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Vecchio 28-05-2012, 18:43   #1
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Ho deciso di aprire questo topic per chi, come me, soffre di deficit di attenzione e iperattività.
Spero ci si possa scambiare, in questo thread, opinioni e consigli utile per provare ad uscirne.
Per prima cosa, riporto da Wikipedia alcuni passi dell'ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), non si sa mai che alcuni di voi siano pure pigri (come il sottoscritto ). E' un bel po' di roba da leggere, buon divertimento

Il Disturbo da deficit d'attenzione ed iperattività (ADHD) è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in taluni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini. Si tratta di un disturbo eterogeneo e complesso, multifattoriale che nel 70-80% dei casi coesiste con un altro o altri disturbi (fenomeno definito comorbilità). La coesistenza di più disturbi aggrava la sintomatologia rendendo complessa sia la diagnosi sia la terapia. Quelli più frequentemente associati sono il disturbo oppositivo-provocatorio e i disturbi della condotta, i disturbi specifici dell'apprendimento (dislessia, disgrafia, ecc.), i disturbi d'ansia e, con minore frequenza, la depressione, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da tic, il disturbo bipolare.
Per la normalizzazione del comportamento di alcuni pazienti iperattivi e con deficit d'attenzione si sono rivelate efficaci, unitamente a terapie comportamentali, cambiamenti dello stile di vita, interventi clinico-psicologici ed anche alcune molecole psicoattive come il metilfenidato e l'atomoxetina. Ma critiche sono state mosse sull'uso di questi medicinali.

Secondo la maggior parte dei ricercatori e sulla base degli studi degli ultimi quarant'anni il disturbo si ritiene abbia una causa genetica. Studi su gemelli hanno evidenziato che l'ADHD ha un alto fattore ereditario (circa il 75% dei casi). Altri fattori sono legati alla morfologia cerebrale, o anche possono essere legati a fattori prenatali e perinatali o a fattori traumatici.

La World Health Organization afferma che la diagnosi di ADHD può fare emergere disfunzioni all'interno della famiglia o nel sistema educativo o anche patologie psicologiche in singoli individui. Altri ricercatori ritengono che i rapporti con chi si prende cura dei bambini ha un effetto profondo sulle capacità di autoregolamentazione e di attenzione.

Disattenzione, iperattività e impulsività sono gli elementi chiave nel comportamento di soggetti colpiti da ADHD. I sintomi dell'ADHD sono difficili da definire poiché è difficoltoso tracciare una linea che demarchi i normali livelli di disattenzione, iperattività e impulsività da quelli che normali non sono e per i quali si richiede un intervento medico. Affinché possa essere diagnosticato l'ADHD occorre una osservazione dei sintomi in due situazioni diverse per almeno sei mesi al fine di valutare se determinati tratti comportamentali siano diversi da quelli degli altri bambini della stessa età.

I sintomi consentono una classificazione in base alla prevalenza di elementi di iperattività-impulsività o di disattenzione o di elementi combinati dell'uno e dell'altro (cosiddetto sottotipo combinato).

La predominanza di sintomi di distrazione/disattenzione può includere:
- l'essere facilmente distratti, perdere i dettagli, dimenticare le cose, e - spesso passare da un'attività all'altra
- l'avere difficoltà a concentrarsi su una cosa
- l'essere annoiato con un compito, dopo pochi minuti, a meno che si stia facendo qualcosa di divertente
- l'avere difficoltà a focalizzare l'attenzione sull'organizzazione e completamento di un compito o nell'imparare qualcosa di nuovo
- l'avere difficoltà a completare o svolgere compiti a casa, spesso perdendo le cose (per esempio, matite, giocattoli, compiti) necessarie per completare le attività
- non sembra ascoltare quando gli si parla
- sognare ad occhi aperti, facilmente andare in confusione e muoversi lentamente
- l'avere difficoltà di elaborazione delle informazioni con la stessa rapidità e precisione degli altri
- difficoltà a seguire le istruzioni.

La predominanza di iperattività-impulsività può includere:[24]
- dimenarsi e contorcersi da seduti
- parlare senza sosta
- toccare o giocare con qualsiasi cosa sia a portata di mano
- avere difficoltà a star seduti durante la cena, la scuola ecc..
- essere costantemente in movimento
- avere difficoltà a svolgere compiti o attività tranquille.

