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24-05-2017, 02:10
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#21
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Mi capita a volte se socializzo troppo per i miei standard.
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24-05-2017, 08:22
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Però dopo un po' a me torna la voglia di vedere le persone e mi fa anche piacere vederle e sentirle. In questi casi non mi sento svuotato o irritato, sarà una questione legata al "dosaggio".
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24-05-2017, 10:13
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Si chiama mal di testa sociale.
Per me è chiaro a cosa è dovuto. Semplicemente durante la socializzazione i neurotipici sanno istintivamente come interpretare i segnali e come rispondere adeguatamente. Un neurodiverso no, deve pensare a tutto, nulla viene naturale e quindi diventa tutto molto più faticoso. Ecco perché non cambia nulla che si tratti di persone sconosciute o di persone amiche con cui ci do trova a proprio agio. La fatica dopo sarà esattamente la stessa.
Per un sociofobico ipotizzo sia dovuto a un continuo controllo per aderire al modello ed evitare giudizi negativi. In questo caso stare con persone che ti accettano al 100% credo non darebbe lo stesso effetto.
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Dal mio punto di vista te lo confermo. Io sono neurotipico, ma ho ansia sociale. Quando socializzo con persone o in contesti che mi tranquillizzano riesco ad essere a mio agio, in alcuni casi riesco anche a interagire con gesti corporei, come abbracci, braccia sulle spalle ecc.
Le situazioni stressanti invece sono quando devo stare attento a comportarmi nel modo giusto e evitare di fare errori, evitare giudizi negativi reali o presunti. La fatica mentale in quel caso è dovuta al continuo controllo delle mie azioni.
Recentemente ho avuto una giornata molto stressante (incontro con persone e guida della macchina) e sono tornato a casa col mal di testa che è durato un giorno, la mattina dopo sono pure stato male.
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24-05-2017, 14:25
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#24
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 528
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Dyane, stessa sensazione.
Frequento gli altri per imparare da loro come si sta nel sociale ma torno a casa con un senso di vuoto e stanca.
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Ultima modifica di Sole77; 25-05-2017 a 02:54.
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28-07-2017, 21:24
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#25
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Intermedio
Qui dal: Feb 2017
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 122
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Quote:
Originariamente inviata da cancellato17198
Dopo aver passato una giornata, o un parte di essa, ad aver socializzato intensamente (non capita spesso ma vabbè, dettagli ) mi sento svuotato, come se avessi consumato quasi tutte le mie energie. Per ricaricarmi ho bisogno di passare un tempo indefinito da solo. A qualcun altro capita questa cosa?
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Presente.
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25-02-2018, 03:21
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#26
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Principiante
Qui dal: Jun 2007
Messaggi: 16
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Quote:
Originariamente inviata da cosechenonho
Sì e raramente mi sento di buon umore come invece mi aspetterei... molto faticoso, mi sembra che indietro non mi torni niente, che farlo o no sia la stessa cosa (o quasi)
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Anche io ho lo stesso problema. Che socializzare non mi trasmette quello che dovrebbe e mi aspetterei e quindi, rendendomi conto della cosa, evito di farlo, troncando la cosa sul nascere.
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25-02-2018, 13:12
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#27
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Questa sensazione in me è abbastanza rara per il semplice fatto che se mi sento sicuro interagisco e mi valuto positivamente o in maniera neutrale, se invece non mi sento a mio agio, mi blocco, non interagisco o lo faccio in maniera da non costringermi a fare, dire cose che non mi riflettano...questo credo sia importante: non obbligarsi ad essere come il momento pensiamo richieda, altrimenti si rischia di mandare veramente il cervello in tilt, di dar retta alla paura di non essere all'altezza sempre e comunque, e, a somme tirate, di non capire chi siamo realmente e di creare solo una gran confusione dentro di noi.
Lo start iniziale è sempre ascritto alla paura del giudizio altrui.
Se rimaniamo ritirati, chiusi, pensiamo che gli altri ci vedano in modo negativo, se ci esponiamo forzandoci a fare qualcosa che non sentiamo nostro gli altri ci vedranno magari neutrali, ma dentro di noi stiamo male perché abbiamo fatto qualcosa di obbligato, di non spontaneo.
(L'esposizione graduale della terapia cognitivo comportamentale prevede proprio queste esposizioni "forzate" ma prima di tutto sono fatte per step, e soprattutto si fondano su tutto un lavoro di base atto a rinforzare la propria personalità, proprio per evitare contraccolpi dall'esposizione).
Credo che il punto sia tutto nel trovare un equilibrio sano e realistico di se stessi, facendo leva magari su un periodo particolarmente positivo e sereno, e mantenerlo ad ogni costo anche se questo può portare a provare un po' di sofferenza derivata da momenti in cui ci sentiamo più soli, ed in cui ci poniamo delle domande se quello che stiamo facendo sia giusto o meno, se l'isolamento dipenda da quello che facciamo...se siamo noi, senza paura alcuna è l'ideale, è verosimile, altrimenti no, altrimenti ci guida sempre qualcosa che in realtà ci frena.
