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01-08-2016, 21:15
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#41
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 963
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Originariamente inviata da NatoMorto
l'UNICA paura che ho quando sono fuori casa è di "essere conosciuto x quello che sono"...mi vergogno di me stesso...+ mi avvicino a una persona più ho paura ovviamente...vedo la depressione come un handicap e nn voglio che gli altri capiscano che ce l'ho...ma lo capiscono SEMPRE...anche i ciechi
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Dovrebbe vergognarsi chi ancora la stigmatizza.
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01-08-2016, 21:59
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#42
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da NatoMorto
l'UNICA paura che ho quando sono fuori casa è di "essere conosciuto x quello che sono"...mi vergogno di me stesso...+ mi avvicino a una persona più ho paura ovviamente...vedo la depressione come un handicap e nn voglio che gli altri capiscano che ce l'ho...ma lo capiscono SEMPRE...anche i ciechi
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E' vero, a volte sfuggo gli sguardi della gente perché so di avere un'espressione in cui si vede la sofferenza interiore.. Oggi al supermarket mi sono visto allo specchio ed è un'espressione strana..non è un volto piangente, ma occhi infossati, espressione indurita, di colui che ha un disagio ma non vuole cedere. Penso che si veda anche l'andamento da zombie di chi assume ansiolitici, è abbastanza tipico
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01-08-2016, 22:05
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#43
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Messaggi: 2,338
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se avessi un conto in banca milionario mi importerebbe di meno di cosa pensa la gente su di me.
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01-08-2016, 23:34
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#44
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
ma alla fine di cosa avete più paura ?
di certe situazioni chessò un posto affollato oppure al contrario un posto poco affollato
del confronto con gli altri una specie di confronto fallico per i maschi , o di figaggine per le femmine
oppure vi sentite in imbarazzo di fronte ad un altro corpo , Franz Kafka diceva che da bambino si sentiva sminuito vedendo il corpo nudo di suo padre quando si spogliavano insieme , vi è capitato qualcosa del genere ?
Io ammetto che la vicinanza di altri corpi mi da fastidio , che siano maschi o femmine , giovani o vecchi non ha importanza , mi da fastidio e basta , infatti non abbraccio mai nessuno e nemmeno tocco nessuno (invece molti hanno l'abitudine di toccarti e addirittura 'palparti' per scherzo )
col tempo sono migliorato nei rapporti sociali (anche perchè sono inesistenti )
ma ancora la vicinanza dei corpi mi irrita , solo coi bambini è diverso specie se sono nipotini ... quando crescono però tendo a tenere a distanza anche loro
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A me non è la vicinanza fisica, l'esser toccato, o i posti affollati e cose del genere che mi fanno sudare ed agitare (ovviamente affollati moderatamente perché se si sta stretti come in scatole di sardine provo fastidio, ma penso sia normale), ma il dover interagire in certe situazioni. Se devo andare a mangiare una pizza con una persona che conosco in un posto moderatamente affollato, per esempio, non provo alcuna ansia. Per fare acquisti invece preferisco i grandi magazzini rispetto ai negozietti proprio per questo.
Per la verità con gli anni sono riuscito a superare un po' diversi blocchi e faccio cose che anni fa non avrei fatto perché forse ho acquisito qualche competenza sociale in più, ma adesso ho comunque certi problemi, è inutile negarlo.
Sicuramente i posti in cui l'ansia sale alle stelle sono quelli in cui penso di dover fare certe cose e credo di non essere in grado di fornire prestazioni adeguate rispetto a certe aspettative o rispetto all'etichetta diffusa.
Solo se sono sicuro che la maggior parte degli altri da me non si aspetta molto rispetto a quel che so fare, riesco ad affrontare certe situazioni in modo più sereno e con un'ansia normale.
Tendo comunque a separare queste cose dalle mie preferenze relative a non vedere spesso alcune persone, le motivazioni per cui evito di vedere qualcuno (indipendentemente dal contesto) sono diverse da quelle che mi spingono a fare queste cose e ad evitare certi luoghi (un matrimonio o una festa per esempio) in cui si attivano una serie di idee di inadeguatezza o il pensare di risultare tale per la maggior parte degli altri e uscire poi malconcio dal confronto.
Alcune mie tendenze a fare cose per conto mio hanno a che fare con la parte introversa del mio carattere che si va ad accavallare a queste altre tendenze qua che invece hanno a che fare col fatto che credo di essere inadeguato (solo che io lo credo davvero che un certo contesto sociale mi percepirà così, non è che risulta facile convincermi del contrario: in fondo se raggiungo questa forma di convinzione qua l'ansia si abbassa e quella situazione non risulta più problematica).
Certo è che introversione + fobie può divenire un mix micidiale nel far collassare la maggior parte delle relazioni. Più penso che per poter interagire con una o più persone devo soddisfare una serie di aspettative che non mi sento in grado di soddisfare (o magari anche ben disposto a soddisfare), più questo tipo di disagio si accentua. Uno sconosciuto per strada cosa potrebbe mai aspettarsi da me? Nulla di sicuro, per questo in fondo non mi crea problemi la folla o un luogo affollato generico dove non è necessario interagire con nessuno, non vestirsi in modi particolari e cose del genere.
Così posso provare sentimenti di timore o anche una forma di rabbia reattiva a causa della costrizione (perché penso "per frequentare queste persone che vorrei frequentare devo fare queste cose qua e non ci riesco bene").
Là dove mi sento accettato non ci sono molti problemi, in questi contesti divento una persona soltanto riservata, magari non mi si vedrà parlare comunque o comunicare chissà come ma internamente sarei tranquillo proprio perché magari in questi contesti le persone con cui mi relaziono non si aspettano da me che parli tanto (ovviamente è sempre qualcosa che arrivo a credere io in base ad una serie di prove che ritengo convincenti e rilevanti per me).
