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21-06-2011, 15:35
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#1
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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L'altro giorno un'utentessa abbastanza più giovane di me e non particolarmente timida (ciao ********! ) ha detto, in riferimento a certi fatti più o meno personali di cui stavamo chiacchierando, che forse io avrei ...la "sindrome da peter pan".
Io NON sono assolutamente d'accordo con la sua... diagnosi! (Edit: ...e sostengo che la sindrome da peter pan non ha nulla a che vedere con questo forum).
Certo, sul forum ho sempre ammesso di "non avere l'età che ho" cioè che mi ritengo più immaturo della mia età, per ragioni che sono ovvie a qualunque fobico o ex fobico: mancanza di vita vissuta.
Come spiegare allora che NON mi identifico assolutamente con questi "Peter Pan" trentenni che, secondo sociologi e affini, costituirebbero una fetta consistente della mia genarazione? Come spiegare che mi irrita persino il paragone con i "bamboccioni" della playstation ad oltranza?
E' molto semplice: ha a che fare con la volontà.
Mi spiegherò meglio con un paragone (senza entrare nei dettagli semi-personali di cui si stava parlando). Se tu vai da una persona sulla sedia a rotelle e gli dici che è una persona sedentaria, questa non penso proprio che sarà d'accordo. Ti farà probabilmente notare che ha avuto un incidente in gioventù e che, se non avesse avuto questo incidente, ora sarebbe tutto il giorno a correre e a passeggiare. Non è che non si fida di lasciare la sedia a rotelle perché è sedentaria.
Edit: Faccio la parafrasi di quello che ho scritto. I cosiddetti peter pan trentenni di oggi sono tali perché non vogliono crescere e assumersi le proprie responsabilità; hanno avuto tutta la loro giovinezza e hanno fatto tutte le esperienze formative sociali e relazionali che una persona "normale" ha, solo che vogliono continuare a diverirsi.
Il caso di un ex fobico, introverso eccetera, invece lo paragono a quello della persona sulla sedia a rotelle: vorrebbe essere completamente maturo e sentirsi pienamente adulto, però è la sua vita, e le sue esperienze (o meglio, mancanza di esse), del passato che gli impedisce di sentirsi addosso la propria vera età anagrafica anche dal punto di vista socio-relazionale.
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Volevo sapere che cosa ne pensate voi di questa cosa, se vi considerate maturi o immaturi, e se vi ritenete -in qualche modo- affetti da questa "sindrome da peter pan".
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Ultima modifica di Who_by_fire; 21-06-2011 a 16:05.
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21-06-2011, 15:46
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 602
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Ultima modifica di criptico; 14-11-2011 a 21:51.
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21-06-2011, 15:52
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da criptico
Ma bisogna vedere cosa si intende con questa sindrome. Stando alle tue parole è come se si intedesse il rimanere bambini per cause esterne, per mancanza di esperienze, io fin'ora l'avevo intesa sempre da un altro punto di vista, ovvero, il non voler crescere e assumersi le responsabilità di un adulto. Le due cose sono nettamente differenti.
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Hai capito esattamente il contrario di quello che ho scritto.
Mi sa che è meglio che editi il post di apertura per renderlo più chiaro...
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21-06-2011, 16:10
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#4
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 958
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Perché esattamente dovresti avere la sindrome di Peter Pan? Per i tuoi atteggiamenti, per il fatto che non hai un lavoro o non esci di casa o perché non hai una vita sociale notturna?
Non è una domanda retorica, ma una domanda reale. Perché questa persona ti ha detto così e perché tu ti ci senti?
Edit: tu hai detto che non ti ci senti, ma penso invece di sì, soprattutto quando hai fatto l'esempio della persona in sedia a rotelle. Io non credo che una persona sia un bamboccione perché ha poca esperienza nella vita perché non è uscito molto o conosce poche persone, o non ha fatto il giro del mondo.
Bamboccione si dice a chi non vuole uscire di casa perché non ne ha voglia, come hai detto tu, perché gli fa comodo essere coccolato da mamma e papà e non fare un piffero da mattina a sera.
Questa cosa non penso che abbia niente a che vedere con te.
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Ultima modifica di April; 21-06-2011 a 16:18.
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21-06-2011, 16:16
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da April
Perché esattamente dovresti avere la sindrome di Peter Pan? Per i tuoi atteggiamenti, per il fatto che non hai un lavoro o non esci di casa o perché non hai una vita sociale notturna?
Non è una domanda retorica, ma una domanda reale. Perché questa persona ti ha detto così e perché tu ti ci senti?
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Ufaaaaaaaaa. Ma perché non li leggete i topic prima di rispondere?
Io NON mi ci sento così.
Stavamo parlando di fatti semi-personali di cui non mi va di parlare qui. Scelte di vita.. relazioni stabili... Cose di questo genere.
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21-06-2011, 16:28
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Volevo sapere che cosa ne pensate voi di questa cosa, se vi considerate maturi o immaturi, e se vi ritenete -in qualche modo- affetti da questa "sindrome da peter pan".
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Penso che questo termine ormai venga usato un po' ad penem segugii, come tutto ciò che viene ripetuto ossessivamente da giornali e TV.
