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10-08-2012, 02:13
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#1
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Principiante
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 4
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Tutto ciò che vorrei ora è morire.
Sono troppo vigliacca per farlo, prenderò solo una buona dose di xanax e mi metterò a letto, ma dio solo sa quanto vorrei non svegliarmi.
Non so con chi parlarne,nessuno a di questo, eppure sono 10 anni che guardo sotto il balcone e ci vedo per un attimo il mio corpo .. mi immagino li,morta,libera da ogni dolore,da ogni paura,da ogni problema.
Libera dell'amore e della felicità minima che la vita mi sta dando (pagando a caro prezzo)
E' un ossesione, ovunque io vada mi immagino in quel posto morta o pianifico come ammazzarmi in quel luogo.
Non ce la faccio più.
Mi sento senza via di uscita, senza possibilità di scelta, mi sento persa.
inizio a pensare che presto questa sarà la mia scelta, perchè non posso migliorare le cose..
vorrei solo che la morte mi portasse serenità a leggerezza.
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10-08-2012, 02:32
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#2
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 2,415
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la frittata rossa sotto il balcone non è la risposta, lo so che è dura, ma continua a sperare e a coltivare la speranza, il futuro non lo conosciamo..
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10-08-2012, 02:34
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Cara esaurita,
tu sei afflitta, chiaramente, da depressione e in quanto tale non sei realmente tu a desiderare tutte queste cose che scrivi. Piuttosto è l'insieme dei pensieri generati dalla depressione che va in quel senso, pensieri che non ti appartengono realmente ma sono soltanto frutto della patologia.
E' la depressione, una patologia che riesce a generare un livello di identificazione pazzesco, che ti fa credere di volerti vedere morta, è la depressione che crea tutte quelle idee e quelle immagini di te morta. Senza depressione quelle idee, quei pensieri e quelle immagini non le avresti.
La depressione li genera e poi ti fa identificare facendoti credere che sei tu a formulare quei pensieri.
Per farti capire ancora meglio, devi paragonare la depressione ad un parassita che rilascia delle sostanze nel tuo corpo, e quelle sostanze sono i pensieri e quelle idee bizzarre.
Quando vieni punta da qualche parassita, le sostanze che ti inietta non le hai generate realmente tu, ma provocano reazioni nel tuo organismo.
Lo stesso accade con la depressione: una volta entrata nella tua mente comincia a formulare le proprie assurdità finchè non ti convinci che sei stata tu stessa ad idearle!
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10-08-2012, 02:41
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Aggiungo un altro esempio per spiegare meglio questa cosa della depressione come generatrice di pensieri con cui identificarsi.
Hai presente gli psicotici o i malati di mente da manicomio che hanno allucinazioni e si convincono di dover agire in base ad esse?
Ebbene, la situazione è simile, anche la depressione genera dei pensieri ai quali ci si convince di dover dare seguito, solo che le idee che nascono dalla depressione sono più subdole, più "realistiche", sembrano volerti indicare la soluzione a problemi reali. Invece non sono che una creazione artificiale della depressione più di quanto gli gnomi e i folletti sono creazioni artificiali delle allucinazioni per i malati di mente.
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10-08-2012, 03:47
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,737
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Ci sono passato anch'io, esattamente un anno fa... comprendo benissimo cosa significhi.
Era diventato il mio pensiero ossessivo, desideravo farlo con tutto me stesso, le mie forze e le mie energie tendevano unicamente verso ciò. Come prima anelavo avere amicizie, amore, affetto, compagnia, in quel momento c'era per me una persistente volontà di morte; volevo vedere il pavimento e i muri colorarsi del mio sangue. Passavo la giornata disteso sul divano a pancia in giù, con la testa penzolante, fissando il suolo, le lacrime scivolando dal viso finivano per terra. La mia mente rivoltolava unicamente come uccidermi e in quale modo, pensando il meno cruento e sanguinario. Sapevo che nessuno me lo avrebbe lasciato fare, ero solo conto tutti, ma era la mia volontà, era la mia scelta, era la mia vita; non avrei potuto continuare così. Ritenevo che ai miei mali non vi fosse uscita, che ogni momento in cui avrei continuato a vivere, sarebbe stato pemeato di altre delusioni, e il continuo ininterrotto pensiero di essere inutile e penoso, di esser un fallimento.
