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25-01-2015, 14:05
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#61
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
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Originariamente inviata da Fluviale
Volendo io potrei uscire vincitore con una certa frequenza da determinati tipi di competizione, eppure continuo a trovarli parecchio nocivi, anzi, antisociali.
Comunque, è tutta questione di punti di vista
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Cero accontentarsi è la base della felicità. Non c'è bisogno di essere il migliore in tutto per essere felice. Nel tuo caso hai imparato che non hai bisogno di prendere sempre 30 agli esami e ti puoi accontentare di un voto più basso. Ma che succede se quegli esasmi non riesci proprio a passarli? Mi puoi dire anche in quel caso puoi trovare il modo di accontentarti ed è vero. Ma quanto si può andare avanti? Non si arriverà ad un punto in cui non ritieni più accettabile sfuggire alla competizione?
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25-01-2015, 14:16
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#62
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 141
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Mi sembra che ci sia un incomprensione su quello che intendo con competizione.
La competizione non è solo un aspetto negativo dell'esistenza. Anzi nell'ambiente naturale non è mai negativo.
All'interno di una società invece un certo grado di competitività è dannoso. Questo accade sia nelle società animali sia in quelle umani, ma negli umani è ancora più evidente. Detto questo un certo grado di competitività non solo è accettato ma è anche positivo.
Ad esempio non è accettabile che un uomo rubi il cibo ad un altro uomo solo per mangiare un pò di più (esempio molto banale ma giusto per dare un metro di giudizio). Invece è accettabile che un uomo usi la sua maggiore intelligenza per inventare un software che lo renda ricco.
Si possono portare avanti questi esempi molto più in profondità e alla fine scopriremo che la competitività non può essere eliminata ma solo diminuita e questo in base al grado di intelligenza raggiunto da una certa specie
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25-01-2015, 14:20
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#63
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Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da umpalumpa
Cero accontentarsi è la base della felicità. Non c'è bisogno di essere il migliore in tutto per essere felice. Nel tuo caso hai imparato che non hai bisogno di prendere sempre 30 agli esami e ti puoi accontentare di un voto più basso. Ma che succede se quegli esasmi non riesci proprio a passarli? Mi puoi dire anche in quel caso puoi trovare il modo di accontentarti ed è vero. Ma quanto si può andare avanti? Non si arriverà ad un punto in cui non ritieni più accettabile sfuggire alla competizione?
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Non è questione di accontentarsi. E' questione di rinunciare ad un valore, che a mio parere è un falso valore. E' ben diverso, in ogni caso, non riuscire a passare gli esami ma volerli passare e non riuscire a prendere sempre voti alti ma volerli avere [30 l'ho preso di rado comunque xD], perché nel primo caso semplicemente stai prefissando una realizzazione personale [completamento del percorso di studi, lavoro, mantenimento della moglie/marito e dei figli] mentre nel secondo caso stai semplicemente cercando di importi sugli altri.
E' diverso avere autostima e volersi ingigantire l'ego cercando di schiacciare gli altri. Avere autostima è importante per avere la fiducia necessaria per affrontare le situazioni, mentre la seconda cosa è degenere, semplicemente, e purtroppo capita spesso di finirci dentro...
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25-01-2015, 14:29
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#64
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
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Originariamente inviata da Fluviale
Non è questione di accontentarsi. E' questione di rinunciare ad un valore, che a mio parere è un falso valore. E' ben diverso, in ogni caso, non riuscire a passare gli esami ma volerli passare e non riuscire a prendere sempre voti alti ma volerli avere [30 l'ho preso di rado comunque xD], perché nel primo caso semplicemente stai prefissando una realizzazione personale [completamento del percorso di studi, lavoro, mantenimento della moglie/marito e dei figli] mentre nel secondo caso stai semplicemente cercando di importi sugli altri.
E' diverso avere autostima e volersi ingigantire l'ego cercando di schiacciare gli altri. Avere autostima è importante per avere la fiducia necessaria per affrontare le situazioni, mentre la seconda cosa è degenere, semplicemente, e purtroppo capita spesso di finirci dentro...
