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31-03-2008, 11:36
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 729
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Ultima modifica di jack10; 17-12-2010 a 14:07.
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31-03-2008, 12:09
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#2
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Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 1,299
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succede sempre anche a me....
è che le persone silenziose e diffidenti verso gli altri provocano a loro volta diffidenza......
in effetti poi non è che faccia molto per cambiare la cosa... è che non ci riesco proprio a parlare molto spesso... non trovo argomenti e non so che cazzo dire (specie con gli sconosciuti poi...)
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31-03-2008, 12:15
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Paranoie.
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31-03-2008, 12:58
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da Lilly_e_ilVagabondo
Secondo me noi timidi possiamo risultare antipatici perchè parlando poco o niente gli altri non sanno mai cosa pensiamo..e capita che ci affibino tratti, personalità che non ci rappresentano.
A mio avviso è meglio sforzarsi di parlare e farsi conoscere per come si è..poi magari si sta sulle scatole ugualmente al proprio interlocutore..amen!:P
Almeno ti sei fatto conoscere per come sei e non gli hai permesso di assegnarti un'identità fittizia che non ti appartiene!
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Esatto. Gli altri interpretano la tua paura e diffidenza come un segnale di ostilità nei loro confronti...
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31-03-2008, 13:07
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#5
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 59
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Esistono anche gli antipatici, credo che anche te avrai le tue simpatie e antipatie.
Tanto è inutile negarlo una persona di bella presenza e solare risulta quasi sempre simpatica, mentre uno taciturno è normale che non risulta simpatico.
Logicamente è impossibile conoscere affondo il carattere di tutte le persone e di conseguenza spesso è l'impatto quello che conta.
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31-03-2008, 14:15
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,306
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Quote:
Originariamente inviata da Lilly_e_ilVagabondo
Secondo me noi timidi possiamo risultare antipatici perchè parlando poco o niente gli altri non sanno mai cosa pensiamo..e capita che ci affibino tratti, personalità che non ci rappresentano.
A mio avviso è meglio sforzarsi di parlare e farsi conoscere per come si è..poi magari si sta sulle scatole ugualmente al proprio interlocutore..amen!:P
Almeno ti sei fatto conoscere per come sei e non gli hai permesso di assegnarti un'identità fittizia che non ti appartiene!
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sisi direi che il probema è + che altro questo.
Non ho mai sentito alcun tipo di avversità nei miei confronti (anti esattamente il contrario)...ma mi accorgo che se da una parte qualche silenzio può portare u nattimo di mistero, dare l'idea di essere riflessivi ecc...ecc..., dall'altra se i silenzi iniziano a farsi eccessivi noto un senso di distacco di chi ho davanti (soprattutto per chi non conosce il mio carattere e la mia persona a fondo e quindi si trova a dover giudicare da qualche uscita o qualche breve scambio di battute).
E' per quello che comunque ai momenti di silenzio cerco di alternare altri di battute e provocazioni...il "troppo" non è facile da sopportare per nessuno e per qualcuno il silenzio può essere un'arma di distacco e indifferenza
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31-03-2008, 14:27
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#7
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 18
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Quote:
Originariamente inviata da Rickyno
succede sempre anche a me....
è che le persone silenziose e diffidenti verso gli altri provocano a loro volta diffidenza......
in effetti poi non è che faccia molto per cambiare la cosa... è che non ci riesco proprio a parlare molto spesso... non trovo argomenti e non so che cazzo dire (specie con gli sconosciuti poi...)
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idem...ora mi succede ank con gente che conosco da una vita....io sto troppo in down
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31-03-2008, 15:08
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#8
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Avanzato
Qui dal: Feb 2008
Ubicazione: un'eiaculazione
Messaggi: 404
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Quote:
Originariamente inviata da jack10
Cioè io penso che una persona non possa giudicare completamente un'altra persona se non la conosce,
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avoglia se giudicano
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31-03-2008, 15:22
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,306
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Quote:
Originariamente inviata da Assorto
Quote:
Originariamente inviata da jack10
Andando subito al punto:
vedo di stare sul cazzo alla gente,
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Buffo ! ci pensavo giusto stamattina a questa cosa...
