|
|
25-09-2010, 15:55
|
#41
|
Avanzato
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 333
|
l'uomo deve essere il sesso forte e quando non ci riesce va in crisi, la donna non ha quest'obbligo invece, può permettersi di fallire più dell'uomo perchè verrà giustificata maggiormente e quindi probabilmente quando accade sentirà meno peso sulle sue spalle rispetto all'uomo (secondo me)
|
|
25-09-2010, 16:49
|
#42
|
Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
|
Giusto per discutere su qualcosa di più concreto, questi sono dati ISTAT (ho riportato la prima parte, sul sito c'è tutto, comunque)
|
Ultima modifica di barclay; 25-09-2010 a 16:51.
|
25-09-2010, 17:20
|
#43
|
Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
|
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Mah, secondo me non c'è un'unica causa per un fenomeno troppo complesso.
E nel mazzo, il fatto che MEDIAMENTE per una donna (almeno fino a una certa età, a parità di tutto) sia più facile trovare un altro, qualcosa c'entra.
Questo non per dar colpe a chicchessia, ma per dire che è troppo semplice dire che la spiegazione è la debolezza intrinseca degli uomini.
|
Sono d'accordo con Winston. Secondo me, in questo thread, si sono concentrati troppi luoghi comuni sul suicidio e si è caduti nel solito errore di considerare "colpevole" qualcuno che agisce sotto l'influsso di una malattia.
|
|
25-09-2010, 18:33
|
#44
|
Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
|
Quote:
Originariamente inviata da stone
si è caduti nel solito errore di considerare "colpevole" qualcuno che agisce sotto l'influsso di una malattia.
|
quale malattia? si parlava di suicidi come reazione alla fine di un rapporto e non mi pare che sia stata espressa una condanna.
Semmai si fa l'errore di confondere responsabilità e colpa.
|
|
25-09-2010, 19:11
|
#45
|
Esperto
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 2,952
|
Quote:
Originariamente inviata da Nick
quale malattia? si parlava di suicidi come reazione alla fine di un rapporto e non mi pare che sia stata espressa una condanna.
Semmai si fa l'errore di confondere responsabilità e colpa.
|
Si parlava di suicidio in generale, non solo come conseguenza alla fine di un rapporto.
|
|
26-09-2010, 10:07
|
#46
|
Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
|
Quote:
Originariamente inviata da Nick
quale malattia? si parlava di suicidi come reazione alla fine di un rapporto e non mi pare che sia stata espressa una condanna
|
Quote:
Originariamente inviata da krool
Si parlava di suicidio in generale, non solo come conseguenza alla fine di un rapporto.
|
Alla tua domanda ha già risposto Krool. Se leggi bene la tabella dell'ISTAT, i suicidi per “motivi affettivi” sono molto pochi rispetto alle altre categorie.
Per il resto usare termini come "egoismo" e "stupidità" mi sembra proprio che implichi una condanna. Costringere qualcuno a vivere soffrendo enormemente cosa sarebbe? Trovo molto più egoista imporre la sofferenza a qualcuno perché non si vuole perderlo. Quanto alla stupidità, com'è già stato detto, non si può dare giudizi generici senza conoscere la situazione personale del suicida.
Allargando ulteriormente il discorso, secondo me, quando si parla di suicidio, tra i "sopravvissuti" impera l'ipocrisia ed il moralismo. Ogni volta che sento in TV i sopravvissuti che dicono «Era una persona così felice e piena di vita: proprio non me l'aspettavo», m'incazzo, perché è evidente che hanno fatto finta di non vedere, consciamente o inconsciamente.
|
Ultima modifica di barclay; 26-09-2010 a 10:10.
|
26-09-2010, 11:09
|
#47
|
Esperto
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 2,952
|
Ho copiato la tabella dei dati istat postata da stone nel primo messaggio.
|
|
26-09-2010, 13:02
|
#48
|
Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
|
Quote:
Originariamente inviata da stone
Per il resto usare termini come "egoismo" e "stupidità" mi sembra proprio che implichi una condanna. Costringere qualcuno a vivere soffrendo enormemente cosa sarebbe?
|
No, aspetta un attimo sul termine stupidità magari posso fare anche mea culpa ma egoismo lo rivendico nel contensto in cui l'ho detto.
Lasciare i propri figli soli è un gesto egoistico, c'è poco da dire, ma nel senso di non "riuscire" a pensare agli altri.
Investire le proprie pulsioni unicamente su sè stessi è indubbiamente drammatico, probabilmente patologico, eventualmente compatibile ma sicuramente egoistico.
