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28-06-2025, 14:01
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#1
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Principiante
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 49
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Credo di essere arrivato a un punto della mia vita in cui non trovo più un senso. Con il passare del tempo sono sempre più disilluso e ormai temo di non riuscire a dare una svolta. Non dico di averle provate tutte, ma certamente ne ho provate molte. Mi sono buttato nella mischia uscendone spesso con le ossa rotte e l'anima a pezzi. Coltivavo la speranza di conoscere qualcuno su cui poter contare, creare dei legami sinceri, magari di incontrare una ragazza che sarebbe stata interessata a conoscermi. Non chiedevo la luna, ma ho sbattuto la faccia contro il muro. Un vissuto che mi condiziona tuttora nelle conoscenze, la paura di essere preso in giro, umiliato, deriso. Il non dare continuità ai rapporti per evitare che la mia inadeguatezza sociale venga fuori alla luce del sole e passare ancora una volta come lo "strano", cosa che si verifica puntualmente appena qualcuno ha l'opportunità di passare più tempo con me. Ho tentato più volte di cambiare la situazione, ma mi sono reso conto che da me stesso non sarei mai potuto scappare. Dalla mia "timidezza" come l'ho sentita chiamare più volte da chi mi conosceva, che in realtà è solo la conseguenza del fatto che processo le informazioni e le sensazioni in maniera diversa dalla maggior parte delle persone. Dal mio linguaggio del corpo che si porta dietro di sé tutti quei microtraumi e timori che ho dovuto passare. Ormai penso che il mio sia una sorta di destino, come se ci fosse un'ombra nera che mi accompagna nel quotidiano. Sono stanco di lottare, anche azioni che vengono considerate "piccole" dalla maggioranza a me provocano ansia. Stanco di questo costante senso di imbarazzo e inadeguatezza. Stanco di quelle frasi fatte che mi hanno spinto in situazioni che non mi appartenevano. Credo che per cambiare davvero le cose dovrei rinascere da zero, cosa impossibile ovviamente. Vado avanti con rassegnazione, a differenza di prima adesso ho smesso anche di sperare, o forse ho smesso di illudermi.
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28-06-2025, 14:05
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 2,637
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Lo stesso vale per me, tutta questa società marcia è solo un mercato di schiavitù e solitudine. Aspetto di rinascere nella speranza di costruire qualcosa
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28-06-2025, 14:38
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2024
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 1,627
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Posso solo dirti che ti capisco...
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28-06-2025, 15:02
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#4
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Principiante
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Sardegna
Messaggi: 84
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Mi rispecchio in quello che dici,sono nella tua stessa situazione . In quel punto che non vedo una via d'uscita .Viviamo in un mondo che se non stai al passo ti lascia indietro,ti sputa via . Vorrei poterti dire qualcosa di rassicurante ma come faccio se non riesco a vedere la luce nemmeno io ? In Italia dovrebbero prendere seriamente il nostro problema.
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28-06-2025, 15:09
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#5
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Avanzato
Qui dal: May 2024
Messaggi: 407
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Sono nella stessa situazione. Vivo tra rimpianti, sensi di colpa e frustrazione. E anch'io ho quella sensazione di essere perseguitato da un "ombra nera". A causa del passato e per come sono fatto sembra scritto che non debba togliermi nessuna soddisfazione.
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28-06-2025, 15:47
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#6
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Esperto
Qui dal: Mar 2024
Ubicazione: Gotham City
Messaggi: 3,208
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Credo pure io che sia destino, alcune vite vanno così e le cose non le cambi in nessun modo. Personalmente ogni tentativo di cambiare le cose, ogni tentativo di ribellarmi al destino ha avuto conseguenze molto spiacevoli. L'unica cosa che possiamo fare è cercare di sopravvivere come meglio possiamo fino alla fine. E poi finalmente sarà finita... forse..
Ovvio che non voglio scoraggiare nessuno, è solo un mio pensiero personale.
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28-06-2025, 22:44
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,914
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Anche per me è tutto finito.
Fino a poco tempo potevo contare, nonostante l'età avanzata, su una giovinezza percepita, ma gli eventi dell'ultimo anno mi hanno fatto invecchiare notevolmente, e ora sono come tutti gli altri 50enni, anche peggio, senza però aver raggiunto nessuno dei loro traguardi.
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29-06-2025, 10:34
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#8
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Principiante
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 49
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Quote:
Originariamente inviata da Keith
Fino a poco tempo potevo contare, nonostante l'età avanzata, su una giovinezza percepita, ma gli eventi dell'ultimo anno mi hanno fatto invecchiare notevolmente,
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Io ho 32 anni e percepisco la stessa sensazione. Fino all'anno scorso mi sentivo giovane ma, proprio adesso che devo contare soltanto sulle mie forze perché non ho più neanche gli amici, sento proprio una stanchezza generale, sia mentale che fisica. Più passa il tempo e più diventa difficile colmare il gap, c'è gente di 15 anni più piccola di me che ha già un bagaglio di esperienze molto più grande...
