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Vecchio 21-08-2010, 22:00   #61
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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Ma l'autore del libro almeno te la da una percentuale sulle copie vendute?
Vecchio 21-08-2010, 22:03   #62
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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Mi pare una critica all'introversione e all'introvertimento. Credo sottovaluti ancora, com'è normale che sia, i valori introversi.

Ti consiglio questo libro: http://www.francoangeli.it/Ricerca/S...eLibro=239.163


Riguardo la tua amica, era diventata affascinante aiutata dal fatto che sia donna e credo anche carina (ho indovinato?).
Ti pensi che se fossi stato io a soffrire di attacchi di panico, a piangere in classe, a parlare dei miei problemi e del mio dolore e sfogarmi con le mie compagne, sarei risultato affascinante?
non è una critica...io sono la prima ad essere spettatrice
Vecchio 21-08-2010, 22:06   #63
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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio
Ma l'autore del libro almeno te la da una percentuale sulle copie vendute?
Gli introversi non si sanno vendere
Vecchio 21-08-2010, 22:07   #64
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Originariamente inviata da elie93 Visualizza il messaggio
Per esempio una mia ex compagna di classe aveva molti poblemi soffriva sopratutto di attacchi di panico. Lei scoppiava a piangere anche durante le lezioni. Tutti sapevano dei suoi problemi, aveva molti amici che gli stavano vicino, si sfogava con tutti. Rendeva partecipe agli altri del propio dolore. E' riuscita anche a diventare affascinante propio grazie a questo.
Questo voglio dire, lei soffriva e molto ma era la protagonista della propia "tragedia".
Si credo di aver capito.
Io ho "amiche" che su facebook e nella vita non perdono occasione per lamentarsi di quant'è dura la vita, o di quanto soffrono per i loro casini amorisi

Spesso mi ci arrabbiavo pensando fossero egocentriche..che esagerassero la portata dei problemi per attirare l'attenzione..

Però esternare i propri problemi a voce alta è un modo per affrontarli e superarli meglio..se uno se li tiene dentro è molto più difficile affrontarli..spesso rimangono lì, latenti, non ne parliamo e non li esterniamo anche perché così non li sentiamo..

Quello che tu chiami "non vivere" secondo me più che altro un atteggiamento di fronte ai problemi: quello del non mettersi in gioco, del rinchiudersi in se stessi...quindi è una situazione negativa perché il "rimanere spettatori" significherebbe non sfruttare le potenzialità che la vita ci offre per il semplice fatto che non abbiamo il coraggio di abbattere i muri che ci bloccano.

Tutta la riflessione che hai postato, più che riferirsi alla vita in generale, andrebbero riferiti alle persone che soffrono per qualche problema.

Ultima modifica di JohnReds; 21-08-2010 a 22:52.
Vecchio 22-08-2010, 01:49   #65
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c'è una bella differenza tra parlare dei propri problemi e a lamentarsi di continuo.
non scherziamo.
Vecchio 22-08-2010, 09:51   #66
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Originariamente inviata da elie93 Visualizza il messaggio
Per esempio una mia ex compagna di classe aveva molti poblemi soffriva sopratutto di attacchi di panico. Lei scoppiava a piangere anche durante le lezioni. Tutti sapevano dei suoi problemi, aveva molti amici che gli stavano vicino, si sfogava con tutti. Rendeva partecipe agli altri del propio dolore. E' riuscita anche a diventare affascinante propio grazie a questo.
Questo voglio dire, lei soffriva e molto ma era la protagonista della propia "tragedia".
Sulla solidarietà ne potrei raccontare tante; il dialogo che riporterò l'ho sentito nello spogliatoio di una palestra, si trattava di due persone che parlavano di una terza ed io non conoscevo nessuno dei tre:
— Non lo frequenti più quel tuo compagno d'università?
— Quale?
— Ma dai che hai capito, quello che sta sempre a casa a studiare
— Ah… lasciamo perdere… quella è gente triste [con tono lievemente incazzato]

Ultima modifica di barclay; 07-12-2016 a 12:21.
Vecchio 22-08-2010, 14:28   #67
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Originariamente inviata da LordDrachen Visualizza il messaggio
c'è una bella differenza tra parlare dei propri problemi e a lamentarsi di continuo.
non scherziamo.
appunto io non parlavo assolutamente di lamentarsi di continuo...

quanto cinismo ragazzi...
Vecchio 22-08-2010, 14:41   #68
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A me invece sembra i due comportamenti siano paragonabili..è ovvio che una ragazzina che si lamenta di cavolate non è paragonabile a chi soffre di dap, ma io ci vedo una comune matrice comportamentale, ovvero quella dell'esternare, "rendere pubbliche" le proprie sofferenze. Che a volte (dipende di quali problemi si parla, dipende con chi, ecc.) porta a ingigantirle, quasi a cullarsi in esse..perché porta ad attirare l'attenzione degli altri su di se, quindi da dei vantaggi, i quali incentivano a perpetuare la situazione di "sofferente". Magari è un comportamento inconscio, non dico che sia dettato dal cinismo.