Lo stratagemma di Dyane, inconscio o meno l'ho usato pure io, in maniera quasi del tutto inconsapevole: ero me stesso, ma in una modalità che non mi rispecchiava nella mia interezza e soprattutto con un mood che gli altri accettano a prescindere perché non ci vedono nulla di male, di disagevole o di intralciante per il loro contesto sociale. E' una strada, ma il problema è che il canale non dev'essere univoco: dobbiamo emergere totalmente ed in modo variegato per come siamo, non usando solo strade in cui pensiamo di apparire gradevoli e in cui ci sentiamo accettati, altrimenti corriamo il rischio di essere approvati dagli altri, ma di avere rimorsi enormi della nostra coscienza perché non stiamo percorrendo noi stessi, ed oltre a creare una marea di confusione, risulta essere debilitante tale e quale all'essere giudicati dagli altri perché non farà altro che indebolire, tradire ed asciugare noi stessi e la nostra personalità.
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25-02-2018, 14:13
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#28
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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E' uno dei motivo che mi ha spinta all'isolamento. Per me socializzare (a prescindere dall'interlocutore) è fonte di ansia e malessere fisico e psichico (mal di testa, tachicardia, senso di confusione, difficoltà di concentrazione, mal di stomaco, inadeguatezza, eccetera). Tutti gli anni scolastici sono stati una tortura per me, non tanto per le ore di lezione in sé, ma proprio per tutto l'aspetto di contorno. Ovviamente, ho sempre ridotto le uscite e la socializzazione al minimo. Inoltre, va detto anche che non ho mai trovato una persona che mi piacesse tanto da volerci interagire, e anche questo gioca un ruolo importante. Con una persona di mio gradimento forse un piccolo sforzo lo farei pure, ma se le persone nemmeno mi stimolano e non le trovo interessanti non ho proprio voglia di uscire, stare male e tornare a casa più stanca di prima.
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25-02-2018, 14:17
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#29
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Principiante
Qui dal: Dec 2017
Messaggi: 51
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Lo svuotamento di energie lo si ha quando la socializzazione non è spontanea.
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25-02-2018, 14:34
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#30
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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Quote:
Originariamente inviata da callenderboost
Lo svuotamento di energie lo si ha quando la socializzazione non è spontanea.
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E quando sarebbe spontanea?
A me sembra si debba sempre recitare una parte, far vedere di essere in un certo modo, essere allegri e simpatici a tutti i costi. Non mi stupisce che per me qualsiasi interazione sia di fatto una tortura da evitare.
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25-02-2018, 14:45
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#31
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Intermedio
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 126
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C'è e ci sarà sempre un grosso divario tra ciò che sono per me stessa e ciò che sembro per gli altri. Mi rendo conto che è così per tutti, ognuno di noi non è esente da giudizi e da maschere sociali ma io non riesco proprio a sottopormi a questa legge naturale. Quando mi trovo a socializzare non percepisco più me stessa e mi sento un inutile pezzo di materiale malleabile che cambia a seconda di chi si trova davanti. Finisco, quasi sempre, per perdere il mio carattere e assumere quello di chi mi trovo di fronte o a diventare ciò che vuole la persona in quel momento. Questo è ciò che mi porta a sentirmi vuota, principalmente. La socializzazione, per me, è come una violazione. Devo passare del tempo da sola per ritrovare la forma originaria e ritornare al normale ordine delle cose, dentro di me.
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25-02-2018, 14:55
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#32
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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Quote:
Originariamente inviata da Cartapesta
C'è e ci sarà sempre un grosso divario tra ciò che sono per me stessa e ciò che sembro per gli altri. Mi rendo conto che è così per tutti, ognuno di noi non è esente da giudizi e da maschere sociali ma io non riesco proprio a sottopormi a questa legge naturale. Quando mi trovo a socializzare non percepisco più me stessa e mi sento un inutile pezzo di materiale malleabile che cambia a seconda di chi si trova davanti. Finisco, quasi sempre, per perdere il mio carattere e assumere quello di chi mi trovo di fronte o a diventare ciò che vuole la persona in quel momento. Questo è ciò che mi porta a sentirmi vuota, principalmente. La socializzazione, per me, è come una violazione. Devo passare del tempo da sola per ritrovare la forma originaria e ritornare al normale ordine delle cose, dentro di me.
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Sono le stesse sensazioni che provo anch'io. Il fatto è che detesto recitare e sono una pessima attrice. Non riesco minimamente a nascondere aspetti del mio carattere poco piacevoli, né a fingere di essere felice quando non lo sono.
Allo stesso tempo, so che a nessuno vado bene così come sono, quindi in passato cercavo (senza riuscirci) di assecondare l'interlocutore. Risultato? Sembravo passiva, senza personalità e anonima. Non esprimevo mai la mia opinione su nulla, dicevo sempre di sì e sembravo stupida. Nei gruppi, poi, andavo proprio in confusione, infatti li ho sempre evitati. Se mi ritrovo davanti 4-5 persone non so proprio quale maschera dovrei assumere, e sembro davvero idiota. Quando succedeva, tornavo a casa il lacrime e stordita, perché non sapevo più chi fossi. Analizzavo l'evento e mi dicevo: "Ma cosa ho detto? Io non sono così, non penso quelle cose".
