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19-01-2017, 20:41
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,282
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Che titolo strano che ho fatto!
Ma certo che , se sono io a pensare, è un'azione attiva e quindi decido io che cosa pensare. Seee! Voulesse 'a Madonna!
In certi momenti mi frullano per la capa un pensiero sgradito dopo l'altro, che non ha nessuna voglia di andarsene. E anche se uno se ne va, ne è subito pronto un'altro. Ed è chiaro che così, è tutto un malessere.
Negare questi pensieri, li rende più assillanti e persistenti, ma vedo che, sforzarmi di dirigere la mente su pensieri piacevoli, mi restituisce la padronanza dei miei pensieri. Quando sono in difficoltà, considero per abitudine: "a cosa più mi piacerebbe pensare in questo momento?" Forse solo un pensiero piacevole può scacciare quelli rognosi, inutili, spesso superati, ecc...
A volte non basta neanche questo, e allora mi piglio la pastiglia e vaffanculo!
Domanda: come possiamo essere più attivi e meno passivi nel nostro pensare? Quali strategie, accorgimenti, astuzie?
Vedo che fa bene tagliare, piuttosto che esaminare i pensieri negativi. Proprio tagliare.
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Ultima modifica di cancellato16573; 19-01-2017 a 20:43.
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19-01-2017, 21:56
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 3,303
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Che titolo strano che ho fatto!
Ma certo che , se sono io a pensare, è un'azione attiva e quindi decido io che cosa pensare. Seee! Voulesse 'a Madonna!
In certi momenti mi frullano per la capa un pensiero sgradito dopo l'altro, che non ha nessuna voglia di andarsene. E anche se uno se ne va, ne è subito pronto un'altro. Ed è chiaro che così, è tutto un malessere.
Negare questi pensieri, li rende più assillanti e persistenti, ma vedo che, sforzarmi di dirigere la mente su pensieri piacevoli, mi restituisce la padronanza dei miei pensieri. Quando sono in difficoltà, considero per abitudine: "a cosa più mi piacerebbe pensare in questo momento?" Forse solo un pensiero piacevole può scacciare quelli rognosi, inutili, spesso superati, ecc...
A volte non basta neanche questo, e allora mi piglio la pastiglia e vaffanculo!
Domanda: come possiamo essere più attivi e meno passivi nel nostro pensare? Quali strategie, accorgimenti, astuzie?
Vedo che fa bene tagliare, piuttosto che esaminare i pensieri negativi. Proprio tagliare.
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dopo averle provate tutte sono in attesa da secoli di sapere come devo fare per nn avere pensieri ansiosi e vivere anche solo 1 ora in questa vita
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19-01-2017, 22:42
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,282
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Ma c'è qualcosa che ti piace pensare?
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19-01-2017, 23:11
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 574
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A volte vengo travolta proprio, 'na bottigliata in testa servirebbe.
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20-01-2017, 00:11
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Che titolo strano che ho fatto!
Ma certo che , se sono io a pensare, è un'azione attiva e quindi decido io che cosa pensare. Seee! Voulesse 'a Madonna!
In certi momenti mi frullano per la capa un pensiero sgradito dopo l'altro, che non ha nessuna voglia di andarsene. E anche se uno se ne va, ne è subito pronto un'altro. Ed è chiaro che così, è tutto un malessere.
Negare questi pensieri, li rende più assillanti e persistenti, ma vedo che, sforzarmi di dirigere la mente su pensieri piacevoli, mi restituisce la padronanza dei miei pensieri. Quando sono in difficoltà, considero per abitudine: "a cosa più mi piacerebbe pensare in questo momento?" Forse solo un pensiero piacevole può scacciare quelli rognosi, inutili, spesso superati, ecc...
A volte non basta neanche questo, e allora mi piglio la pastiglia e vaffanculo!
Domanda: come possiamo essere più attivi e meno passivi nel nostro pensare? Quali strategie, accorgimenti, astuzie?
Vedo che fa bene tagliare, piuttosto che esaminare i pensieri negativi. Proprio tagliare.