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29-06-2025, 15:25
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#9
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Avanzato
Qui dal: Feb 2025
Messaggi: 411
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Il non dare continuità ai rapporti per evitare che la mia inadeguatezza sociale venga fuori alla luce del sole e passare ancora una volta come lo "strano".
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Questa frase mi risuona molto...per il resto non so cosa risponderti, perché mi trovo in una situazione molto simile alla tua, e posso solo offrirti la mia vicinanza, anche se virtuale.
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29-06-2025, 15:25
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,200
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Più che aver perso la speranza (quella bene o male c'è sempre) c'è tanta stanchezza mentale, ovunque non si trova un appiglio su cui aggrapparsi per sperare in un futuro quantomeno decente, perché sono gli "appigli" che ti fanno andare avanti. E invece guerre, alluvioni, invasioni di bestiacce..comincio a ritenere la vita una specie di prigione, non posso fare niente e non saprei cosa fare, apro gli occhi la mattina e non vedo l'ora che arrivi la sera perché in mezzo non ho niente e mi aspetto solo cose brutte. Cattiverie della gente, sopportazioni, emozioni negative, senso di inutilità e impotenza, frustrazioni..durante i giorni non provo altro. A volte faccio fatica a mangiare al di là del caldo, mi viene a mente se un giorno mi ammalerò, il giorno che morirà mia madre e non avrò quasi più nessuno...
In questi giorni mi è capitato di ascoltare una delle tante interviste ad alvaro vitali, diceva che non aveva voglia di vedere nessuno, uscire di casa..mi sento uguale a lui..almeno lui ha trovato pace, ma per me?
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Ieri, 12:14
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#11
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Avanzato
Qui dal: May 2025
Messaggi: 461
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il punto è proprio che è il "senso" che non c'è: o te lo inventi.. o
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Ieri, 14:15
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#12
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Principiante
Qui dal: Apr 2023
Messaggi: 58
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Anch'io a 30 anni ho perso le speranze di fidanzarmi. Fino a qualche tempo fa ancora ci credevo (poco), ora mi sono rassegnato del tutto. Pazienza, se il mio destino deve essere questo lo accetterò.
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Ieri, 14:41
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 13,004
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Credo di essere arrivato a un punto della mia vita in cui non trovo più un senso. Con il passare del tempo sono sempre più disilluso e ormai temo di non riuscire a dare una svolta. Non dico di averle provate tutte, ma certamente ne ho provate molte. Mi sono buttato nella mischia uscendone spesso con le ossa rotte e l'anima a pezzi. Coltivavo la speranza di conoscere qualcuno su cui poter contare, creare dei legami sinceri, magari di incontrare una ragazza che sarebbe stata interessata a conoscermi. Non chiedevo la luna, ma ho sbattuto la faccia contro il muro. Un vissuto che mi condiziona tuttora nelle conoscenze, la paura di essere preso in giro, umiliato, deriso. Il non dare continuità ai rapporti per evitare che la mia inadeguatezza sociale venga fuori alla luce del sole e passare ancora una volta come lo "strano", cosa che si verifica puntualmente appena qualcuno ha l'opportunità di passare più tempo con me. Ho tentato più volte di cambiare la situazione, ma mi sono reso conto che da me stesso non sarei mai potuto scappare. Dalla mia "timidezza" come l'ho sentita chiamare più volte da chi mi conosceva, che in realtà è solo la conseguenza del fatto che processo le informazioni e le sensazioni in maniera diversa dalla maggior parte delle persone. Dal mio linguaggio del corpo che si porta dietro di sé tutti quei microtraumi e timori che ho dovuto passare. Ormai penso che il mio sia una sorta di destino, come se ci fosse un'ombra nera che mi accompagna nel quotidiano. Sono stanco di lottare, anche azioni che vengono considerate "piccole" dalla maggioranza a me provocano ansia. Stanco di questo costante senso di imbarazzo e inadeguatezza. Stanco di quelle frasi fatte che mi hanno spinto in situazioni che non mi appartenevano. Credo che per cambiare davvero le cose dovrei rinascere da zero, cosa impossibile ovviamente. Vado avanti con rassegnazione, a differenza di prima adesso ho smesso anche di sperare, o forse ho smesso di illudermi.
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Mi ci ritrovo.
Quello che mi scoraggia maggiormente è che anche quando penso di "essere andato bene" ho feedback deludenti. Allora capisco che non riesco a capire, perché è come scrivere veloce e bene con la mano meno abile.
Mi metto a pensare che sono codici loro e se la sbrigassero loro. Interagisco, ok, ma senza la pretesa di piacere.
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Ieri, 18:52
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#14
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Principiante
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 49
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Quello che mi scoraggia maggiormente è che anche quando penso di "essere andato bene" ho feedback deludenti. Allora capisco che non riesco a capire, perché è come scrivere veloce e bene con la mano meno abile.