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25-02-2018, 14:56
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#33
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: nel torinese..
Messaggi: 1,103
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Cavoli quello che succede da sempre anche a me,....ovvero....adeguarsi involontariamente a cio' che ci circonda....ma poi a posteriori rendersi conto che non lo abbiamo fatto consciamente ne' con piacere...bensi' solo per sopravvivere senza vergognarsi troppo la fuori in mezzo alla gente...per limitare i danni che se messi a nudo per come siamo realmente sarebbero sicuramente peggiori ....tra l'altro dico troppo spesso di si e quindi mi ritrovo a fare cose che non ho per nulla voglia di fare.....e che mi faranno poi evidentemente male mentalmente...
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Ultima modifica di andre71to; 25-02-2018 a 14:58.
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25-02-2018, 15:07
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#34
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Per chi è introverso e fobico risulta faticoso e stressante, per gli estroversi risulta naturale e ci sguazzano felici. la differenza è questa
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25-02-2018, 15:07
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#35
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,651
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Quote:
Originariamente inviata da Cartapesta
Devo passare del tempo da sola per ritrovare la forma originaria e ritornare al normale ordine delle cose, dentro di me.
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Tale e quale II
Ma questo tratto avrà un nome?
È una cosa immutabile o potrebbe cambiare? E come cambierebbe?
Boh
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25-02-2018, 15:09
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#36
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Intermedio
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 126
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Quote:
Originariamente inviata da incompresa88
Sono le stesse sensazioni che provo anch'io. Il fatto è che detesto recitare e sono una pessima attrice. Non riesco minimamente a nascondere aspetti del mio carattere poco piacevoli, né a fingere di essere felice quando non lo sono.
Allo stesso tempo, so che a nessuno vado bene così come sono, quindi in passato cercavo (senza riuscirci) di assecondare l'interlocutore. Risultato? Sembravo passiva, senza personalità e anonima. Non esprimevo mai la mia opinione su nulla, dicevo sempre di sì e sembravo stupida. Nei gruppi, poi, andavo proprio in confusione, infatti li ho sempre evitati. Se mi ritrovo davanti 4-5 persone non so proprio quale maschera dovrei assumere, e sembro davvero idiota. Quando succedeva, tornavo a casa il lacrime e stordita, perché non sapevo più chi fossi. Analizzavo l'evento e mi dicevo: "Ma cosa ho detto? Io non sono così, non penso quelle cose".
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È vero, con una persona il gioco può anche funzionare. Ma quando già sono 2 o 3 ci si inizia a perdere, non sapendo più che posizione assumere. Finisco sempre ad annuire, a ridacchiare alle loro risate anche se non mi diverto e a guardare altrove sperando che l'incubo finisca presto.
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25-02-2018, 15:13
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#37
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: nel torinese..
Messaggi: 1,103
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...io dico sempre alla mia psicologa che ormai sono cosi' abituato a star male e a disagio che appena capita un giorno in cui mi pare di sentirmi quasi bene quasi sereno quasi felice mi preoccupo.....proprio per la desuetudine a tale sensazione di anomalo benessere.....quindi se sono uscito penso MEGLIO STARSENE A CASA D'ORA IN POI.....se ho visto gente penso MEGLIO STAR SOLO.....
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25-02-2018, 15:18
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#38
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Intermedio
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 126
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Tale e quale II
Ma questo tratto avrà un nome?
È una cosa immutabile o potrebbe cambiare? E come cambierebbe?
Boh
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Credo sia un tratto delle persone estremamente introverse, come me. Forse gli estroversi, proiettati verso l'esterno, traggono piacere e divertimento a partecipare a questo teatrino e per loro non è faticoso essere "sballottati" tra gente e circostanze. Sono loro che scelgono quale forma darsi a seconda del momento, noi reagiamo in modo passivo, invece.
Samo interessati verso la nostra interiorità, dove tutto è silenzioso e stabile. Le maschere, le diverse sfaccettature di noi stessi e il movimento sono più pesanti da sopportare.
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25-02-2018, 15:49
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#39
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,713
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Quote:
Originariamente inviata da Cartapesta
È vero, con una persona il gioco può anche funzionare. Ma quando già sono 2 o 3 ci si inizia a perdere, non sapendo più che posizione assumere. Finisco sempre ad annuire, a ridacchiare alle loro risate anche se non mi diverto e a guardare altrove sperando che l'incubo finisca presto.
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Sì, io invece di interagire ero arrivata al punto di guardare con insistenza l'orologio, sperando che il tempo passasse in fretta per poter tornare a casa. Per carità, quel periodo non mi manca affatto.
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27-02-2018, 11:12
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#40
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 1,872
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Capita anche a me, anche se sono state uscite piacevoli e di cui sono contenta..
Mi succede se sono uscite lunghe(tipo dalla mattina alla sera) o se sono uscite in cui si è in tante persone
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Ultima modifica di Edera; 28-02-2018 a 22:49.
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