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09-01-2020, 22:32
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Io odio proprio la natura, pure le bestie, quindi sono anche misantropo.
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Allora lo vedi che il problema è dentro di te? E parli sempre della società invece...
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09-01-2020, 22:36
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Allora lo vedi che il problema è dentro di te? E parli sempre della società invece...
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La società è un'altra cosa che asseconda la natura, forse ce l'avrei di meno se non l'assecondasse, ma non è un problema che è dentro di me.
Se tu mi stai sulle palle ed in pratica sei una sorta di nemico che produce danno a me in diversi sensi, il problema per me sei tu, è te che voglio togliere di mezzo se risulti immodificabile, non i miei sentimenti verso di te.
Perché dovrei accettare quel che a me non sta bene?
Arrivo poi a percepire certe espressioni di sta roba pure dentro di me, e qua, arrivati a questo punto va tolto tutto di mezzo. Non mi salvo neanche io.
Per togliere di mezzo gerarchie e sofferenza varia probabilmente bisogna togliere di mezzo la vita stessa, si scannano gli esseri umani, vero, ma si scannano pure gli animali, non c'è 'sta gran differenza.
E' un'idea delirante, però penso sia la cosa più giusta metter fine alle ingiustizie almeno da un certo punto in poi.
Non dovevano mostrarmi proprio certe cose, ormai le ho vissute e non riesco più a cambiare idea.
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Ultima modifica di XL; 09-01-2020 a 22:50.
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09-01-2020, 22:48
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#23
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Banned
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: WindGap
Messaggi: 6,016
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Ma la sociopatia sì, poi se vogliamo spaccare il capello in otto fate voi.
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La sociopatia è il disturbo antisociale di personalità e con la misantropia c'entra 0.
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09-01-2020, 22:50
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#24
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Banned
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: WindGap
Messaggi: 6,016
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Quote:
Originariamente inviata da XL
La società è un'altra cosa che asseconda la natura, forse ce l'avrei di meno se non l'assecondasse, ma non è un problema che è dentro di me.
Se tu mi stai sulle palle ed in pratica sei una sorta di nemico che produce danno a me in diversi sensi, il problema per me sei tu, è te che voglio togliere di mezzo se risulti immodificabile, non i miei sentimenti verso di te.
Perché dovrei accettare quel che a me non sta bene?
Arrivo poi a percepire certe espressioni di sta roba pure dentro di me, e qua, arrivati a questo punto va tolto tutto di mezzo. Non mi salvo neanche io.
Per togliere di mezzo gerarchie e sofferenza varia probabilmente bisogna togliere di mezzo la vita stessa, si scannano gli esseri umani, vero, ma si scannano pure gli animali, non c'è 'sta gran differenza.
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Parli così, ma se domani qualcuno cercasse di ucciderti probabilmente ti farebbe cagare in mano e scappare oppure ti spingerebbe a provare a combattere per salvarti.
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09-01-2020, 22:53
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Originariamente inviata da Dahmer
Parli così, ma se domani qualcuno cercasse di ucciderti probabilmente ti farebbe cagare in mano e scappare oppure ti spingerebbe a provare a combattere per salvarti.
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Se mi uccidesse senza farmi soffrire non mi farebbe cagare da nessuna parte. Ho paura della sofferenza e non della morte, dovessi morire nel sonno non me ne fotterebbe una minchia. Non so quante volte ho sperato di sprofondare nel sonno e non risvegliarmi più.
Ho paura della vita, di un lungo agonizzare, e non della morte. Mai visto un morto lamentarsi di qualcosa.
Puoi non credermi, ma in fondo nessuno mi capisce davvero, ormai non spero nemmeno in una qualche forma di comprensione. Parlo da solo, non è che parlo con qualcuno.
Una morte dolce per tutti, questo ci vorrebbe, un mandare tutti a dormire.
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Ultima modifica di XL; 09-01-2020 a 23:03.
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09-01-2020, 22:58
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#26
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Penso che sia opportuno chiedersi se il (letterale) "odio verso l'umanità" sia una sensazione istintiva e nervosa, oppure sia una concezione di pensiero astratto.
