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Vecchio 05-05-2009, 10:02   #1
pietro-
Guest
 

"Crediamo che non ci sia nient'altro riconfortante che trovare qualcuno con le stesse esperienze, problematiche o idee.

Raccontando la tua storia puoi aiutare a persone che si trovano in situazione simile. Azzardati a scriverla!"



Questo è quello che scrivete voi e che io invece voglio ribattere: per me non c'è niente di più brutto di sentire delle persone che si trovino nella mia stessa condizione. Non lo trovo consolante, perché fino ad ora, tutte le testimonianze che ho letto, riguardavano persone che dalla loro fobia non si sono mai allontanate; e ciò mi spaventa ancora di più: sono già abbastanza scoraggiato di mio e leggere di altre persone come me, continua a farmi pensare che da questa situazione del piffero non uscirò mai. Gli unici consigli che a mio giudizio possono essere validi, (anche se non seguiti da me .maledetta timidezza!) vengono dati da chi non capisce a pieno la situazione, forse perché il loro "grado di timidezza" (se ne esiste uno) non è abbastanza elevato; e comunque sono anche i consigli più fastidiosi che un timido possa sentirsi dire: "prova a inserirti nel discorso", "cerca di sorridere anche a chi non conosci", "è questione di volontà", "dipende tutto da te" e tutte le frasi di questo tipo. Ripeto per spiegare meglio cosa intendo: sono le frasi che mandano più in bestia un timido (forse sto generalizzando troppo, ma di sicuro mandano in bestia me!), ma allo stesso tempo penso che siano quelle che forse, se ascoltate, possono davvero aiutare. Razionalmente, infatti, mi rendo benissimo conto che il problema è tutto in testa, che le persone non si sono coalizzate contro di me per giudicarmi negativamente, che se sorrido ad una ragazza incrociando il suo sguardo nessun demone verrà a prendermi l'anima, eppure.

Eppure la mia timidezza mi sta stretta, non mi fa vivere come vorrei (anzi, non mi fa vivere proprio: io esisto, ma non vivo) , non mi fa avere un senso.

Ci sono troppe conseguenze che non sopporto dovute a questo tipo di fobia. Ritengo la mia vita sociale insoddisfacente; non perché non conosca proprio nessuno, ma costruirmi un giro di amicizie abbastanza vasto e vario diventa sempre più difficile per me. E non parliamo del mio rapporto con l'altro sesso: sto per compiere 21 anni e non ho mai avuto esperienze sessuali (se non qualche pomiciata, ma niente di più)! E perché? Perché c'è una forza che mi comanda a bacchetta e che si chiama paura. E poi vorrei sapere: paura di cosa? Del rifiuto o del giudizio negativo? Si, certamente è questa la ragione, ma perché lo è? Perché il timido deve avere paura di essere giudicato? In che modo il fatto di essere stato troppo voluto bene dai propri genitori può influire in questo senso?

Ancora una domanda: io non trovo nessuna attività che mi soddisfi (tranne suonare la batteria), non ho nessun interesse di tipo sportivo o di tipo culturale, pur essendo sempre stato il classico ragazzo studioso. Non leggo, non mi interesso di politica, non mi sono mai iscritto in palestra o in piscina o in una squadra, non mi frega nemmeno di guardare il telegiornale per vedere almeno sommariamente che succede nel mondo.la mia timidezza può essere una delle cause di questo atteggiamento?

So che avrei dovuto scrivere la mia storia, ma mi è stato più spontaneo scrivere quello che state leggendo, che molto probabilmente è un'accozzaglia di pensieri.machissenefrega!

Avrei ancora miliardi di cose da dire, ma quando mi metto a parlarne mi vengono in mente tutte assieme e mi incasino dimenticandole.

Vorrei chiedere scusa per il tono della lettera forse un po' rompiballe, ma se sembro incazzato è solo con me stesso e la mia appiccicosa fobia; non volevo far girare i cosiddetti a nessuno, ma semplicemente cercare un po' di sfogo .che in realtà non c'è stato, perché parlare non serve mai a niente.

Chiedo scusa anche per il mio linguaggio non certo aulico e per i collegamenti non sempre evidenti tra un'idea e l'altra, ma ho scritto molto di getto correggendo al massimo gli errori grammaticali.

Grazie per l'ascolto.

Pietro - Agosto 2004
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