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01-07-2015, 13:05
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 126
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Ho uno strano modo di rapportarmi alla soltudine.
La cerco e la schifo, mi compiaccio dell'idea dei miei spazi e quando li raggiungo sento il peso della solitudine.
E' tutta la vita che funziona così e ho notato di avere un carattere particolare: apprezzabile ma anonimo.
Nessuno ha interesse nel vedermi, nel cercarmi. Se usciamo mi apprezzano e parliamo però emano distacco.
E mi ritrovo sempre solo, in qualche modo.
Da quando è iniziata l'estate non sono ancora quasi uscito di casa per piacere.
La cosa mi piace e mi fa schifo.
Gli occhi pulsano e fanno male ma non trovo altro da fare che stare al PC.
E non so mi annoio e so che c'è chi invidierebbe una situazione simile e forse dovrei esser grato che i miei problemi siano solo questi ma
ma non so
Vorrei rompere questa ciclicità di eventi.
(e mi rendo conto non si capisca nulla. io non capisco nulla)
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01-07-2015, 13:15
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Nella mia testa, e occasionalmente nel mondo reale.
Messaggi: 2,679
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Sono come te!
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04-07-2015, 11:55
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#3
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
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Quote:
Originariamente inviata da Static
La cerco e la schifo, mi compiaccio dell'idea dei miei spazi e quando li raggiungo sento il peso della solitudine.
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Hai descritto il conflitto tra razionalità ed emozione. O meglio, tra pensiero razionale e pensiero emotivo.
La solitudine è il risultato dei tuoi comportamenti (cioè ciò che si dice e ciò che si fa). Razionalmente sai che ti danneggiano, ma poi attivi comportamenti "di protezione", quelli che ti riportano a un relativo stato di quiete, a un minimo di equilibrio, anche se instabile, che ti tiene a distanza dall'ansia e dai disagi sociali. L'emozione prende il sopravvento.
Comportamenti di protezione che sono diventati una routine, un'abitudine, e infine, vengono in automatico.
Probabilmente, il cambiamento, per certi versi, un po' ti spaventa: "e se ci provo e fallisco?", "e se non funziona?", "ma dove mi porta?!", "e se non ne sono capace?", "ho una storia lunga di solitudine, ansia, timidezza, cosa vuoi che facciano questi tentativi?".
La resistenza al cambiamento diventa forte, ma non t'accorgi di questa resistenza, perché questi pensieri negativi, oramai, sono automatici, vengono da sé, autonomamente. Sfuggono alla tua capacità di analizzare la loro struttura logica, la tua attenzione non si concentra su questo, ma solo sull'esistenza del problema nella sua evidenza finale.
I comportamenti di protezione hanno dei vantaggi, è per questo che sono vincenti. Solo che questi vantaggi alimentano proprio la permanenza di quelle condizioni che si vorrebbero abolire.
In fondo, per evitare una sofferenza, scegli la sofferenza
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04-07-2015, 11:59
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#4
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 14,157
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Quote:
Originariamente inviata da Static
Ho uno strano modo di rapportarmi alla soltudine.
La cerco e la schifo, mi compiaccio dell'idea dei miei spazi e quando li raggiungo sento il peso della solitudine.
E' tutta la vita che funziona così e ho notato di avere un carattere particolare: apprezzabile ma anonimo.
Nessuno ha interesse nel vedermi, nel cercarmi. Se usciamo mi apprezzano e parliamo però emano distacco.
E mi ritrovo sempre solo, in qualche modo.
Da quando è iniziata l'estate non sono ancora quasi uscito di casa per piacere.
La cosa mi piace e mi fa schifo.
Gli occhi pulsano e fanno male ma non trovo altro da fare che stare al PC.
E non so mi annoio e so che c'è chi invidierebbe una situazione simile e forse dovrei esser grato che i miei problemi siano solo questi ma
ma non so
Vorrei rompere questa ciclicità di eventi.