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09-01-2020, 23:03
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#27
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Banned
Qui dal: Feb 2019
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Messaggi: 6,016
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Originariamente inviata da XL
Se mi uccidesse senza farmi soffrire non mi farebbe cagare da nessuna parte. Ho paura della sofferenza e non della morte, dovessi morire nel sonno non me ne fotterebbe una minchia. Non so quante volte ho sperato di sprofondare nel sonno e non risvegliarmi più.
Ho paura della vita, di un lungo agonizzare, e non della morte. Mai visto un morto lamentarsi di qualcosa.
Puoi non credermi, ma in fondo nessuno mi capisce davvero, ormai non spero nemmeno in una qualche forma di comprensione. Parlo da solo, non è che parlo con qualcuno.
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L'assassino che si presenta con le migliori intenzioni e predispone tutto per non farti soffrire (esiste un metodo di omicidio indolore?) non fa parte di questo mondo . Sul resto, ti credo.
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09-01-2020, 23:04
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Dahmer
L'assassino che si presenta con le migliori intenzioni e predispone tutto per non farti soffrire (esiste un metodo di omicidio indolore?) non fa parte di questo mondo . Sul resto, ti credo.
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L'eutanasia o il suicidio assistito non sono comunque omicidi?
Si predispongono a farle sopravvivere queste persone?
Ci vorrebbe una bella botta improvvisa... Una volta un tizio mi butto per aria, non sentii nulla, il dolore della botta sopraggiunse dopo. Se a questa botta uno non sopravvivesse penso che non sentirebbe nulla.
Ci vuole un sistema di distruzione più veloce della coscienza, in linea di principio secondo me risulterebbe possibile, ma comunque sono fantasie ed idee deliranti, non si dispone attualmente di cose del genere e se prima o poi le creeranno chi desidera vivere mi sa che dovrà sperare che tipi come me non mettano mai le mani su cose di questo tipo, non si tratta di terrorismo o vendetta, è una cosa ben più radicata e profonda.
Le stragi attuali non mi piacciono, sono parziali e producono sofferenza, la strage che ho in mente io non produrrà cose del genere, veloce, indolore e senza superstiti e feriti.
Nessuno piangerà alcun morto e nessuno darà la notizia di quel che è avvenuto.
Per me questa sarebbe una cosa bella, ma sono pochi quelli che condividono queste idee qua.
Penso sempre che alcune persone (e animali) sono felici a discapito di altre che sono infelici e vivono male, perché non livellare tutto? Perché mandare avanti questa cosa nel caso in cui si potesse fermarla?
In alternativa dovrebbero convincermi che si può davvero stare tutti bene, ma io sinceramente cose del genere non le vedo, c'è sempre esclusione, gerarchie ecc.
E' proprio roba che è incistata dentro alla vita, è la vita stessa ad esser malata di queste cose, è tutt'uno con queste.
Ho vissuto cose un po' brutte, ho visto la sofferenza provocata dall'eslcusione sociale, dalla malattia, da questo e quell'altro malanno.
Gli esseri vivono in conflitto, come si fa a toglierlo 'sto conflitto?
Solo così lo si può togliere. Per tutta 'sta roba provo una forma di odio, e non credo in tanti sistemi di conforto perché a me non confortano. Sono arrivato anche alla conclusione che non ci sono propriamente dei responsabili, si tratta solo di bloccare il processo che grazie alla riflessione si è compreso che risulta la causa di certi mali inestirpabili altrimenti.
Comunque si può stare tranquilli, c'è l'intenzione ma i mezzi mancano .
Se si preme il grilletto di una pistola caricata a salve non si può ammazzare nessuno.
Non le accetto 'ste cose, e non c'è a monte alcuna intenzione di accettarle.
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Ultima modifica di XL; 10-01-2020 a 00:01.
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10-01-2020, 04:01
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#29
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 691
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Quote:
Originariamente inviata da XL
L'eutanasia o il suicidio assistito non sono comunque omicidi?
Si predispongono a farle sopravvivere queste persone?
