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19-10-2020, 12:57
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#1
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Io penso che molti problemi che mi sono venuti negli anni siano dovuti alla velocità di questa società..dove se resti indietro sei out..se non fai le cose nei tempi non esisti..e più soffri più resti indietro più non riesci a combinare niente,sentendoti un fallito..e così arriva la depressione..qualcuno si ritrova?
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Ringraziamenti da
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Astrid (19-10-2020), CamillePreakers (19-10-2020), cancellato21736 (19-10-2020), cringe (19-10-2020), CryingOnMyMind (19-10-2020), Delta80 (19-10-2020), Desirée (19-10-2020), DownwardSpiral2 (19-10-2020), eely (20-10-2020), Guybrush (19-10-2020), Inner_Beauty89 (19-10-2020), Keith (19-10-2020), Locharb (19-10-2020), Loner (19-10-2020), Nightlights (19-10-2020), overthinking (19-10-2020), probid (19-10-2020), Silent Bob (19-10-2020), TheCopacabana (19-10-2020), tsubaki (19-10-2020) |
19-10-2020, 13:44
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Eccome se mi ritrovo, è proprio il vero problema di fondo secondo me, però ovviamente ci vogliono far credere che siamo noi quelli sbagliati che non sappiamo adattarci e non la società, e intanto crescono le persone che assumono psicofarmaci.
Fin da piccoli si viene educati seguendo questo modello, a cominciare dalla scuola per creare la competizione, la corsa al miglior risultato possibile. E poi si segue questa strada, la corsa prosegue in altri modi, fino al lavoro ed anche dopo. E ci vengono propinati sempre messaggi che ci comunicano che la cosa più importante sono i risultati, le posizioni raggiunte entro un limite prestabilito, come se queste cose stabilissero il tuo valore come essere umano. Ed il bello è che la maggior parte della gente ci crede pure, e dà tutto per scontato come se fossero le cose più naturali del mondo. Spaventoso, davvero. Non riuscirò mai a stare al passo di questa corsa frenetica e folle che gli altri fanno.
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19-10-2020, 13:49
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 8,162
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Mi ci ritrovo in pieno.
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19-10-2020, 13:52
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 4,387
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Sono sempre stata indietro rispetto agli altri e purtroppo non di poco, ne sto pagando le conseguenze. Sto molto male e non faccio altro che pensarci.
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19-10-2020, 14:00
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#5
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Messaggi: 471
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Tantissimo, e ci aggiungo questo mio continuo procrastinare qua e là, che è stato come un mettere continuamente la polvere sotto il tappeto... non la raddrizzi più, per come la vedo io e soprattutto per come vedo le reazioni dall'esterno.
No quote.
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19-10-2020, 14:01
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#6
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Avanzato
Qui dal: Oct 2020
Messaggi: 394
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Io penso che molti problemi che mi sono venuti negli anni siano dovuti alla velocità di questa società..dove se resti indietro sei out..se non fai le cose nei tempi non esisti..e più soffri più resti indietro più non riesci a combinare niente,sentendoti un fallito..e così arriva la depressione..qualcuno si ritrova?
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Certo.
Soprattutto con le esperienze mancate in adolescenza; non si tratta di un discorso legato al successo od al concetto di vittoria, ma ad una condizione deficitaria, vuoi per l'estetica o per il carattere, che porta all'impossibilità di sviluppare le adeguate abilità sociali per affrontare poi la realtà di tutti i giorni al di fuori del contesto scolastico.
A quel punto capisci di essere rimasto indietro rispetto a tanti altri, e che la risalita è ripida e durissima perché spesso ci si ritrova senza armi per risolvere i problemi
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19-10-2020, 14:15
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#7
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Anch’io la penso così , l’ansia del dovere essere diverso da così mi si aggiunge all’ansia che già ho di base e diventa tutto impossibile per me , sotto tutti i punti di vista , molti disturbi psichici che ho mi derivano da quello , sono molto fragile , oltretutto nel mio caso si aggiunge la mia situazione estetica che non mi da la voglia di stare in mezzo alla gente
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19-10-2020, 14:16
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Travolti da treni in corsa dal primo vagito all'ultimo respiro.
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19-10-2020, 16:07
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#9
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,266
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Si sono d'accordo, ma ora più che soffrire mi sono estraniato completamente, perchè più di sentire la pressione di non aver fatto determinati passi in quei tempi prestabiliti, trovo una stupidaggine l'intero ragionamento.
Da fuori vengo visto male da molti per le mie scelte, ma ormai non mi va nemmeno più di confrontarmi, di discutere, mi sono stancato.
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19-10-2020, 17:08
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#10
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,151
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Una società veloce atta a riempirci di nozioni di cui non abbiamo bisogno, per fare cose di dubbia utilità ed incontrare gente di cui si farebbe volentieri a meno.
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19-10-2020, 17:40
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#11
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Intermedio
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 128
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Si tratta dell'eterna questione che mi pongo ormai da anni, in quale misura i fattori esterni (in questo caso sociali) influenzano la nostra sofferenza? Oppure siamo noi che non abbiamo le capacità psicologiche per fare fronte alle asprezze che la vita ci riserva?
