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Vecchio 10-02-2012, 12:32   #1
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Salve a tutti, rieccomi dopo mesi di assenza..sono mancato? Per una volta qualcuno risponda "sì" che almeno fa piacere, anche se è una bugia...
Brevi aggionamenti, per chi interessa. Non ricordo quando ho postato l'ultima volta, comunque come scrissi in altri topic, ho lavorato 3 mesi, da settembre a metà dicembre, trovai questo lavoro tramite il marito di mia sorella, avevano bisogno di persone per 3 mesi per un ordine urgente e poi scaduti i 3 mesi non essendoci altro lavoro mi hanno rimandato a casa. Mi hanno detto però che mi hanno visto serio e che se rientra lavoro mi chiameranno...mah, vedremo.
La mia intenzione era che con i soldi guadagnati alla fine 4 mensilià) me ne sariei andato via a vivere da solo, cosa che ovviamente non ho fatto..e sono ancora qua, a non far niente e a sguazzare nell'ingavia e nella paura del futuro.

Ma non è questo l'argomento del topic, topic che poi è solo uno sfogo un po' fine a se stesso. Volevo solo sfogarmi un po', non ho mai avuto nessuno in vita per farlo e a volte mi sono sentito pesante e patetico a scaricare sugli altri i miei "problemi", anche perché poi gli altri i tuoi problemi te li fanno pure pesare dicendoti che c'è gente che sta sempre peggio di te e non ti devi lamentare..penso sia una situazione familiare a molti qua dentro.
Anzitutto io definirei 2 tipi di solitudine: quella sociale e quella emotiva. Quella sociale è essere semplicemente soli fisicamente, non avere nessuno. Quella emotiva è sentirsi soli anche in mezzo agli altri, perché non ti capiscono o perché li percepisci lontani da te o dal tuo modo di essere. Ovviamente il mio stato sociale rientra in entrambi i tipi di solitudine. La mia vita sociale si limita (o si limitava) ai 2-3 forum che frequento sporadicamente, forum che sono un po' il mio unico contatto con la realtà per quanto fittizia, la mia unica forma di socializzazione. Non ho e no frequento nessuno da più di 10 anni e le poche persone che mi è capitato di frequentare le ho sentite così lontane da me, e talvolta quasi moleste e invadenti, che mi sembra di non avere più l'intenzione o il desiderio di socializzare e cercarmi conoscenze.

La cosa, a 28 anni, comincia a farsi sentire. Sto acquisendo la consapevolezza che nella mia vita non avrò nessuno, ed ho paura di non potercela fare a cavarmela da solo. Non avrò nessuno perché sto cominciando a percepirmi una persona brutta, orribile, talvolta maleducata, e mi vedo peggio giorno dopo giorno.
Persona brutta perché sono nella mediocrità e forse anche sotto, non ho avuto la capacità e la voglia di distinguermi in qualcosa, sono un signor Mario Rossi qualunque e sono anche generalmente brutto d'aspetto;
Persona orribile perché sono una persona vuota, sembro senza più sentimenti e mi sono inutili rapporti umani per me che non ho niente da dare e mi vedo quasi ridicolo, e le situazioni a confermare ciò le noto quasi tutti i giorni, tipo ieri con una cassiera ad un supermercato, l'unico rapporto sociale della giornata dove ho fatto una figuraccia da idiota;
Persona maleducata perché col tempo sono diventato cinico, insensibile, talvolta egocentrico e appunto maleducato, non parlo praticamente mai con nessuno, evito i contatti con le persone se possono scaturire discussioni anche banali o anche saluti (esempio: altri condomini del mio palazzo, o se talvolta sono fuori e noto da lontano un conoscente cambio strada).
Da adolescente non ero così, o perlomeno non a questi livelli. E ho solo 28 anni.

Dicevo che in vita non avrò nessuno, per i motivi qui descritti, e per altri. Forse sono il primo a non volere nessuno, certo come sono che sarei solo un peso, una specie di metastasi, che il mio stile di non-vita è l'antitesi della socialità.
La cosa che mi causa più amarezza è sapere che nessuno si ricorderà mai di me, che non sarò mai "qualcuno" per "qualcun'altro". Che al momento è come se non esistessi se non fosse per documenti in Comune che certificano la mia nascita, nascita che poteva anche non esserci dato che i miei avevano già mia sorella ed io non so che cazzo sono nato a fare.
I rapporti online, l'unica interazione che ho avuto in questi ultimi anni con i miei coetanei, mi hanno dato poco o niente, ed io non ho dato niente a nessuno, ma così sono i forum, siamo tutti semplici utenti, nick che un giorno leggi e quello dopo no. Questa interazione usa-e-getta, questo cercare qualcosa dove non c'è nulla, negli anni mi ha logorato, ma non mi sento capace di buttarmi nella vita, quella vera, non mi sento all'altezza in quasi tutti i campi dove serve ergersi e prevalere (lavoro su tutto), non essendo io provvisto di spirito di iniziativa.
Mio padre se parla con me quasi sempre parla di lavoro, mi insulta dicendomi che sono un buono a nulla e mi rompe le balle, e nel futuro mi vede messo male. Vorrei andarmene da qui, o forse è quello che credo, ma in ogni caso dubito di potercela fare. Non so come sarò fra 10 anni, forse sarò sempre qui, forse sarò morto, se l'andazzo è questo...