Ci vorrebbe una bella botta improvvisa... Una volta un tizio mi butto per aria, non sentii nulla, il dolore della botta sopraggiunse dopo. Se a questa botta uno non sopravvivesse penso che non sentirebbe nulla.
Ci vuole un sistema di distruzione più veloce della coscienza, in linea di principio secondo me risulterebbe possibile, ma comunque sono fantasie ed idee deliranti, non si dispone attualmente di cose del genere e se prima o poi le creeranno chi desidera vivere mi sa che dovrà sperare che tipi come me non mettano mai le mani su cose di questo tipo, non si tratta di terrorismo o vendetta, è una cosa ben più radicata e profonda.
Le stragi attuali non mi piacciono, sono parziali e producono sofferenza, la strage che ho in mente io non produrrà cose del genere, veloce, indolore e senza superstiti e feriti.
Nessuno piangerà alcun morto e nessuno darà la notizia di quel che è avvenuto.
Per me questa sarebbe una cosa bella, ma sono pochi quelli che condividono queste idee qua.
Penso sempre che alcune persone (e animali) sono felici a discapito di altre che sono infelici e vivono male, perché non livellare tutto? Perché mandare avanti questa cosa nel caso in cui si potesse fermarla?
In alternativa dovrebbero convincermi che si può davvero stare tutti bene, ma io sinceramente cose del genere non le vedo, c'è sempre esclusione, gerarchie ecc.
E' proprio roba che è incistata dentro alla vita, è la vita stessa ad esser malata di queste cose, è tutt'uno con queste.
Ho vissuto cose un po' brutte, ho visto la sofferenza provocata dall'eslcusione sociale, dalla malattia, da questo e quell'altro malanno.
Gli esseri vivono in conflitto, come si fa a toglierlo 'sto conflitto?
Solo così lo si può togliere. Per tutta 'sta roba provo una forma di odio, e non credo in tanti sistemi di conforto perché a me non confortano. Sono arrivato anche alla conclusione che non ci sono propriamente dei responsabili, si tratta solo di bloccare il processo che grazie alla riflessione si è compreso che risulta la causa di certi mali inestirpabili altrimenti.
Comunque si può stare tranquilli, c'è l'intenzione ma i mezzi mancano .
Se si preme il grilletto di una pistola caricata a salve non si può ammazzare nessuno.
Non le accetto 'ste cose, e non c'è a monte alcuna intenzione di accettarle.
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Temo che tu abbia una visione un tantino distorta,e condizionata dall'esperienza. Soprattutto per quel che concerne il mondo animale e naturale, non esiste alcuna "ingiustizia" che andrebbe riparata. La natura è così e basta,la vita è così e basta,non esiste alcuna giustizia violata, alcun giusto o sbagliato,alcun buono o cattivo. Questi sono tutti concetti astratti che abbiamo creato noi,sono condizionamenti mentali. La gazzella che viene sbranata non subisce un'ingiustizia, è così e basta (tanto per dirne una).
Capisco comunque che la depressione ,le esperienze e la sofferenza pluriennale portino anche a questo genere di pensieri.
Per quanto riguarda la società e gli esseri umani sono molto meno comprensivo,in quanto spesso esiste la volontarietà e la coscienza di arrecare danno e sofferenza (esiste l'Ego). Poi si potrà dire che sì ognuno è quel che è perché ha vissuto certe cose quindi non è neanche colpa sua,ok, tuttavia la misantropia mi sale lo stesso.
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10-01-2020, 04:58
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#30
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
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No, alla fine non riesco a disprezzare veramente il genere umano perché nessun essere umano ha scelto di essere così com'è. Non comprendo l'odio e l'invidia che alcuni covano nei confronti di chi è felice; io sono contento se vedo qualcuno appagato, mi limito semplicemente a prendere atto che non sarò mai come lui e stop, cosa c'entrano gli altri se si è dei disadattati? Al massimo me la posso prendere con mia madre che purtroppo ha partorito.
