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Vecchio 01-09-2017, 22:01   #1
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Vi ricordate il film "Sliding doors"? Il destino della protagonista cambiava radicalmente se riusciva o no a prendere un treno.
Tutti noi abbiamo degli eventi che avrebbero potuto far andare le nostre vite in tutt'altro modo... quali sono i vostri? A me ne vengono in mente quattro:

A metà degli anni 80, avrò avuto sette anni o giù di lì, mio padre prova a farmi imparare la bici. Non ci riesco, le prova tutte: prima togliamo una rotella, mettiamo la mano al muro... non c'è verso. Dopo un po' di tempo senza progressi prova a piazzare mia sorella minore... et voilà, impara subito. Divento lo zimbello del paese, sono l'unico bimbo a non essere riuscito a imparare, e mi rifiuto di tentare oltre. Non imparerò mai più (da adulti è veramente troppo difficile) e sarà il primo di una lunga serie di bandiere bianche preventive che mi hanno negato di vivere tutta la mia giovinezza. Ripensandoci, quel rifiuto è stato terribile per la mia autostima.

Ho 18 anni, sto facendo pratica per la patente. Faccio un sacco di lezioni con gli istruttori, ma siccome sono un imbranato totale faccio anche un po' di pratica con la macchina dei miei. Tutto sommato, non me la cavo tanto male. Un giorno però, dovendo infilarmi in una stradina in discesa, mi sbaglio e premo l'acceleratore al posto del freno. La macchina si stampa al muro e tutta la parte davanti è distrutta. Dopo quell'episodio non ho più voluto guidare fino a 32 anni, e anche allora non sono più riuscito a imparare: quel trauma mi ha generato un'ansia che mi attanaglia sempre quando metto le mani sul volante. Insieme all'episodio di cui sopra, ha compromesso la mia vita perché... senza due e quattro ruote, sono condannato ai mezzi pubblici come i vecchietti, con tutte le limitazioni che ne derivano.

Avevo 21 anni, ero all'università, andavo benone. Avevo da fare un esame orale piuttosto semplice, che non preoccupava nessuno. La mattina c'è la prima parte, con l'assistente, e va piuttosto bene. Devo fare la parte finale con la professora, che si presenta alle 18 del pomeriggio. Sono semi-addormentato, non mi ricordo più nulla. Prendo un voto che mi rovina la media e, per il regolamento di quell'esame assurdo, non posso rifiutarlo se ho fatto il secondo orale. Comincia un circolo vizioso, inizio ad avere paura di fare gli esami, li faccio sempre peggio e ho sempre più paura. Mi areno e cado in una depressione da cui non sono mai uscito.

Ho 35 anni, abito a Milano. Dopo un periodo di vita sociale molto intensa, mi sono gradualmente isolato, vivo quasi come un barbone in un monolocale squallido e ho richiesto lo spostamento nella mia città. Le mie esperienze con le ragazze sono state catastrofiche, per cui mi impongo di non cercare più contatti con loro, che senso avrebbe avuto ora che stavo per andarmene? Ad una cena con i colleghi invitano però una ragazza che non ho mai visto, molto carina. Mi ricordo però della mia auto-imposizione, per cui scambio al massimo due parole e la cosa, per quella sera, finisce lì. Qualche giorno dopo faccio una cosa a cui non davo molto peso, le do l'amicizia su Facebook, in quel periodo la davo praticamente a chiunque. Comincia a tempestarmi di messaggini e "mi piace" ai post più inutili. Scopre che c'è uno sport che piace a tutt'e due e mi invita a vedere le partite della nazionale, esco con lei tutte le sere e la riaccompagno a casa (a piedi, of course). Durante le partite, mi abbraccia spesso e ne approfitto per palpeggiare un po'. Ai nostri conoscenti comuni dice cose tipo "eh, ormai siamo una coppia"... Ma si avvicina il momento della partenza. Posso rinviare il trasferimento, ma... non mi fido dei miei dirigenti, è probabile che se chiedo un rinvio rischio di non andarmene più: e se mi stessi solo illudendo? Ma non ha neanche senso farsi la ragazza a 100 metri da casa tua per poi andarsene a più di 100 km. E ho atteso di avere una ragazza per tutta la vita. Decido di non rischiare e partire. Alcuni mesi dopo, lei trova un altro ragazzo (con cui non potevo competere, più fico e più ricco di me) e partorisce un frugoletto; a me invece non è più neanche capitato di conoscere una ragazza. Ripensare a come ho agito è uno "sliding doors" continuo.
Ringraziamenti da
hermit94 (02-09-2017)
Vecchio 01-09-2017, 22:05   #2
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fino a 20 anni ero dio. amici, ragazze, feste, uscite nei locali. Poi la calvizie ed è tutto finito, le ragazze ora evitano anche di salutarmi, gli adolescenti mi deridono e gli amici con me non ci escono perchè sono talmente brutto che faccio scappare le donne.
Vecchio 01-09-2017, 23:10   #3
Esperto
L'avatar di StacyFreak
 

