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21-05-2022, 07:45
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#1
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Intermedio
Qui dal: Mar 2020
Ubicazione: Cagliari
Messaggi: 140
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Ci sono state cose a cui avete rinunciato e non avete fatto a causa dei vostri problemi psicologici?
Possono essere in vari ambiti: quello lavorativo, di studio, sentimentale, esperienze di vita, etc.
Io, ad esempio, ho rinunciato a diverse cose nella mia vita di cui mi pento.
In primis, e forse il mio più grande rimpianto, è quello di aver lasciato la scuola in giovane età a causa di un lungo periodo di depressione. Successivamente ho recuperato qualche anno ma purtroppo non ho mai terminato.
Questo, oltre a provocarmi un grosso disagio emotivo e conseguenze tutt'ora in campo lavorativo, mi ha portato via la possibilità di studiare all'università e provare a far diventare almeno una delle mie due passioni (La criminologia e lo studio inerente le lingue slave) una professione a tutti gli effetti.
Un altro rimpianto è quello di non essere riuscita a formarmi un gruppo di amici in età adolescenziale. Chi si trova nella situazione di non avere amici dopo i 25 anni mi capirà. D'altronde se n'è parlato tante volte qui sul forum delle difficoltà di crearsi degli amici dopo l'età adolescenziale ed è questo il mio caso.
Rimpiango anche di non essermi accettata nei periodi in cui avevo una fisicità migliore di quella attuale. Ciò non solo mi ha portato a peggiorare la mia condizione ma anche a rinunciare a quelle piccole esperienze che la gente fa normalmente: andare al mare, evitare di mettersi solo vestiti neri e coprenti all'inverosimile, fare shopping senza aver l'impulso di piangere guardandosi allo specchio, uscire di casa senza farsi tanti problemi, etc.
Ora che mi vedo con tanti kg in più rispetto a quella ragazzina mi maledico per non averne approfittato, anche se sono consapevole che questa è la prassi per chi ha disturbi alimentari. Tutt'oggi se dovessi riperdere 20kg probabilmente continuerei comunque a non piacermi.
Gli ultimi due punti si possono sintetizzare dicendo che rimpiango di non essermi vissuta e goduta l'adolescenza dal momento che l'ho passata da semi-reclusa.
Questi sono quelli che mi vengono subito in mente ma sicuramente ce ne sono degli altri.
Se vi va raccontatemi le vostre esperienze.
Possono essere anche cose "spicciole" come il non averci provato con il/la ragazzo/a che vi interessava a cose ben più importanti come aver rinunciato al vostro sogno nel cassetto.
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21-05-2022, 08:10
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Me ne vengono in mente due ma sono proprio episodi "spot", se mi ci metto escono una mezza dozzina di punti di svolta, anzi dei bivii in cui ho sistematicamente fatto la scelta sbagliata.
Uno è quando avevo da poco superato i 18 anni; mio padre era il classico estroverso alfa e abbastanza addolorato di cosa già allora fossi io. Mi regalò un biglietto aereo per Rio con evidenti intenti di sblocco di timidezza, ma non presi mai il coraggio e lo lasciai scadere. Poi alla visita di leva, quando mi chiesero se volessi fare domanda per i paracadutisti. Non che avessero visto in me chi sa cosa, eravamo una fila di 50 persone e lo chiedevano a tutti. Essendo sempre stata una specialità volontaria non potevano obbligare quindi semplicemente gettavano la rete sulla più grande superficie possibile. Ora io sono la fotocopia del Woody Allen adolescente in "amore e guerra" (se non lo conoscete guardatelo che è un capolavoro e si ride due ore di fila pur nella serietà della storia ed è qualcosa in cui molti utenti si riconoscerebbero) e ovviamente dissi di no. Avevo terrore già di salire su una scala.
Credo che entrambe le "occasioni" fossero comunque al di sopra delle mie capacità quindi a Rio sarei rimasto chiuso in albergo e nei parà mi avrebbero cacciato per insufficienza fisica dopo nemmeno una settimana. Ma dato che il titolo contiene la parola "sogni", ho pensato di trovarmi nelle condizioni di rispondere. Ho capito da un po' che se idealmente avessi superato quella soglia minima di qualità caratteriali e fisiche per approfittare di queste due (e altre occasioni) probabilmente ora non sarei sul forum.
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Ultima modifica di pokorny; 21-05-2022 a 08:12.
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21-05-2022, 08:11
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da Momy.
Ci sono state cose a cui avete rinunciato e non avete fatto a causa dei vostri problemi psicologici?
Possono essere in vari ambiti: quello lavorativo, di studio, sentimentale, esperienze di vita, etc.