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10-01-2020, 08:35
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#31
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da pure_truth2
Soprattutto per quel che concerne il mondo animale e naturale, non esiste alcuna "ingiustizia" che andrebbe riparata. La natura è così e basta,la vita è così e basta,non esiste alcuna giustizia violata, alcun giusto o sbagliato,alcun buono o cattivo. Questi sono tutti concetti astratti che abbiamo creato noi,sono condizionamenti mentali. La gazzella che viene sbranata non subisce un'ingiustizia, è così e basta (tanto per dirne una).
Capisco comunque che la depressione ,le esperienze e la sofferenza pluriennale portino anche a questo genere di pensieri.
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Me ne frego che è così e basta.
A me non sta bene, e questo mi basta per giudicare.
Mi possono mostrare anche che è tutto necessario, il mio giudizio negativo non cambierebbe a riguardo.
Che giudico io cosa va bene e cosa no mi è chiaro, quindi non so questo tuo discorso sul condizionamento mentale dove vorrebbe andare a parare. Qualsiasi pensiero o giudizio è frutto di condizionamento, quindi che dovremmo fare dire che ci va tutto bene per questo? Io questa cosa non la sento, non mi appartiene, mi hanno convinto di queste cose? Va bene, può essere anche che sia così, ma alla fine sono io ad essermene convinto tramite discorsi di altri, non c'è alcun condizionamento e sinceramente non so che senso abbia questa cosa.
Che io creda che la natura (intesa come mondo della vita e non come mondo materiale) sia così e che io detesti sia così mi è chiaro, quel che ho scritto prima in relazione a queste due cose assume un senso, poi lo si può condividere o meno questo giudizio, questo può capitare, a te sta bene che le cose stiano così?
Va bene.
Ma a me non stanno bene e non riesco ad accontentarmi del metterci una pezza, mi è chiaro che questa cosa non riuscirebbe ad acquietarmi. Non vedo come uscirne se non così. Se vedessi attorno a me tutte persone ed esseri viventi che accettano l'esistenza ti darei ragione, ma ci sono troppe persone umiliate, ferite e fatte a pezzi o che finiscono poi col farlo da sole.
Per le bestie vale la stessa regola, anche se non sono abbastanza intelligenti e coscienti per afferrare tutto questo, sono solo come neonati maltrattati.
Ma alla fine uno si può dire "è così e basta" e tutto va a posto? Per me nulla va a posto dicendosi 'sta cosa qua. Se ti persuade buon per te, a me non persuade per nulla.
L'unica cosa che potrebbe salvare la natura (intesa come mondo della vita) da questa mia forte antipatia sarebbe una qualche dimostrazione che se ne può uscire da questo stato senza arrivare a questa soluzione finale drastica.
E bisogna uscirne davvero, non mi accontento di certo di un po' di cosmesi psicologica o religiosa.
La selezione naturale, il far fuori i disadattati, non funziona, ne crea sempre altri e il meccanismo continua nella stessa direzione, bisogna eliminare tutti in maniera tale che non verranno a crearsi più gerarchie.
Lo spazio e le risorse limitate poi metteranno sempre in competizione tra loro gli esseri viventi per accaparrarsele e continuare.
Se le condizioni per esistere sono queste forse a me l'esistenza non piace poi tanto, la mia conclusione è questa per ora, poi potrei cambiare idea alla luce di nuovi fatti, ma pare che le persone attorno a me dicono sempre la stessa cosa "è così e basta", e a me non basta affatto 'sta risposta qua, è più vuota del vuoto in relazione al mio malcontento.
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Ultima modifica di XL; 10-01-2020 a 09:23.
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10-01-2020, 09:20
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#32
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Quote:
Originariamente inviata da XL
La società è un'altra cosa che asseconda la natura, forse ce l'avrei di meno se non l'assecondasse, ma non è un problema che è dentro di me.
Per togliere di mezzo gerarchie e sofferenza varia probabilmente bisogna togliere di mezzo la vita stessa, si scannano gli esseri umani, vero, ma si scannano pure gli animali, non c'è 'sta gran differenza.
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C'è un'enorme differenza, la natura è più furba di quello che crediamo (Cit.)
Il regno animale su basa su un equilibrio perfetto, un'armonia che gli permette di sopravvivere e non soccombere a se stesso.
