Seduti su poltre in finta pelle, con la luce di un riflettore che li abbaglia, stanno lì, i psicologi televisivi, forti della loro arroganza, saccenti come un uomo che pensi di sapere tutto, ma che in realtà non conosce un cazzo...
Crepet per esempio, la velina psichiatrica preferita da Bruno Vespa, il quale si trova su ogni trasmissione di ogni canale, come se esistesse solo lui e solo il suo parere contasse...
Tempo fa c'era questa dodicenne italiana che si fotografava nei bagni nuda, tettine scoperte, per farsi un po' di soldi, e comprare gli abiti nuovi...Certo la ragazzina ha fatto uno sbaglio, piccola e ingenua; ma alla fine a quell'età ci sta pure. Che dire? La nudità è sempre stata una risorsa accessibile, la diffusione dei telefonini l'ha resa ancor più a portata di mano, e di vivere in una società materialistico-esibizionista avevamo già qualche sospetto.
Cosa dovremmo fare?
Ma qui non vorrei parlare del gesto della ragazzina da un punto di vista morale...
Volevo parlare di Paolo Crepet, psichiatra e sociologo televisivo, tuttologo e nientologo nello stesso tempo, che conosciamo tutti per annoiata frequentazione televisiva - e perché ha scritto dei saggi alquanti banali e ripetitivi sulla gioventù, che lui si illude di conoscere solo perché psichiatra e sta in televisione. Il Crepet nazionale mette bocca nella storia della dodicenne perché un giornalista coglionotto gli ha chiesto un parere. E magari Crepet era lì pronto... oppure invece no, magari era molto indaffarato a correggere bozze di un suo libro adatto a idioti, o con un seminario di cultura e linguaggi giovanili, oppure semplicemente stava scegliendo con cura le parole da dire alla prossima trasmissione televisiva, dove viene invitato per tutto, dal parlare della moda agli omicidi efferati, di cui lui parla quasi fosse un dio onnisciente. Immaginate: a Crepet gli squilla il telefono, ed è un giornalista che ti chiede un parere così, giusto per annacquare la brodaglia sciapa del suo articoletto che parla di un fatto, del resto dimenticato, di qualche mese fa, tirato fuori nuovamente solo per fare un po' di scandalo sotto l'ombrellone...si era in estate.
Crepet, che sa come vanno queste cose, che conosce giornalisti e lettori, sa che le gente non vuole sentire un trattato, bensì una battura pronta e precisa, e allora dice questo:
“La mamma faccia un po' meno shopping - dice -. Temo che il modello cui quella ragazza aspira da qualche parte in famiglia lo abbia visto”. E al padre Crepet consiglia "di comportarsi come avrebbe fatto suo nonno, cioé incazzarsi come una bestia".
Il giornalista è contento, e il nostro psichiatra televisivo può tornare rapidamente a fare la corte a Bruno Vespa.
Tutto è bene quel che finisce bene?
Sicuri?
Immaginatevi la madre.
La madre, come sostiene Crepet, che neanche la conosce, dovrebbe per forza essere una superficiale modaiola? Quante possibilità ci sono che Crepet sia riuscito ad azzeccare il profilo così, al telefono, in due minuti? E se invece fosse una signora normale, che lavora e che quindi non può stare sempre a controllare la figlia, vittima dei condizionamenti più o meno come tutti noi, con una figlia un po' succube dei costumi delle compagne o dei programmi in tv pensati apposta per quelle della sua età?
C'è persino la possibilità non remota che la figlia abbia iniziato la sua attività da giovane sgualdrinella perché la madre, sulla scia di qualche lettura mal digerita proprio di quel Crepet che più tardi l'avrebbe giudicata, abbia iniziato a dire di no alla figlia, sempre no, no a prescindere, e lei, con la stupidità, e anche l'ingenuità, della sua giovane età, potrebbe aver pensato: E' così? E allora io faccio vedere le tettine via telefono, e alla fine vedrai che il tuo Crepet darà la colpa a te, perché Non Sei Capace Di Ascoltarmi.
Poi ci si rende conto della situazione, forse sono gli stessi genitori ad accorgersene, e si fa capire alla dodicenne che ha sbagliato, che era un comportamento superficiale il suo, e mercificatorio.