Me ne vengono in mente un paio in particolare, gli altri erano più o meno frutto dell'inevitabilità, ma preferisco non pensarci, rimuginare fa male.
Ringraziamenti da
zoe666 (02-09-2017)
Vecchio 01-09-2017, 23:16   #4
Esperto
L'avatar di Keith
 

ma non penso sia una questione di occasioni mancate, penso che in fin dei conti per chi è un po' disabile mentalmente come me le cose sono destinate a finire male. Ne può andare bene una ma ne andranno male tre. Quel che si è si raccoglie.
Vecchio 01-09-2017, 23:21   #5
Esperto
L'avatar di Svalvolato
 

Le uniche che mi vengono in mente sono le occasioni che ho perso con le ragazze verso i miei 18 anni, sia con avventure estive che con possibili relazioni. Le mie paure mi hanno frenato, dove qualunque persona un minimo sveglia avrebbe combinato qualcosa.

Ma come sempre c'è il dubbio di fondo, ovvero che l'essere fobici non ci ha permesso di coglierle.
Vecchio 01-09-2017, 23:51   #6
Esperto
L'avatar di Myway
 

Mai creduto troppo agli sliding doors....la situazione globale e strutturale secondo me conta molto di più , a meno di pensare a cose clamorose tipo "se quel giorno avessi comprato un gratta e vinci magari adesso ero miliardario..."
Di episodi negativi ne ho vissuti tanti e certo bene non han fatto ma era abbastanza preventivabile sarebbero usciti vista la situazione generale a livello di timidezza e introversione, come si dice "sul cotto l'acqua bollita"
Allo stesso tempo non ho rimpianti per occasioni non sfruttate semplicemente perchè di occasioni reali non colte non ne ho mai avute, quando c'era solo un semplice abbozzo di occasione mooolto potenziale, quasi evanescente mi ci son buttato come potevo in base a come ero, e mi è andata quasi sempre male...
Quindi in generale una situazione strutturale difficile , a livello di carattere posto in cui si vive ecc, alla quale si son aggiunte diverse e periodiche botte di sfiga/episodi negativi....ciononostante nessuna resa, uno continua a darsi da fare, a resistere, a tenere botta, sperando che i piccoli miglioramenti continuino a crescere e possibilmente qualche botta di culo non mi spiacerebbe..
Vecchio 02-09-2017, 00:54   #7
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Se non avessi fatto l'università ora sarei a casa mia, con due gatti, nel mio buco personale, o forse con qualcun altro chissà.. se fossi uscita di piu durante la scuola forse sarei normale ora e non dovrei penare per cose a cui pensano i ragazzini
Ringraziamenti da
illumi (02-09-2017)
Vecchio 02-09-2017, 01:06   #8
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Si però non ha senso ragionare per dliding doors,le cose vanno come vanno e bisogna stare centrati sul presente,se no si scivola nell.ansia(preoccupazione per il futuro),e. nella depressione(rimuginare sul passato),che possono peggiorare fino a diventare,ahime,tragiche.
Ringraziamenti da
Claire86 (02-09-2017), Hazel Grace (02-09-2017), illumi (02-09-2017), StacyFreak (02-09-2017)
Vecchio 02-09-2017, 01:12   #9
Esperto
L'avatar di DownwardSpiral2
 

Mi viene in mente solo un episodio che avrebbe potuto veramente portarmi da tutt'altra parte nella vita: appena diplomato (nel 2007, due settimane dopo l'orale dell'esame di stato...e 5 anni d'inferno) mi chiamarono a casa per propormi uno stage pagato in computer grafica con scopo assunzione, ma io ero fermamentissimamente convinto di voler abbondare totalmente il mondo dell'informatica (decisione su cui non sono mai più tornato infatti) e di voler studiare tutt'altro all'università, così declinai senza pensarci mezza volta. Non ho mai rimpianto questa decisione ma da lì tutto è andato in salita e occasioni così sono ormai "storie d'altri tempi". Il bello è che finite le scuole medie decisi di fare l'istituto tecnico invece dello scientifico "perché offriva più sbocchi lavorativi" (ed ero un mezzo nerd smanettone) mentre all'università ho frequentato una delle facoltà che notoriamente ne offrono meno, a pensarci mi viene da ridere.

Ultima modifica di DownwardSpiral2; 02-09-2017 a 01:19.
Vecchio 02-09-2017, 02:34   #10
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Sliding door, vediamo...
Se non avessi visto Tale e quale show 4 anni fa, incuriosendomi del video di "Centro di gravità permanente" di Battiato, non avrei mai approfondito appunto Battiato, non avrei scoperto i suoi primi album sperimentali, non mi sarei interessato alla musica sperimentale, e così via.
Non sarei quindi mai entrato nella dimensione attuale, il mio interesse per la musica non si sarebbe mai affermato, avrei continuato a intendere la vita in modo completamente diverso, e probabilmente in questo momento starei ascoltando qualche canzonetta anni '80 al posto di Equinoxe 7
Vecchio 02-09-2017, 07:20   #11
Esperto
 

Avrei dovuto andare in terapia a 18 anni
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