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Vecchio 12-06-2018, 14:42   #21
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Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
nn lo so da quello che scrivete pare che avete a che fare con ste cose spesso , il che è anche normale per chi socializza ma uno nn s'aspetta tutti sti legami da persone fobice o isolate .... anche il 3d del pensate a una persona è assurdamente pieno ..... è solo una cosa che ho notato che cozza molto con certe cose che si scrivono , e anche per come so fatto io , che manco essendo fobico nn ho tutti sti legami sparsi , mi immagino se ero pure fobico .... nn è una critica , solo una discordanza che riscontro spesso qua , per il resto so contento per voi ( anche se poi sti legami vi portano fastidi , quindi nn so se essere contento per voi o no)
Sinceramente rimango di sasso di fronte ai tuoi messaggi, non ho la forza di risponderti, prova tu invece a fare uno sforzo di comprensione, leggiti cos'è la fobia sociale, più di così non so.
Vecchio 12-06-2018, 14:47   #22
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio

Se c'è bisogno di testarle sono ipotesi, non consapevolezze.
Intendevo vivere con gli altri dopo averle acquisite.
Vecchio 12-06-2018, 14:58   #23
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Originariamente inviata da ~~~ Visualizza il messaggio
Sinceramente rimango di sasso di fronte ai tuoi messaggi, non ho la forza di risponderti, prova tu invece a fare uno sforzo di comprensione, leggiti cos'è la fobia sociale, più di così non so.
nn capisco cosa nn capisci , mi pare che altri han capito che intendevo e nn mi pare il caso di rimanerci di sasso o esterefatti o scandalizzati boh.

alla fine era anche un complimento del fatto che rimango stupito dalle tante sollecitazioni e legami che avete pur essendo fobici , cosa che io per es non ho con tutto che ho un 1 percento delle paure di molti di voi , fine ... era chiaro.

almeno voi ci provate e credete nel cambiamento.

se uno evita ste cose smette anche di soffrire , invece voi preferite non evitarle e sbatterci la testa ecco .

Sono da forum evitanza.com io forse ,e certe cose mi sembrano contraddizioni, quando magari non lo sono.

Non avendo certi problemi io a fare certe cose che elencate (non tutte) e non avendo la felicita' che avreste voi nel superare quelle paure , vi ritengo tipo fortunati visto che voi credete che senza quelle paure sarete felici ... Io non c ho manco quella speranza non so spiegarlo meglio

Ultima modifica di varykino; 12-06-2018 a 15:30.
Vecchio 12-06-2018, 15:28   #24
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Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Sicuramente siamo diversi e per ognuno esiste una via diversa.
Magari una prima presa di coscienza può essere positiva, quel che trovo sia negativo sono le continue prese di coscienza, una ricerca spasmodica di un perché o un percome, che diventa solo fine a se stessa. Cioè magari gli psicologi poi servono a questo, nel senso a darti strumenti per affrontare queste consapevolezze. Affrontate da sole mi paiono una sorta di masturbazione mentale. Che può far piacere ma alla fine sempre solo ti ritrovi.

Comunque forse parlo troppo pensando al punto in cui mi ritrovo io. Nel senso senza possibilità di amicizie su cui testare le acquisite consapevolezze.
Forse quel che fa la differenza è ricordarsi di continuare a testare "sul campo" questi nuovi pensieri che si sviluppano.
Nel mio caso ne parlavo proprio a ragione del fatto che da due anni, e soprattutto l'ultimo anno, ho cominciato ad uscire di più dall'isolamento in cui mi ero rifugiata, ma comunque non ci pensavo tanto in questi termini, anzi mi sembrava utile capire le ragioni invece che rimanere in balìa delle sensazioni senza nemmeno darsi una spiegazione.


Faccio un esempio fessarolo: se riconosco la mia tensione, e ritengo che un'esplosione di energia cinetica possa aiutarmi ad allentarla, allora intanto posso tenermi questa cosa in testa e usarla nella vita reale.
Esempio: fare uno sport compatibile alla fobia.
Perché mano a mano comincio ad imparare che anche se delle volte non vorrò andare perché sarò a terra, o avrò ansia anticipatoria fino a che non incomincio a giocare, poi comincerò a sentirmi meglio e a divertirmi.

