Hai pensato al fatto che se la specie umana ha sviluppato il linguaggio verbale, una ragione ci sarà pure?
Inserisco un tratto di una mia pubblicazione al riguardo in cui parlo del problema interpretativo del linguaggio non verbale:
Tutti gli elementi di quest’insieme di segni, riti, movimenti, costumi, diventano informazioni perché la nostra mente associa, a ciascuno di essi, valori, significati, simboli; li lega a esperienze e conoscenze acquisite alla memoria. Elementi che la mente elabora e rielabora in termini di coincidenza dell’esperienza, per similitudine, analogia, senso lato, emozioni suscitate in memoria, stati emotivi contingenti.
Tutto ciò che non è comunicato attraverso l’uso delle parole, non è un linguaggio con una propria grammatica e sintassi, né è dotato di un “vocabolario”.
Ogni specifico comportamento non verbale ha tanti significati quanti sono i possibili contesti in cui può verificarsi.
Possiamo persino fare assumere un diverso significato a una frase semplicemente accompagnandola con diversi linguaggi del corpo.
La varietà dei significati dei comportamenti può variare anche in funzione dell’etnia, del tipo di cultura di un popolo, usanze locali, eccetera.
Molto dipende dall’apprendimento acquisito, ma anche dal modo in cui si è appreso quel determinato comportamento. Infatti, ciascuno di noi conferisce significati e significanti a ogni espressione corporea in relazione non soltanto all’esperienza sensoriale ma anche a quella emotiva.
Possiamo, quindi, comprendere che il significato che posso conferire a un determinato comportamento può non coincidere con quello assegnato da un’altra persona. D’altra parte i comportamenti sono oggetto d’interpretazione.
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