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Vecchio 03-02-2006, 21:29   #41
Red
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Originariamente inviata da bunny
red ankio abito in liguria...tu dove'? QUANTI ANNI HAI?
Ne ho 18...genova
Vecchio 10-02-2006, 20:06   #42
Red
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Questo topic non è più seguito...come andiamo tutti?
Io ho avuto un pò di crisi, in un momento di disperazione ho tentato di smettere i farmaci e non mi sono ancora ripreso...
Vecchio 10-02-2006, 21:28   #43
Banned
 

anch'io vi capisco...
io invece ho un ragazzo perchè relazionarmi a lui è stato facile perchè la timidezza può rientrare senza troppo imbarazzo in un rapporto di coppia(non so se mi capite).
invece non ho amici perchè non usciamo molto e le poche occasioni che abbiamo non mi bastano.. e gli amici che aveva lui si sono un pò allontanati perchè io per evitare di stare in imbarazzo ne avevo sempre una.
paradossalmente nelle situazioni estreme tipo esami, colloqui sono più spigliata, in casa del mio ragazzo non ci vado perchè mi vergogno...
mma siamo tutti pazzi?? 8O ops:
Vecchio 12-02-2006, 12:45   #44
Banned
 

Anche io ho 21 anni e si puo' dire che sono praticamente solo.
Il fatto di leggere pensieri cosi' simili ai miei e di cosi' tante persone ,mi mette un po' di coraggio in piu'.
Le persone insicure ,chi più chi meno ,sono tante quante quelle spavalde e sicure di sè,se nn addirittura di piu'.
Credo che il passo fondamentale per cominciare la risalita sia quello di crearsi un appiglio,una corda di sicurezza alla quale aggrapparsi nel caso di grossi scivoloni...questo è il mio,il fatto di pensare che delle persone di cui ho tento terrore una buona parte è intimidita da me,e dell'altra parte delle persone,quelle spavalde, so che posso impegnarmi quanto voglio per risultare brillante ai loro occhi,ma nn succederà mai.
Insomma voglio dire,è vero che la vita fa schifo buttata in tutti i nostri complessi e seghe mentali,l'importante è concedersi sempre uno spiraglio di speranza,un qualcosa a cui aggrapparsi per non sprofondare.
Saluti
Vecchio 12-02-2006, 13:28   #45
Banned
 

