Edwin

Ieri ero con due amici a bere una birra e si è toccato l'argomento ragazze.

Dato il mio essere schivo in merito ho tergiversato facendo della facile ironia per togliermi il problema di dosso, il risultato è stato il sentirmi dire da uno di loro che io prendo in giro le persone e che tendo ad indossare maschere, che quando sono in gruppo non sono veramente me ma un personaggio che, attraverso l'utilizzo del sarcasmo, mischia verità e finzione non mostrandosi mai per quel che è.

Questa cosa mi ha profondamente colpito, non tanto perchè mi riveda nella descrizione ma perchè ho avuto la senseazione, atroce, che secondo lui non aprirmi significhi per forza non essere genuino. Che per essere veri come socialmente richiesto bisogna essere aperti e non avere "segreti" (che poi non si parla di segreti, semplicemente ci sono argomenti che non ho piacere di condividere).
Il fatto è che proprio nella mia sfuggevolezza risiede chi sono: non fossi così non sarei io, e l'essere letto in maniera tanto deviata da una persona che ho sempre ritenuto abbastanza capace di cogliermi, mi sta ossessionando.

Aggiungiamoci il fatto che il giorno in cui decisi che al mondo niente sia oggettivo mi sono condannato a dar valore a qualsiasi rimando mi venga dato, ponendomi in parte la domanda..."e se avesse ragione?"

Diamine mi sento profondamente non capito, come se non mi fosse permesso essere "me", con le mie paturnie e ansie, come se tradire disagio ed evitare argomenti significasse essere finti, chissà cosa nascondo, chissà che bluff sono.
Tutto ciò mi fa profondamente arrabbiare.

Inosservato

ma tutti sti psicologi improvvisati -____-

ma dico io, uno esce in compagnia (presumo) per svagarsi un pò, e si deve trovare davanti ad una diagnosi psicologica di gruppo?

io non so, ma se tu avessi cominciato a sparare ipotesi sul suo conto allo stesso modo suo, come l'avrebbe presa? -___-

se non vuoi parlare di ragazze saranno fatti tuoi oppure no?
io se fossi tuo amico rispetterei gli argomenti che vuoi o non vuoi toccare

cancellato15324

Secondo me l'hai presa nel modo sbagliato.
Anche a me capita di usare il sarcasmo, anche con gente che conosco poco e non ha esattamente un buon risultato però mi diverte e penso faccia parte di chi ha problemi di tipo sociale e simili.
Forse il tuo amico voleva solo comunicarti il dispiacere per il fatto che non ti apri con loro, usare il sarcasmo è una difesa, nascondersi dietro l'ironia per non affrontare argomenti scomodi. Magari il discorso era più serio e avrebbe preferito che tu parlassi di te senza cazzeggiare.
Penso sia comprensibile, pur amando un certo tipo di battute, mi rendo conto che è irritante se non è il momento adatto, bisogna usarlo con un certo criterio altrimenti rischi anche di rovinare rapporti e creare malintesi.

A me è successo mille volte.

cancellato16981

Concordo con Stregatta. Forse il tuo amico avrebbe voluto dirti: vedi che con me puoi essere te stesso. Poi, boh, magari è solo una visione "romantica".
Io uso il sarcasmo esattamente come te. Solo che a me non si limita alla questione sessuale/amorosa ma tutto ciò che riguarda cose personali. Quindi praticamente non parlo mai di me, in modo sincero. Spesso questo porta ad essere più personaggio che persona...ma è anche vero che dopo un po' che interpreti qualcuno, tendi a sovrapporti a quel carattere e a unire le due personalità.

Edwin

Sono d'accordo, e infatti glie l'ho detto: il mio usare sarcasmo è un modo "elegante" per sviare, molto più che dire goffamente "no guarda scusa non mi va di parlarne".
Ciò non rende l'usare sarcasmo una maschera, è un metodo comunicativo come un altro, lo preferisco al mettermi in imbarazzo ed è ovviamente una difesa. Dirmi che perchè non mi apro indosso maschere mi sconcerna.

Il fatto è che dietro le sue parole non c'era giudizio, mi raccontava che usasse anche lui "maschere" e che se ci mette a nostro agio va benissimo.
Ma il fatto è che non mi sento finto, sono io così, e aprirmi o non aprirmi dovrebbe dipendere da me, odio questa idea delle maschere e che io stia fingendo per non mostrare chi sono. NO, io sono anche il mio disagio.
Il problema è che non lo considero uno qualunque, spesso ha colto il mio malessere senza che glie ne parlassi e mi ha aiutato abbastanza tirandomi su, motivo per cui do abbastanza valore alle sue parole.

cancellato15324

Occhio, il sarcasmo non è una modalità sana di rapportarsi con gli altri. Un po' ok, ma dipende anche da come lo usi, con chi e quando. Rischi di diventare passivo-aggressivo e veramente fastidioso.
E' molto più rispettoso (se parliamo di amicizie strette, gente che ti capisce e non ti giudica) esprimere le proprie difficoltà, non è che devi piangerti addosso, eh. Semplicemente se non vuoi trattare un argomento lo dici e stop. Questo è un discorso generale, chiaramente poi va rapportato alle varie situazioni.

Ma c'è modo e modo per mostrare ciò che si è. L'ironia pungente è anche svalutante e cattiva, ovvio che possa farti apparire così.

Ma infatti da come ne parli sembra aver capito cosa c'è dietro al tuo comportamento. In ogni caso, ogni tanto puoi anche abbassare le difese con lui, mica sempre, quando te la senti.

Teach83

Anche io per difendermi e cambiare argomento la butto spesso sul ridere, fare il buffone è una sorta di difesa a volte per mascherare lo stato di ansia interiore. I primi anni delle superiori facevo lo stupido ed ero amico dei tipi che marinavano la scuola proprio per non essere "beccato" e scoperto, poi sono stati tutti bocciati tranne me e sono tornato il solito invisibile ed introverso ragazzo.

Milo

Onestamente ho trovato l'uscita del tuo amico molto maleducata,se uno vuol aprirsi e confidarsi lo fa per che gli va di farlo non per obbligo,questi sono poi i primi che se ti confidi minimizzano o peggio lo usano contro di te,ma che vadano a fanc***

cancellato15324

E dove sta scritto che deve andare per forza a finire così, quando lui per primo ha detto:
Dobbiamo vedere sempre il marcio ovunque?

Edwin

Capisco che intendete e vi ringrazio per avermi fatto mettere un po' meglio in prospettiva la cosa.
L'unico appunto che vorrei fare è che la mia ironia è molto basica, nel senso, non è pungente ma è un palese sviare. Non vorrei che pensiate faccia chissà che commento pungente ma anzi spesso mi auto-prendo in giro o faccio una battuta da niente per far cadere il discorso. Insomma non è che provo a svilire per "cammuffarmi", anzi.