Ciao, mi chiamo Federico, ho 32 anni.
Spesso ci penso su e mi interrogo sul seguente stato di cose. Sono sempre stato un solitario. Un po' per indole perché sono una persona che ama molto la quiete e la riflessione, lo studio e la lettura, sognare e fantasticare, tutte cose che in un certo qual modo spingono a trascorrere più tempo da soli che in compagnia. E un po' per le vicissitudini occorse negli anni, tanti trasferimenti, negli ultimi 10 anni non ho mai vissuto nello stesso posto per più di un anno e la media è di sei mesi - e poi ogni volta che mi sono inserito in un contesto o ho cercato di trovare un rapporto significativo col prossimo, sempre sono giunto al punto, prima o poi, di sentirmi annoiato e deluso, di sentire confermata quella iniziale intuizione che quello non era l'ambiente giusto per me e quella l'amicizia giusta per me. Insomma, se mi guardo indietro e tiro le somme, posso concludere statisticamente che il mio rapporto con le persone e gli ambienti sociali è di solito estemporaneo, a volte burrascoso, e che non riesco, nonostante ci abbia sempre provato con impegno e apertura mentale, a crearmi dei rapporti sociali genuini, ma soltanto interazioni superficiali che alla lunga non mi arricchiscono, perché nel momento in cui ho bisogno di poter parlare di cose profonde che si muovono dentro non trovo alcun senso di condivisione e comprensione.
Meglio soli che male accompagnati, questa è la filosofia che da un paio di anni seguo rigorosamente e spontaneamente. E devo dire che accettare di stare bene con sé stessi è qualcosa di meraviglioso e porta un arricchimento davvero formidabile della propria personalità e della vita. Però sento sempre che mi manca qualcosa di importante e che più passa il tempo più si allontana - è una sensazione. E poi una constatazione che mi lascia sopreso e perplesso e cioè che ormai ho il più totale e assoluto disinteresse a conoscere persone e ambienti nuovi. Mi sono ormai così disilluso che tutto sia sempre così banale, forte delle statistiche delle decine e decine di ambienti e centinaia e centinaia di persone che ho incontrato nel mio girovagare degli anni passati.
Ecco, mi iscrivo con questo pensiero in testa. Sento che mi mancano le persone eppure non me ne frega proprio più niente di conoscerne di nuove.
P.S. - Non sono timido, non soffro di depressione, anzi, sono solare e abituato ad approcciarmi sempre con persone nuove - credo che la migliore definizione sia: sono un socievole asociale.