Non ebbi più fame, simisi di mangiare, e di parlare, senza più proferire la minima parola, la mia mente era sempre lì, costantemente a pensarvi, era l'unica cosa che volevo, era l'unico obiettivo che mi ero mai imposto nella mia esistenza, l'unico che forse avrei portato a termine. "Tanto che importanza ha come muori? Prima o poi tutti muoriamo, non è importante come, se di malattia, sotto un camion, dopo aver vissuto felicemente, o infelicemente da solo, nelle strade, a ottant'anni, o av vent'anni...che importanza avrà questo quando ritornerò a essere nulla, a ritornare nel luogo dov'ero prima di nascere, senza senso di coscienza alcuno, di ciò che è stato o di ciò che sarà...voglio ritornare lì, in quella essenza che non mi provocherà più problemi...niente più ansia, tristezza, dolore, apettative, delusioni, indifferenza...voglio smettere di continuare a costruire il castello di sabbia della mia vita, che al primo soffio di sabbia so già che cadrà giù con me".
Immaginavo come sarebbe stato trovare una salma esanime, cosa avrebbe pensato un genitore trovando il corpo stramazzato del figlio...sapevo sarebbe stao orribile...e poi i vicini, che si sarebbero radunati in gruppi, indicando la mia abitazione: "Lo sai, quella è la famiglia di pazzi, il cui figlio si è suicidato...sarà stato l'ennesimo squilibrato mentale.."
Come sarebbe stato la mia famglia senza di me? Avrebbero vissuto tristemente fino alla fine, con il rimpianto di non avermi fermati nè mai compreso, continuando a immaginare come sarebbe stato se io fossi sato lì con loro. Avrei fatto loro del male immenso, avrei salvato me stesso dalla mia infelicità , ma avrei rovinato la loro vita.
Poi passò.
Ero convinto che ai miei mali non ci fosse uscita, che non sarei migliorato, che il pensiero che tutto si sarebbe risolto e sarebbe stato solo in lontano ricordo, fosse un patetico tentativo, già attuato, per non pensarci. Ma mi sbagliavo, quei pensieri si sono completamente affieviliti, e adesso, se pur la mia vita non sia migliorata, voglio combattere per crearmela, voglio la felicità, voglio vivere.
Le vie di uscita ci sono, è la tua convinzione che ti porta a pensare di non averle, è la depressione che ti spinge a vedere tutto nero. Bisogna agire, e solo tu sai come.
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10-08-2012, 04:04
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 1,272
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Non ti fermare all'immediato futuro magari un domani riuscirai a vivere meglio.
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Ultima modifica di Sverso; 10-08-2012 a 04:24.
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10-08-2012, 08:26
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Non sai quanto ti capisco
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10-08-2012, 09:16
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#8
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 1,204
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Sono un aspirante suicida anche io a volte però cerco di combattere i pensieri che mi spingono verso la morte perché so che arrivare a non vedere una via d'uscita è un tratto distintivo della depressione che mi affligge ormai da moltissimo tempo. Bisogna cercare di vedere le cose in modo oggettivo senza lasciarsi inquinare dai pensieri autodistruttivi, riuscirci non è facile.
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10-08-2012, 09:30
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#9
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Principiante
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 4
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Quote:
Originariamente inviata da dany91
Ci sono passato anch'io, esattamente un anno fa... comprendo benissimo cosa significhi.
Era diventato il mio pensiero ossessivo, desideravo farlo con tutto me stesso, le mie forze e le mie energie tendevano unicamente verso ciò. Come prima anelavo avere amicizie, amore, affetto, compagnia, in quel momento c'era per me una persistente volontà di morte; volevo vedere il pavimento e i muri colorarsi del mio sangue. Passavo la giornata disteso sul divano a pancia in giù, con la testa penzolante, fissando il suolo, le lacrime scivolando dal viso finivano per terra. La mia mente rivoltolava unicamente come uccidermi e in quale modo, pensando il meno cruento e sanguinario. Sapevo che nessuno me lo avrebbe lasciato fare, ero solo conto tutti, ma era la mia volontà, era la mia scelta, era la mia vita; non avrei potuto continuare così. Ritenevo che ai miei mali non vi fosse uscita, che ogni momento in cui avrei continuato a vivere, sarebbe stato pemeato di altre delusioni, e il continuo ininterrotto pensiero di essere inutile e penoso, di esser un fallimento.