Io condivido il pensiero di alcuno psichiatri e psicoterapeuti che sostengono che la società sta diventando sempre più disumanizzata e che vuole imporre dei modelli di successo, competizione e consumismo usa e getta (e quindi di velocità e precarietà) che sono incompatibili con l'essere umano.
C'è un però, ovvero che il nostro malessere ha origini molto lontane (nell'adolescenza se no nell'infanzia) e in quei momenti non avevamo la consapevolezza di cosa fosse la società e di come avrebbe potuto degenerare in quella cosa che per noi adesso è insopportabile. E non avevo nemmeno la consapevolezza di aver bisogno di un aiuto! Proprio non ci pensavo...
Insomma certe caratteristiche della nostra personalità ce le abbiamo da sempre, siamo nati così (è un fattore biologico?) e questi tratti "negativi" (timidezza, umore depresso, ipersensibilità, isolamento) sono stati inevitabilmente aggravati dalla piega malsana che ha preso la nostra società.
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19-10-2020, 17:46
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#12
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Travolti da treni in corsa dal primo vagito all'ultimo respiro.
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Esattamente..senza tempo per respirare,elaborare..fare le cose senza l'assillo della competizione e del tempo..sono sicuro che se non ci fosse questa cosa molti dei nostri problemi diminuirebbero
Comunque vedo che molti qui provano le stesse cose che provo io, ahimè
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19-10-2020, 17:55
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Esattamente..senza tempo per respirare,elaborare..fare le cose senza l'assillo della competizione e del tempo..sono sicuro che se non ci fosse questa cosa molti dei nostri problemi diminuirebbero
Comunque vedo che molti qui provano le stesse cose che provo io, ahimè
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Io non provo neanche più questo, sono rassegnato vista anche l'età non più giovanissima. Morirò così solo e perdente, senza arte ne parte. Questa consapevolezza in un certo senso mi da pace.
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19-10-2020, 18:21
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Io penso che molti problemi che mi sono venuti negli anni siano dovuti alla velocità di questa società..dove se resti indietro sei out..se non fai le cose nei tempi non esisti..e più soffri più resti indietro più non riesci a combinare niente,sentendoti un fallito..e così arriva la depressione..qualcuno si ritrova?
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eh si, certo che mi ritrovo. bisogna essere svegli e soprattutto fare le cose in tempi rapidi e senza esitazione. per me che ho bisogno di tempo e sicurezze prima di agire è tutto un treno perso.. tutto un fallimento. con le donne questa cosa si esplica all'ennesima potenza. Lì è un tutto un discorso di rapidità, destrezza, etc. niente razionalità.. niente pensieri.. un disastro per me.
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19-10-2020, 18:44
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#15
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,151
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sicuramente sono serotoninergico... la dopamina me la devono iniettare nel cuore direttamente per farmi uscire dal torpore.
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19-10-2020, 19:01
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#16
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Principiante
Qui dal: Feb 2019
Messaggi: 73
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Non lo so, sono un po' scettico. Fino a un po' di tempo fa ti avrei dato ragione ma ora non sento di dartela. Ti faccio un esempio pratico, immaginati un uomo di 50 anni, che si è laureato a 40, è medico da 10 anni (si è possibile e ne esistono) e con questo lavoro ha costruito con calma una bella casa, una bella auto e una vita dove è rispettato da tutti.
Immagina che questa persona fino a 32 anni ha praticamente bruciato la sua vita, non ha combinato quasi nulla, ma decide di dare una svolta alla sua vita e tramite aiuti pubblici e qualche parente si iscrive all'università fino a laurearsi.
Dov'è la velocità in tutto questo? Una persona in tremendo ritardo che comunque a 50 anni verrà rispettato da tutti perché ciò che contano sono i fatti, probabilmente fino a 40 anni sarà stato giudicato (SUPERFICIALMENTE) come uno sfigato, uno in netto ritardo ma nessuno potrà dire niente una volta a fatti compiuti.
Le stesse persone che giudicano superficialmente prima giudicano superficialmente dopo e di fatto il giudizio dopo sarà stravolto.
Il punto è che quando stai indietro finisci in un buco nero che ti fa credere che è troppo tardi, ma in realtà non è mai troppo tardi, c'è sempre un modo per svoltare la propria vita se si ha abbastanza forza di volontà per farlo.
L'unica cosa che si perde è il tempo, ma in qualsiasi momento uno può ricominciare da capo. Il miglior momento per piantare un albero è 10 anni fa o oggi.
La vera sofferenza oggettiva non è la velocità ma il tempo di investimento, per avere una vita dignitosa è necessario investire tanto tempo e tante risorse, è l'unico limite reale ed oggettivo che ogni persona deve affrontare.
Prima che qualcuno mi fraintenda, il tempo perso è oggettivamente un male, perdere ad esempio dai 20 ai 30 anni è comunque un danno non indifferente, non ritorna quel periodo e quel tipo di esperienze, ma è altrettanto vero che tutti i restanti anni di vita si possono vivere bene, basta darsi da fare (e non è facile).