Perchè poi è questo il discorso che facevo con Winston. Il thread porta un'ampia gamma di problematiche e io parlavo del suicidio per abbandono-vedovanza.
|
|
26-09-2010, 13:38
|
#49
|
Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
|
Quote:
Originariamente inviata da Nick
Lasciare i propri figli soli è un gesto egoistico, c'è poco da dire, ma nel senso di non "riuscire" a pensare agli altri.
|
Uno che pensa «Senza di me staranno meglio» (motivazione molto comune fra i suicidi) non lo definirei un egoista.
|
|
26-09-2010, 22:19
|
#50
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
|
Quote:
Originariamente inviata da stewie
sono schematico perchè per tirar fuori profili e casistiche di massima devi comunque esserlo... non puoi soffermarti sul caso particolare !!!
io resto convinto che le donne riescano ad affrontare meglio il distacco perchè capaci di avere un contatto più puro coi propri sentimenti e di conseguenza riescono ad elaborare meglio lo choc, a differenza degli uomini che per orgoglio e/o per altre mille ragioni tengono il trauma represso...
|
Se proprio vogliamo considerare una differenza di questo tipo, direi che molto sia dovuto a un fatto culturale, più che a una differenza intrinseca. Agli uomini viene insegnato (più o meno implicitamente) che mostrare le proprie debolezze apertamente è il male, che non devono essere troppo "sofistici", che devono farsi andare bene tutto o quasi tutto, che devono "fare l'uomo"... bene (si fa per dire) anche questi sono i risultati. Nessuna marcia in più o in meno di un sesso rispetto all'altro, ma ancora una volta degli stereotipi idioti che imprigionano e fanno soffrire coloro che non vi si riconoscono.
|
|
26-09-2010, 22:26
|
#51
|
Intermedio
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Roma
Messaggi: 157
|
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Se proprio vogliamo considerare una differenza di questo tipo, direi che molto sia dovuto a un fatto culturale, più che a una differenza intrinseca. Agli uomini viene insegnato (più o meno implicitamente) che mostrare le proprie debolezze apertamente è il male, che non devono essere troppo "sofistici", che devono farsi andare bene tutto o quasi tutto, che devono "fare l'uomo"... bene (si fa per dire) anche questi sono i risultati. Nessuna marcia in più o in meno di un sesso rispetto all'altro, ma ancora una volta degli stereotipi idioti che imprigionano e fanno soffrire coloro che non vi si riconoscono.
|
Sono d'accordo. Aggiungerei anche che il tipo di educazione che viene impartita ai maschi è diversa rispetto a quella delle femmine. Le femmine vengono educate alla socialità (quindi anche maggior contatto con emozioni di tipo prosociale) sin da piccole, i maschi ricevono un educazione di tipo più esplorativo. Questo in linea di massima. Con questo si potrebbe anche spiegare perchè le donne si esprimono più in maniera emozionale...
Poi logico si potrebbero tirare in ballo vari fattori evoluzionistici oltre che culturali
|
|
29-09-2010, 22:31
|
#52
|
Esperto
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 2,952
|
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Spero che questo topic non deragli in un'inutile guerra tra i sessi. Non è il caso di scagliare anatemi indiscriminati.
|
In effetti credevo succedesse più o meno questo.
|
|
29-09-2010, 23:15
|
#53
|
Esperto
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: L'Universo
Messaggi: 1,117
|
Quote:
Originariamente inviata da lbsp
Sono d'accordo. Aggiungerei anche che il tipo di educazione che viene impartita ai maschi è diversa rispetto a quella delle femmine. Le femmine vengono educate alla socialità (quindi anche maggior contatto con emozioni di tipo prosociale) sin da piccole, i maschi ricevono un educazione di tipo più esplorativo. Questo in linea di massima. Con questo si potrebbe anche spiegare perchè le donne si esprimono più in maniera emozionale...
Poi logico si potrebbero tirare in ballo vari fattori evoluzionistici oltre che culturali
|
E' anche una questione di chimica cerebrale: le donne sono in genere più portate per la socialità e l'espressione delle emozioni rispetto agli uomini, che hanno un cervello di tipo "visivo" più adatto per esempio alla razionalità delle materie tecnico-spaziali-matematiche...
|
|
30-09-2010, 09:10
|
#54
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
|
Quote:
Originariamente inviata da stone
Allargando ulteriormente il discorso, secondo me, quando si parla di suicidio, tra i "sopravvissuti" impera l'ipocrisia ed il moralismo. Ogni volta che sento in TV i sopravvissuti che dicono «Era una persona così felice e piena di vita: proprio non me l'aspettavo», m'incazzo, perché è evidente che hanno fatto finta di non vedere, consciamente o inconsciamente.
|
Mi collego alla citazione del messaggio di Stone, per confermare che il suicida più diffuso è l'introverso estrovertito. Questo spiega la presa di alcune mie posizioni in questo forum.
|
|
30-09-2010, 15:20
|
#55
|
Esperto
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 2,952
|
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Mi collego alla citazione del messaggio di Stone, per confermare che il suicida più diffuso è l'introverso estrovertito. Questo spiega la presa di alcune mie posizioni in questo forum.
|
Potresti spiegare meglio?