Anche io noto spesso negli altri segnali di insofferenza e/o indifferenza verso di me.
La risposta purtroppo non so qual è.....dico solo che io non riesco a far brillare gli occhi alle ragazze con la mia presenza o con le mie parole....mentre altri ragazzi hanno questa capacità.
E lo stesso mi accade con ragazzi-potenziali-amici...ma che di fatto non lo diventano.
Non so da cosa dipenda....semplicemente è così.
Però intristisce dentro, è inutile dire il contrario o fingere di non farci caso.
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stessa cosa di Rickyno
alla fin fine il mio vero problema è che mi mancano argomenti su cui
discutere (quello che costituiva il mio punto di forza fino a qualche anno fa insomma è diventato un po' il mio tallone d'achille :lol: ).
Alla fin fine anche con amici/e che conosco da una vita arrivano dei momenti in cui mi manca proprio il "materiale" su cui parlare (e sono momenti che io passerei a quel punto senza problemi in silenzio o a parlare di sciocchezzuole).
Però chi mi conosce mi conosce...
e quegli occhi che si illuminano mi accorgo che riesco a farli tirare fuori alle ragazze solo quando inizio ad aprirmi.
Se ci sono 2 cose che riesco a fare per sottrarre chi ho davanti ai silenzi imbarazzanti (in quanto per me non fanno davvero alcuna differenza...il mio cervello intanto è sempre in movimento e anche da uno sguardo o un silenzio prende spunto per pensare) sono:
- parlare un po' di me stesso, delle mie emozioni anche ironizzando un po'
- accendere la discussione con provocazioni pungenti rivolte a far sorridere un po' chi ho davanti.
Però chiariamoci ragazzi: io con ogni santissima persona prendermi e fare la parte dell'estroversone con sempre la battuta pronta e spiritoso e allo stesso tempo del tenerone dopo un po' non ci riesco più (cioè non è che non ci riesco...mi scoccio proprio pure se mi accorgo che agli altri è quella la parte che più piace/interessa di me--> l'estrema duttilità caratteriale).
Cioè alla fin fine finisco per ironizzare pure sulla situazione stessa con frasi del tipo: "ma ti piacio più quando ti fisso in catalessi senza alcuna voglia di parlare io o il giova duttile allo stesso tempo serio/sincero/buffone/a suo modo sicuro e insicuro/provocante).
E ovviamente scherzando scherzando si capisce che il giova duttile è quello più apprezzato da amici e ragazze (quello che è riuscito a mantenere una parte dell'estroversione del suo passato unendola ad una parte più matura).
Una volta tanto (è questo discorso con amici/e con cui sono in buoni rapporti ogni tanto lo tiro fuori) vorrei che qualcuno mi apprezzasse anche nei miei silenzi (non che non sia così...ma piuttosto è perchè vengo scambiato per quello freddo,sicuro di sì, di poche parole, deciso e non perchè si è riusciti a leggere davvero ciò che c'è dietro ai miei occhi...e allora mi tocca spiegarlo a parole).
E invece ogni tanto anche amici/e con cui sono quasi un fratello magari mentre siamo abbracciati in silenzio mi fanno notare che "rivogliono indietro" un attimino il giova estroverso, simpaticone e allo stesso tempo con la testa sulle spalle.