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Secondo me non si possono proprio controllare i pensieri che ci vengono in mente, è una battaglia persa in partenza, al più si possono controllare certe reazioni a questi pensieri.
Faccio un esempio: se penso di ammazzare un tizio, io non credo che questa cosa da sola implichi necessariamente che poi lo ammazzerò, ma se una persona inizia a credere che il pensare queste cose possa indurre certe azioni, poi magari questa persona inizia a comportarsi in modi strani.
Il pensare di ammazzar qualcuno così diviene un'ossessione.
In fin dei conti la differenza sostanziale tra chi sta bene e chi sta male non consiste nel fatto che chi sta bene non pensa mai di ammazzare qualcuno, capita un mucchio di volte a tutti, ma su come questa cosa viene inserita in tutto il contesto.
Ho conosciuto anche una persona che era ossessionata dal fatto che lei pensava male di qualcuno, ora chissà quante volte capita anche a me di pensare un mucchio di cose poco carine nei confronti di Tizio e Caio, ma alla fine credo che a pensarle 'ste cose le pensano un po' tutti, la differenza al più sta nel fatto che a me non importa nulla di pensare cose del genere, so che così come vengono passano, mentre l'altra persona viene disturbata da questi pensieri fino a farli divenire una malattia.
Secondo me si può lavorare sul grado di disturbo dei pensieri e quel che viene in mente reinterpretando un po' tutto il quadro di riferimento (per me pensare queste cose cosa implica? E' così vero che pensare queste cose implica queste altre?) e non sul controllo, se si cerca di controllare quel che si penserà o che verrà in mente si fa la fine di questa persona che conoscevo (barricata in casa), si cercheranno poi di evitare gli stimoli che potrebbero suscitare questo o quel pensiero.
Mi sono venute in mente queste idee qua e le ho condivise, non so se possono tornare utili a qualcuno.
In pratica secondo me non bisogna sforzarsi di controllare i pensieri ma fare tutt'altro, cercare di lasciare solo che i pensieri restino quel che sono... Pensieri.
Quel che produce la nostra mente non possiamo fare altrimenti che subirlo, le idee che attraverseranno la mia coscienza tra cinque minuti dipendono da un mucchio di variabili che nessuno è capace di controllare, si possono controllare in diversi modi le reazioni a quel che si pensa secondo me, non direttamente quel che si pensa.
E' un po' come per certe illusioni ottico-mentali, ce ne sono diverse, piazzati certi stimoli la nostra mente produrrà certe percezioni necessariamente in modo automatico e passivo, a vederle dovremmo vederle per forza così, però questo non implica che dobbiamo credere per forza che quel che vediamo rappresenta qualcosa di reale.
Questa illusione è carina viene creata producendo una finta prospettiva ribaltata tagliando i lati del box aperto leggermente inclinati.
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Ultima modifica di XL; 20-01-2017 a 00:55.
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20-01-2017, 00:53
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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Non lo so come si puo fare. Cerco di controllarli e di trovare I falli in essi. E troppo difficile smettere certe volte.
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20-01-2017, 01:01
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 5,034
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Domanda: come possiamo essere più attivi e meno passivi nel nostro pensare? Quali strategie, accorgimenti, astuzie?
Vedo che fa bene tagliare, piuttosto che esaminare i pensieri negativi. Proprio tagliare.
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A volte come dici te tagliare, distrarsi, aiuta a scacciare i cattivi pensieri, altre volte quando c'è la possibilità di affrontare il problema alla base del pensiero negativo, può essere utile adoperarsi attivamente per non continuare a rimuginarci su.
Per farti un esempio stasera sono stato vittima di un pensiero che definirei "intrusivo", si è insinuato così senza un apparente motivo nella mia testa generandomi quell'ansia che sul momento sembra quasi insostenibile.
E' un pensiero che trova le sue radici in una giornata lavorativa stressante, di quelle dove ti piovono addosso un sacco di problemi noiosi e complessi da gestire, eppure oggi non sembravo minimamente disturbato, ero in piena "trance agonistica" e non mi sono soffermato un minuto a lamentarmi o a pensare a quanto fosse ingiusto che mi venissero scaricati problemi altrui o lavori poco gratificanti, mi son dato da fare e ho provato a gestirli mantenendo uno stato d'animo positivo.