(e mi rendo conto non si capisca nulla. io non capisco nulla)
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sono uguale a te! completamente!
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04-07-2015, 13:12
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,951
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Quote:
Originariamente inviata da Static
Ho uno strano modo di rapportarmi alla soltudine.
La cerco e la schifo, mi compiaccio dell'idea dei miei spazi e quando li raggiungo sento il peso della solitudine.
E' tutta la vita che funziona così e ho notato di avere un carattere particolare: apprezzabile ma anonimo.
Nessuno ha interesse nel vedermi, nel cercarmi. Se usciamo mi apprezzano e parliamo però emano distacco.
E mi ritrovo sempre solo, in qualche modo.
Da quando è iniziata l'estate non sono ancora quasi uscito di casa per piacere.
La cosa mi piace e mi fa schifo.
Gli occhi pulsano e fanno male ma non trovo altro da fare che stare al PC.
E non so mi annoio e so che c'è chi invidierebbe una situazione simile e forse dovrei esser grato che i miei problemi siano solo questi ma
ma non so
Vorrei rompere questa ciclicità di eventi.
(e mi rendo conto non si capisca nulla. io non capisco nulla)
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Potrei averlo scritto io. Cerco sempre la solitudine ed in me si alternano queste due emozioni una volta ottenuta. Ci sono periodi in cui prevale una e periodi in cui prevale l'altra. Ora come ora prevale la prima, ma lo schifo lo avverto come se fosse una sorta di sottofondo. Ma so che prima o poi, come mi succede sempre, quel sottofondo aumenterà d'intensità fino a diventare forte e prorompente, schiacciando quella sensazione di benessere.
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13-11-2016, 19:16
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da Static
Ho uno strano modo di rapportarmi alla soltudine.
La cerco e la schifo, mi compiaccio dell'idea dei miei spazi e quando li raggiungo sento il peso della solitudine.
E' tutta la vita che funziona così e ho notato di avere un carattere particolare: apprezzabile ma anonimo.
Nessuno ha interesse nel vedermi, nel cercarmi. Se usciamo mi apprezzano e parliamo però emano distacco.
E mi ritrovo sempre solo, in qualche modo.
Da quando è iniziata l'estate non sono ancora quasi uscito di casa per piacere.
La cosa mi piace e mi fa schifo.
Gli occhi pulsano e fanno male ma non trovo altro da fare che stare al PC.
E non so mi annoio e so che c'è chi invidierebbe una situazione simile e forse dovrei esser grato che i miei problemi siano solo questi ma
ma non so
Vorrei rompere questa ciclicità di eventi.
(e mi rendo conto non si capisca nulla. io non capisco nulla)
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sarà forse necroposting.. l'utente Static magari neanche segue più.. però mi sento esattamente come da lui descritto, apprezzabile ma allo stesso tempo anonimo
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13-11-2016, 22:06
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,254
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Quote:
Originariamente inviata da Static
Ho uno strano modo di rapportarmi alla soltudine.
La cerco e la schifo, mi compiaccio dell'idea dei miei spazi e quando li raggiungo sento il peso della solitudine.
E' tutta la vita che funziona così e ho notato di avere un carattere particolare: apprezzabile ma anonimo.
Nessuno ha interesse nel vedermi, nel cercarmi. Se usciamo mi apprezzano e parliamo però emano distacco.
E mi ritrovo sempre solo, in qualche modo.
Da quando è iniziata l'estate non sono ancora quasi uscito di casa per piacere.
La cosa mi piace e mi fa schifo.
Gli occhi pulsano e fanno male ma non trovo altro da fare che stare al PC.
E non so mi annoio e so che c'è chi invidierebbe una situazione simile e forse dovrei esser grato che i miei problemi siano solo questi ma
ma non so
Vorrei rompere questa ciclicità di eventi.