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19-10-2020, 19:03
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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E poi ci sono queste parole che mi fanno sentire ancor di più una persona estranea al mondo, fuori dal tempo e dallo spazio.. una specie di fossile.
La velocità viene vista come un valore in sé, dove chi rallenta potrebbe diventare un’interferenza, un disturbo. Il cervello si abitua alla velocità, e la lentezza produce disagio, disappunto da parte degli altri, esclusione e solitudine. Figuriamoci il doversi fermare! La nostra cultura apprezza e promuove la velocità e la prontezza. Questo rincorrere il tempo, non ci fa avere più spazi interiori da dedicare agli altri e a noi stessi; c’è sempre qualcosa da fare, un impegno di lavoro, un telefono che squilla, un sms che richiama la nostra attenzione, il dopo cena da vivere e il fine settimana da organizzare. Sottoposti a un continuo ritmo frenetico non abbiamo più la pazienza di aspettare, come se viaggiassimo costantemente con gli abbaglianti accesi per vedere lontano, ma perdendo di vista ciò che è vicino, immanente, presente.
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19-10-2020, 20:38
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#18
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Esperto
Qui dal: Sep 2020
Ubicazione: In una città lombarda
Messaggi: 680
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infatti la pazienza è una caratteristica che ricerco nelle persone. questo mondo è troppo veloce, tutti vogliono andare veloci, corrono e non sono pazienti.
io sono lenta, mi piace riflettere, pensare.
oggi non devi pensare troppo, devi agire in fretta.
non è un mondo fatto per me.
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19-10-2020, 22:03
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
E poi ci sono queste parole che mi fanno sentire ancor di più una persona estranea al mondo, fuori dal tempo e dallo spazio.. una specie di fossile.
La velocità viene vista come un valore in sé, dove chi rallenta potrebbe diventare un’interferenza, un disturbo. Il cervello si abitua alla velocità, e la lentezza produce disagio, disappunto da parte degli altri, esclusione e solitudine. Figuriamoci il doversi fermare! La nostra cultura apprezza e promuove la velocità e la prontezza. Questo rincorrere il tempo, non ci fa avere più spazi interiori da dedicare agli altri e a noi stessi; c’è sempre qualcosa da fare, un impegno di lavoro, un telefono che squilla, un sms che richiama la nostra attenzione, il dopo cena da vivere e il fine settimana da organizzare. Sottoposti a un continuo ritmo frenetico non abbiamo più la pazienza di aspettare, come se viaggiassimo costantemente con gli abbaglianti accesi per vedere lontano, ma perdendo di vista ciò che è vicino, immanente, presente.
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Avevo letto già degli articoli di questo genere nel periodo del lockdown, pensare che la gente viva davvero così mi fa stranissimo...
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20-10-2020, 00:29
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#20
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,850
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Quote:
Originariamente inviata da misantropico
Non lo so, sono un po' scettico. Fino a un po' di tempo fa ti avrei dato ragione ma ora non sento di dartela. Ti faccio un esempio pratico, immaginati un uomo di 50 anni, che si è laureato a 40, è medico da 10 anni (si è possibile e ne esistono) e con questo lavoro ha costruito con calma una bella casa, una bella auto e una vita dove è rispettato da tutti.
Immagina che questa persona fino a 32 anni ha praticamente bruciato la sua vita, non ha combinato quasi nulla, ma decide di dare una svolta alla sua vita e tramite aiuti pubblici e qualche parente si iscrive all'università fino a laurearsi.
Dov'è la velocità in tutto questo? Una persona in tremendo ritardo che comunque a 50 anni verrà rispettato da tutti perché ciò che contano sono i fatti, probabilmente fino a 40 anni sarà stato giudicato (SUPERFICIALMENTE) come uno sfigato, uno in netto ritardo ma nessuno potrà dire niente una volta a fatti compiuti.
Le stesse persone che giudicano superficialmente prima giudicano superficialmente dopo e di fatto il giudizio dopo sarà stravolto.
Il punto è che quando stai indietro finisci in un buco nero che ti fa credere che è troppo tardi, ma in realtà non è mai troppo tardi, c'è sempre un modo per svoltare la propria vita se si ha abbastanza forza di volontà per farlo.
L'unica cosa che si perde è il tempo, ma in qualsiasi momento uno può ricominciare da capo. Il miglior momento per piantare un albero è 10 anni fa o oggi.
La vera sofferenza oggettiva non è la velocità ma il tempo di investimento, per avere una vita dignitosa è necessario investire tanto tempo e tante risorse, è l'unico limite reale ed oggettivo che ogni persona deve affrontare.
Prima che qualcuno mi fraintenda, il tempo perso è oggettivamente un male, perdere ad esempio dai 20 ai 30 anni è comunque un danno non indifferente, non ritorna quel periodo e quel tipo di esperienze, ma è altrettanto vero che tutti i restanti anni di vita si possono vivere bene, basta darsi da fare (e non è facile).
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questo è un bel messaggio però secondo me il fattore fortuna conta tantissimo, purtroppo non è sufficiente il semplice rimboccarsi le maniche!
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