Non ebbi più fame, simisi di mangiare, e di parlare, senza più proferire la minima parola, la mia mente era sempre lì, costantemente a pensarvi, era l'unica cosa che volevo, era l'unico obiettivo che mi ero mai imposto nella mia esistenza, l'unico che forse avrei portato a termine. "Tanto che importanza ha come muori? Prima o poi tutti muoriamo, non è importante come, se di malattia, sotto un camion, dopo aver vissuto felicemente, o infelicemente da solo, nelle strade, a ottant'anni, o av vent'anni...che importanza avrà questo quando ritornerò a essere nulla, a ritornare nel luogo dov'ero prima di nascere, senza senso di coscienza alcuno, di ciò che è stato o di ciò che sarà...voglio ritornare lì, in quella essenza che non mi provocherà più problemi...niente più ansia, tristezza, dolore, apettative, delusioni, indifferenza...voglio smettere di continuare a costruire il castello di sabbia della mia vita, che al primo soffio di sabbia so già che cadrà giù con me".
Immaginavo come sarebbe stato trovare una salma esanime, cosa avrebbe pensato un genitore trovando il corpo stramazzato del figlio...sapevo sarebbe stao orribile...e poi i vicini, che si sarebbero radunati in gruppi, indicando la mia abitazione: "Lo sai, quella è la famiglia di pazzi, il cui figlio si è suicidato...sarà stato l'ennesimo squilibrato mentale.."
Come sarebbe stato la mia famglia senza di me? Avrebbero vissuto tristemente fino alla fine, con il rimpianto di non avermi fermati nè mai compreso, continuando a immaginare come sarebbe stato se io fossi sato lì con loro. Avrei fatto loro del male immenso, avrei salvato me stesso dalla mia infelicità , ma avrei rovinato la loro vita.
Poi passò.
Ero convinto che ai miei mali non ci fosse uscita, che non sarei migliorato, che il pensiero che tutto si sarebbe risolto e sarebbe stato solo in lontano ricordo, fosse un patetico tentativo, già attuato, per non pensarci. Ma mi sbagliavo, quei pensieri si sono completamente affieviliti, e adesso, se pur la mia vita non sia migliorata, voglio combattere per crearmela, voglio la felicità, voglio vivere.
Le vie di uscita ci sono, è la tua convinzione che ti porta a pensare di non averle, è la depressione che ti spinge a vedere tutto nero. Bisogna agire, e solo tu sai come.
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esattamente...
penso spesso a come la prenderebbe la mia famiglia vedendomi morta..
penso al mio compagno che ha solo me e non posso fargli questo
ma è questo pensare sempre e solo alla felicità degli altri che mi sta facendo morire..
sono stanca.
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10-08-2012, 09:58
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#10
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Intermedio
Qui dal: Oct 2009
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da esaurita
esattamente...
penso spesso a come la prenderebbe la mia famiglia vedendomi morta..
penso al mio compagno che ha solo me e non posso fargli questo
ma è questo pensare sempre e solo alla felicità degli altri che mi sta facendo morire..
sono stanca.
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si potrebbe sapere precisamente cosa ti spinge nel ricercare la morte? quali sono i problemi che ti affliggono?
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10-08-2012, 10:46
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#11
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da esaurita
Mi sento senza via di uscita, senza possibilità di scelta,
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ma lo sei? Ti senti così ma oggettivamente ti rendi conto che hai più possibiltà di quanto non credi, oppure riscontri un'oggettiva impossibilità di azione?
Se fai quel che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto.
Il tuo senso di frustrazione lo conosco, sebbene non voglia avere la pretesa di paragonarmi a te, avendolo provato per molto meno tempo. Ma a prescindere dalla durata, l'intensità e il "sapore" di quell'amara sensazione, di essere murati vivi in uno spazio troppo stretto lo conosco bene.
Ogni volta però mi sono sempre reso conto che continuavo a girarmi a destra o a sinistra, concentrandomi sulle tre pareti metaforiche che mi trovavo sempre dinnanzi, ma non avevo mai osato una rivoluzione a 180°, che mi avrebbe permesso di scoprire una via d'uscita, aperta, pronta per essere oltrepassata.
"...carceriere di me stesso con la chiave in tasca invoco libertà ma per adesso so che questa cella resterà sprangata a triplice mandata dall'interno, sono l'anima dannata messa a guardia del mio inferno..." (Frankie HI NRG - Autodafé )
La soluzione è solo una, fare qualcosa, qualcosa di diverso e di intentato, qualcosa di folle e di assurdo, provare a uscire da quella gabbia. Qualsiasi cosa.
Non lo so, vuoi venire al raduno di pisa con noi? O al mare a Loano, passiamo la notte in spiaggia e al mattino al sorgere del sole urliamo MERDAAAAAA con tutta la voce che ci rimane nei polmoni. Qualcosa di veramente assurdo.
Credo molto nel potere del fare (non per niente mi chiamano l'uomo della TCC e Barclay mi odia ).