(e mi rendo conto non si capisca nulla. io non capisco nulla)
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Potrei averlo scritto io. Da un lato sento il peso di non avere nessuno al di fuori della famiglia, niente amici da anni, mai alcuna ragazza. Dall'altro però mi manca completamente la voglia di muovermi, di fare qualcosa, di cambiare. Ci sono persone che in situazioni magari economiche o famigliari peggiori della mia riescono ad avere una vita sociale quantomeno normale, io mi stanco ad alzarmi dal letto.
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22-12-2016, 21:26
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#8
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Avanzato
Qui dal: May 2016
Messaggi: 443
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Condivido pienamente quello scritto nel post..Guardo con invidia relazioni umane che mi sembrano così naturali e spontanee..Mia piacerebbe veramente tanto essere capace di comportarmi allo stesso modo. Avere il desiderio di chiamare qualcuno per vederlo, per sentirlo o magari andarlo a trovare...oppure viceversa, essere cercato, ricevere visite o chiamate...
Ma è più forte di me..Vivo in un limbo, sto bene nella mia solitudine estrema che però allo stesso tempo mi pesa tanttissimo..Mi sembra di stare fermo sempre allo stesso punto senza evolvere..senza imparare e stare bene..
L'indecisione tra razionale e irrazionale crea uno stato di immobilità pesanete e deleteria!
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22-12-2016, 22:00
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#9
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,234
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Mi piace la solitudine,allo stesso tempo soffro di solitudine,le rare volte che mi capita di uscire in compagnia,inizia il malessere il disagio,mi chiedo che ci faccio tra la gente non ho niente da raccontare,mi ammutolisco,faccio quelle risatine di circostanza e mi odio perchè sono proprio patetica,mi guardano e sanno che sono senza amici senza vita sociale e ogni volta penso, non usciro'piu' se devo sentirmi a disagio ma l'alternativa qual'è ?Ho la sensazione che non usciro'mai da questo circolo vizioso!
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22-12-2016, 22:45
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#10
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Non c'è bisogno di troppe parole: semplicemente il giorno che decidi di provare a vederti con qualcuno....provi a contattarlo o a scrivere per un incontro. Poi le difficoltà ci sono: io stesso la prima volta che mi dovevo vedere con 2 utenti del forum (mal consigliato da una persona), la mattina stessa ho chiamato una di loro per rinunciare. C è da dire anche che però avevo un interesse che mi ha portato ad andare fuori dalla mia città...perché all'inizio non ci sarei andato solo per vedermi con altri utenti del forum. Cmq il giorno che si decide di provare veramente è quello in cui si smette di cercare improbabili scuse per non andare.
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23-12-2016, 06:18
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#11
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Intermedio
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 154
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ho letto tutti i commenti... mi permetto di aggiungere che il giudizio degli altri purtroppo influisce molto su queste dinamiche sociali e comportamentali.
io ad esempio mi isolo perchè so che la gente, sooprattutto alla mia età, sapendo la situazione in cui vivo mi giudicherebbe a priori senza sapere... momentaneamente disoccupata, senza figli, senza un compagno, senza interessi reali e pratici...senza un bel niente. la conoscenza durerebbe poco perchè le persone che non soffrono di questi disagi non riescono a capire quanto invalidanti possano essere. cmq penso di aver detto cose abbastanza scontate e banali ma non riesco a dormire come sovente mi capita quindi mi andava di scrivere qualcosa
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23-12-2016, 07:12
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#12
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
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Quote:
Originariamente inviata da Static
Ho uno strano modo di rapportarmi alla soltudine.
La cerco e la schifo, mi compiaccio dell'idea dei miei spazi e quando li raggiungo sento il peso della solitudine.
E' tutta la vita che funziona così e ho notato di avere un carattere particolare: apprezzabile ma anonimo.
Nessuno ha interesse nel vedermi, nel cercarmi. Se usciamo mi apprezzano e parliamo però emano distacco.
E mi ritrovo sempre solo, in qualche modo.
Da quando è iniziata l'estate non sono ancora quasi uscito di casa per piacere.