Io, ad esempio, ho rinunciato a diverse cose nella mia vita di cui mi pento.
In primis, e forse il mio più grande rimpianto, è quello di aver lasciato la scuola in giovane età a causa di un lungo periodo di depressione. Successivamente ho recuperato qualche anno ma purtroppo non ho mai terminato.
Questo, oltre a provocarmi un grosso disagio emotivo e conseguenze tutt'ora in campo lavorativo, mi ha portato via la possibilità di studiare all'università e provare a far diventare almeno una delle mie due passioni (La criminologia e lo studio inerente le lingue slave) una professione a tutti gli effetti.
Un altro rimpianto è quello di non essere riuscita a formarmi un gruppo di amici in età adolescenziale. Chi si trova nella situazione di non avere amici dopo i 25 anni mi capirà. D'altronde se n'è parlato tante volte qui sul forum delle difficoltà di crearsi degli amici dopo l'età adolescenziale ed è questo il mio caso.
Rimpiango anche di non essermi accettata nei periodi in cui avevo una fisicità migliore di quella attuale. Ciò non solo mi ha portato a peggiorare la mia condizione ma anche a rinunciare a quelle piccole esperienze che la gente fa normalmente: andare al mare, evitare di mettersi solo vestiti neri e coprenti all'inverosimile, fare shopping senza aver l'impulso di piangere guardandosi allo specchio, uscire di casa senza farsi tanti problemi, etc.
Ora che mi vedo con tanti kg in più rispetto a quella ragazzina mi maledico per non averne approfittato, anche se sono consapevole che questa è la prassi per chi ha disturbi alimentari. Tutt'oggi se dovessi riperdere 20kg probabilmente continuerei comunque a non piacermi.
Gli ultimi due punti si possono sintetizzare dicendo che rimpiango di non essermi vissuta e goduta l'adolescenza dal momento che l'ho passata da semi-reclusa.
Questi sono quelli che mi vengono subito in mente ma sicuramente ce ne sono degli altri.
Se vi va raccontatemi le vostre esperienze.
Possono essere anche cose "spicciole" come il non averci provato con il/la ragazzo/a che vi interessava a cose ben più importanti come aver rinunciato al vostro sogno nel cassetto.
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Le famose tappe perse, di cui tante volte ho parlato sul forum...
Ti capisco, provo le stesse tue sensazioni.
Ciò che andava fatto e vissuto alle età giuste, non verrà mai più recuperato, checché ne dicano alcuni
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Ultima modifica di Maximilian74; 21-05-2022 a 08:52.
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21-05-2022, 08:16
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Le famose tappe perse, di cui tante volte ho parlato sul forum...
Ti capisco, provo le stesse tue sensazioni.
Ciò che andava fatto e vissuto alle età giuste, non verrà mai più recuperato, checché ne di dicano alcuni
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Esatto... Esiste un margine di variabilità anche ampio, ma ci sono episodi "strutturali" che hanno i loro tempi fisiologici e mentali, passato il treno danno a vita. Appunto, a prescindere da cosa altro si possa dire
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21-05-2022, 08:19
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Ubicazione: R'lyeh.
Messaggi: 942
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Sogni particolari no, a parte sperare in qualche risvolto positivo da adulto.
Non sono riuscito a continuare con gli studi causa problemi d'ansia e incapacità di restare in classe, non sopporto i luoghi chiusi con troppe persone. Dovrei rimediare riguardo gli studi, ma con la depressione trovare un momento di serenità è sempre più difficile.
L'adolescenza come te non l'ho vissuta, passata tra quattro mura con quotidiani paragoni ai figli degli altri. Mai fatto niente uscite in gruppo o cose che normalmente fanno gli adolescenti, le prime esperienze, legami affettivi e non che ci preparano alla realtà adulta.
Tutte cose che da adulti danno emozioni a metà perché sei in ritardo rispetto al resto dei coetanei e del mondo, il raggiungimento del "traguardo" non cancella la sensazione di inadeguatezza e gli anni di sofferenza.
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21-05-2022, 08:31
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,702
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No, le mie rinunce derivano da gravi problemi in famiglia.
Di fondo ho dovuto spostare il baricentro della mia esistenza e pertanto non ho potuto fare tante cose. I rimpianti ci sono ma è andata così, non ho scelto io la piega del mio destino.
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21-05-2022, 08:33
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#7
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Intermedio
Qui dal: Mar 2020
Ubicazione: Cagliari
Messaggi: 140
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Esatto... Esiste un margine di variabilità anche ampio, ma ci sono episodi "strutturali" che hanno i loro tempi fisiologici e mentali, passato il treno danno a vita. Appunto, a prescindere da cosa altro si possa dire
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Vero.