Ultima modifica di JohnReds; 22-08-2010 a 14:50.
Vecchio 22-08-2010, 14:52   #69
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Originariamente inviata da JohnReds Visualizza il messaggio
A me invece sembra i due comportamenti siano paragonabili..è ovvio che una ragazzina che si lamenta di cavolate non è paragonabile a chi soffre di dap, ma io ci vedo una comune matrice comportamentale, ovvero quella dell'esternare le proprie sofferenze. Che a volte porta a ingigantirle, quasi a cullarsi in esse..perché porta ad attirare l'attenzione degli altri su di se, quindi da dei vantaggi, i quali incentivano a perpetuare la situazione di "sofferente". Magari è un comportamento inconscio, non dico che sia dettato dal cinismo.
perchè dovrebbe ingigantirle?
non penso che le sofferenze si possino misurare. Lei sta davveto male tanto che a soli 16 anni è costretta a prende psicofarmaci. Se dovesse anche tenersi tutto dentro impazzirebbe. Lei ci è riuscita! ha avuto coraggio di tirare fuori tutte le sue fragilità trandonde tantissimi vantaggi, è riuscita a circondarsi di persone che le vogliono un gran bene. Dalla sua sofferenza è riuscita a diventare una persona profonda, scrive poesie bellissime. Lei vive il suo dolore.
Vecchio 22-08-2010, 15:02   #70
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Originariamente inviata da elie93 Visualizza il messaggio
perchè dovrebbe ingigantirle?
non penso che le sofferenze si possino misurare. Lei sta davveto male tanto che a soli 16 anni è costretta a prende psicofarmaci. Se dovesse anche tenersi tutto dentro impazzirebbe. Lei ci è riuscita! ha avuto coraggio di tirare fuori tutte le sue fragilità trandonde tantissimi vantaggi, è riuscita a circondarsi di persone che le vogliono un gran bene. Dalla sua sofferenza è riuscita a diventare una persona profonda, scrive poesie bellissime. Lei vive il suo dolore.
La mia non è una critica, anzi penso che la tua compagna faccia benissimo a fare così..io però ho conosciuto persone che, avendo problemi di tipo psicologico (tipo dap), lo ingigantivano, vittimizzandosi..finendo per trovare scuse per tenersi aggrappate agli altri senza reagire
Ho scritto "a volte" porta a ingigantire i problemi, il mio infatti era un ragionamento in generale sul comportamento dell'esternare i problemi.
Non tutti fanno così, anzi tanti il proprio problema (che sia dap o altro) lo sminuiscono agli occhi del mondo, isolandosi, tenendo dentro le proprie sofferenze..perdendo le conoscenze e le amicizie..mi pare ci sia pieno di utenti così nel sito, no?
Vecchio 22-08-2010, 15:09   #71
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A me invece sembra i due comportamenti siano paragonabili..è ovvio che una ragazzina che si lamenta di cavolate non è paragonabile a chi soffre di dap, ma io ci vedo una comune matrice comportamentale, ovvero quella dell'esternare, "rendere pubbliche" le proprie sofferenze. Che a volte (dipende di quali problemi si parla, dipende con chi, ecc.) porta a ingigantirle, quasi a cullarsi in esse..perché porta ad attirare l'attenzione degli altri su di se, quindi da dei vantaggi, i quali incentivano a perpetuare la situazione di "sofferente". Magari è un comportamento inconscio, non dico che sia dettato dal cinismo.
questo è verissimo, ma è proprio per quello che sottolinerei le differenze. molto spesso chi non ha problemi se li crea per attirare l'attenzione e questo, sinceramente, rende difficile le cose a chi i prb seri ce li ha davvero.
Vecchio 22-08-2010, 15:23   #72
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questo è verissimo, ma è proprio per quello che sottolinerei le differenze. molto spesso chi non ha problemi se li crea per attirare l'attenzione e questo, sinceramente, rende difficile le cose a chi i prb seri ce li ha davvero.
ok, ma questo è tutto un altro discorso. Io ora mi riferivo solo a chi ha veramente dei problemi.
Vecchio 22-08-2010, 15:24   #73
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Originariamente inviata da LordDrachen Visualizza il messaggio
questo è verissimo, ma è proprio per quello che sottolinerei le differenze. molto spesso chi non ha problemi se li crea per attirare l'attenzione e questo, sinceramente, rende difficile le cose a chi i prb seri ce li ha davvero.
si è vero, a me però viene più spontaneo fare la differenza tra introversi ed estroversi
gli intro tengono tutto dentro (sia le cazzate che le cose serie)..e "marciscono"..così questo sito è piena di persone con piccole insicurezze che se fossero estroverse le avrebbero superate agilmente

un estroverso invece tendenzialmente "butta tutto fuori": se sono cavolate è petulante, se sono cose serie e "un eroe" che affronta i propri problemi...a differenza di tanti "eroi silenziosi" che sono per di più ritenuti sfigati dalla società (come si dice, "cornuti e mazziati")..
Vecchio 22-08-2010, 16:06   #74
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gli intro tengono tutto dentro (sia le cazzate che le cose serie)..e
non è mica detto. io ho dei momenti in cui mi sfogo apertamente, ed in passato quello che mi bloccava nel farlo era rovinarmi la reputazione (passare per sfigato), non certo l'introversione. una cosa molto importante invece è esprimere il proprio malessere senza compatirsi (e farsi compatire)