Oppure, se ho amicizie o se voglio farmene di nuove, proporre uscite "movimentate" in cui si gioca, per sciogliere la tensione.
O aggregarsi a qualcuno che lo fa. In giochi e sport e movimenti che ci facciano sentire a nostro agio, anche lì certo non dipende tutto da noi, se ci ritroviamo in un ambiente competitivo e che genera ansia da prestazione siamo punto e a capo.
Ma comunque trovare qualcosa, che sia in mezzo agli altri o no, in cui convogliare le nostre energie, il movimento del corpo, l'espressione di ogni tipo.


Cioè, se voglio uscire con un compagno di corso per giocare so che posso farcela, magari non sempre, solo occasionalmente, ma va bene lo stesso. Se invece devo uscirci per un caffè o una merendina magari no, l'idea mi fa star male, oppure potrei farlo ma starei a disagio nel farlo, o starei male dopo, però intanto c'è una cosa che posso fare.

Quindi si può pensare di far convogliare l'attenzione su qualcosa di esterno, estraneo alla coppia o al gruppo: un progetto, un gioco, qualsiasi cosa.

Questo non risolve il problema, però dà la possibilità di fare intanto qualcosa di piacevole, qualcosa che si vuole fare.


Non sto dicendo che sarebbe comunque più facile, io mi riferisco a cose occasionali e con un impegno che si limita a quel momento.

Per quanto mi riguarda le sfumature di difficoltà nello stare con gli altri sono infinite, anche se poi ci possono essere dei punti cardine.


• I miei bisogni non sono poi così importanti
• Non posso far sentire gli altri rifiutati
• Non sono capace ad esternare i miei bisogni nella maniera giusta
• Ho paura di apparire rifiutante
• Mi sento troppo condizionata dagli altri
• Rischio di dipendere troppo dal giudizio delle persone con cui ho rapporti più stretti, come se chiedessi loro il permesso per qualsiasi pensiero o comportamento, come se dovessero avallarlo.
• Sono molto suscettibile al giudizio di qualsiasi tipo, su di me o su ciò che mi piace, su ciò che amo, sulle persone a cui voglio bene / Ho paura di essere giudicata
• La mia identità non ha confini che mi proteggano dagli altri
• Non riesco ad essere una presenza costante nella vita degli amici
• Mi sento a disagio con le persone anche solo appena invadenti o troppo carismatiche e non so come arginarle, mi sento travolta
• Sento di avere tutta o buona parte della responsabilità della buona riuscita di un incontro
• Ho paura di uscire di casa e di "essere vista" dagli altri.
• Ho paura di subire una situazione sgradevole senza riuscire a reagire
• Ho paura che qualcuno si imponga su di me (anche per questioni banali) e di non riuscire ad avere il controllo della situazione.




Possibili vie di miglioramento:
ampliare la propria prospettiva, su di sé, sugli altri, sul mondo.
Quindi conoscere meglio il mondo. Togliere sé stessi dall'orizzonte e porsi ad osservatori del mondo.
Consolidare il proprio sistema di valori, consolidando così anche la propria identità.
Esprimere sé stessi attraverso il movimento, per liberare energia.
Imparare a conoscere i propri meccanismi e cercare di vivere in maniera da non andarci contro, dove è possibile.


Poi ci sarebbe da parlare del senso di colpa . . .

Ultima modifica di ~~~; 26-09-2022 a 16:07.
Vecchio 12-06-2018, 15:37   #25
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Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
nn capisco cosa nn capisci , mi pare che altri han capito che intendevo e nn mi pare il caso di rimanerci di sasso o esterefatti o scandalizzati boh.

alla fine era anche un complimento del fatto che rimango stupito dalle tante sollecitazioni e legami che avete pur essendo fobici , cosa che io per es non ho con tutto che ho un 1 percento delle paure di molti di voi , fine ... era chiaro.

almeno voi ci provate e credete nel cambiamento.

se uno evita ste cose smette anche di soffrire , invece voi preferite non evitarle e sbatterci la testa ecco .

