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10-08-2014, 20:30
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#21
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 336
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Awasted il tuo discorso è sensato, premetto che sono d'accordo con te quando dici che è giusto cercare un aiuto quando ci si sente soli e bisognosi appunto di un aiuto, ma le dinamiche che si finisce per analizzare con lo specialista, mi riferisco a psicologi e psicanalisti in generale, non tanto agli psichiatri nel senso che sono, come dire, complici di una industria, non di un campo d'indagine scientifico o un ramo della medicina, per quello che ne so bastano venti minuti e ti hanno già trovato uno, se non un paio di "Disturbi Mentali" con relativo psicofarmaco e senza bisogno di esami, basta il sentimento, l'intuito.
Per quel che mi riguarda hanno la stessa autorevolezza dei maghi da "Striscia la Notizia".
Colla differenza che sono più pericolosi non tanto per il portafogli ma per la salute.
Come dicevo però le dinamiche che si finiscono per analizzare con gli specialisti (anche di psicologi ne ho incontrati di particolarmente umili d'intelletto) sono comunque dinamiche con le quali finisci per identificarti, a grandi linee qualcosa si è capito ok, ma il comportamento sociale è già lontano dalla nostra natura, ci impone spesso degli sforzi che ci disumanizzano e che non riusciremo giustamente forse mai a fare nostri.
Come dice Silvano Agosti ammalarci è un segno di salute in una società come questa, in cui tutti siamo schiavi o comunque sotto schiaffo.
In cui subiamo una serie di ricatti; quello della casa, quello del lavoro, quello di privilegi che non sono garantiti a tutti ma solo appunto, alle categorie.
Allora ci può stare che un medico abbia dei privilegi perché ha dei meriti che sono indubitabili comprese le responsabilità che derivano da questa categoria, ma non gli specialisti del come si vive, anche se laureati, perché devono cmq spiegare qualcosa che non fa parte della scienza ma semmai riguarda qualcosa di etico, di filosofico, forse politico, o comunque morale, ma non medico.
Insomma, abbiamo bisogno che la gente ci insegni come si vive in società quando nemmeno il lavoro si riesce più a trovare ?
In generale è col sentimento che si arriva a capire cos'è giusto che cosa ci fa bene perché se diamo retta allo psichiatra che è anche lui considerato lo specialista del "come si vive" allora somministriamo pure le amfetamine ai nostri bambini che poi tentano il suicidio come è successo dopo aver assunto il Ritalin per L'ADHD.
Perché se è lo specialista a dire che devono essere drogati se sono vivaci o se non stanno attenti a scuola e che queste manifestazioni sono in realtà sintomi di un disturbo mentale non serve essere uno specialista ma basta essere un normodotato per sapere che bisogna solo mandarli affanculo e seguire, appunto, il sentimento
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Ultima modifica di Dave64_128; 11-08-2014 a 22:04.
Motivo: aggiunto dettagli
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10-08-2014, 21:02
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,107
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
...
Allora ci può stare che un medico abbia dei privilegi perché ha dei meriti che sono indubitabili comprese le responsabilità che derivano da questa categoria, ma non gli specialisti del come si vive, anche se laureati, perché devono cmq spiegare qualcosa che non fa parte della scienza ma semmai riguarda qualcosa di etico, di filosofico, forse politico, o comunque morale, ma non medico.
Insomma, abbiamo bisogno che la gente ci insegni come si vive in società quando nemmeno il lavoro si riesce più a trovare ?
In generale è col sentimento che si arriva a capire cos'è giusto che cosa ci fa bene perché se diamo retta allo psichiatra che è anche lui considerato lo specialista del "come si vive" allora somministriamo pure le amfetamine ai nostri bambini che poi tentano il suicidio come è successo dopo aver assunto il Ritalin per L'ADHD.
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Già infatti la psicologia è anche discorso politico..ed è per questo che si è distinta dalla psichiatria, per l'importanza data all'aspetto relazionale (ovvero per il fatto che i disturbi psicologici sono causati, a differenza di tutti gli altri tipi di malattie anche dai rapporti con gli altri, che a livello di società diventano politici. Poi io sarei per una formazione integrata ma non divaghiamo)
Anch'io credo che la nostra società sia da cambiare, ma appunto ognuno la cambia come può: a livello di impegno politico certo, ma anche col proprio lavoro quotidiano.
Scusate ma se si tenesse maggior conto dei bisogni psicologici ed emotivi degli altri, a tutti i livelli la società non migliorerebbe? E questo non avrebbe riflessi dal punto di vista delle leggi e dell'organizzazione della società?