Purtroppo non ne ho trovati molti. Questo forum, nel virtuale, è uno di questi posti.
Costruire relazioni non disturbate da queste interferenze risulta un'impresa quasi impossibile per me. Psicologicamente non risulta facile trattare la cosa perché se mi si dice "ma tu non devi fare proprio nulla per essere accettato da queste persone o questo contesto" e poi osservo che non è vero in base ad una serie di riscontri, non funziona comunque con me questa strategia qua. L'unica strategia che un po' ha funzionato è stata cercare contesti più accettanti e là tentare di costruire qualche competenza sociale in più per allargare leggermente il raggio d'azione.
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Ultima modifica di XL; 02-08-2016 a 08:47.
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01-08-2016, 23:38
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#45
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Via da qui
Messaggi: 1,688
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Quote:
Originariamente inviata da captainmarvel
se avessi un conto in banca milionario mi importerebbe di meno di cosa pensa la gente su di me.
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Mmm, più che altro aggireresti il problema. La gente comincierebbe ad essere amicona nei tuoi confronti per il solo fatto che tu sia ricco, saresti "aggredito" da potenziali partnerz.
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02-08-2016, 01:29
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#46
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
E' vero, a volte sfuggo gli sguardi della gente perché so di avere un'espressione in cui si vede la sofferenza interiore.. Oggi al supermarket mi sono visto allo specchio ed è un'espressione strana..non è un volto piangente, ma occhi infossati, espressione indurita, di colui che ha un disagio ma non vuole cedere. Penso che si veda anche l'andamento da zombie di chi assume ansiolitici, è abbastanza tipico
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mi spiace tanto ...
io credo che guardarsi allo specchio con ansietà non porti a nulla di buono , anch'io mi vedevo strano un po' di anni fa ero convinto che trasparisse la mia depressione , invece non traspare proprio nulla era l'atteggiamento e il look trasandato che faceva trasparire qlcs, ora mi curo di più sono in ordine , i capelli più corti e sorrido , la gente mi rimanda più riscontri positivi
molti non immaginano che la mia è solo una 'maschera' sociale
*gli ansiolitici se puoi smettili o riducili
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02-08-2016, 03:36
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#47
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
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Della gente, perchè la percepisco fagocitante, invadente, impegnativa, vedo solo richieste, aspettative e pretese che mi soffocano e io mi sento in dovere di accontentare tutti, sempre.
Quindi, non è tanto l'interazione con lo sconosciuto a spaventarmi, quanto quella dei rapporti profondi, soprattutto amicizie, lì vado nel panico, non so palettare, prendere le distanze, subisco e basta: sottomissione e abuso sono schemi attivissimi in me, per questo duro un po', poi devo staccare, fuggire, sparire, evitare tutto e tutti, altrimenti impazzisco, mi sento in gabbia, imprigionata.
Idem sul lavoro, stesso identico schema, ma lì non posso evitare, quindi mi arrendo completamente e lo vivo come un'immensa tortura quotidiana della quale non mi libererò mai. Ciò porta a un netto peggioramento della mia situazione mentale, non posso fuggire, quindi vado in una profonda depressione.
Coi partner la dinamica cambia, divento io maltrattante (cioè fredda e svalutante), devo avere assoluto controllo della situazione, se mi sento innamorata (cioè vulnerabile) prima o poi attiverò tutte le mie difese, alzerò un muro enorme e instaurerò una codipendenza reciproca che mi terrà prigioniera della relazione, senza però sentirmi più in difetto, essendo sempre la prima che si stufa. Mi stacco prima io, così non soffro (in realtà soffro lo stesso, solo in modo diverso).
Su questi 3 aspetti, abbastanza patologici fino all'anno scorso, sono molto migliorata dall'inizio dell'anno, sono molto più consapevole dei miei schemi e riesco a trasformarli in atteggiamenti più o meno funzionali, imparando a palettare, a non svalutare per ogni sciocchezza, a non sentirmi esposta e in pericolo.
Poi c'è anche la paura del giudizio ovviamente, anche qui, non degli estranei di cui me ne frega poco/niente, ma di chi conta per me, mi sento spesso inadeguata e inadatta, mai abbastanza (bella, intelligente, interessante, altro) e mi viene da fare il confronto con altri, tutti migliori di me (perchè li idealizzo), se invece mi fanno complimenti o sono ricercata, li percepisco come manipolatori, falsi o fatti per affetto di chi mi conosce, quasi pena.
Anche qui sto migliorando.
Ma che fatica.
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Ultima modifica di cancellato15324; 02-08-2016 a 21:55.
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03-08-2016, 23:39
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#48
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Avanzato
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 256
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Ma non è tanto una questione fisica quanto una questione psicologica, mi da fastidio il giudizio altrui non la presenza altrui, ho paura del loro pensiero non della loro presenza fisica. Ho paura del fatto che possano pensare che sono orrendo, ingenuo, cretino, incapace, inutile, che possano scoprire una a una le mie debolezze, come se la mia mente si potesse leggere come un libro. E' frustrante
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03-08-2016, 23:53
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#49
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: out
Messaggi: 4,339
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ho paura che mi dicano che faccio schifo
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04-08-2016, 01:47
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#50
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,248
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interessanti le vs. risposte : il tema del giudizio svalutante della gente non l'avevo considerato, qua non dirò neanche se è una percezione della vs./ns. mente o reale
perchè varia evidentemente da situazione a situazione
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