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Vecchio 01-11-2015, 17:24   #21
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

sotto sotto concordo un pò con semifobic

ad esempio io alla fine mi son reso conto che le persone con cui non sto a mio agio, magari provo disagio è perche in realtà non c'ho affinità se non addirittura mi stan sulle balle per molti/diversi ma consistenti loro atteggiamenti

e la mia ansia/disagio è dovuta al fatto che io non accetto che loro mi stessero sugli zabedei e cercavo di sforzarmi a trovarli simpatici.

questo quando con altre persone sto a mio agio però e con le persone che mi stan sulle balle so praticamente sempre a disagio/fastidio.
può capir quindi che uno all'inizio si sente a disagio, parla poco e poi s'intromette e il disagio di fondo si affievolisce.
ma potrebbe significar anche del "all'inizio loro gli stavan sulle palle e poi ha cominciato ad apprezzarli"

unisol, penso anche io che il tuo amico e la sua comitiva non c'hai trovato affinità/ti stava sulle balle.
magar ti stava sulle balle il fatto che ti han considerato poco

Ultima modifica di Ansiaboy; 01-11-2015 a 17:51.
Vecchio 01-11-2015, 17:58   #22
Esperto
L'avatar di Da'at
 

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Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
con la ToM.
?
Vecchio 01-11-2015, 18:14   #23
Esperto
L'avatar di Da'at
 

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Originariamente inviata da Semifobico Visualizza il messaggio
Io infatti ho posto due domande,poi ho detto che propendo per la prima,ma può essere una cosa mia.

Ce da chiedersi: perchè il fobico diventa fobico? La mia esperienza è questa: io prima ho iniziato a sentirmi diverso dagli altri,incompatibile con gli usi e le abitudini e i modi di pensare della massa, poi in un secondo momento visto che questa mia diversità non era capita, apprezzata o addirittura sminuita-derisa, ho iniziato ad isolarmi e poi a prendere i tratti caratteristici del fobico-evitante.

Ogni tanto lego con qualcuno per alcuni periodi,soprattutto se con questo qualcuno ci sono degli interessi in comune. Ma in generale con le abitudini,gli interessi e i divertimenti della gran parte delle persone non ho nulla a che fare: se mi sforzo di partecipare ad un evento sociale ad un certo punto mi dico: ma a me che me ne frega di stare qui con questa gente a cui non ho nulla da dire e ad ascoltare sta marea di cazzate ecc.ecc...
Posso-avrei potuto sforzarmi di frequentare persone, ma è appunto uno sforzo. Vado dove gli altri si divertono e non mi diverto,e per questo mi sento a disagio.
Affianco a questo ho anche la mia timidezza che col tempo,in abbinamento al mio sentirmi diverso si è trasformata in chiusura nei confronti degli altri,tanto che ora probabilmente se incontro qualcuno con cui ho affinità potrei anche non accorgermene. O magari lo frequento, ma lo tengo a distanza,poi smette di frequentarmi lui...
Quindi è anche vero che i tratti del fobico mi impediscono di trovare le affinità,ma i tratti del fobico secondo me li ho acquisiti proprio perchè di base non ho affinità con la maggior parte delle persone.
In conclusione mi sembra che una cosa alimenti l'altra e che l'altra a sua volta torni ad alimentare la prima.

A me sembra che Unison si sia sforzato di frequentare quelle persone, ma non riuscendo a "interagire nei loro discorsi" (che io leggo "non avendo con loro affinità"), si è sentito a disagio e se ne è andato.
Quindi io leggo: non affinità>disagio, ecco perchè ho fatto le considerazioni che ho fatto.
il tuo discorso lo capisco, anche se secondo me bisogna un po' fare chiarezza sui termini "timidezza", "fobia sociale" ed "evitamento", sono tre cose differenti. Al massimo si può un po' forzare la semantica definendo la fobia sociale come una timidezza estrema e patologica, ma credo che forse ci siano casi in cui questo non avviene. Bisognerebbe rifletterci su.

Io ad esempio sono diventato timido da preadolescente, a causa di un bullismo continuo e successivo isolamento, in parte autoindotto, che si autoalimentava mano a mano che il mio gap di intelligenza sociale e comprensione del linguaggio paraverbale si acuiva, rispetto ai miei coetanei.

