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Originariamente inviata da cringe
Ma perché vi sentite in dovere di soddisfare le aspettative ed esigenze altrui e non le vostre? o meglio così tanto da fare andare le vostre richieste in secondo piano?
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Ma tra le nostre esigenze potrebbero esserci anche quelle del quieto vivere col contesto sociale, se dici di no ad X, X si incazza e inizia a rompere i coglioni, e se è un genitore con cui vivi poi devi mediare comunque.
Se non avessero rotto tanto i coglioni, ma chi ci sarebbe mai andato a matrimoni e cerimonie, se non mi avessero forzato con ricatti e ritorsioni, nemmeno a scuola sarei andato.
Stessa cosa capita quando hai un fidanzato o una fidanzata, a uno gli frega davvero di incontrare i suoceri, parenti o altro?
In base al comportamento effettivo io credo di no.
Solo che se vuoi stare insieme a qualcuno tutte 'ste cose spesso devi sopportarle, dici di no, no e no e l'altra persona ti manda a quel paese o inizia a toglierti altre cose, del tipo "non si scopa più" e roba del genere.
Se la tua esigenza di stare insieme a qualcuno è più forte delle rotture di coglioni ci resti, se invece è più forte l'altra stai da solo, ma in ogni caso a certe tue esigenze poi per forza di cose devi rinunciarci, mica sei tu che scegli di non soddisfarle.
Il potere di negoziare di un individuo può essere anche molto limitato in diversi contesti a certi vincoli e ritorsioni.
Ci sono dei rapporti di forza che regolano tutto. Uno si chiede "ma com'è che quel tizio fa un lavoro di merda e non fa rispettare le proprie esigenze?", pare quasi inspiegabile la cosa e subito si psicologizza tutto e si tirano fuori sindromi varie, la "sindrome della schiavo" magari, mentre le cose non stanno affatto così, mica i lavoratori sfruttati hanno la sindrome dello schiavo, mi sembrano le solite spiegazioni avventate in cui non si osservano bene tutti gli elementi in gioco.
Il tizio magari nel contesto in cui si trova con le competenze che ha, un altro lavoro analogo lo trova con maggiori difficoltà se la disoccupazione è alta e ci sono un mucchio di persone che non aspettano altro, mentre il datore di lavoro al contrario in questo contesto di inflazione della domanda può sostituirlo facilmente per lo stesso motivo, gioco forza dovrà farsi trattare così se al lavoro ci tiene e ha più bisogno di un reddito che dell'esser trattato bene.
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Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
A volte è colpa dell'educazione o degli esempi ricevuti.
In altri casi è desiderio di armonia o semplice insicurezza. Se faccio quello che vogliono gli altri probabilmente riuscirò a farmi accettare. Probabilmente qualcuno proverà un po' di affetto per me.
Eppure non funziona... dire sempre di sì ti trasforma in un maglione buono per le giornate di pioggia. La gente ti usa finché c'è bisogno e poi ti rimette nell'armadio. E al primo buchino nella stoffa apriti cielo.
Nessuno merita un trattamento del genere..
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Ma non è detto che si venga percepiti come un maglione buono, a me pare che si venga percepiti come un capo d'abbigliamento scadente e facilmente sostituibile, se oltre ad essere scadente il maglione inizia anche a rompere troppo le scatole provocando irritazione cutanea se ne cercherà un altro visto che alla fine risulta abbastanza scadente e facilmente sostituibile.
Ho osservato persone messe male esser mandate a quel paese facilmente con un solo "no" di troppo e persone messe meglio che vedevano soddisfatto ogni loro capriccio all'interno di certe relazioni.
Una persona crede che sia una questione solo psicologica ma secondo me non è così, mi pare più vero che l'atteggiamento psicologico viene forzato da certi elementi presenti nel contesto.
Che una donna meno avvenente di un'altra risulti poi più accondiscendente di quest'altra con un partner che è di pari livello rispetto a quello di quest'altra (più avvenente), non me lo spiego con l'educazione ricevuta ma col fatto che una delle due vale meno e deve compensare in qualche modo se quel partner vuol tenerselo. O decide di puntare più in basso scegliendo un partner meno ambito, ottenendo più rispetto o si tiene un partner magari più avvenente ed attraente ma sopporta poi certe cose. A parità di altre condizioni la donna meno avvenente ha meno possibilità di negoziare rispetto all'altra in quello stesso contesto, è inutile che si inventino tutte spiegazioni mentali là dove la spiegazione è una cosa semplicissima.
Ho letto che il volume del seno (a parità di altre condizioni fisiche) incide sulle probabilità di ricevere un passaggio da un maschio, poi magari alla donna che viene trattata in certi modi le si dice che è la sua educazione ed insicurezza che produce l'atteggiamento di certi maschi, mentre magari la cosa effettivamente è legata a ben altro.
In ambito relazionale non valiamo tutti lo stesso in base al meccanismo della domanda e dell'offerta, ci sono persone più ricercate ed ambite e persone con cui non vuol stare quasi nessuno, c'è iniquità nel trattamento in base a fattori culturali, fisici e così via, ora questa gerarchia per me non è credibile che viene creata soltanto dalla cattiva educazione familiare o da un atteggiamento mentale del tipo "adesso dico più no e verrò trattato meglio", ma cosa c'entra? E' una scemenza questa per me. Bisognerebbe avanzare di rango, migliorare certe cose, poi si avrà il potere anche di soddisfare certe esigenze, ma non c'entra quasi nulla questa cosa con i no e i sì.
Tornando all'esempio del tizio sfruttato, cosa capita poi se dice più "no"? Che perde il lavoro, e non è che poi vivrà meglio e avrà a disposizione datori di lavoro che lo accoglieranno a braccia aperte.
Al più può cercare di studiare, migliorare le sue competenze e fare cose del genere per cambiare le cose diventando un professionista ricercato, ma l'atteggiamento mentale qua non c'entra quasi nulla.
È tutto legato sempre al dare e ricevere in base a quel che si è e si rappresenta per l'altro. Questo ho imparato stando sbattuto in questo mondo qua.