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23-12-2014, 05:57
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Esistono quindi stereotipi che enunciano verità (negative o positive non fa differenza) e quindi sono da accettare oppure gli stereotipi sono sbagliati per definizione perché non tengono conto delle molteplici differenze interne ad una categoria? Ma soprattutto: no agli stereotipi perché non mi sento rappresentato io da essi, o no in generale anche quando mi sento rappresentato (specie se positivi)?
Io direi no in qualunque caso.
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23-12-2014, 06:02
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#22
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Esistono quindi stereotipi che enunciano verità (negative o positive non fa differenza) e quindi sono da accettare oppure gli stereotipi sono sbagliati per definizione perché non tengono conto delle molteplici differenze interne ad una categoria? Ma soprattutto: no agli stereotipi perché non mi sento rappresentato io da essi, o no in generale anche quando mi sento rappresentato (specie se positivi)?
Io direi no in qualunque caso.
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Per come vengono presentati di norma gli stereotipi, la seconda che hai detto (cit.) per entrambe le domande. Per concludere, cfr. mia firma.
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23-12-2014, 06:08
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Quindi no anche agli stereotipi positivi? La accendiamo? E comunque se ogni cosa assume un valore in relazione a chi la guarda, certe cose potrebbero non essere negative per tutti
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23-12-2014, 06:11
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#24
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Quindi no anche agli stereotipi positivi? La accendiamo? E comunque se ogni cosa assume un valore in relazione a chi la guarda, certe cose potrebbero non essere negative per tutti
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Ti ho già risposto: anche dire che le donne sono più empatiche o gli uomini più razionali (esempio di qualità "positive") sono stereotipi poco o nulla rispondenti al vero, data la notevole quantità di arpie e di beoti esistente in giro.
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23-12-2014, 06:18
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Ti ho già risposto: anche dire che le donne sono più empatiche o gli uomini più razionali (esempio di qualità "positive") sono stereotipi poco o nulla rispondenti al vero, data la notevole quantità di arpie e di beoti esistente in giro.
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In teoria la definizione di stereotipo è già di per sé una descrizione non rispondente al vero, positiva o negativa essa sia...ma la mia domanda è: si può fare una descrizione generale di una categoria di persone dicendo "la maggior parte di loro è così", secondo te?
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23-12-2014, 06:21
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#26
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
In teoria la definizione di stereotipo è già di per sé una descrizione non rispondente al vero, positiva o negativa essa sia...ma la mia domanda è: si può fare una descrizione generale di una categoria di persone dicendo "la maggior parte di loro è così", secondo te?
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Se si comincia a parlare di statistiche, di gaussiane, di maggioranze e di minoranze siamo già su un altro piano rispetto agli stereotipi. Quindi direi che la risposta alla domanda è che è possibile.
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23-12-2014, 06:42
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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L'importante è fare un po' di mindfulness e capire perché gli stereotipi ci danno tanto fastidio: perché li riteniamo falsi o perché li riteniamo veri? Un po' come quando riceviamo una critica (o ciò che ci appare come tale): ci ferisce perché ci sembra vera o falsa?
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23-12-2014, 06:53
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#28
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
L'importante è fare un po' di mindfulness e capire perché gli stereotipi ci danno tanto fastidio: perché li riteniamo falsi o perché li riteniamo veri? Un po' come quando riceviamo una critica (o ciò che ci appare come tale): ci ferisce perché ci sembra vera o falsa?
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Se parliamo di fastidio, mi pare che ritorniamo a concentrarci sugli stereotipi negativi. Dunque...
Quindi se a un ebreo dà fastidio sentir dire che gli ebrei sono usurai è perché ritiene vera quella "critica"?
Quindi se a un rom dà fastidio sentir dire che i rom sono ladri è perché ritiene vera quella "critica"?
Questo modo di procedere mi ricorda un po' quello che purtroppo a volte si usa ancora contro le donne che denunciano delle molestie, accusandole di essersele inventate o di averle "provocate", spostando così l'attenzione dall'offensore verso l'offeso.
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23-12-2014, 06:57
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#29
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,147
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A me ad esempio dà fastidio che l'immagine dell'Italia in Giappone venga associata ad uno come Girolamo Panzetta. Io non mi identifico nel suo modo di fare, quindi mi dà fastidio essere associato ad uno che ritengo un idiota, ma a volte mi chiedo se invece non mi dia fastidio perché riconosco che molti italiani un po' gli somiglino (non tutti, né tanto meno la maggioranza ma comunque sempre troppi per i miei gusti).
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30-12-2014, 00:31
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#30
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
A me ad esempio dà fastidio che l'immagine dell'Italia in Giappone venga associata ad uno come Girolamo Panzetta. Io non mi identifico nel suo modo di fare, quindi mi dà fastidio essere associato ad uno che ritengo un idiota, ma a volte mi chiedo se invece non mi dia fastidio perché riconosco che molti italiani un po' gli somiglino (non tutti, né tanto meno la maggioranza ma comunque sempre troppi per i miei gusti).