A queste si possono aggiungere ulteriori manifestazioni di impulsività:[24]
- essere molto impaziente
- proferire commenti inappropriati, mostrando le proprie emozioni senza inibizioni, e agire senza tener conto delle conseguenze
- avere difficoltà nell'attendere cose che si vogliono o attendere il proprio turno di gioco
- ridere spesso, con o senza un motivo reale

La maggior parte delle persone mostra alcuni di questi comportamenti, ma non nella misura in cui tali comportamenti interferiscono significativamente con il lavoro di una persona, le relazioni, o lo studio. I disturbi principali sono coerenti anche in diversi contesti culturali.

Per quanto riguarda i problemi relazionali, i genitori, gli insegnanti e gli stessi coetanei concordano che i bambini con ADHD hanno anche problemi nelle relazioni interpersonali (Pelham e Millich 1984). Vari studi di tipo sociometrico hanno confermato che bambini affetti da deficit di attenzione con o senza iperattività:
- ricevono minori apprezzamenti e maggiori rifiuti dai loro compagni di scuola o di gioco (Carlson et al, 1987);
- pronunciano un numero di frasi negative nei confronti dei loro compagni dieci volte superiori rispetto agli altri;
- presentano un comportamento aggressivo tre volte superiore (Pelham e Bender, 1982);
- non rispettano o non riescono a rispettare le regole di comportamento in gruppo e nel gioco;
- laddove il bambino con ADHD assume un ruolo attivo riesce ad essere collaborante, cooperativo e volto al mantenimento delle relazioni di amicizia;
- laddove, invece, il loro ruolo diventa passivo e non ben definito, essi diventano più contestatori e incapaci di comunicare proficuamente con i coetanei.

All'ADHD possono accompagnarsi altri disturbi come l'ansia o la depressione. Tali elementi possono complicare notevolmente la diagnosi e il trattamento. Studi accademici e ricerca in ambito pratico suggeriscono che la depressione nell'ADHD sembra incrementarsi nei bambini parallelamente alla loro crescita, con un più alto tasso di crescita nelle ragazze che nei ragazzi. Quando un disturbo dell'umore complica l'ADHD sarebbe più auspicabile trattare prima il disturbo dell'umore anche se i genitori dei bambini che hanno ADHD spesso desiderano che sia trattato prima l'ADHD, dato che la risposta al trattamento è più veloce.

Alcune delle condizioni associate sono:
- Disturbo oppositivo provocatorio (Oppositional defiant disorder - ODD) (35%) e disturbo del comportamento (26%) che sono caratterizzati da comportamenti antisociali come ostinazione, aggressività, frequenti attacchi di collera, inganno, la menzogna, o il rubare,[30] e che sono collegati con il disturbo antisociale della personalità (ASPD).
- Disturbo borderline di personalità che secondo uno studio su 120 pazienti di sesso femminile è risultato associato all'ADHD nel 70% dei casi
- disturbo primario della vigilanza (intesa come attenzione), caratterizzata da scarsa attenzione e concentrazione, così come la difficoltà rimanere svegli. Questi bambini tendono ad agitarsi, sbadigliare e sembrano essere iperattivi al fine di rimanere vigili e attivi
- disturbi dell'umore: i ragazzi con diagnosi di sottotipo combinato hanno dimostrato di soffrire di questo tipo di disturbo.
- disturbi bipolari: il 25% dei bambini con ADHD soffrono di disturbo bipolare. I bambini con questa combinazione possono palesare più aggressività e problemi comportamentali rispetto a quelli affetti solo da ADHD.
- disturbi relativi all'ansia: si è riscontrato essere comune nelle ragazze con diagnosi di sottotipo caratterizzato da disattenzione di ADHD.
- disturbo ossessivo-compulsivo: si ritiene ci sia una componente genetica comune tra tale disturbo e l'ADHD.

Ultima modifica di rainy; 28-05-2012 a 18:45.
Vecchio 28-05-2012, 20:16   #2
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Quote:
Originariamente inviata da faria Visualizza il messaggio
Come fai a dire di soffrirne?
Ti è stato diagnosticato? Da chi? A che età?

ma che è un interrogatorio?
Mi è stato diagnosticato dal medico quando ero più piccolo, anche il mio psicologo
Vecchio 28-05-2012, 21:39   #3
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Wikipedia
- presentano un comportamento aggressivo tre volte superiore>
fiuuuu non ce l'ho. Sono ad almeno una decina di volte sopra..

Ultima modifica di Halastor; 28-05-2012 a 21:41.
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