Ed eccoci qua. Tempo addietro non avrei mai pensato di scrivere qualcosa che riguardasse me, ne tanto meno dei miei problemi psicologici che praticamente mi tartassano da quando ne ho memoria.
Ho 25 anni, sono attualmente uno studente universitario, ma ho già ottenuto una laurea triennale. Sono fidanzato e posso dire di avere qualche amico che però, causa distanza geografica, non posso vedere con continuità.
E quindi quale è il problema? ho già qualcosa che molti altri non hanno...
Mi manca essere capito...
Fin da quando ho memoria, sono sempre stato classificato come quel bambino/ragazzo troppo timido ed insicuro, che però aveva la "testa sulle spalle" e quindi si dimostrava più grande della reale età anagrafica. La verità dei fatti però è che la mia capacità di non saper argomentare le mie sensazioni, penso per paura del giudizio esterno, mi distrugge dal interno, donandomi solo sensazioni negative. Ho difficoltà a socializzare con le altre persone, e buona parte delle volte solo per colpa mia. Faccio un esempio.
Sono in una nuova città, nuovo corso di studi, nuova esperienza. Conosco nuove persone, e alcune di esse si dimostrano anche disponibili. Ed è qui che parte il mio primo errore: non riesco ad osservare negli occhi il mio interlocutore. So di per certo che questo atteggiamento un po sfuggente,viene sempre frainteso e visto come se " me la tirassi", quando in realtà è solo una buona dose di insicurezza. Inoltre, quelle poche passioni che mi ritrovo, sono poco conosciute e delle volte anche schifate. Ed qui che si arriva al secondo step.
Giustamente le persone prendono le distanze, o meglio non riuscendo ad interagire con me, dicono solo qualche frase di circostanza o rilevante allo studio universitario. E vedo invece che tra di loro c'è parecchio feeling. Osservo, mi faccio un'idea, e come un cretino, soffro. Soffro perchè non riesco ad ottenere con la stessa facilità quel rapporto di amicizia che davvero mi manca. Soffro, e piango a dirotto, perchè non mi sento all'altezza della situazione. Certe volte mi auto-analizzo, e cerco di capire cosa sbaglio, cosa c'è che in me non va, se sono troppo empatico oppure non lo sono affatto, se sono una persona fin troppo buona oppure un vero stronzo.
Anche quando sono con i miei amici, mi sento semplicemente un numero, un numero che serve soltanto a fare gruppo. E nient'altro. Come se anche ci fossi assieme a loro o no, non cambierebbe molto. Il classico ragazzo silenzioso e cupo del gruppo.
Aggiungo inoltre che fumo spesso marijuana( solo una e solo la sera) e bevo birra( una, e anche qui solo la sera), che non ho un rapporto idilliaco con i miei genitori, anche se io li rispetto, e che forse l'unica persona che riesce a capirmi è proprio la mia ragazza, ma ovviamente non posso essere il suo "paziente". Sicuramente ho sofferto di depressione senza rendermene conto.
Vorrei evitare di farmi ulteriori paranoie, e capire come cercare di ritrovarmi psicologicamente e di essere più "sociale", magari a piccoli passi. Vorrei conoscere altre persone con le mie stesse sensazioni e non, quindi sono qui per capire anche le vostre storie e i vostri consigli. Grazie