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21-06-2011, 17:27
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#7
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 247
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Secondo me sono gli altri ad avere la Sindrome di Matusalemme.
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21-06-2011, 17:43
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#8
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Da quando sono iscritto a questo forum stavo aspettando che qualcuna/o avesse la ridicola idea di accostare la “ Sindrome di Peter Pan” alla FS o al DEP. - Come ha detto Winston, è una sindrome molto di moda, usata fin troppo spesso come espediente narrativo.
- La sindrome in questione, non è inclusa nel DSM, quindi non è un disturbo mentale ufficialmente riconosciuto.
- C'è un'abissale differenza tra un'adulto incapace di approfondire le proprie relazioni ed uno che non è in grado di avere qualsivoglia relazione.
- Un bambino estroverso è capacissimo di avere degli amici ed è proprio alla fanciullezza che chi ha quella sindrome è particolarmente legato, un bambino introverso ci riesce con difficoltà o non ci riesce affatto.
- È molto offensivo paragonare un sociofobico ad un tizio che tradisce la propria fidanzata allo scopo di farsi mollare, solo perché non gli piace l'idea d'essere sposato (tipico esempio televisivo della sindrome).
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Ultima modifica di barclay; 21-06-2011 a 17:48.
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21-06-2011, 18:15
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#9
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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Quote:
Originariamente inviata da stone
Da quando sono iscritto a questo forum stavo aspettando che qualcuna/o avesse la ridicola idea di accostare la “ Sindrome di Peter Pan” alla FS o al DEP. - Come ha detto Winston, è una sindrome molto di moda, usata fin troppo spesso come espediente narrativo.
- La sindrome in questione, non è inclusa nel DSM, quindi non è un disturbo mentale ufficialmente riconosciuto.
- C'è un'abissale differenza tra un'adulto incapace di approfondire le proprie relazioni ed uno che non è in grado di avere qualsivoglia relazione.
- Un bambino estroverso è capacissimo di avere degli amici ed è proprio alla fanciullezza che chi ha quella sindrome è particolarmente legato, un bambino introverso ci riesce con difficoltà o non ci riesce affatto.
- È molto offensivo paragonare un sociofobico ad un tizio che tradisce la propria fidanzata allo scopo di farsi mollare, solo perché non gli piace l'idea d'essere sposato (tipico esempio televisivo della sindrome).
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.....
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21-06-2011, 18:47
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Completamente d'accordo con la tua analisi, Who.
Ora però devi dirmi in privato chi è l'utentessa che ha detto ciò.
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21-06-2011, 18:57
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#11
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Banned
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,132
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Edit: Faccio la parafrasi di quello che ho scritto. I cosiddetti peter pan trentenni di oggi sono tali perché non vogliono crescere e assumersi le proprie responsabilità; hanno avuto tutta la loro giovinezza e hanno fatto tutte le esperienze formative sociali e relazionali che una persona "normale" ha, solo che vogliono continuare a diverirsi.Il caso di un ex fobico, introverso eccetera, invece lo paragono a quello della persona sulla sedia a rotelle: vorrebbe essere completamente maturo e sentirsi pienamente adulto, però è la sua vita, e le sue esperienze (o meglio, mancanza di esse), del passato che gli impedisce di sentirsi addosso la propria vera età anagrafica anche dal punto di vista socio-relazionale.
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Da ex sociofobico, mi sento esattamente così, anche se non sò rimasto chiuso in casa nel periodo fobico della mia vita, anzi....ma solo per lavoro.
Su certi aspetti mi considero molto maturo, quasi un novantenne decrepito, su altri un ragazzino.
E quando ho a che fare con i cosidetti "normali" della mia età che ho la senzazione che mi manca qualcosa.
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21-06-2011, 20:14
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#12
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 958
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Quote:
Originariamente inviata da faria
Dice che hai la Sindrome di Peter Pan perché per i socio-fobici si sono ingigantiti col tempo tipici problemi che i normali risolvono in età adolescienziale, come il timore di non essere accettati dagli altri o il timore di non essere accettati da un (possibile) partner. Quindi sembri immaturo.
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Giustissimo! E' proprio questo il punto, credo. Ma è appunto un problema che solo in parte dipende da noi secondo me.
Hey, Who, non scaldarti troppo , due secondi ho editato e ho detto le stesse cose che hai detto tu (e Stone) praticamente!
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21-06-2011, 20:40
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da April
Hey, Who, non scaldarti troppo , due secondi ho editato e ho detto le stesse cose che hai detto tu (e Stone) praticamente!
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Ok, no problem!
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Il contesto del discorso era quello delle relazioni, del "formare famiglia", eccetera.
Può darsi che, in altri contesti, io abbia davvero il difetto di peter pan... comunque continuo a non vedermici.
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Ultima modifica di Who_by_fire; 21-06-2011 a 21:08.
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21-06-2011, 21:57
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,078
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A me mi fanno sentire come un mammone, cialtrone e svogliato..al punto che, dopo che i tuoi genitori ti dicono sempre di muoverti e buona parte delle persone ti identifica come "strano" e "che fa la vittima", non riesco a spiegare le mie ragioni e io stesso arrivo a sentirmi così...
Mi dicono anche i miei che "non ho niente che non va"..mah...non l'ho mai capita sta frase...
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