La cosa mi piace e mi fa schifo.
Gli occhi pulsano e fanno male ma non trovo altro da fare che stare al PC.
E non so mi annoio e so che c'è chi invidierebbe una situazione simile e forse dovrei esser grato che i miei problemi siano solo questi ma
ma non so
Vorrei rompere questa ciclicità di eventi.
(e mi rendo conto non si capisca nulla. io non capisco nulla)
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Non aggiungo niente di nuovo. Hai descritto brevemente e in poche parole lo stesso sentimento che sento io da tempo e che mi blocca in questa situazione di stallo in cui sono ora. Ci si abitua a stare soli e si possono constatare i suoi vantaggi, ma poi c'è quel desiderio di condividere esperienze ,pensieri, e si è poi coscienti dello stato di sofferenza in cui ci si trova, una sofferenza di sottofondo, una sorta di angoscia.
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23-12-2016, 10:16
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#13
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Principiante
Qui dal: Mar 2016
Messaggi: 29
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Quote:
Originariamente inviata da maralgiu
Hai descritto il conflitto tra razionalità ed emozione. O meglio, tra pensiero razionale e pensiero emotivo.
La solitudine è il risultato dei tuoi comportamenti (cioè ciò che si dice e ciò che si fa). Razionalmente sai che ti danneggiano, ma poi attivi comportamenti "di protezione", quelli che ti riportano a un relativo stato di quiete, a un minimo di equilibrio, anche se instabile, che ti tiene a distanza dall'ansia e dai disagi sociali. L'emozione prende il sopravvento.
Comportamenti di protezione che sono diventati una routine, un'abitudine, e infine, vengono in automatico.
Probabilmente, il cambiamento, per certi versi, un po' ti spaventa: "e se ci provo e fallisco?", "e se non funziona?", "ma dove mi porta?!", "e se non ne sono capace?", "ho una storia lunga di solitudine, ansia, timidezza, cosa vuoi che facciano questi tentativi?".
La resistenza al cambiamento diventa forte, ma non t'accorgi di questa resistenza, perché questi pensieri negativi, oramai, sono automatici, vengono da sé, autonomamente. Sfuggono alla tua capacità di analizzare la loro struttura logica, la tua attenzione non si concentra su questo, ma solo sull'esistenza del problema nella sua evidenza finale.
I comportamenti di protezione hanno dei vantaggi, è per questo che sono vincenti. Solo che questi vantaggi alimentano proprio la permanenza di quelle condizioni che si vorrebbero abolire.
In fondo, per evitare una sofferenza, scegli la sofferenza
|
Molto interessante! Se ho capito bene, stai dicendo che la ricerca della solitudine è un meccanismo razionale di protezione scaturito da eventi passati negativi che abbiamo paura di ribaltare. Allo stesso tempo, il pensiero emotivo ci fa sentire comunque il bisogno di contatto con gli altri. E' corretta questa interpretazione?
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23-12-2016, 13:17
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#14
|
Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,265
|
Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane
... Ci si abitua a stare soli e si possono constatare i suoi vantaggi, ma poi c'è quel desiderio di condividere esperienze ,pensieri, e si è poi coscienti dello stato di sofferenza in cui ci si trova, una sofferenza di sottofondo, una sorta di angoscia.
|
La societa' umana deve avere gli anticorpi per
contrastare gli elementi antisociali. Altrimenti
non esiste societa' umana. La societa' cambia,
percio' mutano le caratteristiche antisociali
dell'individuo. Alcune restano nella top list,
altre cambiano posizione in graduatoria.
La solitudine quando vissuta per evitare situazioni
di sofferenza, ti isola dalla societa' e fa soffrire perche'
diventi disfunzionale anche a te stesso. La mancanza
di relazioni sessuali e' nella top list perche' estingue gli umani.
Restare soli in casa quale meccanismo di protezione,
nega aiuto e partecipazione alla vita altrui.