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Poniamo il caso che non riesci a finire il percorso di studi. Mi stai dicendo che questo è un male non perchè non competi con gli altri, ma perchè non riesci a raggiungere un obiettivo personale. Ma in base a cosa si decide il grado di conoscenza necessaria per avere una laurea? Non è una questione di confronto con gli altri esseri umani? Per esempio se il grado massimo di conoscenza di TUTTI gli esseri umani fosse il 18 in un dato esame, allora quel 18 non dovrebbe essere il voto massimo? (stiamo parlando in via puramente teorica) E a questo punto la persona che prima prendeva 17 adesso non è vicina all'eccellenza?
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25-01-2015, 14:32
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#65
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Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da umpalumpa
Poniamo il caso che non riesci a finire il percorso di studi. Mi stai dicendo che questo è un male non perchè non competi con gli altri, ma perchè non riesci a raggiungere un obiettivo personale. Ma in base a cosa si decide il grado di conoscenza necessaria per avere una laurea? Non è una questione di confronto con gli altri esseri umani? Per esempio se il grado massimo di conoscenza di TUTTI gli esseri umani fosse il 18 in un dato esame, allora quel 18 non dovrebbe essere il voto massimo? (stiamo parlando in via puramente teorica) E a questo punto la persona che prima prendeva 17 adesso non è vicina all'eccellenza?
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Infatti in un sistema non competitivo non esisterebbero i voti, o meglio, esisterebbe solo l'idoneità e la non idoneità. Però questo non dipende dall'individuo, ma dal sistema, che è comunque variabile/modificabile dall'uomo.
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25-01-2015, 15:06
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#66
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
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Originariamente inviata da Fluviale
Infatti in un sistema non competitivo non esisterebbero i voti, o meglio, esisterebbe solo l'idoneità e la non idoneità. Però questo non dipende dall'individuo, ma dal sistema, che è comunque variabile/modificabile dall'uomo.
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Ma anche l'idoneità e la non idoneità è un sistema competitivo. Il sistema è modificabile dall'uomoe come abbiamo detto finora in base a valori come la solidarietà si cerca di abbassare il livello di competitività. Quello che sto cercando di dire è che non lo si potrà mai eliminare
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25-01-2015, 15:09
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#67
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Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da umpalumpa
Ma anche l'idoneità e la non idoneità è un sistema competitivo. Il sistema è modificabile dall'uomoe come abbiamo detto finora in base a valori come la solidarietà si cerca di abbassare il livello di competitività. Quello che sto cercando di dire è che non lo si potrà mai eliminare
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Non è competitivo: è necessario che se vuoi fare un lavoro un minimo di competenze ce le devi avere, ma questo per il bene della società, mica per spirito competitivo... Non puoi dare ad una persona chiaramente non idonea la possibilità di fare un lavoro. Non puoi far guidare un aereo a chi non è in grado di farlo. Ovviamente c'è il praticantato e tutto, non voglio discutere di questo xD
Per il resto, non credo sia fondamentale abbattere ogni granello di competitività, non è quello il punto. Il punto è riconoscere che altre cose hanno un'importanza ben superiore...
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Ultima modifica di cancellato15306; 25-01-2015 a 15:12.
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25-01-2015, 15:13
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#68
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
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Originariamente inviata da Fluviale
Non è competitivo: è necessario che se vuoi fare un lavoro un minimo di competenze ce le devi avere, ma questo per il bene della società, mica per spirito competitivo... Non puoi dare ad una persona chiaramente non idonea la possibilità di fare un lavoro. Non puoi far guidare un aereo a chi non è in grado di farlo.
Per il resto, non credo sia fondamentale abbattere ogni granello di competitività, non è quello il punto. Il punto è riconoscere che altre cose hanno un'importanza ben superiore...
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Ma come non è una competizione? Alcuni individui avranno l'idoneità altri no. Ora se essere riconosciuto idoneo è per un dato individuo una condizione irrinunciabile alla sua felicità, non avere le caratteristiche per essere idoneo non sarà una fonte di problemi per questo individuo?
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25-01-2015, 15:19
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#69
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Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da umpalumpa
Ma come non è una competizione? Alcuni individui avranno l'idoneità altri no. Ora se essere riconosciuto idoneo è per un dato individuo una condizione irrinunciabile alla sua felicità, non avere le caratteristiche per essere idoneo non sarà una fonte di problemi per questo individuo?
