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Vecchio 11-07-2012, 16:38   #1
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

Mi chiedevo cosa procura certe sofferenze mentali. Ad esempio una volta c'erano due psicoterapeuti che mi decevano che avevo subito delle cose che mi facevano star male, mentre leggendo altri libri di psichiatria (E liberaci dal male oscuro, Serena Zoli) sembra che in realtà ci siano solo delle cause genetiche - in particolare il temperamento innato - che causano i disturbi mentali e dei buoni psicofarmaci per trattarli. Eppure quei due psicoterapeuti mi dicevano che i miei problemi erano causati dal contesto esterno e ambientale. Saperlo è di fondamentale importanza per me, perchè almeno capisco se devo curarmi con psicfarmaci per tutta la vita. Come mi diceva una psichiatra della usl del mio paese, oppure andare a risolvere il problema con una buona psicoterapia.
Vecchio 11-07-2012, 17:20   #2
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe Visualizza il messaggio
Mi chiedevo cosa procura certe sofferenze mentali.
Eh, se lo chiedono tutti da migliaia di anni, fa un po' te..!

Io ti consiglio di farti un'idea tua, in modo tale da indirizzare la TUA terapia in una direzione A TE congeniale.
Poi che sia quella giusta o sbagliata, poco importa. Se ti fa stare meglio, se funziona, hai scelto bene

Ultima modifica di Allocco; 11-07-2012 a 17:22.
Vecchio 11-07-2012, 17:56   #3
Esperto
L'avatar di barclay
 

Attualmente questa è la spiegazione più accreditata…
Quote:
Il modello bio-psico-sociale è una strategia di approccio alla persona, sviluppato da Engel negli anni Ottanta [1] sulla base della concezione multidimensionale della salute descritta nel 1947 dal WHO (World Health Organization). Il modello pone l’individuo ammalato al centro di un ampio sistema influenzato da molteplici variabili. Per comprendere e risolvere la malattia il medico deve occuparsi non solo dei problemi di funzioni e organi, ma deve rivolgere l’attenzione agli aspetti psicologici, sociali, familiari dell’individuo, fra loro interagenti e in grado di influenzare l’evoluzione della malattia. Il modello bio-psicosociale si contrappone al modello bio-medico, secondo il quale la malattia è riconducibile a variabili biologiche che il medico deve identificare e correggere con interventi terapeutici mirati.
Articolo intero --> http://www.regione.toscana.it/region...mind032009.pdf

Ultima modifica di barclay; 11-07-2012 a 17:59.
Vecchio 11-07-2012, 18:28   #4
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

fin da piccolo sono sempre stato troppo sensibile, non credo che ci siano cause psicologiche che abbiano influito e inoltre non ho preso farmaci a quell'età pur avendo un temperamento sensibile, però quei due psicoterapeuti mi dicevano che ci sono migliaia di persone timide nel mondo, e non tutte hanno dei blocchi psicologici, nel senso che fanno una vita normale e non hanno blocchi fobici, perciò onestamente non riesco a farmi un'idea definitiva.. del resto le psicoterapie non mi hanno mai aiutato e nemmeno gli psicofarmaci.. cmq alla fine sono ripetitivo, ho parlato di questa cosa nel forum tante volte, credo che sarebbe meglio cambiare argomento, oppure pensare ad altre cose..

Ultima modifica di EdgarAllanPoe; 11-07-2012 a 18:32.
Vecchio 11-07-2012, 18:51   #5
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Come già qualcun altro ha detto è un domandone.
L' idea che mi sono fatta facendo un collage di cose dette e lette è che
1 esiste una certa familiarità con certi problemi che agiscono come marchio
( vedi avere un genitore depresso o ansioso )
2 può non esserci familiarità ma esserci una certa predisposizione caratteriale alla timidezza e alla riservatezza
3 esiste / può esistere una componente biologica che ci compromette a vita e che serve di conferma a quanti pensano che il problema si risolva solo con una molecola mancante
4 a tutto questo si sommano le esperienze della vita e sono quelle che fanno la differenza.

Sono quelle che forgiano l' autostima. Si può essere timidi e insicuri ma fare esperienze positive che invece aumentano l' amor proprio e crescere quindi senza sviluppare paure degli altri e del loro giudizio.
Al contrario le esperienze negative possono magari confermare un carattere già debole e un' autostima già carente per cui quello che all' inizio era una semplice inclinazione del carattere diventa una complicazione, un aspetto problematico della propria vita.
Ahimè sono le esperienze che poi fanno la differenza.
Senza contare il fatto che il fobico tende a dimenticare le esperienze positive,mentre attribuisce immenso valore e credibilità a quelle negative.
Insomma è disposto a scordarsi un complimento sincero ma si ricorderà a vita di una offesa anche se forse era una bugia
Vecchio 12-07-2012, 04:33   #6
Banned
 

credo dipenda molto dalla personalità e dal carattere di una persona.
Anche io sono eccessivamente sensibile e mi affliggo facilmente. Non credo ci sia una cura, l'unica soluzione sarebbe quella di adottare un carattere più rigido e ferreo, privo di sentimentalismi.
Ma, ahimè, privarmi dei miei sentimentalismi e della mia sensibilità sarebbe come privarmi di quelle piccole particelle di gioia che, a volte, allietano la compostezza delle mie giornate.
Per cui, che vengano pure le sofferenze mentali, perché pur sofferente io possa trarre qualche piacere e dose di felicità!
Vecchio 12-07-2012, 08:23   #7
Esperto
L'avatar di hermit_nightman
 

genetica,ambiente esterno,educazione,traumi,sfighe varie...un intruglio malefico insomma
Vecchio 12-07-2012, 09:30   #8
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Quote:
Originariamente inviata da hermit_nightman Visualizza il messaggio
genetica,ambiente esterno,educazione,traumi,sfighe varie...un intruglio malefico insomma
Vecchio 12-07-2012, 13:13   #9
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

Quote:
Originariamente inviata da rainy Visualizza il messaggio
credo dipenda molto dalla personalità e dal carattere di una persona.
Anche io sono eccessivamente sensibile e mi affliggo facilmente. Non credo ci sia una cura, l'unica soluzione sarebbe quella di adottare un carattere più rigido e ferreo, privo di sentimentalismi.
Ma, ahimè, privarmi dei miei sentimentalismi e della mia sensibilità sarebbe come privarmi di quelle piccole particelle di gioia che, a volte, allietano la compostezza delle mie giornate.
Per cui, che vengano pure le sofferenze mentali, perché pur sofferente io possa trarre qualche piacere e dose di felicità!
E infatti è meglio soffrire e gioire, anzichè anestetizzare tutto. Con delle medicine.
Vecchio 12-07-2012, 13:36   #10
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Quote:
Originariamente inviata da EdgarAllanPoe Visualizza il messaggio
E infatti è meglio soffrire e gioire, anzichè anestetizzare tutto. Con delle medicine.
meglio che non rispondo evidentemente qui non si parla di depressione. ...
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