Ho smesso (in parte, ci sono dei contesti in cui ancora risulto relativamente timido) di essere timido in parte recuperando il gap, in parte accettandolo e smettendo di pretendere da me una perfezione sociale. Accettando di poter commettere gaffes e che queste non sono quasi mai irreparabili, e anche quando lo sono, chissene, chi non mi vuole capire non mi merita, fanculo.

Il tuo discorso degli interessi quindi non mi torna dal momento che parli di fobia. E' pieno il mondo di persone introverse ed estroverse ma non patologicamente spaventabili dai rapporti sociali, che accettano di uscire con persone dagli interessi divergenti, per il solo gusto della compagnia.

E' evidente che secondo questa definizione di introverso per l'introverso archetipale uscire con persone comporta un dispendio di energie che dev'essere compensato dall'outcome dell'uscita. Uscire "tanto per", fa consumare energie senza ottenere niente fuorché stanchezza.
Tuttavia questo non significa che ci si deve impanicare. Al massimo invece, ci si dovrebbe rompere le balle.

Detto questo, poi c'è da considerare che difficilmente una persona è al 100% intro od estro. Basta vedere la sezione raduni qui sul forum. Sarebbe molto meno vivace, se gli introversi semplicemente non volessero anche loro qualche volta uscire tanto per stare in compagnia.

Comunque, credo che tu abbia colto un punto fondamentale, e cioé che l'OP dovrebbe far chiarezza sui suoi obiettivi in questo genere di uscite. Se desidera cioé diventare in grado di apprezzare uscite con persone per il semplice gusto di farlo, oppure se il suo è un brancolare nel buio nella speranza di acquisire le capacità che gli rendano possibile uscite con persone a lui affini.
Tornando ad esempio alla mia storia di cui sopra, quando ho iniziato a forzarmi ad uscire, l'ho fatto in un ambiente dove all'epoca trovavo interessi e affinità (era un locale dove mettevano musica dark). Io ho sempre avuto una forte componente estroversa, che però si era persa negli anni a causa del bullismo di cui ho parlato, tuttavia ho trovato più semplice iniziare a recuperare gap sociale grazie ad uscite in luoghi dove speravo di trovare persone affini almeno in un interesse.
Vecchio 01-11-2015, 18:15   #24
Esperto
L'avatar di Da'at
 

io c'ero.

Ultima modifica di Da'at; 01-11-2015 a 18:58.
Vecchio 01-11-2015, 18:53   #25
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

affinità =\= necessariamente aver interessi in comune

purtoppo quasi nessuno ha i miei stessi interessi o non ne son interessati quanto me.
questo non significa che quasi nessuno è affine a me/mi mette a mio agio anzi
Vecchio 01-11-2015, 19:05   #26
Intermedio
L'avatar di Unison
 

Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
unisol, penso anche io che il tuo amico e la sua comitiva non c'hai trovato affinità/ti stava sulle balle.
magar ti stava sulle balle il fatto che ti han considerato poco
Più che altro mi ha messo a disagio il fatto di non saper interagire con gruppi già consolidati. Se magari parlo con uno di loro, e poi lui si allontana e va a parlare con altri, io lo seguo ma poi penso 'non è che mi sto 'accollando'? Che sono troppo pedulante?'e lì mi sale ulteriore ansia e brutti pensieri. Odio il fatto di stare fermo e zitto circondato da gente che parla.

Comunque il ragazzo mi ha risposto, ha detto che un po' si è dispiaciuto perchè per mezz'ora ha provato a cercarmi senza esito, e mi ha chiesto se questo mio attacco d'ansia dipendesse dalla compagnia. E qui non sono stato sincero e gli ho detto di no...ma non volevo peggiorare ancora le cose e magari perdere pure questa conoscenza!

Grazie a tutti quelli che hanno risposto alla mia discussione e grazie ai vostri consigli
Vecchio 01-11-2015, 19:06   #27
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
il tuo discorso lo capisco, anche se secondo me bisogna un po' fare chiarezza sui termini "timidezza", "fobia sociale" ed "evitamento", sono tre cose differenti. Al massimo si può un po' forzare la semantica definendo la fobia sociale come una timidezza estrema e patologica, ma credo che forse ci siano casi in cui questo non avviene. Bisognerebbe rifletterci su.

Io ad esempio sono diventato timido da preadolescente, a causa di un bullismo continuo e successivo isolamento, in parte autoindotto, che si autoalimentava mano a mano che il mio gap di intelligenza sociale e comprensione del linguaggio paraverbale si acuiva, rispetto ai miei coetanei.