Ecco credo che se fossi solo silenzi (e non silenzi freddi, ma silenzi per non aver argomenti da dialogare) anch'io forse potrei sentirmi un attimino attaccato, proprio su quell'aspetto del mio carattere che io invece sento come l'aspetto migliore e soprattutto dominante di me (anche se riesco a nasconderlo abbastanza bene)
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31-03-2008, 16:05
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#10
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Principiante
Qui dal: May 2007
Ubicazione: Venezia
Messaggi: 48
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Guarda, io, col tempo e crescendo, ho scoperto una cosa: un sorriso fa miracoli. Non scherzo. Se sei assieme a persone che conosci e incontrate altra gente che non conosci, sorridi. Anche se non dici nulla di particolare (perché per timidezza non te la senti di dire nulla) quel sorriso avrà il magico potere di non farti passare per un musone-antipatico. Parlo per esperienza personale maturata in tanti anni. Altra cosa: se nel frattempo le persone che non conosci fanno qualche battuta, tu ridi di quella battuta e magari butta lì un "bella questa". Anche questo piccolo trucco fa miracoli, perchè non c'è niente di peggio che fare una battuta e vedere tutti che ridono tranne uno che resta musone. Ti segnano subito come "dù-palle" ambulante. Non c'è bisogno di fare gli estroversi in modo eccessivo, basta un sorriso. È strabiliante quanto possa fare un semplice sorriso. Fai diventare il tuo sorriso come una paresi permanente, se serve (anche se hai paura o ti senti a disagio) ma sorridi. Logico che questo serve per i rapporti di tutti i giorni, con colleghi o compagni di scuola, tanto per non essere tagliati fuori in un posto dove devi passare molte ore ogni giorno. Io personalmente ho creato un bel clima attorno a me, con i colleghi, ma resta il problema degli attacchi di panico quando si tratta di andare a cena o da qualche parte, purtroppo. Ma almeno ho imparato a farmi accettare come persona, altrimenti otto ore di lavoro con tutti che ti evitano, diventa un inferno. Io la penso così.
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31-03-2008, 16:28
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#11
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Ma non esisteva una cosa che si chiama "meta-comunicazione"? Così gli equivoci si chiariscono e sono tutti contenti :roll:
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31-03-2008, 16:37
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#12
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 620
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Quote:
Originariamente inviata da psychogirl
Fai diventare il tuo sorriso come una paresi permanente
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31-03-2008, 17:35
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 702
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Quote:
Originariamente inviata da Lilly_e_ilVagabondo
Secondo me noi timidi possiamo risultare antipatici perchè parlando poco o niente gli altri non sanno mai cosa pensiamo..e capita che ci affibino tratti, personalità che non ci rappresentano.
A mio avviso è meglio sforzarsi di parlare e farsi conoscere per come si è..poi magari si sta sulle scatole ugualmente al proprio interlocutore..amen!:P
Almeno ti sei fatto conoscere per come sei e non gli hai permesso di assegnarti un'identità fittizia che non ti appartiene!
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sono daccordo....aggiungo che bisogna sempre essere se stessi e fregarsene se si piace o no agli altri...non si può mica piacere a tutti...noi timidi spesso abbiamo l' esigenza di voler risultare simpatici a tutti, e per questo facciamo fatica a introdurci nei dialoghi per paura di dire qualcosa che può abbassare la stima che gli altri hanno di noi....questi pensieri generano ansia che a sua volta ci blocca ancora di più..a sto punto meglio capire che qualcuno che ti apprezza ci sarà sempre ed è questo l'importante quindi fuori la linguaccia ed esercitiamo le corde vocali
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01-04-2008, 19:32
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 702
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Quote:
Originariamente inviata da harvest
Quote:
Originariamente inviata da Serotonino78
quindi fuori la linguaccia
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:P
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01-04-2008, 23:39
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#15
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Ticino
Messaggi: 74
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Sto sul cazzo praticamente a tutti,per cosa ho detto,con chi ho girato,come mi vestivo,dove andavo,per il muso,la faccia triste..
Qui ci si conosce praticamente tutti tra coetanei della città..e la gente qui parla ma parla,e ogni volta che una storia passa da bocca a bocca viene sempre aggiunto un pezzo..
Impossibie che la gente cambi opinione su di me..ormai sono etichettato..
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Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiesero il bis.
È meglio un cane amico che un amico cane.
I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono: i falsi amici vedono allo stesso modo i tuoi errori e li fanno notare agli altri.
Gli amici vanno e vengono; i nemici si accumulano.