Molte cose sono ormai irrimediabilmente perse e influenzano chi e come siamo oggi.
E la cosa peggiore è che ci si continua a rimuginare.
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21-05-2022, 08:40
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#8
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Intermedio
Qui dal: Mar 2020
Ubicazione: Cagliari
Messaggi: 140
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
No, le mie rinunce derivano da gravi problemi in famiglia.
Di fondo ho dovuto spostare il baricentro della mia esistenza e pertanto non ho potuto fare tante cose. I rimpianti ci sono ma è andata così, non ho scelto io la piega del mio destino.
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Mi spiace tanto.
In ogni caso penso che a prescindere dal fatto che non abbiamo scelto noi il nostro destino sia difficile accettare di esserci persi determinate cose o di aver dovuto rinunciare per cause di forza maggiore.
O perlomeno per me è così.
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21-05-2022, 09:14
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,899
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Tutto, vivo una vita di merda che non ha senso.
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21-05-2022, 09:18
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,343
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Quote:
Originariamente inviata da Momy.
Ci sono state cose a cui avete rinunciato e non avete fatto a causa dei vostri problemi psicologici?
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Tipo la vita.
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21-05-2022, 09:52
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#11
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Avanzato
Qui dal: Oct 2020
Messaggi: 391
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Ciao.
Secondo me bisogna partire dal presupposto che avere dei rimpianti nella vita è un qualcosa di intrinseco e slegato da una condizione di fobia sociale più o meno evidente.
Ho dei rimpianti come tutti, soprattutto dal lato sentimentale, in adolescenza dove avrei dovuto approfondire la conoscenza con una ragazza: venivo da anni di bullismo ed ero troppo timido per intraprendere una relazione seria, oltretutto lei era più grande di me.
Dal punto di vista delle amicizie, la mia esperienza mi ha portato a credere che il concetto di tappe sia frutto di un pensiero molto limitante; non ho mai fatto parte di un gruppo in adolescenza, anzi spesso mi ritrovavo escluso e recluso dai miei coetanei.
Avevo giusto un paio di amici che vedevo singolarmente.
Poi dai 19-20 anni fino ai 25 circa, riuscii a crearmi un gruppo per fare tutte quelle esperienze di vita a me precluse precedentemente; la cosa non mi ha creato nessun disagio, portandomi ad apprezzare quelle piccole cose considerate normali o di passaggio dalla maggior parte delle persone.
Ed è il motivo per cui quando oggi esco di casa e vedo un gruppo di ragazzetti in giro a divertirsi e a scherzare tra loro, sorrido tra me e me e non provo quel senso di disagio tipico di chi sente una mancanza.
Ho compiuto azioni e gesti a 24 anni dove la stragrande maggioranza l'avrebbe fatta a 16.
Me ne sono vergognato?
Assolutamente no.
Un mio carissimo amico ha intrapreso la prima relazione seria della sua vita a 32 anni, senza quindi esperienze pregresse; inutile dirti che ero felicissimo per lui.
Ha vissuto quei sei mesi con lei come una coppia che esce e si diverte per il gusto di farlo: lui è sempre stato molto aperto con me nel raccontare le cose e dalle sue parole traspariva un senso di gioia e liberazione.
Questi sono i motivi per cui non concordo con chi ha una linea di pensiero troppo fossilizzata sulle tappe.
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Ultima modifica di Inner_Beauty89; 21-05-2022 a 09:55.
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21-05-2022, 10:04
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#12
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,426
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Diverse cose e ne ho scritto spesso sul forum.
- Non sono mai andato nel paese la cui lingua ho pure studiato, anche se avrei avuto diverse occasioni per farlo (tra cui una borsa di studio ministeriale di due anni lautamente pagata). È un paese lontano e la lingua è difficile, e per impararla a un livello che io giudico accettabile bisogna stare a lungo sul posto. Io non l'ho mai fatto e per rimediare mi sono ammazzato di studio sui libri, adesso con questa lingua ci lavoro, in qualche modo il gap l'ho colmato, ma ho sentito a lungo la differenza rispetto ai miei compagni di università prima e colleghi di lavoro poi che sono andati a studiare direttamente nel paese di cui sopra.
- Dopo la laurea non ho proseguito la carriera universitaria. Avevo la strada spianata: sono uscito col massimo dei voti, la relatrice ha definito la mia tesi "la più interessante che abbia mai visto", ho ricevuto complimenti a destra e a manca, avrei potuto accedere facilmente al dottorato e di lì arrivare all'insegnamento (uno dei miei grandi sogni), ma mi sono tirato indietro rinunciando a tutto.