Se tutti fossero isolati ed indifferenti, presto
o tardi tutti incrocerebbero un evento che da soli
non si riesce ad affrontare, e la propria esistenza
degrada. L'isolamento dell'individuo nelle societa'
industriali avanzate, e' meno grave per la
sopravvivenza individuale; perche' capitalizzano
tutto con con la delega ad altri soggetti dei propri
obblighi sociali. Ma e' grave lo stesso per la
societa'. I disturbi antisociali secondo me non
non derivano solo dall'essere timidi o introversi,
potendo essere antisociali anche i comportamenti di un
estroverso. Quindi moralmente e praticamente per
le suddette ragioni, e' giusto che esitano le fasce
di confine della sofferenza perche' servono a
a mantenere in vita la societa'; mettono in guardia
dai pericoli.
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23-12-2016, 14:32
|
#15
|
Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
|
Quote:
Originariamente inviata da no-body
Se tutti fossero isolati ed indifferenti, presto
o tardi tutti incrocerebbero un evento che da soli
non si riesce ad affrontare, e la propria esistenza
degrada. L'isolamento dell'individuo nelle societa'
industriali avanzate, e' meno grave per la
sopravvivenza individuale; perche' capitalizzano
tutto con con la delega ad altri soggetti dei propri
obblighi sociali. Ma e' grave lo stesso per la
societa'.
|
Si più volte ho pensato che se non mi fosse tutto servito su un piatto d'argento, sarei sicuramente più motivato o anzi costretto (sopravvivenza) a creare un legame con altre persone, come d'altronde si era costretti a fare prima del mondo industrializzato di oggi da te menzionato.
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23-12-2016, 15:45
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#16
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,234
|
Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane
Ci si abitua a stare soli e si possono constatare i suoi vantaggi, ma poi c'è quel desiderio di condividere esperienze ,pensieri, e si è poi coscienti dello stato di sofferenza in cui ci si trova, una sofferenza di sottofondo, una sorta di angoscia.
|
Esatto,a volte è proprio angoscia quello che provo,la stragrande maggioranza del tempo,lavori sei stanca non hai tempo di pensare ma poi ci sono quei momenti stai tornando a casa sul treno e vedi una coppia magari più giovane di te si baciano,e pensi che non hai vissuto niente del genere,e ti senti come un alieno e penso perché sono così è colpa mia e colpa della mia famiglia,che non mi ha mai incoraggiato?
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23-12-2016, 17:32
|
#17
|
Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Quote:
Originariamente inviata da redone
....ti senti come un alieno e penso perché sono così è colpa mia e colpa della mia famiglia,che non mi ha mai incoraggiato?
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Guarda, i primi tempi che ero iscritto al forum....non facevo altro che parlare di questi argomenti...un giorno si e l'altro pure...era proprio un'ossessione che avevo...che però usavo anche come scusa perché così potevo avere una giustificazione di riserva per non fare quello che mi metteva in ansia.
Poi sarà stato, anche vero, per la carità......infatti ricordo quando ho detto a una persona della mia famiglia che mi sarei incontrato con degli utenti del forum, apriti cielo.....ho dovuto insistere e quasi stavo per seguire il suggerimento di questa persona (a 38 anni, non a 20 tanto per dare l'idea).
Dopo che però i miei familiari si sono resi conto che sono sufficientemente affidabile, e, che non mi vado a cacciare nei guai, non mi dicono più nulla quando vado fuori regione per conto mio o con altre persone (e vorrei un po' vedere se non fosse così).
Quindi sarà vero che gli insegnamenti negativi dei familiari condizionano in negativo e limitano la propria libertà d'azione.....però non devono diventare un pretesto e una giustificazione per non fare nulla....a un certo punto della propria vita se se ne vuole uscire, si deve trovare la forza e il coraggio per superare questi cattivi insegnamenti, altrimenti si rimarrà sempre nella propria zona di comfort.
|
Ultima modifica di Wolferstein; 23-12-2016 a 17:35.