Salve, mi presento anch'io con questo topic
Ho conosciuto questo sito, e questo forum per caso, stavo cercando qualcosa su Google.
Beh che dire, mi ritrovo anch'io in questa situazione..Non ho uno straccio di amico.. Cioé, mi sento sempre telefonicamente con una mia amichetta, ma lei non fa altro che parlare dei SUOI problemi e neanche mi ascolta quando le parlo. Lei é una di quelle tutte perfettine: a scuola le va tutto bene, é bellissima e ha sempre ragazzi che le ronzano intorno, x non parlare del fatto che riesce sempre a portare a termine al meglio tutto quello che fa.
Dopo che mi ha parlato delle sue imperfezioni che la angosciano (imperfezioni appunto, non tragedie) che lei tramuta in drammi greci 8O tipo, "Ah, oggi in questa materia ho preso 10-... sì pero' quel "meno"...
Figuratevi la mia reazione: se per lei questi sono i problemi, come posso cercare di parlarle dei miei fiaschi scolastici che sono BEN più gravi dei suoi ... le dico qualcosa, e mentre parlo lei batte le dita sulla tastiera, fa altro al computer, ripassa la lezione.. non mi ascolta.
Eppure é l'unica "amica" (se vogliamo definirla tale...) che ho, perchè é l'unica con cui posso uscire almeno 3-4 volte l'anno (sì, solo 3- 4 volte, non di più perché un po' mi snobba e poi i suoi genitori non si degnano mai ad accompagnarla da me, perchè in effetti ha tanti amici, io sono solo un'oscura ragazzina...
E questa é la mia unica amica. Con i miei compagni ho un rapporto disastroso, mi odiano e mi invidiano e sto loro sulle @@ per motivi stupidi (del tipo, una volta nella mia vita ho preso un 9, beh nnn mi hanno più parlato, in più sparlano di me, facendomi passare x una drogata lesbica etc). Poi in classe c'é una che non mi sopporta e che si é trascinata tutti nel suo odio verso di me.
Penso sia ovvio dire che non ho assolutamente un buon rapporto coi miei genitori, perché non mi capiscono, quando mi sfogo loro rispondono con un bel "ah se vuoi ti portiamo dalla psicologa.." Poi fanno drammi x loro, x cose stupide, se dico qualcosa io, nn solo mi chiamano "cretina" continuamente, ma mia madre riesce SEMPRE a rovinare tutte le cose che potrebbero andare per il verso giusto.
Con tutta questa situazione, io non riesco a socializzare con gli altri, posso essere chiacchierona x un giorno, poi l'altro sembro autistica xké non spiccico una sola parola ed ho paura di dare un'impressione sbagliata di me (cosa che succede sempre). Frequentavo una palestra ma ho smesso di andarci perché m sentivo in imbarazzo fisicamente, perché tutti erano dei tipi muscolosi alti e xdi+ mi prendevano in giro (me ne sono accorta x caso..) Ah la cosa che + mi ha ferito e x cui ogni volta che ci penso, mi sento una cretina, é aver riposto le mie speranze in una persona, che in realtà nn mi amava. L'ho scoperto quando poi gli ho confessato di volergli bene. Lui se n'é scappato e COSA più Grave, ha fatto finta di non capire. Ogniqualvolta che lo incontro/vedo (frequenta la mia stessa scuola) mi sento una cretina e illusa.
Solo in alcuni giorni riesco a vedere un po' di pace in tutto questo caos che vedo,e riesco a concentrarmi in stupidate, così da nn pensare al resto. Penso che nn ho bisogno di nessuno, neanche di un ragazzo.
Il giorno dopo piango, piango, perché so che non é così.
Forse sono solo paranoie adolescenziali, come le chiamano..eppure tutte le mie coetanee hanno un ragazzo fisso ed escono in comitiva, nn da sole come dei cani abbandonati come me..bah :cry:
Dopo tutto questo sproloquio un po' egoista ed egocentrico mi nascondo, mi sono un po' sfogata ora. ops:
Il fatto di non essere l'unica senza amici mi fa sentire un po' meglio... Mal comune... :roll:
Besos a tutti :*
Vecchio 21-02-2006, 02:25   #46
Principiante
L'avatar di warblade
 

Ti capisco perfettamente; anch'io a scuola ho avuto tantissimi problemi con i compagni, del tipo: è sempre solo + è strano + non parla mai= pericoloso; non puoi capire che bella sensazione quando, entrando nel portone della scuola, vedevo che le femmine mi guardavano in cagnesco e i maschi con un risolino beffardo; su di me se le sono inventate di tutti i colori e, pensa quanto potevo essere stupido, cominciavo a credere a quello che dicevano su di me! Il risultato è che ora ho il terrore degli altri e del loro giudizio e quando mi trovo in "situazioni sociali" mi blocco sempre in maniera irreversibile. Ora però ho cominciato a pensare che forse la situazione in cui sto mi fa comodo; alla fin fine, se io volessi veramente, potrei benissimo fare lo stupido con qualche sconosciuto e guadagnare la sua simpatia, ma non lo faccio; quando mi blocco penso: perché mi sto bloccando? Cosa sto sentendo? E quello che sento è il più delle volte un misto di autocommiserazione (e una parte di me ci gode da morire), di orgoglio, di impotenza, e di speranza che prima o poi qualche fantomatico buon samaritano s'impietosisca di me e decida di aiutarmi (e questa speranza, nonostante sia assurda, è dura a morire!); non so per voi altri ma la mia situazione si risolverebbe alla grande se io solo lo volessi; ma il brutto è che io lo voglio; è il mio cervello a non volerlo, è lui che gode a vedermi soffrire
Vecchio 21-02-2006, 12:23   #47
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L'avatar di bunny
 