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Stessa cosa anch'io. A prescindere dagli sforzi che faccio, l'impressione che trasmetto all'esterno sembra essere sempre la stessa. Spesso le persone sono carine da non farmelo notare ma mi è capitato qualche volta di avere a che fare con dei trogloditi che me lo hanno detto senza mezzi termini...ci sono rimasto male e con un grande senso di delusione...
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Ieri, 19:21
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#15
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Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: WindGap
Messaggi: 6,056
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anche a me sembra di essere seguita da una sorta di ombra nera perenne e che chiunque mi conosca mi troverà ''strana''. un abbraccio.
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Ieri, 20:24
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#16
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Avanzato
Qui dal: Feb 2025
Messaggi: 411
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Stessa cosa anch'io. A prescindere dagli sforzi che faccio, l'impressione che trasmetto all'esterno sembra essere sempre la stessa. Spesso le persone sono carine da non farmelo notare ma mi è capitato qualche volta di avere a che fare con dei trogloditi che me lo hanno detto senza mezzi termini...ci sono rimasto male e con un grande senso di delusione...
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Capisco cosa intendi, ci sono passato anch’io. Fa male quando vieni giudicato senza pietà, specie se già ti senti fragile.
Credo che il vero nodo sia smettere di inseguire l’approvazione altrui. Lo so, facile a dirsi… ma forse è proprio lì che possiamo iniziare a liberarci un po’.
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Ieri, 22:10
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#17
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Principiante
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 76
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Credo di essere arrivato a un punto della mia vita in cui non trovo più un senso. Con il passare del tempo sono sempre più disilluso e ormai temo di non riuscire a dare una svolta. Non dico di averle provate tutte, ma certamente ne ho provate molte. Mi sono buttato nella mischia uscendone spesso con le ossa rotte e l'anima a pezzi. Coltivavo la speranza di conoscere qualcuno su cui poter contare, creare dei legami sinceri, magari di incontrare una ragazza che sarebbe stata interessata a conoscermi. Non chiedevo la luna, ma ho sbattuto la faccia contro il muro. Un vissuto che mi condiziona tuttora nelle conoscenze, la paura di essere preso in giro, umiliato, deriso. Il non dare continuità ai rapporti per evitare che la mia inadeguatezza sociale venga fuori alla luce del sole e passare ancora una volta come lo "strano", cosa che si verifica puntualmente appena qualcuno ha l'opportunità di passare più tempo con me. Ho tentato più volte di cambiare la situazione, ma mi sono reso conto che da me stesso non sarei mai potuto scappare. Dalla mia "timidezza" come l'ho sentita chiamare più volte da chi mi conosceva, che in realtà è solo la conseguenza del fatto che processo le informazioni e le sensazioni in maniera diversa dalla maggior parte delle persone. Dal mio linguaggio del corpo che si porta dietro di sé tutti quei microtraumi e timori che ho dovuto passare. Ormai penso che il mio sia una sorta di destino, come se ci fosse un'ombra nera che mi accompagna nel quotidiano. Sono stanco di lottare, anche azioni che vengono considerate "piccole" dalla maggioranza a me provocano ansia. Stanco di questo costante senso di imbarazzo e inadeguatezza. Stanco di quelle frasi fatte che mi hanno spinto in situazioni che non mi appartenevano. Credo che per cambiare davvero le cose dovrei rinascere da zero, cosa impossibile ovviamente. Vado avanti con rassegnazione, a differenza di prima adesso ho smesso anche di sperare, o forse ho smesso di illudermi.
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Così diventa una sorta di profezia che si auto avvera. La lotta non finisce mai per chi è diverso e accettando questo, la diversità non deve per forza significare trovarsi a un livello più basso, può essere un occasione per guardare dall'alto in basso.
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Ieri, 23:32
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#18
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 8,693
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Ciao,
mi dispiace leggerti così sconfortato.
Secondo me esistono delle persone in grado di capirti e accettarti. Persone, magari, simili a te. Vedi, troppo spesso quando ci sentiamo soli e avviliti proviamo un senso di unicità. Percepiamo che i traumi sono solo nostri, che le difficoltà sono solo nostre.
Ma non è sempre così.
L'ansia, la paura di sbagliare o di non essere abbastanza, i timori per il futuro e le domande che ci facciamo sono, spesso, più condivise di quanto pensiamo.
C'è qualcuno che, proprio come te, è stanco e si sente inadeguato. Sconfitto. Eppure desidera ancora dei legami e sogna delle giornate diverse.
Ci spera "nonostante tutto".
Purtroppo non ho delle ricette magiche per cambiare le cose, però credo profondamente che il mondo sia dei sognatori. Tutto nasce dai sogni, dalle idee e senza questa spinta creativa il cambiamento non è possibile.
Proprio per questo ti dico di non mollare.
Ti auguro di trovare la forza per sognare e sperare ancora. Non negarti l'opportunità di riconoscere un volto affine.. sarebbe un gran peccato.
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