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10-08-2014, 21:17
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,107
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PS:comunque a chi rimpiange i tempi in cui la psicologia non esisteva (essendo ancora parte della riflessione filosofica generale sull'uomo) che sono gli stessi in cui i malati di mente venivano rinchiusi nei manicomi perchè appunto la medicina non sapeva che fare con essi
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10-08-2014, 23:23
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#24
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,630
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Ovviamente io non volevo generalizzare ,penso si sia capito da quello che ho scritto.
Se ci fossi andata da bambina da uno psicologa/o mi avrebbe aiutata.
Molto più difficile in età adulta ,sopratttutto dipende dal tipo di problema che uno ha ,certi problemi non li risolvi solo parlando sarebbe troppo facile ,anche se ti aiuta a sfogarti .
Per esperienza personale non andrò mai più da uno specialista uomo .
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10-08-2014, 23:59
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#25
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
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Messaggi: 8,149
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Ha ragione she, quando il carattere si è formato non si cambia facilmente, gli psigologi servono, ma mi danno tanto l'impressione che lavorino sul egocentrismo del paziente.
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11-08-2014, 00:23
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#26
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
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Ho letto quello che hai scritto riguardo quello che ti è successo a scuola e a casa She ed è davvero molto triste quello che ti è accaduto. Triste che anche fuori di casa quando ti trovavi a scuola nessun professore si sia preso la responsabilità di difenderti dai bulli deficienti ed è vero che anche se non si vedono queste esperienze ti lacerano dentro e sono ferite dalle quali non guarisci mai del tutto. Nemmeno da adulto sei immune a certe violenze, figurarsi quando si è ragazzini o bambini. Parlare ed esporre per "sfogarsi" come ho letto forse in un tuo intervento può essere d'aiuto e dare anche sollievo ma non risolve il problema a monte. Le ferite che rimangono nell'inconscio possono essere curate solo attraverso il linguaggio dell'inconscio e non certo parlando o cercando attraverso la nostra parte sovrastrutturata di venirne a capo perchè non è possibile. Per rimuovere dei blocchi nel nostro inconscio non bastano le chiacchieratine da salotto ed è abbastanza logico ed evidente che non potrebbe che essere così
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11-08-2014, 01:02
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#27
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Per rimuovere dei blocchi nel nostro inconscio non bastano le chiacchieratine da salotto ed è abbastanza logico ed evidente che non potrebbe che essere così
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Mi permetto, umilmente, di dissentire.
Premesso che sono storicamente avverso agli psicocòsi (cit.) dal momento che ho quasi sempre visto la cosa come te; oggi come oggi almeno in linea di principio sono persuaso che una "chiacchieratina da salotto", per così dire, possa fare la differenza.
Posso azzardare? Anche gli psicocòsi lo sanno.
Sanno che la mente è un costrutto, e a prescindere dall'orientamento sanno che su una base di un certo tipo avvengono determinate trasformazioni in base a particolari avvenimenti che deviano o modificano lo sviluppo della mente (vedi - cervello) in modo tale da generare problemi psicologici e comportamentali.
A quel punto si tratterebbe di trovare "l'ingranaggio" inceppato, e disincepparlo. Ed esistono tecniche efficacissime per farlo; chi usa sostanze, chi usa il modo in cui funziona il cervello: le chiacchieratine.
Un buono psicologo (o un buon amico) dovrebbe capire quale sistema nel corso dei tuoi eventi mentali ha generato una falla, e usare lo stesso o un altro sistema del tuo stesso cervello per tapparla.
Il problema? Nonostante e ammesso che sappiano come funziona, a uno psicologo non conviene molto farti migliorare.
Per caso mi sono trovato ad una lezione universitaria di psicologia, e un diciottenne sgallettato al primo anno già pregustava pubblicamente, vantandosene con profondo anticipo, quanto sarebbe stato stronzo con i suoi pazienti, al fine di riempire il suo sciocco ego e spillare loro i maggiori soldini possibili.
Sintesi: secondo me in teoria si può "sbloccare" un problema capendo da dove deriva e agendovi tramite i modi in cui la mente stessa funziona, perché essa funziona in modi definiti (attenzione, che non sono precisamente quelli che ci dicono, ma diciamo popperianamente che esistono teorie valide al riguardo).
Rimango d'accordo con te che la categoria degli psicologi e, ancor peggio, psicoterapeuti sia un bacino di schifezza in cui una percentuale sempre troppo bassa di persone oneste e capaci cerca di emergere e fare qualcosa di buono. (ma a quale categoria non si applica questa definizione generale? )
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Ultima modifica di Allocco; 11-08-2014 a 01:04.