ciao giada ankio cm te ho un ragazzo e cerco sempre di evitare di andare a casa sua xke mi vergogno dei suoi parenti e dei suoi cugini xke nn riesco a parlare,al max sorrido ogni tanto..cn i suoi amici nn voglio uscirci xke nn apro bocca quindi ora esce solo cn me pure il sabato sera..
Vecchio 21-02-2006, 14:09   #48
Intermedio
L'avatar di gg84wendy
 

ciao Warblade,x ogni timido che si rispetti gli anni di scuola possono essere paragonati ad anni di guerra e chi non ci e'passato!...io ho iniziato a riprendermi solo quando mi sono diplomata,non riuscivo a crederci che ero fuori da quell'incubo,ci ho messo tre settimane x convincermi...ricordo solo che la mattina mi svegliavo con un'angoscia terribile pensando di dover passare un'altra mattinata con loro,io non ce la facevo proprio,pensare a cosa mi avrebbero detto quel giorno,a che sistema avrebbero pensato x farmi nuovamente tornare a casa con quel vuoto,quel freddo dentro,la prima persona che vedevo era mia sorella ke tornava anche lei da scuola ed era una gioia grandissima ogni volta,finalmente un volto familiare,qualcuno di cui mi fidavo...in 5 anni mi hanno detto tante di quelle cose cattive,e poi non ricordo chi lo ha scritto,anche a me erano gelose(eravamo quasi tutte ragazze,solo tre maschi che si sono cmq rivelati i migliori,erano bravi tutti e tre)se prendevo un bel voto,come se insomma gli desse fastidio,una volta presi 4 non ricordo dove e se la ridevano alla grande...per non parlare di chi poi si fingeva amica ma poi era peggiore di tutte le altre...
Vecchio 21-02-2006, 15:58   #49
Red
Intermedio
L'avatar di Red
 

Ho paura.
Ora sto male...ho 18 anni, ho perso anni che potevano essere bellissimi.
Potrò recuperarli o non me li darà nessuno?
Mi sento davvero giù
Vecchio 21-02-2006, 17:55   #50
Intermedio
L'avatar di viola
 

Quote:
Originariamente inviata da Red
Ho paura.
Ora sto male...ho 18 anni, ho perso anni che potevano essere bellissimi.
Potrò recuperarli o non me li darà nessuno?
Mi sento davvero giù
cazz... allora io che ne ho 26 che faccio? mi sparo?
Vecchio 21-02-2006, 18:44   #51
Principiante
L'avatar di warblade
 

Quote:
Originariamente inviata da gg84wendy
ciao Warblade,x ogni timido che si rispetti gli anni di scuola possono essere paragonati ad anni di guerra e chi non ci e'passato!...io ho iniziato a riprendermi solo quando mi sono diplomata,non riuscivo a crederci che ero fuori da quell'incubo,ci ho messo tre settimane x convincermi...ricordo solo che la mattina mi svegliavo con un'angoscia terribile pensando di dover passare un'altra mattinata con loro,io non ce la facevo proprio,pensare a cosa mi avrebbero detto quel giorno,a che sistema avrebbero pensato x farmi nuovamente tornare a casa con quel vuoto,quel freddo dentro,la prima persona che vedevo era mia sorella ke tornava anche lei da scuola ed era una gioia grandissima ogni volta,finalmente un volto familiare,qualcuno di cui mi fidavo...in 5 anni mi hanno detto tante di quelle cose cattive,e poi non ricordo chi lo ha scritto,anche a me erano gelose(eravamo quasi tutte ragazze,solo tre maschi che si sono cmq rivelati i migliori,erano bravi tutti e tre)se prendevo un bel voto,come se insomma gli desse fastidio,una volta presi 4 non ricordo dove e se la ridevano alla grande...per non parlare di chi poi si fingeva amica ma poi era peggiore di tutte le altre...
Ciao Wendy, forse dovremmo prendere tutti, col senno di poi, gli anni della scuola come un campo di addestramento militare, più che come una guerra; un ottimo allenamento per affrontare la merda della vita restante, che poi non è tanto meglio, almeno nel mio caso; ci sono solo problemi diversi: lì non c'è tregua, qui le tregue sono lunghissime, troppo lunghe; non so cosa preferire alla fine.
Vecchio 21-02-2006, 21:15   #52
Principiante
 