E come sono arrivato alle 23 di stasera, comodo comodo sul mio divano, a ritrovarmi in testa ansia e frustrazione per quello che ritengo un trattamento ingiusto e per il fatto che domani dovrò continuare a lavorarci su, quando oggi la cosa sembrava solo sfiorarmi?
Nell'ambito della stessa giornata due approcci diversi allo stesso problema, oggi sembravo non subire i pensieri negativi, che pure c'erano ma ai quali non davo respiro con l'azione, affrontavo il problema e non stavo troppo a pensarci su, stasera mi ritrovo a pensarci ossessivamente ed a soffrirne, forse proprio per l'impossibilità materiale di mettermi all'opera per risolverlo.
Probabilmente in alcuni casi dove c'è la possibilità concreta di affrontare una situazione generatrice di pensieri negativi l'azione, l'adoperarsi attivamente, aiuta a controllarli ed a mitigarne gli effetti.
Ovviamente questo approccio può funzionare in casi particolari, ma spesso i pensieri negativi sono difficili da controllare, a volte tocca rassegnarsi e lasciarli "sfogare", in altri casi aiuta provare a razionalizzare e minimizzare, o magari semplicemente trovare distrazioni. E' tutto molto difficile
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20-01-2017, 01:50
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#8
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,106
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Uno dei lavori che si fa in terapia è quello di imparare a modificare il pensiero.
Come si fa? Ci sono diversi esercizi scritti molto utili (parlo della TCC che faccio io), dall'abc all'automonitoraggio, servono tutti a riconoscere il pensiero disfunzionale che causa varie emozioni e blocchi e a razionalizzarlo. Bisogna farne tantissimi e io lo uso sempre quando qualcosa mi mette in crisi, anche se non ci credo più di tanto, anche se faccio fatica a razionalizzare, a volte vado in terapia con una pila infinita di fogli compilati, sulle cose più assurde.
Alla fine, il pensiero razionale sostituirà quello disfunzionale quasi in automatico e il più delle volte si riuscirà ad eliminare o alleggerire ansie e blocchi vari.
Tra l'altro, capire che pensiero c'è dietro l'emozione è veramente complicato all'inizio, adesso mi viene molto più facile riconoscerlo e lavorarci su.
Oltre a questo, una volta liberato il pensiero tramite la scrittura, quando andremo a rileggerlo, ci sembrerà subito strano, stonato, questo accade perchè lo leggeremo in modo distaccato, un conto è pensare una cosa, tutto sembra avere senso, ma leggerlo da un effetto diverso e ci fa rendere conto delle cose assurde che ci passano per la testa.
Un altro esercizio utile per pensieri di tipo paranoico, è quello di decentrare l'attenzione da noi, ovvero ogni volta che pensiamo che un atteggiamento altrui è strano e quasi persecutorio nei nostri confronti, bisogna sempre sforzarsi di fare almeno altre 3 ipotesi in cui non c'entriamo noi, per vedere la situazione che ci preoccupa in modo più ampio.
A me personalmente aiutano molto.
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20-01-2017, 04:19
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#9
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Che titolo strano che ho fatto!
Ma certo che , se sono io a pensare, è un'azione attiva e quindi decido io che cosa pensare. Seee! Voulesse 'a Madonna!
In certi momenti mi frullano per la capa un pensiero sgradito dopo l'altro, che non ha nessuna voglia di andarsene. E anche se uno se ne va, ne è subito pronto un'altro. Ed è chiaro che così, è tutto un malessere.
Negare questi pensieri, li rende più assillanti e persistenti, ma vedo che, sforzarmi di dirigere la mente su pensieri piacevoli, mi restituisce la padronanza dei miei pensieri. Quando sono in difficoltà, considero per abitudine: "a cosa più mi piacerebbe pensare in questo momento?" Forse solo un pensiero piacevole può scacciare quelli rognosi, inutili, spesso superati, ecc...
A volte non basta neanche questo, e allora mi piglio la pastiglia e vaffanculo!