Credo anche nel potere del suicidio, nella suggestione e nella forza che evoca il pensarci. Pensaci al suicidio, immaginatelo. Scoprirai che per riuscire a farlo bisogna per lo meno averle tentate tutte. Come d'altronde suggerisce questo thread... http://www.fobiasociale.com/mentre-c...lvibile-28105/
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10-08-2012, 13:02
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da esaurita
Tutto ciò che vorrei ora è morire.
Sono troppo vigliacca per farlo, prenderò solo una buona dose di xanax e mi metterò a letto, ma dio solo sa quanto vorrei non svegliarmi.
Non so con chi parlarne,nessuno a di questo, eppure sono 10 anni che guardo sotto il balcone e ci vedo per un attimo il mio corpo .. mi immagino li,morta,libera da ogni dolore,da ogni paura,da ogni problema.
Libera dell'amore e della felicità minima che la vita mi sta dando (pagando a caro prezzo)
E' un ossesione, ovunque io vada mi immagino in quel posto morta o pianifico come ammazzarmi in quel luogo.
Non ce la faccio più.
Mi sento senza via di uscita, senza possibilità di scelta, mi sento persa.
inizio a pensare che presto questa sarà la mia scelta, perchè non posso migliorare le cose..
vorrei solo che la morte mi portasse serenità a leggerezza.
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Io ci sto pensando seriamente al suicidio (ho paura di fallire e rimanere menomato) più che altro perché ormai, oltre a tutti i problemi non risolti di una vita, inizio a essere anche vecchio e la statistica è sempre più contro di me.
Tu di positivo hai che sei giovane, nel senso che magari ti senti oppressa e non vedi nuove strade da provare (so com'è) ma, come ha suggerito marco russo, forse si tratta solo di forzarsi a fare qualcosa di diverso e vedere che ne vien fuori. Concediti del tempo.. visto che ancora ce n'è.
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10-08-2012, 13:54
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#13
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Intermedio
Qui dal: Oct 2009
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Io ci sto pensando seriamente al suicidio (ho paura di fallire e rimanere menomato) più che altro perché ormai, oltre a tutti i problemi non risolti di una vita, inizio a essere anche vecchio e la statistica è sempre più contro di me.
Tu di positivo hai che sei giovane, nel senso che magari ti senti oppressa e non vedi nuove strade da provare (so com'è) ma, come ha suggerito marco russo, forse si tratta solo di forzarsi a fare qualcosa di diverso e vedere che ne vien fuori. Concediti del tempo.. visto che ancora ce n'è.
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chrissolo, quanti anni hai?
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10-08-2012, 14:18
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#14
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da inocula
chrissolo, quanti anni hai?
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appena passati i 40.. non è che siano tanti "in sè".. è il quadro generale che è decisamente preoccupante.
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10-08-2012, 14:25
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#15
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Intermedio
Qui dal: Oct 2009
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
appena passati i 40.. non è che siano tanti "in sè".. è il quadro generale che è decisamente preoccupante.
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l'uso improprio delle parole di certo non aiuta.
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10-08-2012, 14:27
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#16
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da inocula
l'uso improprio delle parole di certo non aiuta.
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si trattasse solo di uso improprio di parole
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10-08-2012, 15:01
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#17
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Intermedio
Qui dal: Oct 2009
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
si trattasse solo di uso improprio di parole
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ti capisco bene, anche io ho circa la tua età, ma almeno cerchiamo di non caricarci di mali che non abbiamo, la vecchiezza è una gran brutta malattia, rispetto per chi ce l'ha sul serio, questo non toglie il rispetto per chi ha disagi psicologici.
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10-08-2012, 15:26
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#18
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da inocula
ti capisco bene, anche io ho circa la tua età, ma almeno cerchiamo di non caricarci di mali che non abbiamo, la vecchiezza è una gran brutta malattia, rispetto per chi ce l'ha sul serio, questo non toglie il rispetto per chi ha disagi psicologici.
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E con l'età che avanza + i disagi non risolti dove vai ?
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10-08-2012, 15:55
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#19
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Intermedio
Qui dal: Oct 2009
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
E con l'età che avanza + i disagi non risolti dove vai ?
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tutti abbiamo problemi irrisolti, a tutti gli anni passano.
dove vuoi andare?
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10-08-2012, 16:36
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#20
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: NORD
Messaggi: 1,746
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Quote:
Originariamente inviata da esaurita
Tutto ciò che vorrei ora è morire.[...]
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Mi trovo nella tua stessa situazione, non sono nella posizione giusta per consigliarti qualcosa
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