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Io non ho problemi a biasimare le malefatte di certi miei connazionali e a riconoscere che esse siano diffuse in Italia.
Provo invece un grosso fastidio nel sentirmi accomunato a costoro solo perché parliamo la stessa lingua.
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30-12-2014, 01:41
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#31
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,147
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Siate onesti: quanti di voi hanno notato di avere questo accento qualora si siano trovati nella necessità di parlare in inglese?
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30-12-2014, 01:58
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#32
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,147
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No, non è assolutamente così, probabilmente sei solo disabituata all'ascolto, ma l'inglese in tutti i suoi vari accenti è una lingua carica di variazioni, intonazioni differenti e sfumature di suono.
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30-12-2014, 02:29
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#33
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Banned
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Nagual
Messaggi: 1,950
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sarà, ma io ormai sò dù anni che parlo inglese tutti i giorni e non ce la fò più.
datemi un italiano, qualcuno con cui dibattere sul tempo e la figa, perché qui, accento o non accento, mi si deprime anche la gatta, che capisce solo il tedesco.
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30-12-2014, 02:38
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#34
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,503
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Comunque un italiano che cerca di emulare la "calata", l'accento british o yankee è ancora più patetico del bifolco maccheronico (alla Renzie). Penso sia meglio mettersi il cuore in pace: chi non è cresciuto con l'Inglese nelle orecchie avrà sempre un accento italico. I francesi anche colti per esempio parlano quasi sempre un Inglese dal forte accento, ma non credo si facciano i nostri problemi... L'importante sarebbe parlare correttamente e in modo pulito, imho.
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30-12-2014, 02:42
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#35
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,503
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Quote:
Originariamente inviata da crasi
Il problema non è l'accento è che non riesco proprio a capire che sta dicendo..cioè letteralmente, con uno sforzo sì, ma non capisco il tono.
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Certo cockney in effetti può suonare oscuro... Poi alcuni britannici parlano senza neppure muovere le labbra...
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30-12-2014, 04:55
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#36
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Quote:
Originariamente inviata da Odradek
Comunque un italiano che cerca di emulare la "calata", l'accento british o yankee è ancora più patetico del bifolco maccheronico (alla Renzie). Penso sia meglio mettersi il cuore in pace: chi non è cresciuto con l'Inglese nelle orecchie avrà sempre un accento italico. I francesi anche colti per esempio parlano quasi sempre un Inglese dal forte accento, ma non credo si facciano i nostri problemi... L'importante sarebbe parlare correttamente e in modo pulito, imho.
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In realtà non c'è niente di male a cercare di avere una pronuncia adeguata.
Pare sempre che "imitare" (e che palle) l'accento americano o inglese sia sintomo di tirarsela o di voler fare i buffoni. Non so, non mi convince la cosa.
Mi pare la filosofia del "testa bassa e tira dritto", non la capisco.
Per il resto gli accenti sono belli, ma doversi "forzare" a parlare un inglese dal tono italiano standard solo per paura di sembrare scemi o buffoni mi pare un condizionamento inutile.
E poi ad ascoltare a lungo un certo tipo di parlata a me viene da imitarla, cosa che sta molto al culo a tutti ma francamente cazzi loro. E non vale solo per l'inglese: passo del tempo a Rimini e piglio una parlata, ma i miei parenti romagnoli mi dicono che la mia cadenza è più emiliana (bolognese).
Insomma è molto sottile la cosa epperò ROAR e anche BLOARG.
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30-12-2014, 09:24
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#37
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da crasi
A parte le rigidità mie, l'inglese, come scelta, alla -come ci capiamo?- è brutto forte.
Mi pare una lingua per cui ti capisci, sì, tipo breakfast-what are you doing-yes I do-so much-you're welcome , ma non ti capisci mica con le sopracciglia, per dire.
(non è del tutto vero, i paesi tuoi e i buoi sono importanti, però oggettivamente è una lingua al limite del cacofonico)
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Per me l'inglese non è affatto cacofonico (anzi, mi è sempre piaciuto più dell'italiano); ovviamente come in tutte le lingue alcuni accenti sono più gradevoli da sentire (e più o meno difficili da comprendere) rispetto ad altri.
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30-12-2014, 15:15
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#38
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,147
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Quote:
Originariamente inviata da Odradek
Comunque un italiano che cerca di emulare la "calata", l'accento british o yankee è ancora più patetico del bifolco maccheronico (alla Renzie). Penso sia meglio mettersi il cuore in pace: chi non è cresciuto con l'Inglese nelle orecchie avrà sempre un accento italico. I francesi anche colti per esempio parlano quasi sempre un Inglese dal forte accento, ma non credo si facciano i nostri problemi... L'importante sarebbe parlare correttamente e in modo pulito, imho.