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Vecchio 21-02-2006, 21:44   #53
Intermedio
L'avatar di gg84wendy
 

...sicuramente ho sempre paragonato la scuola alla societa',e'qui che infatti ti accorgi se sei in grado di fronteggiare o meno le avversita'e rapportarti agli altri senza tanti sforzi,se non incontri difficolta'bene,vuol dire che hai dalla tua una gia'elevata capacita'di reazione e di affrontare le varie situazioni che il tuo percorso scolastico e non ti pone il che corrisponde ad un carattere forte e ad una sana autostima,se trovi difficolta'probabilmente anche nella vita non tutto ti sembrera'semplice e spesso qualcosa ti mettera'in crisi,in particolare se questo qualcosa riguarda gli altri,c'e'il tipo irascibile ad esempio che litiga e si arrabbia sempre con tutti,il che si presume anche fuori della scuola sara'cosi'e nel suo caso anche e'un difetto da correggere e poi c'e'il timido o il sociofobico che non riesce mai a legare con nessuno,il che lascia pensare che anche al di fuori della scuola non abbia nessuno da frequentare(ed io in questo commettevo un grosso errore,dicevo che invece fuori ero un'estroversa e avevo tanti amici,quando si e'ragazzini si dice di tutto,solo ora ho capito che non la davo a bere a nessuno anche xke'mi chiedevano tutti come mai allora il sabato sera nessuno mai mi incontrava in piazza...)la scuola e'proprio una palestra di vita,e'da qui che infatti che almeno io ho preso atto delle mie difficolta'interpersonali,gia'all'asilo le maestre dicevano a mia madre che mi isolavo e non volevo giocare mai con gli altri bambini...
Vecchio 22-02-2006, 02:10   #54
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L'avatar di warblade
 

Sì, anch'io cercavo sempre di raccontare cavolate ai miei compagni, ma risultavo anch'io ridicolo e basta; purtroppo però gli allenamenti che ho fatto nel periodo scolastico sono serviti solo a chiudermi; magari avessi un carattere forte come hai ipotizzato! In realtà basta un niente per farmi crollare! Forse però mi servirà per il futuro, perché tutto questo bagaglio di difficoltà che ho dovuto affrontare mi tornerà sicuramente utile una volta guarito dalle fobie e nevrosi che mi ritrovo. Tu mi dai l'impressione di aver superato la gran parte dei problemi; se la mia impressione è giusta, mi puoi dire come hai fatto? E soprattutto come hai cominciato a relazionarti con gli altri all'inizio? Perché il mio problema è che non mi viene mai niente da dire a nessuno; un conto è aver qualcosa da dire ma non riuscire a dirlo; un conto è non aver niente da dire; come si risolve una cosa del genere?
Vecchio 22-02-2006, 10:09   #55
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ankio ho quasi 18anni e ho paura di aver sprecato l adolescenza!nn avrò mai ricordi delle estati trascorse cn gli amici o i divertimenti a scuola cn i miei compagni..nn mi è mai capitato nulla di tutto questo..posso solo ricordare le domenike o i sabati sera a passeggiare cn mio padre o guardare film insieme..ma si può cmq secondo voi rifarsi una vita in età adulta fatta di queste cose adolescenziali?si può iniziare a rapportarsi cn gli altri anke cn l invidia di nn essere stati come loro da ragazzi?ho paura ke se nn sono mai stata in grado di condurre una adolescenza normale ora, nn riuscirò mai più forse anke xke mi rifiuto prima io x una questione di orgoglio o xke in fondo nn lo voglio io per prima
Vecchio 22-02-2006, 11:34   #56
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L'avatar di gg84wendy
 