Domanda: come possiamo essere più attivi e meno passivi nel nostro pensare? Quali strategie, accorgimenti, astuzie?
Vedo che fa bene tagliare, piuttosto che esaminare i pensieri negativi. Proprio tagliare.
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Ma scusa, chi altro mai potrebbe fare i tuoi pensieri se non tu?
Se li vivi come un corpo estraneo che ti assale, hai una bella dissociazione, e credo che la strada che dovresti seguire sia opposta rispetto a quella che ti proponi. Cioè riconoscere che i pensieri sono proprio tuoi, e affrontare tutto il carico di paura, orrore, senso di impotenza, solitudine, smarrimento che portano con sé.
Altrimenti, magari vivi più tranquillo e sereno, ma in superficie, e fai una vita non "tua" come potresti renderla.
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20-01-2017, 11:27
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 660
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Ma scusa, chi altro mai potrebbe fare i tuoi pensieri se non tu?
Se li vivi come un corpo estraneo che ti assale, hai una bella dissociazione, e credo che la strada che dovresti seguire sia opposta rispetto a quella che ti proponi. Cioè riconoscere che i pensieri sono proprio tuoi, e affrontare tutto il carico di paura, orrore, senso di impotenza, solitudine, smarrimento che portano con sé.
Altrimenti, magari vivi più tranquillo e sereno, ma in superficie, e fai una vita non "tua" come potresti renderla.
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Si ma.. una volta fatto questo che succede?
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20-01-2017, 12:50
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 705
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"Tu non sei i tuoi i tuoi pensieri.
E non sei la mente. Sei l'osservatore,ciò che sta dietro la mente,e che di essa si serve. Ma l'hai lasciata diventare il padrone,e invece che usarla,vieni ora usato da lei. Sei in sua balìa.
Pertanto ,i tuoi pensieri devono comprendere una cosa: che non sei interessato a essi. Nel momento in cui hai reso chiaro questo punto, hai ottenuto una vittoria straordinaria. Osserva. Non dire nulla ai pensieri, non giudicarli, non condannarli. Non dir loro di spostarsi. Lascia che facciano ciò che stanno facendo, qualsiasi tipo di ginnastica vogliono fare – tu guarda soltanto e goditela. È solo un bellissimo film. Ti sorprenderà come con il semplice osservare arriverà il momento in cui i pensieri non ci saranno più e non ci sarà nulla da osservare.*
I tuoi pensieri non hanno radici, non hanno una casa; fluttuano come nuvole. Non occorre combatterli, non occorre essere contro di loro, non occorre nemmeno cercare di arrestarli.
Questa comprensione dovrebbe andare in profondità *dentro di te, perchè quando una persona comincia a interessarsi alla meditazione, cerca di fermare i pensieri. Ma se cerchi di fermarli, questo non accadrà mai, lo stesso tentativo di arrestarli è un pensiero, lo sforzo di meditare è un pensiero. Come puoi fermare un pensiero con un altro pensiero? Come puoi fermare la mente creandone un'altra? A quel punto ti attaccherai a quell'altra e questo andrà *avanti fino alla nausea, senza fine.
Non lottare. Chi lotterà? Chi sei "tu"? Solo un pensiero, quindi non diventare il campo di battaglia di un pensiero contro l'altro. Piuttosto, sii un testimone, osserva i pensieri fluttuare. Essi si arrestano, ma non perchè li fermi tu. Si arrestano se diventi più consapevole e non grazie a uno sforzo da parte tua per fermarli. Se osservi bene,noterai che esiste uno spazio tra un pensiero e l'altro. E più poni consapevolezza,più esso si espande,diventa vuoto. Quel vuoto,è il tuo vero se'. Non la mente,non l'ego."
Osho, Tantra the Supreme Understanding, # 2
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20-01-2017, 14:02
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#12
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 3,303
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Ma c'è qualcosa che ti piace pensare?
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sì...ma nn mi cambia il frullatore che ho nel cervello...forse qualche secondo
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20-01-2017, 14:26
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#13
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,282
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Cerco sempre di fare amicizia con chi devo passare molto tempo insieme, quindi invito ad accomodarsi, concedo gli onori del caso, ecc...