Ho smesso (in parte, ci sono dei contesti in cui ancora risulto relativamente timido) di essere timido in parte recuperando il gap, in parte accettandolo e smettendo di pretendere da me una perfezione sociale. Accettando di poter commettere gaffes e che queste non sono quasi mai irreparabili, e anche quando lo sono, chissene, chi non mi vuole capire non mi merita, fanculo.

Il tuo discorso degli interessi quindi non mi torna dal momento che parli di fobia. E' pieno il mondo di persone introverse ed estroverse ma non patologicamente spaventabili dai rapporti sociali, che accettano di uscire con persone dagli interessi divergenti, per il solo gusto della compagnia.

E' evidente che secondo questa definizione di introverso per l'introverso archetipale uscire con persone comporta un dispendio di energie che dev'essere compensato dall'outcome dell'uscita. Uscire "tanto per", fa consumare energie senza ottenere niente fuorché stanchezza.
Tuttavia questo non significa che ci si deve impanicare. Al massimo invece, ci si dovrebbe rompere le balle.

Detto questo, poi c'è da considerare che difficilmente una persona è al 100% intro od estro. Basta vedere la sezione raduni qui sul forum. Sarebbe molto meno vivace, se gli introversi semplicemente non volessero anche loro qualche volta uscire tanto per stare in compagnia.

Comunque, credo che tu abbia colto un punto fondamentale, e cioé che l'OP dovrebbe far chiarezza sui suoi obiettivi in questo genere di uscite. Se desidera cioé diventare in grado di apprezzare uscite con persone per il semplice gusto di farlo, oppure se il suo è un brancolare nel buio nella speranza di acquisire le capacità che gli rendano possibile uscite con persone a lui affini.
Tornando ad esempio alla mia storia di cui sopra, quando ho iniziato a forzarmi ad uscire, l'ho fatto in un ambiente dove all'epoca trovavo interessi e affinità (era un locale dove mettevano musica dark). Io ho sempre avuto una forte componente estroversa, che però si era persa negli anni a causa del bullismo di cui ho parlato, tuttavia ho trovato più semplice iniziare a recuperare gap sociale grazie ad uscite in luoghi dove speravo di trovare persone affini almeno in un interesse.
Siamo fondamentalmente d'accordo,tranne sul dover fare chiarezza sui termini.
Che la timidezza non sia necessariamente legata ad un "disturbo" è un fatto.
Una persona può essere timida e non avere alcun disturbo. Il disturbo incomincia quando l'individuo tende a non voler mostrare la timidezza e quindi ad avere ansie anticipatorie spropositate. Conosco persone timide che ammettono la loro timidezza e che ne mostrano anche i sintomi come il rossore e il batticuore senza nessuna vergogna. Cosa che per me è fantascenza.

Per quanto riguarda la distinzione Tra "evitamento" e "fobia sociale", secondo me la distinzione non è netta.
Quante persone esistono che possono dire di avere i sintomi di uno solo dei due disturbi. Io come credo molti o forse tutti posso riconoscermi parzialmente in alcuni sintomi di uno e in alcuni dell'altro, sintomi che tra l'altro io riconosco come legati tra loro pertanto non legati a due disturbi diversi,ma ad un unico disturbo che è il mio personale,con le mie caratteristiche.
Anche per quanto riguarda la questione della differenza tra "stile evitante" e il relativo disturbo vero e proprio, io mi colloco a metà del ponte e alcuni sintomi non li ho proprio.
Per cui questo voler schematizzare secondo me invece che mettere ordine può creare ulteriori difficoltà nel comprendere e nel comprendersi.
Vecchio 01-11-2015, 19:18   #28
Esperto
L'avatar di Da'at
 

Io allo stato attuale sono evitante (moderatamente, infatti in questo momento sto evitando ) ma per niente fobico, e risulto/mi riconosco prevalentemente estroverso.
Il disturbo evitante può avere diverse origini, e la fobia sociale è uno di questi, ma non è il solo. Oppure può esserne la (con)causa iniziale, ma poi può essere risolta, ma lasciando il disturbo evitante a mò di eredità.
Vecchio 01-11-2015, 20:17   #29
Banned
 

Dai, non è andata tanto male in fondo!
Anche la gente normale solitamente esce sempre con lo stesso gruppo o dove comunque conosce gran parte delle persone.
L'importante come hanno scritto in tanti è non mollare adesso e trincerarsi in se stessi, se te la senti continua a frequentare questo amico
Ringraziamenti da
Unison (01-11-2015)
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