Warblade posso dirti che si,anche se parzialmente tutto questo,cmq il mio carattere di fondo e'quello e temo ancora alcuni situazioni,in effetti da quando mi sono diplomata ho iniziato ad autocostringermi ad uscire di casa e vedere gente,all'inizio questo mi procurava un'ansia pazzesca anche xke'io al massimo uscivo con i miei,ricordo la prima volta che andai a farmi un giro solo io sentivo il cuore rimbombarmi nelle orecchie,delle vampate di calore tremende,ma non ho mai mollato e la cosa incredibile e'che ce l'ho fatta,ora esco tranquillamente,faccio la spesa davanti a tutti(una situazione che prima mi metteva angoscia al solo pensiero)parlo con i vicini di casa,i genitori del mio ragazzo,delle mie amiche,ecc...il segreto di riuscire a trovare sempre qualcosa da dire?...sembrera'strano,ma e'proprio accettare di rimaner zitti qualche volta senza niente da dire,e a volte mi capita ancora in particolare in gruppo parlo pochissimo,xke'se tu inizi a pensare ossessivamente a cosa devi dire automaticamente non ti verra'mai niente in mente da dire,l'ho capito x esperienza e'sempre cosi',devi cercare di lasciarti andare senza pensieri accettare cioe'che gli altri ti vedano silenzioso,in quel momento ti rilassi ed automaticamente ti vengono in mente come x magia tante di quelle cose da dire...e'come l'esempio di chi va in bici,vede un ostacolo magari neanche tanto grande al centro della strada,fa di tutto x evitarlo eppure lo centra in pieno...la sua mente in quel momento era talmente impegnata a schivarlo che invece di evitarlo lo prende in pieno,l'ho letto da qualche parte dove si parlava di psicologia proprio x spiegare come mai piu'si evitano determinate cose piu'queste accadono...io semplicemente ho imparato a non pensare a cosa l'altro automaticamente puo'pensare se rimango in silenzio,non mi importa in quel momento il giudizio,e la cosa soprendente e'che proprio cosi'che riesco a parlare,mi vengono tante di quelle cose in mente...oggi e'un anno esatto poi che sono iscritta in parrocchia,e'stato anche grazie a tutta la gente che ho incontrato che sono riuscita a venire fuori dalla mia solitudine e ad esercitarmi a stare in mezzo agli altri,non mi sono mai pentita di aver fatto questo passo...
Vecchio 22-02-2006, 17:11   #57
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L'avatar di gg84wendy
 

...secondo me la timidezza non e'nient altro che un insieme di paranoie che ci facciamo noi da soli,anche nel caso di non parlare xke'non si sa cosa dire,ho notato che quando ci pensavo e mi sentivo in imbarazzo succedeva spesso che mi facessero notare i miei silenzi,da quando non me ne importa piu'niente del giudizio altrui nessuno piu'mi dice niente,la forza del pensiero,quando sono solo io con un'altra persona e'raro poi che succeda che io rimanga zitta....a proposito di questo nel libro "la timidezza"di Giuliana Proietti c'e'scritto proprio questo,a proposito dei tanti comportamenti e pensieri errati che sono alla base dell'essere timidi,ne cito una parte...
1.Cosa dire."vorrei parlare,ma non so cosa dire".
rifletti:qualsiasi cosa tu dica e'la cosa giusta,semplicemente xke'non esiste una cosa giusta da dire in ogni occasione...a forza di parlare con gli altri,poi,vengono sempre nuove idee,nuovi spunti di conversazione,di cui far tesoro e da riutilizzare nelle altre situazioni sociali,con il vantaggio peraltro di conoscere il loro impatto su un gruppo di conversatori"
2.Tacere."se parlo con una persona che non conosco dico delle sciocchezze e dopo mi sento in imbarazzo,per cui e'meglio che io stia zitto".
rifletti:la persona abituata a tacere quando si trova nelle situazioni sociali,non ha mai modo di sperimentare se stessa:non sa quali argomenti interessano di piu'le persone,quali riesce ad affrontare con maggiore disinvoltura,quali la mettono decisamente in imbarazzo...conta poi anche la relazione che si riesce ad instaurare con le personeccorre sapere quando e'meglio comportarsi formalmente,quando e'richiesto un atteggiamento amichevole e disinvolto,quando la riservatezza e'piu'desiderabile della spigliatezza...queste cose non si apprendono a scuola,ma sul campo,percui tacere equivale a "marinare"la scuola della vita:vietato sperare poi in una promozione!
Vecchio 24-02-2006, 03:02   #58
Principiante
L'avatar di warblade
 

