varykino

eh ti dico nn tutti li fanno con sto intento , per quello dico quel che ho detto hahah .... altri invece lo fanno nel modo che hai detto te ed è più sano in quel caso.

Milo

Io sono convinto che i miei problemi di ansia e attacchi di panico in parte son dovuti al fatto che non ho un'obbiettivo nella vita,mi alzo e vado a lavorare ma perchè lo faccio?che senso ha?tanto non ho nessuno e il mio lavoro non rende certo il mondo un posto migliore,la mia testa inconsciamente lo sa che è tutto inutile e si ribella a questo vivere senza senso.

choppy

Sì, vedi alcuni preti, frati o suore

Jacksparrow

Anche io pensavo che traevano felicità dalla loro devozione a Dio , ma a parte qualche eccezzione, sono persone normalissime con grande appetito a tavola e pure con pulsioni sessuali tutt'altro che represse.
La felicità è pure avere ricchezza di relazioni sociali, senza guardare il lato più specifico del rapporto uomo/donna.

claire

Lo "scopo"...per me lo scopo delle giornate è:combattere l'emicrania,combattere altri disturbi fisici,combattere o nascondere o aggirare la fs,lavorare per mantenermi perchè non posso stare a casa dei miei.
Quando sto chiusa in casa non ho più scopi,e mi sento meglio.

PrincessGinevra

non credo ci sia una risposta certa e valevole per tutti a questa domanda. dipende da ognuno di noi, da cosa ha/ha avuto, o cosa vuole.
personalmente, non riesco a dare una risposta. sono single, da sempre, e questa cosa mi ha pesato in certi momenti, in altri no.
dipende dal mio grado di sicurezza direi. ci sono momenti in cui mi sento davvero bene, e l'idea di avere una persona al mio fianco non mi balena per la testa, in altri, quando sono ko, l'essere "sola", è una cosa che va ancor di più ad infierire.
non so dire se abbiamo uno scopo nella vita, posso dire di essere estremamente fortunata nell'avere una passione che coltivo fin da quando ero piccola, la musica. questa non mi ha mai abbandonata, non è un interesse passeggero, è quasi un credo per me, mi fa sentire bene, e mi sento forte.
studio in una scuola, e quando sono con gli altri allievi, io mi sento davvero a mio agio, e non mi interessa se sono single o meno, neppure agli altri.. diversamente a quanto mi succede se sono in un altro ambiente, dove invece mi sento un alieno, e dove la gente ha il giudizio facile.
La musica mi da tanto, in termini di forza e sicurezza. dubito che questa cosa la potrei "rimpiazzare" trovando un compagno.
credo che se lavorassi in un ambiente musicale, o se mi fossi dedicata interamente alle mie passioni, socialmente avrei meno problemi.

varykino

che bella cosa

HDoor

Si può, se hai modo di appagarti sessualmente quando provi attrazione per le persone che ti piacciono. L'attrazione sessuale prima o poi arriva a tutti, è inevitabile.

Svalvolato

Si può vivere felici per periodi più o meno lunghi, per sempre no. Poi c'è chi dà più importanza alla sfera sessuale e chi a quella sentimentale, ma alla fine sono 2 facce della stessa medaglia, qualcuno con cui relazionarsi è necessario.

alien boy

Secondo me non si tratta di vedere la relazione come uno scopo o come la rappresentazione della felicità. Secondo me, poi, la felicità come condizione irreversibile è un traguardo poco realistico sia con che senza partner. E molti in un rapporto di coppia probabilmente soffrirebbe ancora di più o in maniera diversa.
Però secondo me il non stare da soli è un bisogno, avere delle persone con cui si hanno dei legami importanti. La famiglia può essere un valido punto di riferimento e sorgente di risorse affettive e di sostegno per rispondere a determinati bisogni. Ma con il tempo, a causa dell'invecchiamento, delle perdite, dei mutamenti del tipo di rapporti, rischia di non poter essere più una sicurezza.
Le amicizie sono importanti, però non credo possano dare lo stesso livello di vicinanza e la stessa forza che può dare il sapere di avere una persona accanto da un punto di vista sentimentale.
Gli incontri sessuali occasionali o le storie superficiali che durano qualche settimana non credo che possano dare molto a una persona che sente il peso della solitudine e delle mancanze o disfunzionalità di tipo affettivo - relazionale.
Preferirei un rapporto stabile e non fulmineo con una persona, una donna (per ora sono ancora etero, nonostante le incomprensioni nell'interazione con loro o nell'interpretazione della loro misteriosa natura ) con cui ci sia un minimo di compatibilità e sentimenti reciproci concordi; non mi interessa molto avere la possibilità di trombare qua e là, di avere corpi a disposizione per sfogare le pulsioni sessuali e poi tornare ad unirsi alla propria solitudine.
Cioè se mi capitasse una possibilità non è che rifiuterei per principio, ma sostanzialmente l'evento o gli eventi singoli non cambierebbero molto il corso delle cose.
In ogni caso per ora mi sento inadatto per le relazioni e abbastanza anaffettivo, non interessante per scambi di tipo sessuale che potrebbero comunque rappresentare un diversivo, e ho pure una certa età. Per cui credo che mi dedicherò all'alcool.

breathless82

ti senti meglio illusoriamente: diminuisce il disagio ed i sintomi fisici, ma aumenta notevolmente la frustrazione. Prima o poi ti renderai conto che non può chiamarsi vita questa.

breathless82

lodevole, senza parole per quanto è piacevole leggere questo che senti dentro di te. Continua così, bravissima

Leucina

Se si ha una famiglia non serve nient'altro nè amici nè compagni.

claire

Parla per te.Ho sudato per crearmi i miei spazi di quiete,guai a chi me li tocca.

claire

È che non sono eterni.

Leucina

Eh lo so...
Nemmeno gli amici e i fidanzati sono eterni... si dovrebbe saper essere felici da soli indipendentemente dagli altri.

Hor

Dipende dal tipo di famiglia.
Io dalla mia sono fuggito appena ho potuto.

claire

si,si intende una buona famiglia.Sennò mille volte meglio soli.

Leucina

Sí, intendo una famiglia con cui si sta bene.

illumi

Mah.