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23-12-2016, 22:30
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: A 2 passi dalla provincia di Milano
Messaggi: 470
|
Quanto potrei scrivere in questo topic...e quanto scriverò
Io devo ancora capire se in questa situazione ci sono cascato per scelta, per pigrizia o per comodità
Una cosa è certa: non sono stato mai isolato, ma ho sempre cercato di stare da solo
I miei mi portavano all'oratorio a 9/10/11/12 anni e io scappavo per vedere le partite a casa di mia nonna, l'alternativa era andare in centro città con loro. Venivano fuori litigate abbastanza pesanti
A 16/17 anni i miei mi mandarono da una psicologa e questa mi iscrisse in un centro per ragazzi che si riunivano apposta per parlare di vari temi: poche partecipazioni e ciao ciao.
Poi ho cominciato a lavorare e il mio isolamento è continuato e dura fino ai giorni d'oggi.
Esempio simbolo, che dimostra quanto avrei potuto inserirmi nella società e di quanto me ne sia sbattuto le scatole ( ): a 20 anni un mio compagno mi chiamò dicendomi che aveva in programma di fare una pizzata coi ragazzi delle scuole medie. La mia risposta fu un "NO"
Da un mese abbondante ho capito di avere sbagliato, non è la scelta giusta quella dell'isolamento in casa, uscire è giusto, trovare delle persone care da metterti vicino è giusto (aldilà dei genitori, naturalmente), trovare una ragazza è giusto, ma è difficile capire da dove cominciare. Spero solo di non aver perso tutti i treni, perchè 30 anni son tanti
La cosa davvero brutta, però, è che la vita che faccio mi piace davvero: in settimana lavoro e la sera torno a casa tra PC e TV (calcio e documentari). Sabato lavoro mezza giornata e mi alterno tra PC, TV (Premier League, serie B e serie A), domenica è il mio giorno e lo dedico 18 ore su 24 al PC e al calcio
Ad interrompere queste routine, si è messa da un mese una ragazza splendida conosciuta su un forum esterno a questo, con la quale ci messaggiamo 50 volte al giorno e ci chiamiamo quasi quotidianamente. Ho trovato la ragazza della vita?? No, abita a 1000 km
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24-12-2016, 20:17
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#19
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,234
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Da un mese abbondante ho capito di avere sbagliato, non è la scelta giusta quella dell'isolamento in casa, uscire è giusto, trovare delle persone care da metterti vicino è giusto (aldilà dei genitori, naturalmente), trovare una ragazza è giusto, ma è difficile capire da dove cominciare. Spero solo di non aver perso tutti i treni, perchè 30 anni son tanti
La cosa davvero brutta, però, è che la vita che faccio mi piace davvero
Anche a me piace e sai perché non mi piace per niente stare appresso alle persone,non mi piace chiedere sono molto quadrata se così si può dire,ho miei tempi i miei spazi,lo so che così non andrò da nessuna parte,ma come te non ho la minima idea di come iniziare.....
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24-12-2016, 21:37
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#20
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Intermedio
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 154
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Quote:
Originariamente inviata da redone
Da un mese abbondante ho capito di avere sbagliato, non è la scelta giusta quella dell'isolamento in casa, uscire è giusto, trovare delle persone care da metterti vicino è giusto (aldilà dei genitori, naturalmente), trovare una ragazza è giusto, ma è difficile capire da dove cominciare. Spero solo di non aver perso tutti i treni, perchè 30 anni son tanti
La cosa davvero brutta, però, è che la vita che faccio mi piace davvero
Anche a me piace e sai perché non mi piace per niente stare appresso alle persone,non mi piace chiedere sono molto quadrata se così si può dire,ho miei tempi i miei spazi,lo so che così non andrò da nessuna parte,ma come te non ho la minima idea di come iniziare.....
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intanto ti ho scritto un mp e non mi hai nemmeno cagato.... facile lamentarsi quando si è i primi a rimanere nel proprio guscio....troppo facile!
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