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02-07-2015, 17:38
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#1
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Avanzato
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 403
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Spesso si discute di quanto gli altri ci facciano soffrire. Che sia consapevolmente, cioè rifiutandoci apertamente perchè considerati 'strani', o che sia involontariamente, ci fa soffrire l'abisso che c'è tra noi e gli altri (altri per comodità di spiegazione e comprensione sono quelli più estroversi e socievoli).
Ma pensiamo mai a quanto (se accade) noi facciamo soffrire gli altri proprio perchè siamo così, perchè noi siamo noi!?
Ultimamente io ci penso spesso e mi sta venendo il dubbio che a farmi soffrire di più non sia tanto il sentirmi diversa (che tra l'altro ho sempre visto come punto di forza e mai tentato di cambiare) quanto il capire che mi sento un peso, mi sento impotente verso la sofferenza che io stessa causo.
In pratica penso: so che uccidere è sbagliato e mai e poi mai prenderei in mano un'arma per uccidere la mia famiglia. Però... io lo sto facendo. Cioè... non proprio a questi livelli. Ma la mia fobia causa dispiacere e... come non riuscirei mai a prendere in mano un'arma come posso sistemare le mie cose?
Il fatto è che questo pensiero sano si trasforma in deleterio in quanto sempre più spesso mi trovo a pensare al suicidio come soluzione a questo problema. Perchè non riesco a trasformare il tutto in positività?
Vedo gente che sopravvive. Ma io non riesco a sopravvivere. L'unica cosa positiva della fobia sociale è proprio l'emozione che ti da. Quando riesci a superare ciò che ti fa soffrire, quando riesci a fare cose impensabili. Quando ti dimentichi di aver paura o dici 'si, ho paura ma per oggi tu, paura, te ne stai a casa'.
Mi sento un peso. Mi sento in colpa. Posso sopravvivere alla mia sofferenza ma non riesco ad accettare e sopravvivere a quella delle poche persone a cui voglio bene.
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02-07-2015, 17:51
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#2
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Cercare un dialogo costruttivo con le persone che ti stanno vicino non potrebbe essere almeno non dico una soluzione ma almeno un tentativo di venirsi incontro e cercare di rispettarsi a vicenda?
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02-07-2015, 18:13
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,948
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Sí è così.
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02-07-2015, 18:17
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 1,484
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Mah, forse dovresti ritenerti addirittura fortunata.
La mia famiglia mi sembra distante anni luce da me e dalla mia condizione, non parliamo se non per litigare o per poche frasi di circostanza.
Non mi sembra abbiano una minima empatia verso di me o non la dimostrano affatto.
Questo nel tempo mi ha fatto diventare sempre più scontroso e negativo nei loro confronti.
Si limitano a fare quello che qualsiasi familiare farebbe, e per di più rinfacciandotelo come se fosse chissà che, non appena hai da ridire su qualcosa.
Mi rode che non ho indipendenza, soprattutto economica, perchè se potessi smetterei di vederli per mesi. Sono stato 2 anni fuori casa e non mi sono mai mancati veramente.
L'unica persona al limite che soffre per certi miei comportamenti sbagliati è la mia ragazza.
Mia madre se mi scolo una bottiglia di vino comprata da loro s'incazza solo perchè voleva berselo lei. Non gliene frega niente di come sto nè fisicamente nè moralmente.
Se sto sveglio la notte e faccio rumore rompo le palle. Poco importa cosa mi tiene sveglio.
Non posso contraddire mia madre, perchè lei ha SEMPRE ragione, non sia mai.
Per loro sono il figlio sbagliato, quello fallito: ho una sorella minore che sta bene e lavora e vive per i fatti suoi, già, ma nella stessa casa, un intero piano concessogli dai "magnanimi" genitori...per me c'è solo una stanzetta e un garage. Ora sono nel garage, perchè nella stanzetta muoio di caldo.
Sono un peso solo perchè devono rinunciare al 5% del loro stipendio per farmi mangiare e poco altro. Ormai di soldi non ne spendo più, non esco più di casa.
Invece di incoraggiarmi nelle cure hanno fatto di tutto per farmele interrompere (perchè costavano soldi), salvo poi lamentarsi che non combino un cazzo nella vita.
E allora al diavolo. La mia famiglia è la mia ragazza. Nessun altro. Per lei mi spiace davvero e per lei cerco di non fare "cazzate".
Comunque pure per me essere diversi è un pregio e non un difetto (o almeno non del tutto). Ma vallo a spiegare agli altri. L'unica persona che mi apprezza è la mia ragazza, e io apprezzo la sua, di diversità.
Il problema è che non si lavora, con la diversità. Perchè sembra che meno sei massificato più ti tagliano fuori dal mondo del lavoro, specialmente in tempi di crisi. Bello essere diversi, non è bello non lavorare però.
