Quote:
Originariamente inviata da Immortal
vi affascinano i serial killer? le loro menti...
io a volte quando sono morto di noia (come ora) mi riguardo vecchi programmi che tracciano il profilo di serial killer famosi,e raccontano le loro "imprese"
prima mi rivedevo la storia di G.Stevanin,uno dei killer che piu' mi ha colpito
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34.Gianfranco Stevanin: maniaco sessuale e feticista, ogni tanto finisce per uccidere la propria compagna occasionale.
http://www.occhirossi.it/biografie.htm
Questo sito è veramente interessante, non speravo di trovare tante informazioni a riguardo...
Volendo cambiare corso di laurea, penso proprio che studierei criminologia. 8)
Questa sezione è dedicata ai Serial Killer, "etichetta" che per convenzione viene affibbiata a quegli assassini che compiono almeno tre omicidi. Non vogliamo che la sezione si limiti ad essere un morboso elenco di fatti di sangue, né abbiamo intenzione di dilungarci in spinose controversie psichiatriche. L'intento di Occhirossi.it è quello di raccontare la vita di quelli che, in fondo, sono uomini come noi, cercando di capire cosa spinge alcune persone a diventare macchine della morte.
La scienza ha fatto passi da gigante rispetto a 150 anni fa, quando gli antropologi positivisti erano convinti che ci fosse uno stretto legame tra le caratteristiche anatomiche di un individuo e la sua attitudine criminale. Oggi ovviamente non si va a caccia di persone dal cranio bombato, bensì criminologi e psichiatri sono concordi nello stabilire che dietro a un pluriomicida ci siano traumi infantili, traumi adolescenziali, genitori violenti o del tutto assenti, vessazioni, incomprensioni, violenze psicologiche e fisiche, soprattutto a carattere sessuale. Naturalmente ci sono anche i serial killer affetti, sin dalla nascita, da malattie mentali ereditarie o genetiche, ma questi sono nettamente in minoranza.
Il 90% dei serial killer sono di sesso maschile, le donne serial killer infatti uccidono soprattutto per vendetta o tornaconto personale. Il gentil sesso preferisce strangolare o avvelenare le proprie vittime, mentre negli uomini c'è un maggior coinvolgimento fisico, perciò ricorrono alle armi, bianche o da sparo, alle mani nude..a qualsiasi cosa!
Un interessante argomento di riflessione è il fatto che la maggioranza dei serial killer è localizzata nelle aree di maggiore sviluppo, come gli
Stati Uniti (che con il 90% dei casi detiene il primato) o l
'Europa (l'Italia è terza al mondo, dopo l'Inghilterra), addirittura i casi registrati crescono proporzionalmente con il progresso: dal 1960 a oggi i serial killer sono praticamente raddoppiati, arrivando all'incredibile statistica di un omicida seriale ogni milione di abitanti. Potremmo dibattere ore, incolpando lo stress della vita moderna o il sistema consumistico, ma sta di fatto che con gli anni si sono affinati anche i metodi di indagine e qualche serial killer del passato potrebbe averla fatta franca, soprattutto quelli "nomadi", che non colpiscono mai nella stessa città o Stato.
Fino ai primi anni '70, periodo boom dei serial killer made in U.S.A., gli sceriffi delle varie contee non avevano un metodo per confrontarsi con avvenimenti accaduti in altre città, e così era anche nel resto del mondo. Perciò se un killer commetteva un omicidio in una piccola comunità e poi ne compieva un altro in una città a 50km di distanza, gli sceriffi delle due contee indagavano su due omicidi diversi, cercando due assassini diversi.
Oggi non è più così, grazie al lavoro dell' F.B.I., e delle polizie di tutto il mondo. Gli investigatori hanno a disposizione database di informazioni, classificazioni e potenti strumenti di comunicazione per mettere in relazione omicidi accaduti anche in Stati differenti (
Crime Linkage).