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Ma in generale chiunque è idoneo a fare qualcosa, con più o meno sforzi.
Quello che dico io è che semplicemente che se non sei assolutamente capace di fare un lavoro, chessò, fai lo psicologo e dici a tutti i tuoi pazienti che sono matti da legare, è bene che ti prepari adeguatamente ed arrivi ad essere "idoneo" prima di cimentarti nell'impresa, altrimenti potrebbero esserci delle conseguenze spiacevoli per chi riceve i tuoi servizi. Di solito per arrivare a fare questo basta un po' di pratica e un po' di studio, e non c'entra nulla il competere con gli altri, c'entra il riuscire a fare qualcosa di positivo. Non bisogna competere con nessuno per realizzarsi e fare cose buone.
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25-01-2015, 15:28
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#70
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
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Originariamente inviata da Fluviale
Ma in generale chiunque è idoneo a fare qualcosa, con più o meno sforzi.
Quello che dico io è che semplicemente che se non sei assolutamente capace di fare un lavoro, chessò, fai lo psicologo e dici a tutti i tuoi pazienti che sono matti da legare, è bene che ti prepari adeguatamente ed arrivi ad essere "idoneo" prima di cimentarti nell'impresa, altrimenti potrebbero esserci delle conseguenze spiacevoli per chi riceve i tuoi servizi. Di solito per arrivare a fare questo basta un po' di pratica e un po' di studio, e non c'entra nulla il competere con gli altri, c'entra il riuscire a fare qualcosa di positivo. Non bisogna competere con nessuno per realizzarsi e fare cose buone.
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Ma se non basta questo? Attenzione può sembrare un discorso che non c'entra niente col problema iniziale della sociofobia ma è esattamente la stessa cosa. Cioè le tue qualità non sono abbastanza per raggiungere un tale obiettivo e le qualità necessarie per raggiungere un tale obiettivo sono date dalle qualità degli altri esseri umani.
Ad esempio occore avere una mente non comune per diventare un fisico teorico, ma se ipotizziamo che la massima intelligenza per un essere umano è arrivare a comprendere che la terra gira intorno al sole. In uno scenario del genere non ci vorrà un genio per fare il fisico teorico
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25-01-2015, 15:31
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#71
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Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da umpalumpa
Ma se non basta questo? Attenzione può sembrare un discorso che non c'entra niente col problema iniziale della sociofobia ma è esattamente la stessa cosa. Cioè le tue qualità non sono abbastanza per raggiungere un tale obiettivo e le qualità necessarie per raggiungere un tale obiettivo sono date dalle qualità degli altri esseri umani.
Ad esempio occore avere una mente non comune per diventare un fisico teorico, ma se ipotizziamo che la massima intelligenza per un essere umano è arrivare a comprendere che la terra gira intorno al sole. In uno scenario del genere non ci vorrà un genio per fare il fisico teorico
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Non so cosa tu voglia dimostrare, però stai andando fuori dalla realtà...
Se non sei in grado, in un certo momento, di arrivare ad un determinato obiettivo, è saggio non porselo. Le cose vanno fatte passo passo. E comunque il raggiungimento di un traguardo è oggettivo, non dipende da quante persone tale traguardo lo hanno raggiunto...
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25-01-2015, 15:35
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#72
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 141
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Originariamente inviata da Fluviale
Non so cosa tu voglia dimostrare, però stai andando fuori dalla realtà...
Se non sei in grado, in un certo momento, di arrivare ad un determinato obiettivo, è saggio non porselo. Le cose vanno fatte passo passo. E comunque il raggiungimento di un traguardo è oggettivo, non dipende da quante persone tale traguardo lo hanno raggiunto...
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Bene questo è un punto cruciale. Credi che un sociofobico che non riesce a uscire di casa senza farsi prendere dal panico possa e debba rinunciare a raggiungere l'obiettivo di uscire di casa senza farsi prendere dal panico?
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25-01-2015, 15:37
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#73
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Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da umpalumpa
Bene questo è un punto cruciale. Credi che un sociofobico che non riesce a uscire di casa senza farsi prendere dal panico possa e debba rinunciare a raggiungere l'obiettivo di uscire di casa senza farsi prendere dal panico?