In questo modo però poi i pensieri negativi se ne vanno, evidentemente sono persone proprio brutte e tornano solo se vengono maltrattati. :\
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Questo è vero. I brutti pensieri sono come l'altalena, che più forte la respingi, più forte torna. Ma non funziona quando sei stanco o sotto stress: non riesci a serviti della passività, per neutralizzare il malopensiero. Purtroppo ti appassioni e ricominci tutto da capo.
Più efficace mi sembra il taglio, usato in modo dogmatico. Quindi non aspetto che il nemico si esaurisca, ma non comincio neanche l'analisi: perché basta rimuginare un minuto e finisce per diventare un pomeriggio.
Resta la punzecchiatura, ma è di gran lunga più sopportabile , che fondersi il cervello a ripensare.
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20-01-2017, 15:06
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#14
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,106
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Non bisogna accanirsi contro il pensiero intrusivo, altrimenti diventa più forte, più lo scacci per paura, più torna, va bene distrarsi e sforzarsi di razionalizzarlo.
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20-01-2017, 15:12
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#15
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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In me i pensieri negativi sono un flusso ininterrotto e continuo;
ovvero passato un brutto pensiero, arriva il successivo.
Non subisco nulla; ho un fiume di brutti pensieri che scorre
naturale in testa sempre con la stessa intensita' e direzione.
Mai un gioia in pratica per me. Mi riconosco nello scrittore
Cesare Pavese, un introverso morto suicida; nella sua fatica di vivere.
Questo thread me lo ha richiamato dalla memoria, e su
Wikipedia trovo l'ultima nota del suo diario quando
disilluso dell'amore e del mondo scrive:
« Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più. »
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20-01-2017, 20:26
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#16
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da TheProphet
Si ma.. una volta fatto questo che succede?
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A me succede che nell'immediato sto molto male, ma poi sono più tranquillo, lucido e aperto.
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20-01-2017, 23:45
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#17
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,282
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Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13
Non bisogna accanirsi contro il pensiero intrusivo, altrimenti diventa più forte, più lo scacci per paura, più torna, va bene distrarsi e sforzarsi di razionalizzarlo.
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Questo è vero. Concordo sul fatto che scacciare i pensieri intrusivi
li fa tornare alla riscossa. Ma nulla ci vieta di considerarli come ci pare, se stabiliamo in partenza che hanno poco o nessun valore.
In concreto: si rimugina perché ci sembra di trovare la risposta ultimativa a un "problema serio"; vogliamo mettere a posto le cose che ci sembra che non vadano bene.
Al contrario, se i pensieracci ci paiono importanti e gravi, non riusciamo più a vivere, senza occuparcene dalla mattina alla sera.
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Ultima modifica di cancellato16573; 21-01-2017 a 19:25.
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22-01-2017, 19:43
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#18
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
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Prova a praticare, però quotidianamente e per almeno un mese, la mindfulness che nasce proprio per fronteggiare la centralità dei pensieri intrusivi
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22-01-2017, 20:59
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Cerco sempre di fare amicizia con chi devo passare molto tempo insieme, quindi invito ad accomodarsi, concedo gli onori del caso, ecc...
In questo modo però poi i pensieri negativi se ne vanno, evidentemente sono persone proprio brutte e tornano solo se vengono maltrattati. :\
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Inutile fare amicizia con le brutte persone per finta loro ritornano lo stesso con più carica perché sanno che tu hai paura.
Quote:
Originariamente inviata da Joseph
I problemi psicologici sono come i boss dei videogame e di Dragon Ball, finché non li si fanno fuori nella loro forma finale è tutto tempo perso.
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Come li freghi allora nell'ultima mossa?
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22-01-2017, 23:41
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#20
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,282
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Mindfluss? M'informo. Grazie
Faccio un esempio di taglio concreto: magari su una persona che mi ha fatto male, mi balza la domanda: "ma gli voglio ancora bene?"
Adesso taglio corto: " perché devo provare a rispondere a questa domanda? "
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Ultima modifica di cancellato16573; 22-01-2017 a 23:44.
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