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02-07-2015, 18:56
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#5
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Esperto
Qui dal: Sep 2011
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 997
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Quando si hanno problemi importanti è normale aver paura di sentirsi un peso per gli altri, non a caso non ne parlo praticamente mai; non mi riferisco soltanto a quelli legati ad ansia e simili, evito di parlare di qualunque mio problema, i miei problemi di ansia e simili non li ho mai raccontati a nessuno, se si escludono alcuni utenti di questo e, in passato, di altri forum "simili" oltre ai miei genitori e ai terapeuti che ho conosciuto; anche dei problemi di altra natura tendo a non parlarne neppure con quelle pochissime persone che li conoscono (e che comunque conosceranno al massimo il 10% dei miei problemi).
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02-07-2015, 19:20
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#6
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Ippo, sei sicura che per loro la situazione sia così brutta come pensi?
Sai non siamo proprio il massimo noi riguardo l'attendibilità di ciò che si pensa
Io pure penso di essere un peso per TUTTI, ma mi viene continuamente ribadito che non è così
Non ci crederò mai ovviamente ma non credo nemmeno che abbiano ordito un complotto per mentirmi... o forse si? -.-
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02-07-2015, 19:39
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 576
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Ciao Ippo
Se ti senti un peso per tutti, alla fine lo diventi... fai pesare agli altri il fatto che tu ti senti un peso, come se fossero loro a farti sentire così.
Sono gli altri a farti sentire un peso per loro?
Se lo fanno salutali molto amichevolmente e non pensare a loro mai più.
Se invece sono solo pensieri tuoi stai tranquilla, gli altri hanno una volontà esattamente come te e possono fare delle scelte.. Se scelgono di stare con te e averti accanto, evidentemente non sei poi questo gran peso.
P.s. Comunque i problemi possono essere un peso.. Ma tu non sei i tuoi problemi. Al massimo puoi dire che i tuoi problemi pesano agli altri... Ma non tu!
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02-07-2015, 20:59
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#8
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Principiante
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: Umbria
Messaggi: 25
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Quote:
Originariamente inviata da awasted
Se invece sono solo pensieri tuoi stai tranquilla, gli altri hanno una volontà esattamente come te e possono fare delle scelte.. Se scelgono di stare con te e averti accanto, evidentemente non sei poi questo gran peso.
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Esattamente, se le persone accanto a te si preoccupano del tuo stato, o per lo meno ti fanno capire che stai loro a cuore, io inizierei col provare a dialogare magari, spiegar loro i tuoi problemi per quanto possa essere difficile farlo. Non penso per loro tu sia un reale peso, e non credo tu debba sentirti in colpa per questo.
"sopravvissuti".. io penso che in questo forum chi più chi meno lo siamo tutti, anche tu, tutti abbiamo avuto alti e bassi (più bassi che alti penso, forse solo bassi) ma siamo ancora qui e sta a noi decidere se uscire da questa situazione o meno, già che vorresti combattere il problema è un passo avanti!
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03-07-2015, 11:34
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,017
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Capisco la situazione... quando vedo i miei in difficoltà o che litigano penso sempre "sarebbe così se fossi un figlio più normale? più propositivo?"
Non è una domanda a cui è facile rispondere purtroppo...
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03-07-2015, 16:36
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#10
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,573
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Quote:
Originariamente inviata da awasted
Ciao Ippo
Se ti senti un peso per tutti, alla fine lo diventi... fai pesare agli altri il fatto che tu ti senti un peso, come se fossero loro a farti sentire così.
Sono gli altri a farti sentire un peso per loro?
Se lo fanno salutali molto amichevolmente e non pensare a loro mai più.
Se invece sono solo pensieri tuoi stai tranquilla, gli altri hanno una volontà esattamente come te e possono fare delle scelte.. Se scelgono di stare con te e averti accanto, evidentemente non sei poi questo gran peso.
P.s. Comunque i problemi possono essere un peso.. Ma tu non sei i tuoi problemi. Al massimo puoi dire che i tuoi problemi pesano agli altri... Ma non tu!
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concordo su tutto. è importante anche prendere le distanze ogni tanto dai propri problemi e guardare la realtà con occhi diversi. per di più le persone di cui parli sembra che ti vogliano bene e ti accettano per come sei, questo dovrebbe essere uno stimolo per cercare non solo di "sopravvivere" con i propri problemi, ma affrontarli con decisione, cercare di risolverli ed essere più positivi.
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05-07-2015, 11:20
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#11
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Avanzato
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 403
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Ippo, sei sicura che per loro la situazione sia così brutta come pensi?