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Quella è un'altra cosa; bisogna sempre cercare un modo di curare i mali.
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25-01-2015, 15:40
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#74
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 141
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Originariamente inviata da Fluviale
Quella è un'altra cosa; bisogna sempre cercare un modo di curare i mali.
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E in base a cosa hai deciso che uscire senza farsi prendere dal panico è un male che va curato, mentre non avere l'intelligenza per superare un esame non lo è?
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25-01-2015, 15:46
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#75
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Banned
Qui dal: Jan 1970
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Originariamente inviata da umpalumpa
E in base a cosa hai deciso che uscire senza farsi prendere dal panico è un male che va curato, mentre non avere l'intelligenza per superare un esame non lo è?
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Ti stai davvero ponendo una domanda del genere?
Non riuscire a superare un esame [cosa ampiamente multifattoriale] non è un male perché un esame è un esame, non la vita, mentre se neanche riesci ad uscire ovviamente rinunci a qualsiasi esperienza...
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25-01-2015, 16:57
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#76
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 141
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Quegli obiettivi che tu chiami oggettivi in realtà si basano essi stessi sulla competizione. In problemi nascono quando ipropri obiettivi sono irragiungibili dallae nostrte qualità. Per esempio una persona ansiosa vorebbe voler ricevere piacere dalle relazioni sociali e non riuscirci a causa della propria ansia. Ma questa ansia nasce da una predisposizione cioè da determinate caratteristiche, che non conosciamo nella loro interezza, ma possiamo ipotizzarne alcune, come la maggior sensibilità, minore aggressività e altre.
Nel momento in cui questo soggetto si confronta in uambiente sociale con un altro soggetto meglio predisposto ecco che comincerà a soffrirne
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25-01-2015, 17:05
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#77
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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Quote:
Originariamente inviata da umpalumpa
Quegli obiettivi che tu chiami oggettivi in realtà si basano essi stessi sulla competizione. In problemi nascono quando ipropri obiettivi sono irragiungibili dallae nostrte qualità. Per esempio una persona ansiosa vorebbe voler ricevere piacere dalle relazioni sociali e non riuscirci a causa della propria ansia. Ma questa ansia nasce da una predisposizione cioè da determinate caratteristiche, che non conosciamo nella loro interezza, ma possiamo ipotizzarne alcune, come la maggior sensibilità, minore aggressività e altre.
Nel momento in cui questo soggetto si confronta in uambiente sociale con un altro soggetto meglio predisposto ecco che comincerà a soffrirne
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comincierà a soffrirne se non si accetta e non se ne da una ragione.... se si accetta il livello di sofferenza potrà scendere di parecchio fino a tal punto di non essere più in ansia...
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25-01-2015, 17:09
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#78
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Intermedio
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 141
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
comincierà a soffrirne se non si accetta e non se ne da una ragione.... se si accetta il livello di sofferenza potrà scendere di parecchio fino a tal punto di non essere più in ansia...
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Può essere che arrivi ad accettarlo. Può essere che invece la situazione sia così deleteria da non riuscire a farlo.
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25-01-2015, 17:16
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#79
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 992
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Quote:
Originariamente inviata da umpalumpa
Quegli obiettivi che tu chiami oggettivi in realtà si basano essi stessi sulla competizione. In problemi nascono quando ipropri obiettivi sono irragiungibili dallae nostrte qualità. Per esempio una persona ansiosa vorebbe voler ricevere piacere dalle relazioni sociali e non riuscirci a causa della propria ansia. Ma questa ansia nasce da una predisposizione cioè da determinate caratteristiche, che non conosciamo nella loro interezza, ma possiamo ipotizzarne alcune, come la maggior sensibilità, minore aggressività e altre.
Nel momento in cui questo soggetto si confronta in uambiente sociale con un altro soggetto meglio predisposto ecco che comincerà a soffrirne
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Non capisco più... non importa.
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25-01-2015, 20:46
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#80
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Ho letto da qualche parte che la psicoterapia fa leva sulla persuasione.
Cioè dovrebbe essere che ti dice che provare certe emozioni e avere pensieri disfunzionali è sbagliato, tu ti convinci che è così, poi provi a cambiare e miracolosamente cambi
Risultato?
Una grande confusione di identità.
Oppure no?
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