Ho vergogna.
Di me stesso, di quello che sono, di sapere che sarò solo, di sapere di non farcela e di essere un buono a nulla, di sentirmi superfluo, di sentirmi "alieno" in mezzo agli "uguali"...come un senzatetto che dorme in una strada piena di agenzie immobiliari, così io mi sento in mezzo alla gente, alle persone. Alle donne.
Non so come poter affrontare la mia vita futura, il mio futuro è colmo di nubi nere all'orizzone. Talvota la notte non dormo, la mia mente non mi fa dormire, nel buio della stanza diviene colma di pensieri che non se ne vogliono andare, mi rigiro nel letto ma solo dopo ore ce la faccio ad addormentarmi. Penso alle poche persone che ho incontrato in vita, a quelle che potevo conoscere e non ho conosciuto, penso ai gruppetti di miei coetanei che incrocio talvolta nei centri commerciali, penso al lavoro, a mio padre, alla mia famiglia, ai miei lutti futuri e a come li affronterò, alla grandezza del mondo e all'angoscia che mi da, penso a quello che la società si aspetta da me, a cosa le persone si aspettano da me, cosa pensano di me dopo avermi conosciuto, penso alle canzoni d'amore che non si rivolgono mai a me e mai lo faranno...

Credo sia tutto. Posso tornarmene nell'oblio, non so se avrò altro da dire in altri topic aperti in questi mesi...ma non penso abbia importanza.
Spero che almeno questo topic faccia sentire qualcuno meno solo, anche se la mia compagnia non è un granché.
Vecchio 10-02-2012, 13:03   #2
Esperto
L'avatar di eVito Corleone
 

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Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio

Ho vergogna.
Di me stesso, di quello che sono, di sapere che sarò solo, di sapere di non farcela e di essere un buono a nulla, di sentirmi superfluo, di sentirmi "alieno" in mezzo agli "uguali"...come un senzatetto che dorme in una strada piena di agenzie immobiliari, così io mi sento in mezzo alla gente, alle persone. Alle donne.
Non so come poter affrontare la mia vita futura, il mio futuro è colmo di nubi nere all'orizzone. Talvota la notte non dormo, la mia mente non mi fa dormire, nel buio della stanza diviene colma di pensieri che non se ne vogliono andare, mi rigiro nel letto ma solo dopo ore ce la faccio ad addormentarmi. Penso alle poche persone che ho incontrato in vita, a quelle che potevo conoscere e non ho conosciuto, penso ai gruppetti di miei coetanei che incrocio talvolta nei centri commerciali, penso al lavoro, a mio padre, alla mia famiglia, ai miei lutti futuri e a come li affronterò, alla grandezza del mondo e all'angoscia che mi da, penso a quello che la società si aspetta da me, a cosa le persone si aspettano da me, cosa pensano di me dopo avermi conosciuto, penso alle canzoni d'amore che non si rivolgono mai a me e mai lo faranno...

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Mi ritrovo in tutto quello che hai detto in particolare nella parte che ho quotato, ci stavo pensando proprio ieri sera a queste cose ed infatti oggi sono molto triste, in alcuni frangenti hai addirittura usato le stesse parole che io dicevo tra me e me: vergogna per me stesso, buono a nulla, alieno, angoscia, cosa le persone si aspettano da me, e altro...
Vecchio 10-02-2012, 13:24   #3
Esperto
L'avatar di eVito Corleone
 