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11-08-2014, 01:03
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
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Ti do ragione, penso che siamo solo noi quelli che devono fare delle scelte.
Il problema è che spesso ci vuole molto tempo per capire da che parte andare.
secondo me si sbaglia a vedere un professionista come un santone guaritore, ma piuttosto bisognerebbe vederlo come una persona che ci offre un diverso punto di vista.
Alla fine però siamo sempre noi che dobbiamo scegliere se cambiare o meno.
Se non stiamo bene vuol dire che ce un problema e se ce un problema significa che bisogna cambiare qualcosa per risolverlo.
Riformare se stessi è più difficile che riformare lo stato italiano.
Ci può aiutare cambiare anche l'ambiente in cui viviamo.
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11-08-2014, 01:12
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#29
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 2,673
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Ah dimenticavo... aggiungo...
Il problema dei disturbi mentali (quelli veri, diciamo) è che perlopiù ti tolgono la scelta!
Se tu puoi scegliere di non essere psicotico, non sei psicotico, non so se mi spiego.
Credo che se fosse solo una questione di scelta, nessuno di noi sarebbe mai passato di qui.
Immaginate di avere una gran voglia di gelato, ma i gusti sono tutti nascosti e le etichette sono scritte in piccolo.
Finché ci vedi, va tutto bene.. ti sforzi e leggi le etichette.
Ma se sono un po' miope (o proprio cecato pesante) e non leggo manco un nome?
Scelgo di non prendere il gelato, di prenderlo a casaccio, o è più saggio farsi dire i gusti da qualcuno che non ha un disturbo alla vista (e quindi è "esperto nell'uso della vista")?
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11-08-2014, 01:25
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#30
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Sviluppi l'olfatto e il gusto provando e riprovando
Magari il vedente ti dice ....bravo, magari assaggia questo gusto che è chiuso nel barattolo e non lo conosci
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11-08-2014, 02:03
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#31
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
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I disturbi mentali ci sono Allocco, non potrei certo dire che non è così, e le persone psicotiche ci sono come ci sono persone che somatizzano nei modi più impensabili un disagio che, nel momento in cui diventa fisico è l'ultimo campanello d'allarme del nostro organismo che arriva, spesso è così, a somatizzare magari un disagio procurato da una situazione di stress cui noi continuiamo a sottoporci magari per anni prima che il nostro organismo abbia un cedimento che è in realtà un modo per preservarci dalla fonte di quello stress.
C'è sempre stata questa dicotomia tra il nostro inconscio, la nostra parte profonda e potente che ragiona per simboli e che è come un vulcano non in attività contrapposta alla nostra parte sovrastrutturata che si preoccupa di quelle che per il nostro inconscio sono "puttanate".
Quando ti sottoponi a turni di lavoro disumani lavorando anche 6 giorni su sette perché magari sei precario, e sei in mezzo al traffico tutte le mattine nell'ora di punta, o magari devi fare 5mila cose, e non ci salti fuori, e sei sempre preoccupato e non ti fermi mai, questa è un po' la nostra filosofia da occidentali deficienti, ecco, tutto questo prima o poi ha delle ripercussioni non solo sul nostro equilibrio ma proprio sulla nostra salute.
Quindi nel momento in cui il nostro organismo ci impone il riposo perché arriva a somatizzare un disturbo che prima di diventare un limite fisico già c'era anche se non veniva ascoltato da noi, dalla nostra mente sovrastrutturata da occidentali deficienti stacanovisti fino all'infarto ecco che noi cerchiamo di capire con la seduta dallo psicoterapeuta cosa improvvisamente non vada.
Noi non siamo abbastanza saggi per capire i nostri limiti, ci hanno cresciuto inculcandoci la competizione e l'avidità, ci hanno insegnato che dobbiamo competere, essere invincibili, dinamici e inculare il prossimo per farcela.
Non ci hanno insegnato che quando stiamo male dobbiamo fermarci, ci hanno cresciuto con il mito del fast food e dei 4 salti in scodella, noi dobbiamo andare, e se non andiamo prendiamo lo zerinol e via, o il takifludek.
Ci illudiamo di essere invincibili e fino a che ce la facciamo noi dobbiamo fare tutto.
Se non ci pensa la tua parte profonda, quella che quando stai con della gente di merda ti fa emergere un po' di quell'angoscia che magari scacciamo con lo Xanax tu, noi, non ci pensiamo.
Dobbiamo farcela, ed è questa la differenza tra la nostra parte compromessa, plagiata, condizionata da 2milioni di "cagate" e la nostra parte profonda che sa che cosa ci fa stare bene e che sopporta le violenze solo fino a un limite che non sai quando può scattare.
