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Originariamente inviata da Joseph
1) Le punizioni non sono un metodo educativo valido
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Infatti punizione e rieducazione sono due momenti distinti della pena detentiva. E lasciar passare il concetto che chi uccide non viene (anche) punito è, nei fatti, istigazione a delinquere.
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Originariamente inviata da Joseph
2) Chi uccide qualcuno non ha amor propriio e quindi non temerà il carcere
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Chi te la dà questa certezza?
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Originariamente inviata da Joseph
3) Imprigionare qualcuno non può servire a chi è morto
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Infatti non è quello lo scopo per cui si imprigiona un assassino.
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Originariamente inviata da Joseph
ora che sono usciti sono quantomeno non meno pericoloisi di prima (e forse di più) e la paura del carcere non sarà un deterrente per chi volesse emularli.
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In teoria dovrebbero uscire solo dopo che si sia accertata la loro completa riabilitazione e quindi la loro non pericolosità (in questo topic si discute appunto se 10 anni possano essere sufficienti). Che la paura del carcere possa essere un deterrente o meno dipende dal singolo individuo e dalle circostanze in cui può trovarsi a delinquere, ma certo annacquare o eliminare le pene azzererebbe del tutto ogni funzione deterrente.
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Originariamente inviata da Joseph
Si torna al solito punto, una società che produce degli assassini è una società malata che di certo non può auto-curarsi, se ci prova i risultati saranno opposti a quelli sperati in quel meraviglioso circolo vizioso verso il basso che chiamiamo modernità.
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E quindi chi la dovrebbe curare questa società? E come?