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Originariamente inviata da shady74 Visualizza il messaggio
Purtroppo quelle che hai elencato sono le parole ben note alla gente come noi... dovremmo uscire da questa situazione auto-distruttiva della nostra stima, ma non è facile... in quanto nel momento in cui sembra che ci si riesca a rialzare succede qualcosa che ci ributta a terra... io ormai sono stanco di alzarmi con fatica ed essere buttato giù in due secondi, ma ormai ho deciso di continuare a rialzarmi solo per ripicca, perchè non la deve avere vinta chi, o quello, che ci affossa.
Cioè me stesso, perché alla fine sono io che mi creo i problemi in testa da solo, il mio più grande nemico è la mia mente che si ostina ad illudermi che le cose possono cambiare ed a partorire pensieri nefasti, guardo solo gli aspetti negativi della mia vita.
Vecchio 10-02-2012, 14:38   #4
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

bentornato

non ti preoccupare, la solitudine è una condizione abbastanza comune, non solo tra noi fobici
prima cosa impara a star bene da solo, poi vedrai che se ti viene voglia di tenerti qualcuno accanto riuscirai a farlo con poco sforzo
Vecchio 10-02-2012, 14:51   #5
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
bentornato

non ti preoccupare, la solitudine è una condizione abbastanza comune, non solo tra noi fobici
prima cosa impara a star bene da solo, poi vedrai che se ti viene voglia di tenerti qualcuno accanto riuscirai a farlo con poco sforzo
Concordo con Inosservato

...e comunque è sempre vero che la vita non è facile per nessuno.
Vecchio 10-02-2012, 17:21   #6
Banned
 

nel periodo che hai lavorato sei stato bene giusto???? Ecco ancora una volta la chiave della nostra esclusione sociale è il lavoro che non abbiamo e la dignità che non sentiamo nostra, io lo sò impazzirò per questa ragione, se non riesco ad avere un lavoro come lo tengono gli altri sono capace di incattivirmi a livelli di Breivik perchè davvero la mia sopportazione è ben oltre il limite, quindi amico gufetto non sentirti una brutta persona perchè non lo sei di natura, ci fanno diventare delle brutte persone, capito?????? vogliamo lavorare per stare meglio questa è la verità, ci sentiamo esclusi socialmente per questo motivo fondamentale, i cosiddetti normali lavorano tutti e non hanno problemi psichici, possono essere timidi e avere qualche problema sociale ma non psichico..........oggi ho una rabbia addosso assurda caxxo
Vecchio 10-02-2012, 19:24   #7
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

A dire il vero no, non sono stato molto bene, almeno inizialmente. Ricordo la sera che ebbi la chiamata, erano i primi di settembre 2011, ero a letto a leggere un libro quando mia sorella mi disse che dove lavora suo marito cercano persone, fui "costretto" ad andarci con una gran paura. Erano 2 anni che ero senza lavoro e tornare a lavoro quasi mi spaventava. Entrai lì che era il 5 settembre, mi pare, l'8 venne il mio compleanno e mi misi a piangere a lavoro quando mi arrivò il messaggino di mia madre per farmi gli auguri...
Vecchio 10-02-2012, 21:26   #8
Esperto
L'avatar di stupido
 

che tristezza fratello, ti chiamo fratello.
le cose che hai scritto...boh, nn ha senso che ti scriva "ti capisco" è riduttivo e sembrano solo minchiate per confortarti.
mi sono letto anche la tua presentazione e hai scritto pensieri (proprio lettera per lettera) che faccio ogni giorno e che solo chi è all' inferno puo' fare.
il senso di schifo che abbiamo addosso, che ci soffoca che nn ci lascia vivere, nn vediamo uscite perchè in realta nn ci sono. è solo la realtà che cè e va affrontata...ma abbiamo paura...hai scritto ho 27 anni e ne dimostro 15, questa cosa la penso OGNI giorno...e vivo come uno di 80...e questo me lo dice sempre anche mia madre...
intanto il tempo passa...io sono convinto ogni tanto che morirò suicida.
io personalmente nn ho intenzione di vivere passata una certa età in questa maniera, cioè avrei addosso troppo rimorso, troppo odio per me stesso per continuare a vivere.
sarebbe solamente un sollievo farla finita, un vero sollievo.
Vecchio 10-02-2012, 22:20   #9
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Mi spiace...
Anche io visto l'andazzo raggiunta una certa età (40 anni?) se nella solita situazione penso che non sarà più il caso di proseguire oltre. Non tanto per il rimorso tanto quanto la frustrazione di vedere gli altri che crescono, di vedere i miei coetanei che sembrano avere il triplo di quello che mi sento io, che resto sempre il solito, schifato da tutti.
Vecchio 10-02-2012, 22:34   #10
Esperto
L'avatar di stupido
 

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Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio
Mi spiace...
Anche io visto l'andazzo raggiunta una certa età (40 anni?) se nella solita situazione penso che non sarà più il caso di proseguire oltre. Non tanto per il rimorso tanto quanto la frustrazione di vedere gli altri che crescono, di vedere i miei coetanei che sembrano avere il triplo di quello che mi sento io, che resto sempre il solito, schifato da tutti.
rimorso, ho talmente paura di sta parola che nemmeno mi veniva
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