- Ho avuto in più occasioni la possibilità di pubblicare saggistica, tutte occasioni buttate alle ortiche. In realtà, durante gli anni dell'università avevo già collaborato a diverse riviste, e il massimo a cui sono arrivato è stato pubblicare una cosa su un libro che raccoglieva saggi brevi di diversi autori. Erano tutte cose molto di nicchia, ma mi davano grande soddisfazione. Una volta laureato avrei avuto la possibilità di pubblicare la mia tesi di laurea, a quel tempo avevo ancora gli agganci giusti per farlo, ma per un profondissimo senso di inadeguatezza (che razionalmente so essere totalmente infondato) ho lasciato perdere.
Per quanto riguarda i rapporti sociali... non so bene. Forse avrei dovuto stare meno sulle mie in diverse occasioni, avrei dovuto tentare di coltivare meglio rapporti che, uno alla volta, si sono rovinati portandomi alla solitudine.
Ma i rapporti umani sono per me qualcosa di così complicato che forse non avrei mai saputo o potuto fare diversamente. Mi ci sarebbe voluta una testa completamente diversa... ma a quel punto non sarei stato più nemmeno io.
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21-05-2022, 10:07
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#13
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,702
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Quote:
Originariamente inviata da Momy.
M
In ogni caso penso che a prescindere dal fatto che non abbiamo scelto noi il nostro destino sia difficile accettare di esserci persi determinate cose o di aver dovuto rinunciare per cause di forza maggiore.
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Grazie.
Ti dirò, personalmente sono riuscita ad accettare gli eventi. In realtà li ho metabolizzati praticamente subito, c'è da dire che per carattere sono un po' fatalista. Tante volte tendiamo a pensare "perché proprio a me?".. eppure io sono più per il "perché non a me?". Le difficoltà sono random, possono capitare a chiunque e quindi (a mio avviso) tocca starci.
Certo a volte un po' di malinconia la sento, eh... mi chiedo come sarebbe andata la vita senza questi ostacoli. Però sono pensieri buoni solo per farmi del male, non portano a nulla.
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21-05-2022, 10:10
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,739
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Quote:
Originariamente inviata da Inner_Beauty89
Dal punto di vista delle amicizie, la mia esperienza mi ha portato a credere che il concetto di tappe sia frutto di un pensiero molto limitante; non ho mai fatto parte di un gruppo in adolescenza, anzi spesso mi ritrovavo escluso e recluso dai miei coetanei.
Avevo giusto un paio di amici che vedevo singolarmente.
Poi dai 19-20 anni fino ai 25 circa, riuscii a crearmi un gruppo per fare tutte quelle esperienze di vita a me precluse precedentemente
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La "teoria delle tappe" non afferma sia impossibile fare certe cose importanti dopo una tale età, ma che è significativamente più difficile. Inoltre tu non partivi da zero ma avevi già un paio di amici. Probabilmente sei riuscito a crearti questo gruppo entrando in un ambiente del tutto nuovo.
Quote:
Un mio carissimo amico ha intrapreso la prima relazione seria della sua vita a 32 anni, senza quindi esperienze pregresse
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se aggiungi l'aggettivo "seria" vuol dire che qualche esperienza non seria già l'aveva avuta, immagino
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21-05-2022, 10:36
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 1,709
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Di rimpianti ne ho molti.Riesco a capire in parte questo sentimento che molti di voi descrivono.Molte delle mie rinuncie e comportamenti evitanti sono arrivati in età adulta e comunque conseguenze di svariati traumi molto pesanti che ho subito.Fino a 4 anni fa uscivo ogni weekend con quelli che reputavo miei amici.Facevo esperienze.
La mia f.s,la mia depressione forse c'è sempre stata ,ma riuscivo a nasconderla.la fortezza emotiva cominciò a sgretolarsi a 21 anni,mattone dopo mattone ,la mia fragilità e i miei problemi si sono palesati.E non sono riuscita più a fingere o recitare.I miei amici li ho allontanati io stessa ,hanno provato svariate volte ,ma niente.Avrebbero visto la vera me ,una specie di spettro,alienata e disincantata dalla vita.Non voglio che mi vedano così.
Ripeto , è tutta una conseguenza di varie cose successe nell'arco della mia vita ,che non dipendevano da me.Non credo ci siano molte persone su questo forum con un vissuto simile al mio ,ma comunque capisco cosa si prova.Possono essere 10 o 4 anni ,cambia poco.E' comunque tempo perso e vissuto in sofferenza.