Quote:
un estroverso invece tendenzialmente "butta tutto fuori"
anche su questo non sono per niente d'accordo. un conto è la propensione alla socializzazione all'interagire con l'esterno, un altro è rivelare quella parte di se che si tende a reprimere (che è poi spesso quella che crea il malessere).
Vecchio 22-08-2010, 18:27   #75
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Originariamente inviata da LordDrachen Visualizza il messaggio
non è mica detto. io ho dei momenti in cui mi sfogo apertamente, ed in passato quello che mi bloccava nel farlo era rovinarmi la reputazione (passare per sfigato), non certo l'introversione. una cosa molto importante invece è esprimere il proprio malessere senza compatirsi (e farsi compatire)


anche su questo non sono per niente d'accordo. un conto è la propensione alla socializzazione all'interagire con l'esterno, un altro è rivelare quella parte di se che si tende a reprimere (che è poi spesso quella che crea il malessere).
Ma tu, dal punto di vista quantitativo, hai gli stessi sfoghi degli estroversi? Non dico che gli intro stiano sempre zitti, semplicemente in media "tengono tutto dentro" più spesso rispetto agli estroversi.
Forse il punto è che abbiamo due modi diversi di percepire l'introversione. Io la associo da sempre ad una forte chiusura con l'esterno, per quanto mi riguarda "butto fuori" molto poco, non solo i malesseri, ma qualsiasi sentimento.
Più che essere un blocco è proprio il mio modo di fare..sono intervenuto nel topic appunto perché nella mia vita ho sempre avvertito il dualismo estroverso/aperto introverso/chiuso, e l'ho osservato molto spesso nelle persone.

L'introverso/timido freddo esternamente ma dalle nascoste passioni impetuose..hai presente il luogo comune no?

Ultima modifica di JohnReds; 22-08-2010 a 18:32.
Vecchio 22-08-2010, 19:29   #76
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Ma tu, dal punto di vista quantitativo, hai gli stessi sfoghi degli estroversi?
non credo proprio che si possano fare misurazioni di questo tipo.
il bisogno di sfogarmi in me è istintivamente impellente, questo non significa
che lo faccia di continuo ma neanche che stia zitto.

Quote:
Non dico che gli intro stiano sempre zitti, semplicemente in media "tengono tutto dentro" più spesso rispetto agli estroversi.
secondo me gli estro sono bloccati dal problema della reputazione e del dover
apparire in un certo modo allo stesso modo degli intro.
gli estro certe tematiche profonde non le affrontano mai. in media la loro esposizione è basata su problematiche superficiali. poi bisogna contare che molte ragazze hanno le amiche-confindenti.
insomma in generale non vedo le cose come collegate.
il fatto di avere delle rielaborazioni maggiori non implica affatto che gli intro
non le espongano con amici stretti, anzi, proprio per il fatto che rielaborano di più hanno spesso bisogno di condividere certi pensieri per avere un riscontro
da chi "pippe mentali" se ne fa di meno.
le lamentele vengono fatte di solito quando si cerca di attirare l'attenzione,
ma su certe problematiche più intime si tende a tenere tutto dentro per paura del giudizio altrui.
bisogna vedere per COSA ci si lamenta, per cercare di capire il movente alle spalle....

Quote:
per quanto mi riguarda "butto fuori" molto poco, non solo i malesseri, ma qualsiasi sentimento.
il discorso lo condivido ma con un'eccezione molto importante che sono le persone a cui siamo legati. amici, ecc.
io butto fuori poco con persone estranee o con cui ho poca confidenza, ma
con altri butto fuori eccome.... i miei amici mi chiamano "koala". ho detto tutto.
e poi spesso basta qualcuno che ti stia ad ascoltare per metterti in condizione di esternare, altrimenti gli psicologi sarebbero tutti disoccupati.
l'introversione cmq è un tratto che si manifesta differentemente da persona a persona, ma penso sia più significativa la parte di riflessione interiore che il misurare quanto viene esternato della stessa.

secondo me si potrebbe ribaltare anche con il fatto che l'estroverso ha bisogno di relazionarsi a prescindere, mentre l'introverso ha più un problema con la solitudine come condizione di sofferenza ma che non può essere "curata" attraverso la socializzazione generica ma "attenuata" da selezionate relazioni sociali.
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