Solo l'uomo solitario conosce appieno la gioia dell'amicizia.
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01-04-2008, 23:57
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,953
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Quote:
Sto sul cazzo praticamente a tutti,per cosa ho detto,con chi ho girato,come mi vestivo,dove andavo,per il muso,la faccia triste..
Qui ci si conosce praticamente tutti tra coetanei della città..e la gente qui parla ma parla,e ogni volta che una storia passa da bocca a bocca viene sempre aggiunto un pezzo..
Impossibie che la gente cambi opinione su di me..ormai sono etichettato..
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Non hai mai pensato che sei il primo tu ad etichettarti.Se ti vedessi diversamente forse non ti faresti tutti questi pensieri su quello che pensano gli altri.
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02-04-2008, 01:11
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#17
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Principiante
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Ticino
Messaggi: 74
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Probabilmente si mi vedo antipatico,e faccio l'antipatico. automaticamente gli altri sono antipatici con me..
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02-04-2008, 14:22
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#18
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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No no, a volte è vero che gli altri interpretano un blocco come motivo di antipatia, e non come semplice ansia.
Ma piuttosto che chiarire l'equivoco la gente (compresi i sociofobici) preferisce autoplagiarsi dicendosi "no, sono io che mi considero antipatico a un particolare livello inconscio della mia mente" :lol:
Le spiegazioni possibili sono 2:
1) la mia mente mi inganna e mi fa credere di essere antipatico, e io ci casco come un pollo quindi è colpa mia se gli altri mi sentono antipatico.
2) la mente dell'altro, che mi considera antipatico, lo inganna, facendogli interpretare il mio blocco come una volontà di chiusura: cioè, il pollo è lui, che fa confusione credendo che ansia=>chiusura.
Non si sa perchè l'ipotesi 2 viene sempre scartata, o comunque, anche se considerata possibile, viene sempre fatta risalire al fatto (1).
Abbiamo talmente paura della dialettica necessaria al chiarimento dell'equivoco (la meta-comunicazione) che siamo disposti a plagiare la nostra mente con la scusa più banale :lol:
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02-04-2008, 14:57
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#19
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
No no, a volte è vero che gli altri interpretano un blocco come motivo di antipatia, e non come semplice ansia.
Ma piuttosto che chiarire l'equivoco la gente (compresi i sociofobici) preferisce autoplagiarsi dicendosi "no, sono io che mi considero antipatico a un particolare livello inconscio della mia mente" :lol:
Le spiegazioni possibili sono 2:
1) la mia mente mi inganna e mi fa credere di essere antipatico, e io ci casco come un pollo quindi è colpa mia se gli altri mi sentono antipatico.
2) la mente dell'altro, che mi considera antipatico, lo inganna, facendogli interpretare il mio blocco come una volontà di chiusura: cioè, il pollo è lui, che fa confusione credendo che ansia=>chiusura.
Non si sa perchè l'ipotesi 2 viene sempre scartata, o comunque, anche se considerata possibile, viene sempre fatta risalire al fatto (1).
Abbiamo talmente paura della dialettica necessaria al chiarimento dell'equivoco (la meta-comunicazione) che siamo disposti a plagiare la nostra mente con la scusa più banale :lol:
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Hai ragione, la risposta non è sicuramente considerarsi antipatici. Però per superare l'impasse del secondo caso bisognerebbe essere capaci di dire qualcosa del tipo "Guarda, posso sembrarti freddo, ma è la mia ansia che fa quest'effetto alla gente". Io qualche volta ci ho provato, ma sono sicuro che gli altri non mi capiscono lo stesso. Sono risultato freddo anche a persone che erano perfettamente a conoscenza dei miei problemi e delle loro meccaniche...forse perchè spiegazioni di questo tipo appaiono fredde tanto quanto gli atteggiamenti di chiusura. Il problema è che le uniche cose capaci di trasmettere calore sono i gesti spontanei...e noi con questo filtro che abbiamo li smorziamo. La gente ha bisogno di calore, purtroppo non si accontenta di una spiegazione.
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