Io spero di uscirne e di cominciare a vivere,non voglio arrendermi o accasciarmi su me stessa.Quindi ci provo ,cerco di rialzarmi ad ogni ricaduta.
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21-05-2022, 11:01
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#16
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Avanzato
Qui dal: Oct 2020
Messaggi: 391
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
La "teoria delle tappe" non afferma sia impossibile fare certe cose importanti dopo una tale età, ma che è significativamente più difficile. Inoltre tu non partivi da zero ma avevi già un paio di amici. Probabilmente sei riuscito a crearti questo gruppo entrando in un ambiente del tutto nuovo.
se aggiungi l'aggettivo "seria" vuol dire che qualche esperienza non seria già l'aveva avuta, immagino
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Chiaramente è più difficile, ma non trovo corretto escludere il discorso a prescindere.
Sono stato sempre un tipo introverso e molto timido, questo mi ha portato ad avere sempre 1-2 amici stretti in qualsiasi contesto, indipendentemente dal bullismo subìto alle superiori.
Il concetto stesso di gruppo è nato dopo il Diploma, un po' per caso un po' per volontà.
Sul mio amico forse mi sono espresso male.
Prima di quell'esperienza stava a 0 spaccato, ragion per cui ha avuto la fortuna e la bellezza di vivere quella situazione come un ragazzetto alla prima relazione.
In queste condizioni è la soggettività a farla da padrone ed il vissuto che si prova sul momento, con buona pace dell'età e delle tappe.
Quello che ho voluto far passare con quel discorso, è il messaggio che l'avanzare dell'età non pregiudica il modo in cui le persone sentono e vivono le esperienze che fanno.
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Ultima modifica di Inner_Beauty89; 21-05-2022 a 11:16.
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21-05-2022, 11:02
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#17
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,091
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Io rimpiango tutto, anni e anni di vuoto e isolamento, mi ero buttato nel mondo virtuale nei videogiochi, mi ero costruito un'identità virtuale, poi arrivato ai 24 anni sono esploso, perso tutto il piacere, mi sono reso conto che ho evitato il mondo per troppo tempo, mi sono sentito come un non essere... Mi sono reso conto che il tempo passa e non si ferma, non ho agito in tempo, sono rimasto a secco senza relazioni significative, nessuna esperienza sessuale o amorosa, nessun viaggio, nessun ricordo di esperienze da poter raccontare in futuro, solo tanta solitudine, vuoto e paura.
Sogni? Nessuno... Non lavoro ancora a 25 anni, sto cercando di recuperare l'autostima e superare la paura di lavorare, ma ancora vacillo di brutto, ho deciso di combattere per uscire da questa condizione, ma mi sto illudendo, è l'unico modo per accettare certe realtà alienanti, le persone non vogliono sentire certe cose, per loro sei un fannullone, il disturbo antisociale è accettato di più di una fobia sociale, forse perchè la gente si rivede in chi è così fragile, e di istinto vuole sminuire il problema, perchè quasi tutti sono passati per quelle emozioni tremende della vergogna e paura.
Un mio sogno possibile, è riuscire ad illudermi e seguire quell'illusione, non avere la depressione e mantenere la realtà filtrata senza troppo realismo.
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21-05-2022, 11:39
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#18
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,300
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- Aver iniziato a fumare troppo presto.
- Non aver vissuto l adolescenza, zero proprio.
- Aver perso gli anni dai 20 ai 30 (ok, ho 24 anni, in teoria potrei recuperare qualcosa, ma in pratica no.)
- Aver buttato gli anni dai 19 ai 24, senza fare niente di costruttivo, solo lavori in nero, che valgono meno di zero...il curriculum rimane vuoto.
- Non essermi difeso quando certi soggetti mi hanno provocato, anche se potevo fare poco....é un "mezzo rimpianto", non sò come definirlo.
- Non essere andato da uno psicologo quando ero ancora in tempo, ormai certe caratteristiche sono immutabili, posso sperare solo in un lieve miglioramento, nel migliore dei casi. E comunque non servirebbe a niente, ormai é tardi per cambiare questa situazione, ho zero esperienza in tutto.
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21-05-2022, 12:34
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Rimpianti ne ho tantissimi. Ma, come sostengo da sempre, ciò che non si è fatto quando era il momento giusto per farlo, non è più recuperabile. Resterò da solo per sempre, non avrò mai nessuna a fianco a me, non ci sarà nessun ricordo, nessun album dei ricordi da guardare un domani, intanto gli altri vanno avanti, gente che ha meno della metà dei miei anni che sperimenta e fa cose che io non ho mai avuto né fatto in 48 anni.
Questa è la triste realtà.
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