Esistono prede e predatori, ma gli erbivori saranno sempre in quantità esponenzialmente superiore ai carnivori. L'erbivoro non deve procacciarsi il cibo, esso cresce direttamente dalla terra. Il carnivoro deve invece cacciare e uccidere per potersi nutrire, non scanna certo le prede per il piacere di farlo. E poi ovviamente le prede si difendono e non sempre il predatore ha la meglio. Non a caso in natura sono i predatori le specie più vulnerabili e a rischio di estinzione. Questo equilibrio nella società umana viene a mancare a causa di quella cosa che chiamiamo "coscienza di se". La prevaricazione del più forte sul più debole viene praticata sistematicamente e coscientemente con l'intenzione di togliere agli altri quello che si può ottenere per se stessi. Ci dicono che dobbiamo lottare per stare al mondo, a me questa cosa qua non è mai andata giù. E' una concezione malsana ed errata della vita e della natura che abbiamo voluto creare noi ma non è necessariamente l'unica possibile, esiste la via dell'armonia ma l'abbiamo negata e persa. Quindi si l'umanità a volte fa schifo e dovrebbe sparire, ma gli animali no. Gli animali sono meravigliosi e perfetti.
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10-01-2020, 11:18
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
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Penso che possa capitare di avere dei sentimenti del genere, soprattutto se si passa un periodo di stress oppure se si scopre di essere indesiderati, non voluti in determinate situazioni: del tipo ambiente lavorativo o vita sentimentale. Ci si sente emarginati e di conseguenza si potrebbe tendere a sviluppare disprezzo generalizzato. Ma io so bene che non tutti mi odiano o non mi vorrebbero con se, quindi la mia parte razionale mi dice di non generalizzare la mia misantropia ma di capire bene con chi devo e con chi non devo stare
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10-01-2020, 11:56
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Un altro esempio di misantropia equivoca è una citazione di Jean-Paul Sartre: "L'inferno sono gli altri". A primo impatto questa citazione può sembrare di stampo profondamente misantropo, ma Sartre fece un'osservazione molto precisa sulla tendenza degli esseri umani nel mancare di auto-consapevolezza. Persone ignare tendono a proiettare fuori le proprie paure e le caratteristiche personali più profonde contro le altre persone, invece di partecipare in un'espressiva introspezione di sé stessi. Quindi, quando guardano altre persone, spesso essi vedono il peggio di quella che è in realtà la propria personalità.
Propendo per questa interpretazione.
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10-01-2020, 12:39
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#35
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
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A volte trovo la gente stupida, a volte provo invidia, soprattutto se verso di me non e' bendidposta.
In generale pero' lascio che loro si facciano la loro vita e io mi faccio la mia, mi dico che non e' colpa loro se son fatti cosi', stupidi cattivi e giudicanti (e magari anche con una vita che e' o mi appare serena e fortunata), poi nessuno e' perfetto, né e' colpa loro se io appaio e mi presento male almeno secondo i loro standard. A volte dentro di me ringhio, a volte soffro ma in generale me lo faccio scorrere attraverso, cioe' ciascuno fa il suo percorso, alla fine siamo un prodotto di genetica, situazioni e eventi capitatici.
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Ultima modifica di cancellato2824; 10-01-2020 a 14:28.
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10-01-2020, 13:00
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#36
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,855
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Un altro esempio di misantropia equivoca è una citazione di Jean-Paul Sartre: "L'inferno sono gli altri". A primo impatto questa citazione può sembrare di stampo profondamente misantropo, ma Sartre fece un'osservazione molto precisa sulla tendenza degli esseri umani nel mancare di auto-consapevolezza. Persone ignare tendono a proiettare fuori le proprie paure e le caratteristiche personali più profonde contro le altre persone, invece di partecipare in un'espressiva introspezione di sé stessi. Quindi, quando guardano altre persone, spesso essi vedono il peggio di quella che è in realtà la propria personalità.
Propendo per questa interpretazione.
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Pero' gli altri vedono in me il loro peggio, le loro paure o che altro gli frulli in testa (anche i condizionamenti sociali hanno una parte) ---> si comportano di conseguenza male verso di me e/o altri, dimostrando cosi' anche di essere delle mer.e. e/o degli idioti .
