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02-01-2016, 15:56
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 1,852
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.....e cavolo non mi mollano. Anche ora, che ho un lavoro in un ambiente bello, nel complesso.
Dopo un breve periodo di ferie oggi rientro. Non so perchè ho già l'ansia appena metto piede in ufficio (è un lavoro in un piccolo comune...tranquillissimo per carità). Penso che forse mi son dimenticato qualcosa prima di andare in ferie...penso che, non essendoci il mio capo, non sarò in grado di gestire qualcosa....
Vabè...ci son delle pec da mandar via con un sistema di protocollo particolare (prima volta che lo faccio)...seguo alla lettera le istruzioni, ma poi mi rendo conto che forse non ho fatto un lavoro perfetto...si, sono andate (spero), ma ci sono delle imprecisioni. Vabè già mi incazzo...ho voluto provare a farlo io, perchè altrimenti non imparerò mai, ma mi son già pentito. Ora che mi rendo conto dove forse ho cannato è tropo tardi. Cmq nel complesso l'ho fatto, in qualche modo.
Poi verso le 12.30 noto una pec...la stampo e la porto di sopra alla collega per il protocollo...non l'avessi mai fatto...lei al sabato va via lle 12.30, ora le tocca riaccendere il pc a protocollare sta roba...vabè, cazzo, che ne sapevo? Salgo di sopra poco dopo, e me la mena ancora con sta faccenda (è l'unica a volte un po' acida li dentro)..ed io "Va bene...ora che lo so....".
Si ok...non dovrei farmi toccare da queste cavolate, lo so, però un pochino ci son rimasto male...e allora penso di aver sbagliato, che poteva venirmi in mente che le pec si protocollano quando le scarichi, e lei il sabato va via prima ...un sacco di menate per una storia che lei, credo, avrà dimenticato appena varcata la porta dell'ufficio.
Sono pensieri disfunzionali, non do il giusto peso alle cose, lo so. Ma vorrei liberarmene e non riesco: in determinate situazioni come questa anche un appunto, o una cosa detta in modo non proprio gentile, mi butta giù. Vorrei essere sempre all'altezza di tutto, vorrei non scontentare nessuno..ma per farlo dovrei non sbagliare mai...è dura, no?
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Ultima modifica di Wonderlust76; 02-01-2016 a 15:59.
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02-01-2016, 16:13
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,976
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Riguardo alla cosa con la tua collega,mi pare che tu non abbia di che rammaricarti, non hai fatto errori. Se una cosa non la sai non puoi farci niente e se lei si lamenta si lamenta a vuoto.
Per il resto,fare errori mentre stai imparando una cosa nuova,che non hai mai fatto, è normale.Prova a correggere così i tuoi pensieri di autobiasimo.
Accontentare tutti poi non sarà mai possible per nessuno pertanto...
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02-01-2016, 16:29
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Quanto ti capisco.
Allora, affrontandola su un piano semplice e razionale la questione è chiara: hai sbagliato perché non sapevi una cosa, se la sapevi non c'hai pensato, non succede niente perché non hai fatto danni né avresti potuto farli con una cosa così da poco. Ti hanno spiegato, hai ammesso l'errore, la prossima volta non lo fai più. Fine.
Non è una frase fatta dire che tutti sbagliano ogni giorno, io ti posso citare dieci errori di questo tipo fatti da me e dalle persone che conosco.
Faccio un'altra riflessione.
Hai detto una cosa particolarmente giusta secondo me. La tua collega si è dimenticata della faccenda non appena varcata la porta dell'ufficio.
A volte le persone hanno un comportamento di questo tipo, direi "aggressivo". Non dico che sia il caso della tua collega, ma è pieno di persone che di fronte all'errore altrui vogliono rimarcarlo, rimproverare, farlo pesare, ribadirlo.
In realtà sono convinto che le motivazioni di questo modo di fare non c'entrino nulla con la persona che di volta in volta ne è vittima (oggi tu, domani un altro). E' solo un meccanismo di difesa con cui la persona aggressiva cerca di rimarcare la propria posizione e i propri diritti, facendo capire che "lei alle 12:30 il sabato va via, ci siamo intesi? adesso l'hai costretta a riaccendere il computer" (scommetto che ci avrà messo una vita a riaccenderlo, che fatica che le hai fatto fare).
E' un modo sbagliato di essere assertivi. C'è l'idea di non lasciar passare nulla perché si teme che altrimenti si verrà messi in discussione.
Io non lavoro e quando lavorerò ci sarà da piangere (e verrò a farlo qui), però ormai le persone così le inquadro subito, e cerco di non farmi ferire dai loro comportamenti.