La famiglia, forse facendo bene, decide di far cambiare aria alla ragazza, cambia scuola insomma, e la notizia, fortunatamente, non si viene a sapere. Ma arriva l'estate e la notizia morbosetta filtra come l'acqua piovana da un tendone bucherellato. Così la mammina della situazione (che magari è davvero una superficiale modaiola, eh: però nel frattempo potrebbe anche essersi fatta un esamino di coscienza) ritrova la storia della figlia scriteriata sui giornali, e in una colonnina uno dei psichiatri più noti a livello mediatico, magari proprio il suo psichiatra preferito, di cui forse aveva letto qualche opera, che, con la delicatezza e la tranquillità tipica degli psichiatri (sono ironico) la smerda ai quattro venti: basta shopping, sgualdrina! Magari sta donna lavoratora è una che si veste all'Oviesse, ma Crepet non aveva tempo di indagare, e non poteva conoscere; poi il giornalismo al giorno d'oggi è fatto così, opera per stereotipi... tu non sei uno stereotipo? Arrangiati.
(un po' come una certa psichiatria antica, molto determinista)
E suo padre? Crepet dice che suo padre si dovrebbe incazzare come suo nonno...Ossia, cinghiate e bastonate... Crepet dice questo, e questo sia, perché Crepet sta in televisione le la televisione, in tempi moderni, è un idolo intoccabile... Rimane solo un dubbio: se il pregiato psichiatra ci suggerisce di comportarsi come i nostri nonni, a cosa serve esattamente tutta la psichiatra e sociologia e pedagogia e tutti i libretti di Crepet che ho letto ma che mi fanno cagare perché sono un concentrato di luoghi comuni da bar e leggere lui, per me che sono un lettore bulimico, è come mangiare merda.
Ergo, lo stronzo psichiatra televisivo si contraddice da solo.
E se invece il padre fosse quello che incita la ragazzina a truccarsi, a pettinarsi, a farsi vedere come la più bella ragazzina del quartiere? Magari è separato, si fa vedere una volta all'anno e le regala un indumento firmato che lei non sa come abbinare... Cioè, magari no, che ne so io? Non ne so niente, più o meno quanto Crepet che non è sta cima; però Crepet ha già deciso, dall'alto della sua posizione, che la madre è una superficiale modaiola e il padre no. Ergo: la madre impari a vivere, e il padre picchi pure, l'ha detto lo psichiatra sociologo televisivo, e quindi ok.
Perché ne sto parlando?
Forse perché vedere uno psichiatra, io che amo la psicologia, insomma vedere uno psichiatra trattare la realtà e la vita come uno stereotipo mi urta. Dopotutto anch'io sono in questa realtà, e non vorrei che una mia azione, per quanto stupida essa sia, entri nella bocca di Crepet, bofonchiata magari a qualche giornalista ancora più coglione di lui. E poi c'è questo alibi eterno della famiglia. Una ragazzina si fa delle foto? È la famiglia che non dà il buon esempio. Molto comodo, finché non ci va la tua famiglia di mezzo. Ma io ricordo bene che a 14 anni andavo in giro per la mia città con le magliette lunghe ascoltando a tutto volume musica rap senza che i miei ne avessero responsabilità, e pure allora pensavo un sacco alla figa. Mi bastava guardarmi in giro, semplicemente.
Ora quello che intendo dire è: questa ragazza ha sbagliato, non c'è dubbio, ma è giovane e avrà tutto il tempo di rimediare al suo errore, che del resto si dimenticherà andando avanti con gli anni, facendo esperienze, trovando l'amore...Ma che un uomo di sessant'anni e più, come Crepet, non capisca che il fatto di stare sempre in televisione non lo renda al di sopra degli altri mi stupisce; e non conta nulla che sia psichiatra o psicologo o sociologo; per me la psicologia che conta è quella di Piaget, di Vykosky, di Watzlawick, di Maslow, di George Kelly, la psicologia cognitivista e costruttivista, intellettuale se vogliamo, e non questa psicologia banale proclamata ai quattro venti da personaggi grotteschi alla Paolo Crepet, che fingono di avere le risposte a tutto, e il loro essere psichiatri o psicologi è come una bandiera dietro la quale si nascondono, per celare la loro mediocrità...Ed ecco allora distribuire giudizi superficiali su fenomeni che non si conoscono, etichettare persone che non si è mai visto, credere alle cose solo per sentito dire...
Sentirsi grandi psichiatri solo perché qualche casalinga annoiata ti guarda nell'inutile tivu del pomeriggio...
E voi, siete d'accordo con me? O no...?