In Italia agisce l'Uacv (Unità per l'analisi del crimine violento), istituita nel 1995, e composta da ispettori, fisici, chimici, biologi, psicologi, periti balistici, grafici, disegnatori, informatici. Essa agisce ogni qualvolta avvenga un delitto e a propria disposizione ha strumenti a dir poco fantascientifici, come computer in grado di ricostruire tridimensionalmente le dinamiche o di ricreare virtualmente e a dimensione umana gli eventi e i luoghi del misfatto. Come al solito, in Italia si fa un uso sbagliato delle tecnologie, ecco quindi approdare in televisione i potenti mezzi investigativi dell'Uacv, sotto forma della "SuperMoviola" ne "Il Processo di Biscardi".
Fiore all'occhiello dell'Uacv è il Sacs, un sofisticato sistema di memorizzazione, inventato a Roma e poi adottato in tutto il mondo, che consiste in una vastissima banca dati contenente foto di migliaia di scene del crimine e informazioni su migliaia di crimini diversi, dall'omicidio alla rapina, il tutto memorizzato in un sistema informatico neuronale, ovvero che riproduce le attività di elaborazione utilizzate dal cervello umano.
Mentre le tecniche investigative e le ipotesi scientifiche si evolvevano, anche i profiler hanno lavorato sodo, elaborando negli anni numerose classificazioni e sottoclassificazioni per identificare i serial killer, tenendo conto della tipologia di vittime, del sesso dell'assassino, dell'età, del modus operandi ecc. ecc. Queste classificazioni sono talmente tante e complesse che, per evitare di cadere nella noia e nello sconforto, mi limiterò a illustrarvi la più famosa e interessante: "la Tipologia di Holmes e De Burger". Questa classificazione suddivide i serial killer in:
1.
Killer Allucinati
Gravi malati mentali, affetti da psicosi. Agiscono sotto l'effetto di allucinazioni auditive o visive, legittimando i propri crimini convinti di operare per Dio, per Satana ecc. ecc.
Killer missionari - coloro che agiscono con una precisa missione: liberare il mondo da una determinata categoria, ritenuta da loro pericolosa per la società. Principali vittime di questi assassini sono le prostitute, gli omosessuali, le minoranze etniche e i religiosi.
2.
Killer Edonisti
Uccidono per raggiungere il piacere. Questo piacere può essere legato a un tornaconto personale, all'eccitazione sessuale o semplicemente all'esperienza del brivido indotto da un pedinamento e dal seguente omicidio della vittima prescelta.
3.
Killer Dominatori
Uccidono perché raggiungono il piacere umiliando o deprezzando un innocente. Ciò gli infonde un incredibile senso di onnipotenza. Sono i più pericolosi perché una volta che hanno cominciato a uccidere non si fermano fino alla loro morte (o eventualmente fino all'arresto).
Prima di lasciare la "parola" alle biografie, una curiosità: lo sapevate che in Italia ci sono almeno 30 serial killer a piede libero e in attività?
Il più famoso è sicuramente l'attentatore del nord est,
UnaBomber. Non ha mai ucciso, ma niente ci assicura che non comincerà a farlo! Nessuna idea invece su chi possa essere il killer di Asti, che ha ucciso quattro prostitute, o il mostro della Strada Statale 10, in Piemonte, che ne ha uccise due. Nemmeno il mostro delle nigeriane, che uccide solo prostitute africane, ha lasciato indizi utili. Recentemente nel veronese ne è stato arrestato uno, che aveva ucciso diverse prostitute per tutto il Veneto, ma il mostro di Modena e quello che uccide persone tra Bari e Caserta, sono ancora a spasso.
A Milano agisce uno strangolatore di prostitute, mentre nel centro Italia il killer dei pensionati conta già cinque vittime. Vanno invece a caccia di bambini il mostro di Ponticelli e il mostro di Lecce.
Continuando in escalation: il mostro di Siracusa conta già quattro vittime, il mostro di Padova tre, quello di Treviso ha ucciso tre donne mentre quello di Cuneo si accanisce sulle coppiette, già sei persone sono cadute sotto i suoi colpi. Il più terribile è sicuramente il mostro di Udine, che ha già collezionato 16 vittime senza mai commettere un errore. Sul suo caso non sono stati raccolti indizi o tracce. E chissà che qualcuno non sia riuscito a sfuggire alle classificazioni...
Libro consigliato: "Serial Killer" (Lucarelli - Picozzi)
Segue un lungo elenco dei più noti… 8O