Beh Wendy. penso che quello che sei riuscita a fare può paragonarsi all'essere riusciti a conquistare la cima dell'Everest. Io per esempio non ho mai avuto difficoltà a fare la spesa, o altre cose del genere, eppure non riesco assolutamente a lasciarmi andare senza pensieri, come hai detto tu. Infatti le persone che conosco sanno che io sono un tipo silenzioso, e proprio per questo mi lasciano perdere perché pensano che il perlare con loro mi darebbe fastidio; questo non mi aiuta per niente, perché io da solo non le trovo le forze di andare avanti, è più forte di me. il fatto è che hai ragione, bisognerebbe allenarsi, accettare di fare prima la gavetta; io invece vorrei tutto subito, e questo mi fa entrare ancora di più in ansia e in depressione; so che tu potresti pensare che sono il solito autovittimista che non cambia perché non vuole cambiare, e avresti pienamente ragione; la differenza è che tu hai voluto cambiare veramente e l'hai fatto con tutte le forze; tu in fondo non godevi della situazione in cui stavi? Sì, d'accordo neanche io ci godo, altrimenti non soffrirei, ma una parte di me è talmente attaccata a questo mio modo di essere (forse per abitudine) che mi tiene inchiodato, e lo fa con armi potentissime (perché mi viene sempre un fortissimo nodo alla gola quando sto in mezzo alla gente? MI impedisce completamente di aprire bocca per evitare di scoppiare a piangere davanti a tutti); con questo nodo alla gola, per esempio, come faccio a non pensare alla situazione in cui mi trovo e a lasciarmi andare? Scusami se ti ammorbo con tutte queste domande ma ho bisogno di capire il tuo punto di vista
Vecchio 24-02-2006, 17:33   #59
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L'avatar di gg84wendy
 

...il punto e'questo,io ero arrivata a 20 anni senza uno straccio di amica,una sera che stavo completamente a pezzi piu'del solito,era domenica ed io come spesso facevo quando non uscivo con mia madre(anche lei si era stufata che uscivo sempre e solo con lei alla mia eta',ma anch'io mi vergognavo da matti) mi mettevo dietro alla finestra che da' sul cortile dove tutti parcheggiano le macchine,e assistevo a tutti i miei coetanei che scendevano x andarsi a divertire e io sapevo che invece avrei passato l'ennesima serata a casa sola come un cane,solo il mio cane mi faceva compagnia...cosi'presi coraggio e dissi a mia madre che gia'mi pressava da un po'che avevo preso finalmente la decisione,il sabato successivo mi sarei andata ad iscrivere in parrocchia,infatti facemmo cosi',andammo a parlare,e il martedi'successivo iniziai ad andare...avevo tanta paura all'inizio,ma da allora non li ho piu'lasciati,e'un anno esatto,solo da quando mi sono fidanzata ho iniziato a frequentarli un po'di meno...mia madre era ed e'al settimo cielo x questo,ora esco ancora con lei ma solo se non ho altro da fare,decisamente di meno...pensa che tre mesi dopo la stessa sera che io mi innamorai del mio ragazzo mia sorella quindicenne si fidanzo',a S.Valentino hanno festeggiato nove mesi,x me se mi trovavo ancora in quelle condizioni di solitudine paurosa sarebbe stato un colpo,io l'ho vista crescere xke'ha 6 anni meno di me e si era avverato un suo sogno che era anche il mio,anche lei con il ragazzo,io pero'sarei stata ancora ferma dov'ero sempre stata,invece ero contentissima e anch'io piena di speranze come finalmente dopo tanto penare e'stato...il punto e'stato questo,io ero talmente stufa di vivere in quelle condizioni che ho preferito vincere la paura e xke'no l'orgoglio erano gia'2 anni che mia madre ci provava a farmi andare,e buttarmi mal che andava io ci avevo provato...ed e'andata bene,semplicemente ho capito che ero io ad avere un concetto del tutto sbagliato su me stessa,mi hanno accettata dal primo momento...non che ora sia del tutto disinibita ci sono come ho detto prima ancora svariate situazioni che mi mettono a disagio,ma x lo meno nessuno mi deride piu'x i miei comportamenti impacciati,la maggior parte delle spese la faccio da sola,quando ero piu'adolescente le commesse nei negozi ridevano tanto che ero impacciata nel misurarmi i vestiti,x giunta poi rimanevo come un'ebete che non sapevo dire neanche se mi piaceva quello che stavo provando o no,facevo solo figuracce x farla breve era mia madre a scegliermi tutto ora al massimo se c'e'mi da un consiglio...tutto quello che posso dirti e'che nonostante tu ti senta come dici non devi pensare alle eventuali figuracce che credi di fare,buttati e non pensare a niente,appena vuoi dire qualcosa a qualcuno dilla,io ora non ricordo come ho iniziato ma di sicuro ho messo da parte ogni pensiero negativo che mi bloccava,forse era anche peggiore della tua la mia situazione ma ho avuto il coraggio di provarci,x un attimo ho smesso di pensare che avrei fatto figuracce,e'andata bene e da qui ho capito che potevo farcela anch'io,insomma ho preso coraggio e il resto e'venuto da se'.......ma xke'ti viene da piangere davanti agli altri?
Vecchio 25-02-2006, 01:47   #60
Principiante
L'avatar di warblade
 