Insomma, se c'è un ingranaggio inceppato sono tutte le cazzate con cui ci hanno avvelenato il cervello da quando abbiamo memoria, è quello l'ingranaggio inceppato, la nostra parte profonda, ferita da una società non a misura di essere umano è quella che è rimasta ancora incontaminata, è la parte profonda, è il resto dell'Iceberg, è tutta la parte sommersa, ed è potentissima, e prima o poi i disagi che emergono da dentro anche se facciamo di tutto per non ascoltarli mai, emergono, e quando finalmente somatizzano (finalmente nel senso di infine) ecco che a quel punto i segnali volenti o nolenti saremo costretti ad ascoltarli, e quelli possono essere gli attacchi di panico, la diarrea di origine nervosa, persino i tumori o le cirrosi, c'è tutta una gamma di disturbi procurati da un ambiente nocivo che il nostro organismo arriva a somatizzare prima o poi.
E quando ancora questi disturbi non sono gravi è importante ascoltarli e non trattarli come disturbi da medicalizzare o da spegnere con qualche psicofarmaco.
Il nostro organismo è molto più antico e saggio di noi e quando è chiamato a farlo, quando sente che siamo davvero arrivati al limite, allora trova il modo per tenerci a riposo, anche contro la nostra volontà.
Abbiamo bisogno di un vero e proprio Handicap, di un impedimento fisico per rassegnarci a fermarci anche solo per un periodo breve perché altrimenti non lo facciamo.
La saggezza di capire che siamo forti sì, ma anche molto fragili non ce l'abbiamo, e nemmeno abbiamo la saggezza o semplicemente la lucidità, il contatto con la realtà, l'armonia con noi stessi per capire che abbiamo dei limiti e che dobbiamo amarci e agire di conseguenza senza bisogno di arrivare a sbatterci con il grugno per capire di averli questi limiti.
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Ultima modifica di Dave64_128; 11-08-2014 a 02:13.
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11-08-2014, 03:20
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#32
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 576
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Come dice Silvano Agosti ammalarci è un segno di salute in una società come questa, in cui tutti siamo schiavi o comunque sotto schiaffo.
In cui subiamo una serie di ricatti; quello della casa, quello del lavoro, quello di privilegi che non sono garantiti a tutti ma solo appunto, alle categorie.
In generale è col sentimento che si arriva a capire cos'è giusto che cosa ci fa bene perché se diamo retta allo psichiatra che è anche lui considerato lo specialista del "come si vive" allora somministriamo pure le amfetamine ai nostri bambini che poi tentano il suicidio come è successo dopo aver assunto il Ritalin per L'ADHD.
Perché se è lo specialista a dire che devono essere drogati se sono vivaci o se non stanno attenti a scuola e che queste manifestazioni sono in realtà sintomi di un disturbo mentale non serve essere uno specialista ma basta essere un normodotato per sapere che bisogna solo mandarli affanculo e seguire, appunto, il sentimento
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La parte in grassetto non la sapevo, e mi ha colpito è una cosa che fa riflettere
Sul resto sono d'accordo, mi permetto solo di sostituire sentimento con ragione (dal mio punto di vista, eh) o magari le due cose insieme. Ragione nel senso di conoscenza, logica, riflessione... l'ignoranza purtroppo è un terreno molto fertile per ciarlatani e teste di c.... varie... e non me la prendo con chi è ignorante, ma col sistema che detiene la conoscenza come una cosa ancora "per pochi fortunati".
(mi spiace per la tua disavventura con la multa!)
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Ultima modifica di awasted; 11-08-2014 a 03:22.
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11-08-2014, 09:11
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
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Messaggi: 28,040
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Quote:
Originariamente inviata da Dave64_128
Insomma, se c'è un ingranaggio inceppato sono tutte le cazzate con cui ci hanno avvelenato il cervello da quando abbiamo memoria, è quello l'ingranaggio inceppato, la nostra parte profonda, ferita da una società non a misura di essere umano è quella che è rimasta ancora incontaminata, è la parte profonda, è il resto dell'Iceberg, è tutta la parte sommersa, ed è potentissima, e prima o poi i disagi che emergono da dentro anche se facciamo di tutto per non ascoltarli mai, emergono, e quando finalmente somatizzano (finalmente nel senso di infine) ecco che a quel punto i segnali volenti o nolenti saremo costretti ad ascoltarli, e quelli possono essere gli attacchi di panico, la diarrea di origine nervosa, persino i tumori o le cirrosi, c'è tutta una gamma di disturbi procurati da un ambiente nocivo che il nostro organismo arriva a somatizzare prima o poi.