Sono da forum evitanza.com io forse ,e certe cose mi sembrano contraddizioni, quando magari non lo sono.
Faccio veramente fatica a risponderti perché non capisco di che parli. Sei un hikikomori? Non esci mai di casa?

Mi pare che lavori, avrai a che fare con gli esseri umani in qualche modo.

Come capita a te può capitare agli altri, a chi ha impegni, a chi cerca di dedicarsi a qualcosa, a chi deve occuparsi di un famigliare, chi deve fare commissioni, qualsiasi cosa...


Io ho avuto un periodo di isolamento piuttosto pesante ed è comunque capitato che vennisse gente in casa ed è stato abbastanza triste ritrovarsi a doversi nascondere in casa propria. Cioè non è che si evita tutto e il problema magicamente scompare.

Non si parlava solo di amicizie, io parlo di essere con gli altri in generale in qualunque contesto. A casa, in strada, sui mezzi pubblici, nei negozi, a lavoro, all'università, dove ti pare...
Vecchio 12-06-2018, 15:40   #26
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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Come nella realtà fisica spingendo un oggetto non si inizia a muoverlo fino a che non si raggiunge una certa forza anche in quella mentale ci possono essere cose che non cambiano fino a che non si è raggiunta una certa soglia. È qualcosa di cui tenere conto quando si cerca di capire cosa è utile o meno.

Un esempio un po' attinente al topic è quello dei casi estremi di astenia in cui si fa fatica a fare anche un solo passo senza che ci sia una causa fisica, e serve uno sforzo molto grande per riuscire a sbloccarsi. A quel punto è come far saltare una diga, ma prima di arrivarci non ci sono periodici parziali miglioramenti.
Esistono esempi su come si può raggiungere la forza necessaria?
Vecchio 12-06-2018, 15:54   #27
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Faccio veramente fatica a risponderti perché non capisco di che parli. Sei un hikikomori? Non esci mai di casa?

Mi pare che lavori, avrai a che fare con gli esseri umani in qualche modo.

Come capita a te può capitare agli altri, a chi ha impegni, a chi cerca di dedicarsi a qualcosa, a chi deve occuparsi di un famigliare, chi deve fare commissioni, qualsiasi cosa...


Io ho avuto un periodo di isolamento piuttosto pesante ed è comunque capitato che vennisse gente in casa ed è stato abbastanza triste ritrovarsi a doversi nascondere in casa propria. Cioè non è che si evita tutto e il problema magicamente scompare.

Non si parlava solo di amicizie, io parlo di essere con gli altri in generale in qualunque contesto. A casa, in strada, sui mezzi pubblici, nei negozi, a lavoro, all'università, dove ti pare...
Non lo so non so spiegarlo non fa niente , ho superato pure io paure , isolamento e non isolamento , non lo so nn cambia niente se fai o non fai una cosa, forse e' depressione boh , non mi sento mai migliore perche' ho fatto una cosa o peggiore perche' non so farla boh invece forse serve provare ste cose. vabbe lasciamo sta , e' un altro discorso

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Ultima modifica di varykino; 12-06-2018 a 15:57.
Vecchio 12-06-2018, 19:21   #28
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L'avatar di anahí
 

Una cosa simile è che certe volte mi sembra di non avere nulla da dire nelle situazioni sociali (o anche quando posto sul forum), ma in realtà è più un censurare in continuazione ciò che mi verrebbe l'impulso di dire. Certe volte si censura con così tanta facilità che non si percepisce neanche quell'impulso iniziale a dire qualcosa. Io per esempio sto provando ogni volta che mi sento ammutolita a pensare (o durante la situazione o dopo): che cosa ho censurato che mi sarebbe venuto spontaneo dire?

Un'altra cosa che mi viene in mente è che non riesco proprio a non vivere un disaccordo altrui come un attacco. Un attacco che annichilisce direttamente invece che dare il via a un dibattito perché proprio non sento di avere nessuna forza di contrattaccare. Spesso neanche ho la chiarezza mentale di capire qual'è la mia opinione durante la conversazione, prevale il bisogno di farsi eco dell'altro.
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