai? Lavori?" Io:"no attualmente no,non c'è niente" Loro,con aria sbigottita come se fossi handicappato:"ma niente? niente niente?" IO:"niente niente" da dire che alcuni di essi lavorano presso aziende di famiglia ed altri studiano ancora,comunque mi sono sentito parecchio male,mi sono sentito come mai mi ero sentito,volevo sparire,lontano,poi dopo un po un altro c'è andato giù pesante e mi fa sempre con aria interrogatoria come se fossi un fallito,ed in effetti lo sono:" ma tu che progetti hai?" "Cosa vuoi fare in futuro?" Io ho risposto molto evasivo quasi per tagliare corto:"beh penso al domani,non ho progetti a lunga durata,vediamo se campo domani" anche perchè questo ha fatto intendere in passato,che la colpa è mia se non lavoro,che non esistono raccomandazioni,che se uno vuole lavora e che lui se prendesse un posto alla posta lo farebbe per un po ma poi si licenzierebbe perchè non è la sua ambizione e perchè lo stipendio è basso,tanto per farvi capire il personaggio. Uno esce per svagare per non pensare alla mia vita di merda senza obiettivi e si ritrova accerchiato con persone che non fanno altro che alimentare le frustrazioni.Appena sono tornato a casa mi sono sentito peggio di quanto sono uscito,io non ci vado più. Io noto che la gente non ha i problemi che ho io,ha soldi,lavora esce vive.PS : ovviamente quasi tutti con fidanzata al seguito,ma questo lascio perdere perchè ormai ho perso ogni speranza,non me ne frega più niente.

Manes.

Hai scritto un messaggio che avrei potuto scrivere io uguale uguale, infatti ho smesso di andare alle rimpatriate della classe e cose simili, faceva troppo male il confronto con gli altri, le domande e i consigli inutili. Ti capisco perfettamente, meglio lasciar perdere.

MacMillan

Credo che queste persone non abbiano fatto nulla di male, a meno che non abbiano celato dietro la loro curiosità il desiderio di metterti in difficoltà. Ad ogni modo sei tu che tendenzialmente provi fastidio quando ti puntano i riflettori addosso perchè non soddisfatto della tua vita (d'altronde a cosa servirebbero le rimpatriate con vecchi amici e compagni, se non per questo?). Capisco come ti senti, probabilmente anch'io ne avrei ricavato frustrazione. Non perderti d'animo.

Ps: ma sei del 91? I tuoi ex compagni a 21 lavorano già tutti?
Contenti loro, sono gli ultimi giovani in tutta Italia ad aver un lavoro...

Fallito91

Si ho 21 anni,allora 2 lavorano nell'azienda del padre,un'altro pure ed altri 2 studiano all'università,un'altro non lo so.

Novak

Mi sembrano domande standard, poi certo quando tu dici che non fai niente di niente loro ci rimangono straniti e allora insistono anche pesantemente.
Ma tu hai fatto capire loro che l'argomento era tabù e non volevi affrontarlo? Magari se mandavi un segnale chiaro e inequivocabile in questo senso non avrebbero insistito.

Comunque non ci sarà il lavoro, però studiare e intanto farsi delle competenze è possibile, anche se potrebbe essere inutile è sempre meglio che non far nulla, imo.

Tra i miei amici/conoscenti molti studiano, e di quelli che han cercato lavoro la maggior parte l'ha trovato, anche se a tempo determinato, con interruzioni e richiamate.
Uno (gran testa di bip) addirittura studia e lavora...

cancellato11788

Quando me lo facevano a me il terzo grado i miei compagni di classe e conoscenti gli dicevo che rispondevo solo in presenza del mio avvocato

Kid Omega

Quest anno mi hanno invitato alla rimpatriata della classe...la paura del confronto ovviamente un pó c é,peró ho il vantaggio che questa gente non mi vede da minimo 5 anni...quindi faró sfoggio(se ci vado)di tutte le balle di questo mondo per tenere testa

Betsy Cherry

Simile anch'io.
Non studio più, ma non lavoro ancora e questo è fonte di innumerevoli domande tipo condanna a morte da parte degli altri.
Ogni volta mi sento malissimo quando mi si pongono domande sulla sfera privata, ma com'è che gli altri hanno una vita perfetta? Un lavoro, un ragazzo, oppure l'università...
Che poi non è che il lavoro lo si trova con uno schiocco di dita.

RhyenaN

Grazie al c...o son buoni tutti ad andare a "lavorare" (perchè molte volte sono + che altro parcheggiati li a far nulla o con posizioni inventate ad hoc di cui non c era bisogno) nell azienda del papi...

potevi chiedere loro se avevano un posto da darti già che c eri

MacMillan

Quelli che hanno una "vita perfetta" sono veramente pochi in realtà. Sicuramente si fanno più notare rispetto a chi conduce un esistenza più stentata, credimi. Conosco tante persone che, per un verso o per un altro, se la passano anche loro da schifo. L'umanità vera non è quella con le fabbriche di famiglia e l'auto costosa comprata dal papi, ma quella che soffre e si trascina.

Questi individui di cui ha parlato Fallito91, ad ogni modo, sono fuori dal mondo reale...

lomboreb

Purtroppo viviamo in una società che ci giudica per quello che abbiamo e ciò che facciamo. A pochissime persone interessa veramente chi siamo. È ovvio che tutte le domande di "cortesia" che possono essere fatte ad una rimpatriata si concentrino su ciò che hai o ciò che fai.
Comunque, anche se pensi di non essere all'altezza se confrontato con ciò che hanno e fanno gli altri ho una buona notizia per te.
Non credo che a nessuno importi.
Personalmente non cerco più l'approvazione sociale da molto tempo, ma piuttosto la possibilità di far capire agli altri cosa sono veramente (le cose in cui credo).

kasper-me

Massima solidarietà, mi é capitato, rimpatriata diplomati dell'anno 1993..... non ci ero mai andato... ed avevo fatto bene !! ..purtroppo é la fiera della spocchia e del luogo comune.... sorriso di plastica e il massimo dell'ipocrisia... ergo non fartene un problema