Sai non siamo proprio il massimo noi riguardo l'attendibilità di ciò che si pensa
Io pure penso di essere un peso per TUTTI, ma mi viene continuamente ribadito che non è così
Non ci crederò mai ovviamente ma non credo nemmeno che abbiano ordito un complotto per mentirmi... o forse si? -.-
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Non ho detto che la situazione è così brutta. Ma che io la sto vivendo così. E che questo peso mi sta schiacciando. Di sicuro, non credo sia la massima aspirazione di un genitore avere una figlia in un certo modo. Come, di sicuro, si ritengono fortunati per certi miei aspetti! Insomma, nono sono il meglio ma nemmeno il peggio di ciò che gli poteva capitare!!!
Certo, a volte mostrano insofferenza ma è normale, soprattutto di questo periodo che siamo tutti più nervosi per il caldo.
Il mio senso di colpa e peso è nato più che altro per un insieme di cose. Io nomino 'gli altri' ma 'gli altri' non esistono. Nessuno ha ordito complotti per odiarmi o mentirmi. Ma è un dato di fatto che io al di fuori della mia famiglia non sono riuscita a creare legami. Al di fuori sono stata considerata un peso, un qualcosa di sbagliato e la cosa va avanti da anni ormai.
Ho provato a conoscere fobici e non, estroversi e timidi, ma di fatto la conclusione è sempre quel peso (alcuni hanno il coraggio di dirtelo in faccia, altri no ma non ci vuole un genio per capire che certe cose non sono frutto di una mente malata che si crede perseguitata visto come vanno le cose).
E così pian piano mi sono ritrovata a pensare che effettivamente solo la mia famiglia mi accetta e... allora penso che lo fa per quel legame di sangue, per quell'affetto che nasce dal legame stesso e che io sono di fatto un peso anche per loro. E la situazione sta diventando insofferente.
L'esempio sì, è esagerato. Ma è il concetto importante, non tanto l'esempio in sè. Come io non farei mai volontariamente del male a mia mamma, che ne so, con un pugno, perchè non riesco a fare altrettanto con la mia fobia, cioè razionalizzando al massimo tutto quanto (visto che noi fobici siamo specializzati nel pensiero ossessivo) e sfruttando questo senso di colpa in positivo?
Quello che ti succede non dipende dalla tua volontà, non è mai dipeso da te.
Sicuro? Eppure ad ogni mia domanda (in generale, non alla famiglia) e ad altre domande si risponde spesso: dipende solo da te. Io sono guarito, puoi farcela anche tu. Sta tutto nella tua testa. E' solo frutto della tua immaginazione. Farcela o non farcela è solo una tua scelta. Devi bastare a te stesso. Solo tu hai in mano la tua vita.
.....
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05-07-2015, 13:54
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: nel torinese..
Messaggi: 1,103
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Io sono da semrpe un peso.....pero' vorrei anche un po' supporto vero reale...e un supporto che piu' che altro sia fatto per darmi una mano...invece o non mi aiuta nessuno o l'aiuto in realta' comporta cose che mi fanno stare ancora peggio.....ma io sono un peso comunque.....e lo so da sempre....a volte capsico anche che i fobici o problematici come me mi mettono a disagio....probabilment perche' io da semrpe sogno di diventare normale....e non potendo fare nulla per me figuriamoci cosa potrei fare per gli altri....cosi' non freuqnto fobici o problematici ma nemmeno persoen normali....esco poco poco....e le persone "normali" che conosco paiono non capire mai le mie difficolta'.....e mi faccio figuracce quando esco con loro.....e sto peggio di prima.....sogno un lavoretto che non mi faccia diventare piu' pazzo di quanto non sia.....ma non cambierebbe le mie stranezze e i miei problemi......vorrei una donna che mi stesse vicino e mi aiutasse....ma so bene che nessuno puo' sopportarmi.......mi faccio schifo e pena da solo.....
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05-07-2015, 17:32
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#13
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
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Certamente a un genitore non fa piacere vedere che la propria figlia o figlio abbia dei problemi. Ma la fobia sociale è una patologia che induce a pensieri negativi e comportamenti disfunzionali. È la fs a generare problemi, non sei tu come persona. Perciò la colpa non è tua. Se ti riesce di prendere consapevolezza di ciò, puoi superare i sensi di colpa.
I pensieri negativi che fluttuano nella tua mente non sono né te, né la realtà, sono solo pensieri.
Anche il dare la colpa a se stessi, è una induzione cognitiva prodotta dalle fs. Senti di essere un peso perché ti vedi come una persona incapace e, in quanto tale, inutile anche nella vita familiare, per cui finisci col percepirti come una palla al piede degli altri.
Ma gli altri hanno una loro vita, nonostante te. Sei tu quella che per davvero sta soffrendo.
Conferirsi colpe è un atto di difesa dell'inconscio che cerca di preservare lo status quo e impedirti il cambiamento. Infatti, più di giudichi negativamente, più alimenti pensieri ed emozioni negative. Colpevolizzandoti, fai il gioco della fobia sociale. Non pensi che valga la pena di pensarci un po' su, ma senza giudicarsi?
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