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02-01-2016, 16:43
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 442
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Stessa identica situazione, ho trovato lavoro da poco più di due mesi e quando mi capita di sbagliare qualcosa o di ricevere delle critiche mi abbatto tantissimo e inizio ad avere un sacco di pensieri negativi. Inoltre la paura di sbagliare a volte mi fa proprio fare errori di distrazione stupidi che normalmente non farei. Per completare il quadro buona parte dei mie colleghi sono più acidi dello yogurt scaduto e si attaccano ad ogni minima cosa per potere criticare e denigrare i nuovi arrivati. Onestamente di questo passo non so quanto riuscirò a resistere.
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02-01-2016, 17:01
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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Dovete resistere.
Però per resistere e non sbarellare o creare ulteriori problemi dovuti allo stress sono fondamentali due molle nella vostra testa:
La prima è l'autostima...non generica ma contestualizzata al lavoro.
Ovvero, le vostre frasi chiave devono essere tipo queste: "ho fatto un ottimo lavoro, come al solito, non mi aspetto ne critiche ne tantomeno giudizi. Le prime le respingo puntualmente che siano assertive o meno, i secondi se sono detti in maniera assertiva li dimentico al massimo dopo 1-2 ore, non di più.
La seconda è complementare alla prima e l'ho già citata. Il fregarsene dell'avere fatto un buon lavoro o meno. O meglio sarà sempre buono e mai non buono.
Non ci sono "se" e "ma", il mio lavoro lo sò fare, quello che dicono gli altri nasce da invidia, senso di superiorità, e voglia di rompere i co****i, non ho tempo per pensarci sul lavoro e men che meno quando esco da esso.
Ho ben altro da fare...e qui subentrano altre attività piacevoli x distrarsi.
Quasi mai se si è capaci nel lavoro, succedono cose da pensarci su x intere giornate, e quando succedono ce ne accorgiamo che sono da riflettere, garantito, la nostra soglia di preoccupazione è talmente in allerta che il segreto è remare dalla parte opposta...fregarsene.
Non "pensarci di meno", "provare a fare altro"... SBATTERSENE PROPRIO LE PALLE.
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Ultima modifica di Crystal; 02-01-2016 a 17:07.
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02-01-2016, 19:59
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 1,852
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Quanto ti capisco.
Allora, affrontandola su un piano semplice e razionale la questione è chiara: hai sbagliato perché non sapevi una cosa, se la sapevi non c'hai pensato, non succede niente perché non hai fatto danni né avresti potuto farli con una cosa così da poco. Ti hanno spiegato, hai ammesso l'errore, la prossima volta non lo fai più. Fine.
Non è una frase fatta dire che tutti sbagliano ogni giorno, io ti posso citare dieci errori di questo tipo fatti da me e dalle persone che conosco.
Faccio un'altra riflessione.
Hai detto una cosa particolarmente giusta secondo me. La tua collega si è dimenticata della faccenda non appena varcata la porta dell'ufficio.
A volte le persone hanno un comportamento di questo tipo, direi "aggressivo". Non dico che sia il caso della tua collega, ma è pieno di persone che di fronte all'errore altrui vogliono rimarcarlo, rimproverare, farlo pesare, ribadirlo.
In realtà sono convinto che le motivazioni di questo modo di fare non c'entrino nulla con la persona che di volta in volta ne è vittima (oggi tu, domani un altro). E' solo un meccanismo di difesa con cui la persona aggressiva cerca di rimarcare la propria posizione e i propri diritti, facendo capire che "lei alle 12:30 il sabato va via, ci siamo intesi? adesso l'hai costretta a riaccendere il computer" (scommetto che ci avrà messo una vita a riaccenderlo, che fatica che le hai fatto fare).
E' un modo sbagliato di essere assertivi. C'è l'idea di non lasciar passare nulla perché si teme che altrimenti si verrà messi in discussione.
Io non lavoro e quando lavorerò ci sarà da piangere (e verrò a farlo qui), però ormai le persone così le inquadro subito, e cerco di non farmi ferire dai loro comportamenti.
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Si beh...mi rendo conto che la cosa l'abbia un po' scocciata, per carità...la differenza tra me e lei è una sola: io le cose che lei mi ha detto senza farsi problemi di tono, diplomazia etc....mi limito a pensarle (che poi non è che mi abbia detto chissà cosa, diciamo che non ha minimamente nascosto la scocciatura, ecco). Se uno arriva li con una cosa da fare, ed io ho appena spento il pc e sogno gìà di prendere la macchina e andare a casa, mi incazzo, ma non lo do a vedere, specialmente se so per certo che l'altra persona non lo ha fatto di proposito e si è già scusata. Tanto meno rimarco. Tutto qui.
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