Io posso essere misantropo per questo, non perche' in loro veda miei difetti (al di la' che tutti ne si abbia). Cioe' io in loro posso anche vedere il loro reale homo homini lupus e altri tratti effettivi poco carini, puo' essere per questo che l' inferno sono gli altri. Se sono il bullato gli altri per me sono l'inferno non perche' in qualche modo mi ci rispecchi, e stessa cosa anche semplicemente se so di dovermi muovere entro stretti limiti per evitare il giudizio negativo altrui.
Comunque per i piu' gli altri sono sia inferno sia paradiso, cioe' i momenti piu' belli di solito prevedono la presenza di qualcun'altro, chesso' scartare i regali in famiglia, ricevere gli auguri di un amico, il bacio di una ragazza ecc. da cio' nasce la sofferenza data dall'intenso desiderio dell'approvazione altrui, oltre che dal fattto che sopravvivere se agli altri non si piace o li si ha contro e' tendenzialmente impossibile, anche solo per avere del pane devo chiederlo al panettiere passando per una strada dove c'e' gente e i soldi devono avermeli dati genitori amorevoli o un lavoro usualmente con altri dopo esser stato giudicato da qualcuno idoneo a svolgerlo.
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Ultima modifica di cancellato2824; 10-01-2020 a 14:01.
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10-01-2020, 13:49
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#37
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Avanzato
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 433
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Se fossi misantropo molto probabilmente vivrei meglio. Proverei disprezzo per tutti e darei pochissima rilevanza alla gente e alle loro azioni nei miei confronti. Purtroppo non è così.
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10-01-2020, 17:21
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#38
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Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: Isola di Poveglia
Messaggi: 6,369
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Io sono misantropo, nichilista e asociale a livelli estremi. Ormai vorrei vivere da solo lontano da tutto e tutti e mi da fastidio anche parlare con i miei genitori e mia sorella.
Troppe mazzate e delusioni da parte degli altri mi hanno reso come sono e ormai non vedo una via d'uscita.
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10-01-2020, 17:31
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#39
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,375
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Un altro esempio di misantropia equivoca è una citazione di Jean-Paul Sartre: "L'inferno sono gli altri". A primo impatto questa citazione può sembrare di stampo profondamente misantropo, ma Sartre fece un'osservazione molto precisa sulla tendenza degli esseri umani nel mancare di auto-consapevolezza. Persone ignare tendono a proiettare fuori le proprie paure e le caratteristiche personali più profonde contro le altre persone, invece di partecipare in un'espressiva introspezione di sé stessi. Quindi, quando guardano altre persone, spesso essi vedono il peggio di quella che è in realtà la propria personalità.
Propendo per questa interpretazione.
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qui non sono molto d'accordo: praticamente si sostiene che se c'è qualcosa all'esterno che non gradisco è perchè è un riflesso di me stesso, ma anche no esempio, se non mi piace la "vita mondana" sarebbe perchè la temo, o ne ho paura, o la invidio. Decisamente no, non mi piace, non c'entra la paura.
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Ultima modifica di Nightlights; 10-01-2020 a 17:33.
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10-01-2020, 17:43
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#40
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
qui non sono molto d'accordo: praticamente si sostiene che se c'è qualcosa all'esterno che non gradisco è perchè è un riflesso di me stesso, ma anche no esempio, se non mi piace la "vita mondana" sarebbe perchè la temo, o ne ho paura, o la invidio. Decisamente no, non mi piace, non c'entra la paura.
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Io detesto vita mondana fatta di feste, festini, baci, abbracci, selfie e roba simile.
Vorrei una persona da uscire che si accontenta di uscire con me per una semplice pizza.
Non ho mai capito su quali tavole della legge c'è scritto che per divertirsi bisogna per forza fare vita mondana fatta di locali, discoteche, tornare alle 4 del mattino dopo il sabato notte passato in discoteca eccetera.
Il problema è che dalla parte di la della barricata le cose non sono viste esattamente come le vedo io...
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