|
|
01-11-2010, 22:39
|
#56
|
Esperto
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 2,952
|
Quote:
Ogni anno in Italia ci sono circa 3.361 suicidi (dati ISTAT 2003). Di questi suicidi ben 2.526 riguardano i maschi, ciò significa che in media ogni giorno in Italia 7 uomini si tolgono la vita. Non c'è voce, cenno, menzione di questa tragedia nei giornali o nei salotti televisivi, le sofferenze e la morte di questi uomini sono invisibili, non godono nè di "pubblicità" nei mass-media e tanto meno della "compassione" della società. Al contrario le sofferenze (vere o reali) delle donne paiono aver monopolizzato l'attenzione di ognuno, al punto da raggiungere situazioni di vera e propria isteria di massa. Il motivo di tutto ciò è molto semplice, ed è lo stesso motivo per cui quando si parla di "morti sul posto di lavoro" non si specifica mai che il 94% di queste morti riguarda lavoratori di sesso maschile. 1.400 morti all'anno, circa 4 morti al giorno.
Nell'Occidente evoluto e progressista si è venuta a creare una sorta di omertà "politicamente corretta" che impone ai vari burattini di turno (siano essi capi di stato, giornalisti o casalinghe) di non far mai riferimento al sesso di un "sofferente" qualora costui non appartenga alla Razza Eletta del Genere Femminile (a parti invertite invece si fa sempre una certa enfasi nel ricordare il sesso della "sofferente", a tal punto da diventare il nodo cruciale dell'intera questione). Il sentire comune che questa situazione ha generato è che da una parte (quella maschile) la vità è una festa ininterrotta, mentre dall'altra parte (quella femminile) un eterno calvario. Se le statistiche riguardanti i suicidi (o anche le morti sul lavoro) presentassero un maggior numero di femmine che perdono la vita, rispetto ai maschi, potete star certi che tale situazione verrebbe ben messa in risalto da giornali, telegiornali, talk-show televisivi e probabilmente anche nei sermoni dei politicanti di turno. Si farebbe a gara per descrivere quanto le donne stiano soffrendo (per mano degli "sporchi maschi", sia ben chiaro) e i vari politici di ogni schieramento proporrebbero misure adeguate per risolvere il problema. Ad esempio il "Ministero per le Pari Opportunità" si farebbe in quattro per mettere in piedi iniziative volte a migliorare la vita delle povere donne sofferenti, siano esse aspiranti suicide o possibili vittime di qualche fatalità sul posto di lavoro. Ad oggi, che si sappia, tale "Ministero" non ha ancora avviato nessun programma per portare la "parità" anche in situazioni dove a soffrire son per la stragrande maggioranza gli uomini.
|
Il resto qui:
http://antifeminist.altervista.org/risorse/suicidi.htm
|
|
01-11-2010, 23:33
|
#57
|
Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
|
lì'uomo e piu esposto al falliemnto,provate ad un uomo di una certa eta a togliergli il lavoro,i figli,la moglie lo lascia,ditemi come si puo riprendere...
le donne sono piu forti per me in questa societa' ,ma vogliono essere il sesso debole quando glic onviene,escludo el donne con delle problematiche come le fobiche...
un uomo se fallisce si sentira' la croce addoso,io mi sento dire spesso di tirare fuori le palle dalla mai famiglia,una donna forse ma magari sbaglio,puoa nche farsi mantenere da un uomo tutta la vita....cioe una donna puo interpretare vari ruoli,o ha piu possibilita' di vivere la sua vita un uomo no...
a maggior rgaione un fobico....
anche a me da fastidio quando intervistano a gente dopo delitti e ed omicidii,e dicono era un abrav persona...ma cosa pretendonoc he fuori di casa uno prenda a calci la gente...
anche io a casa per conto mio a volte quando mi arrabio ho reazioni esagerate,ma fuori casa ci vuole autocontrollo
|
|
01-11-2010, 23:42
|
#58
|
Esperto
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 2,952
|
Quote:
Originariamente inviata da vikingo
lì'uomo e piu esposto al falliemnto,provate ad un uomo di una certa eta a togliergli il lavoro,i figli,la moglie lo lascia,ditemi come si puo riprendere...
le donne sono piu forti per me in questa societa'
|
Sì, come no, ma quante volte ad una donna viene tolto il lavoro, i figli, il marito?
La maggior parte dei divorzi sono iniziati dalle donne. E queste donne si ritrovano mantenute e con i figli.
Le donne non sono superiori, hanno solo un posto di rilevanza nella società (immotivato).
|
|
02-11-2010, 00:17
|
#59
|
Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,136
|
quindi sposi la mia tesi,non ho mai visto una donna senza figli,lavoto e lasciata da un marito ad una certa eta'...i matrimonii li finisocno sempre le donne di solito,per vari motivi...
|
|
02-11-2010, 00:21
|
#60
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
|
Io credo che il suicidio abbia motivazioni molto interiori e gli eventi tragici considerati alla base dei suicidi, sono soltanto la goccia che fa traboccare il vaso.
Alla base del maggiore tasso di suicidi maschili, secondo me c'è l'educazione che riceviamo dall'infanzia.
|
|
|
|
|