Sì penso che la tua situazione era peggiore della mia; io frequento delle persone (non in gruppo ovviamente ma singolarmente) e riesco a relazionarmici abbastanza bene quando si tratta della chiacchierata, della passeggiata e del cinema; quando però si tratta di uscire la sera anche con altre persone (gli amici degli amici, e il che capita sempre) mi ammutolisco e i miei pensieri (stimolati dal vedere gli altri che si divertono, ridono e scherzano) vanno sempre sul fatto che non sarò mai in grado di prendere la vita come loro, sarò sempre immobile, triste e impotente di fronte alla realtà e di conseguenza non piacerò mai a nessuno (non parlo solo di ragazze); le stesse persone con cui esco o si stufano di chiamarmi o imparano a tenermi lì come soprammobile, ignorandomi completamente; tutti questi pensieri, insieme ad altri più esagerati e tragici, mi mettono un peso tremendo nel petto (e non so perché ma quando mi succede questo anche il polso destro mi dà fastidio da morire) che dopo un pò mi sale e si trasforma in un nodo alla gola, e a quel punto è finita, ho concluso la serata. Tutto questo mi capita sempre in poco tempo.
Sai anch'io frequentavo il gruppo in parrocchia un pò di anni fa, ma il gruppo si comportava allo stesso modo di tutti gli altri gruppi che ho tentato di frequentare, non mi ha aiutato per niente; poi in più si è aggiunto il mio cinismo cosmico e così ho finito di frequentarla.
Il fatto che tu ti sia stufata della situazione in cui stavi da troppo tempo ti ha aiutato molto forse perché avevi toccato il fondo; da lì potevi solo risalire; io forse il fondo lo devo ancora toccare, perché anche quando ero completamente solo facevo finta con me stesso che stavo bene e che non avevo bisogno degli altri; e fingevo così bene che sembravo molto contento della mia vita. Ora ho acquisito il coraggio di vivere la sofferenza della situazione (anche se forse lo sto facendo in maniera troppo ossessiva); probabilmente tra un pò anch'io ne avrò abbastanza e preferirò buttarmi nella realtà piuttosto che affondare definitivamentye nelle sabbie mobili della mia solitudine (che è interiore più che esteriore, perché se per un giorno non vedo e non sento un amico per la mia mente malata si è scordato di me o si è stufato di me, e purtroppo di questo me ne convinco anche se non ci sono le basi per un pensiero simile).
Grazie per la pazienza
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