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Probabilmente è vero: difficile sbarazzarsi completamente del proprio accento nativo (e del resto non c'è nulla di cui vergognarsi), ma un'aderenza il più possibile corretta alla pronuncia della lingua "ospite" è auspicabile. Ogni lingua non è fatta soltanto di regole grammaticali, strutture sintattiche, vocaboli ma anche di suoni e questi costituiscono l'ossatura del parlato. Pronunciare ad esempio "bird" e "birth" allo stesso modo, tralasciando l'importanza del suono interdentale "θ" rappresenta a mio avviso un approccio molto superficiale all'apprendimento dell'inglese (ma questo vale per qualsiasi lingua dove minime sfumature di suono incarnano enormi variazioni semantiche). Lo stesso dicasi per la pronuncia di parole come "shit" e "sheet" o "ship" e "sheep". Solo perché l'italiano non prevede l'osservanza di variazioni così minime nella pronuncia non dovrebbe rappresentare un pretesto per un approccio eccessivamente leggero all'inglese.
Questo vale anche per le costruzioni sintattiche delle frasi: alla domanda "verrai alla festa domani sera?" un italiano e uno spagnolo potrebbero rispondere "se non piove si", ma altrettanto non si può fare con l'idioma albionico, se si vuole aderire a criteri di correttezza almeno. Tante volte ho sentito italiani e iberici avventurarsi in costruzioni sintattiche ineffabili e rispondere "if it doesn't rain, yes" e amenità del genere.
Quote:
Originariamente inviata da crasi
A parte le rigidità mie, l'inglese, come scelta, alla -come ci capiamo?- è brutto forte.
Mi pare una lingua per cui ti capisci, sì, tipo breakfast-what are you doing-yes I do-so much-you're welcome , ma non ti capisci mica con le sopracciglia, per dire.
(non è del tutto vero, i paesi tuoi e i buoi sono importanti, però oggettivamente è una lingua al limite del cacofonico)
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Non si può parlare di oggettività quando ci si riferisce ai gusti personali...sicura che non vi sia alla base di tale giudizio un'avversione dovuta alle difficoltà personali nella comprensione e nell'apprendimento?
Quote:
Originariamente inviata da ~~~
In realtà non c'è niente di male a cercare di avere una pronuncia adeguata.
Pare sempre che "imitare" (e che palle) l'accento americano o inglese sia sintomo di tirarsela o di voler fare i buffoni. Non so, non mi convince la cosa.
Mi pare la filosofia del "testa bassa e tira dritto", non la capisco.
Per il resto gli accenti sono belli, ma doversi "forzare" a parlare un inglese dal tono italiano standard solo per paura di sembrare scemi o buffoni mi pare un condizionamento inutile.
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You got it!
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30-12-2014, 15:21
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#39
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Paris, Rue de la Merde
Messaggi: 4,503
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
In realtà non c'è niente di male a cercare di avere una pronuncia adeguata.
Pare sempre che "imitare" (e che palle) l'accento americano o inglese sia sintomo di tirarsela o di voler fare i buffoni. Non so, non mi convince la cosa.
Mi pare la filosofia del "testa bassa e tira dritto", non la capisco.
Per il resto gli accenti sono belli, ma doversi "forzare" a parlare un inglese dal tono italiano standard solo per paura di sembrare scemi o buffoni mi pare un condizionamento inutile.
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Non ho capito... mi riferivo a certi personaggi (che poi magari fanno grossolani errori di sintassi) snob magari milanesoni che vogliono far credere di essere cresciuti a Brooklyn usando inflessioni improbabili... Voglio dire, quel tipo di dizione (pseudo britannica o pseudo americana) non è obbligatoria... Ho visto delle interviste a (ll'inglesissimo) Hitchcock: ebbene lui parlava un Inglese nitido e ultra intelligibile, quasi da italiano. (ok, mi rimangio il "quasi da italiano" che in effetti era una c... micidiale)
Quote:
Originariamente inviata da crasi
A parte le rigidità mie, l'inglese, come scelta, alla -come ci capiamo?- è brutto forte.
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Mi permetto di dissentire, l'Inglese è una delle migliori lingue secondo me, anche nelle sonorità, dipende da chi lo parla. Un certo tipo di Inglese standard e aziendale, quello che dilaga in Rete per intenderci, è in effetti vomitevole. Poi il fatto che sia una lingua che ci è stata imposta (che sia ovvero la lingua del business e della performance) ce lo ha forse reso odioso.
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Ultima modifica di Odradek; 30-12-2014 a 16:06.
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30-12-2014, 15:25
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#40
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
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Quote:
Originariamente inviata da Odradek
Ho visto delle interviste a (ll'inglesissimo) Hitchcock: ebbene lui parlava un Inglese nitido e ultra intelligibile, quasi da italiano.
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Quello è il cosiddetto RP (ovvero l'inglese della regina), sarebbe un po' come pretendere che tutti gli italiani abbiano una pronuncia limpida e attoriale alla Gassman.
Detto ciò, non esiste solo il british english...
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