E quando ancora questi disturbi non sono gravi è importante ascoltarli e non trattarli come disturbi da medicalizzare o da spegnere con qualche psicofarmaco.
Il nostro organismo è molto più antico e saggio di noi e quando è chiamato a farlo, quando sente che siamo davvero arrivati al limite, allora trova il modo per tenerci a riposo, anche contro la nostra volontà.
Abbiamo bisogno di un vero e proprio Handicap, di un impedimento fisico per rassegnarci a fermarci anche solo per un periodo breve perché altrimenti non lo facciamo.
La saggezza di capire che siamo forti sì, ma anche molto fragili non ce l'abbiamo, e nemmeno abbiamo la saggezza o semplicemente la lucidità, il contatto con la realtà, l'armonia con noi stessi per capire che abbiamo dei limiti e che dobbiamo amarci e agire di conseguenza senza bisogno di arrivare a sbatterci con il grugno per capire di averli questi limiti.
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Che altro aggiungere..hai detto tutto
Finché non adottiamo uno stile di vita il più possibile vicino alla nostra indole non saremo mai liberi e soprattutto non saremo mai sani.
La psicologia serve solo ad adattare l'uomo alla società, spesso non riuscendoci, visto che la società non riesce e non vuole rispondere ai bisogni dei suoi componenti
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11-08-2014, 10:29
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#34
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 336
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Awasted, ti mando il link dell'intervista in cui silvano agosti parla del tema di cui si parlava, del fatto che sia un segno di salute ammalarsi in una società come questa etc..
Molto interessante:
https://www.youtube.com/watch?v=u0XIZEKk-Oc
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11-08-2014, 11:52
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#35
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Sono molto d'accordo con il titolo del thread.
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Più che vero; è il riassunto del senso della vita in una manciata di parole.
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11-08-2014, 13:50
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#36
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,176
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Per quel che mi riguarda ho perso fiducia,pazienza,salute,anni di giovinezza e tanti soldi affidandomi agli specialisti.Ha ragione chi ha scritto che quando ci sono nodi intrecciati in profondità nel tempo,non c'é specialista che possa davvero guarire,si può curare o gestire il sintomo,ma la causa la possiamo elaborare e capire solo noi,è un male esistenziale,sono ferite profonde nell'animo,dolori mai sopiti che ci danno pena e ci spengono lentamente se non ci sforziamo di farci i conti e non cominciamo a reagire.In certi casi,se non c'è danno organico,io la chiamerei malattia del cuore,non malattia mentale,sono cose e persone che ci hanno ferito,genitori che non c'hanno dato amore in quantità sufficiente,e noi ragionevolmente lo capiamo,non è un gap della mente,è una fitta al cuore che ci toglie il fiato e arranchiamo sofferenti sperando che qualche dottore possa curare un vissuto difficile,ma putroppo dobbiamo venirne a capo noi e non è per niente facile.Nel mio caso,come ho giá accennato,c'è pure un limite di tempo e quello delle persone che mi circondano che non comprendendo e continuando a far del male,non aiutano e gli anni passano.Io ormai sono diventata la "persa",quella con problemi,è cambiato il loro approccio nel parlarmi e mi sento trattata da mentecatta,per cui a 32 anni é finita e si pensa alla pensione d'invalidità che tra l'altro mi ha proposto il medico di base per la "cronicitá" della situazione.Questo è proprio quello che mi uccide,vedere la rassegnazione e l'ottusità di chi mi circonda ed evidentemente il nucleo del mio problema è questo,l'essere carente d'amore e di rispetto per cui ne cerco disperatamente dai miei cari,e rimango col fiato mozzato quando loro non mi"vedono",mi "chiudono la porta in faccia" e mi trattano da poveretta.Dovrei fregarmene,alzare la testa e credendoci,andare per la mia strada,ma è come se non ce la facessi,come se per farcela,non mi manca nulla quanto a risorse personali,ma il loro amore ed il loro credere in me,sì,e continuando a mancare questo, io rimango bloccata come se avessi le gambe spezzate
...nessun dottore sa colmare una profonda carenza d'amore.
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Ultima modifica di Stella89; 11-08-2014 a 14:00.
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11-08-2014, 14:31
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#37
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: non ubicato
Messaggi: 1,216
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Lo specialista al massimo sarà solo una sorta di "consolatore", ma non uno che risolve problemi, ti spiega solo le cose con un linguaggio diverso (più tecnico). Ma veri dottori della mente alla fine siamo noi.
Per qualche mese nel 2010 ho avuto sintomi riconducibili a un attacco di panico (sensazione di svenimento, tachicardia, respiro corto, ecc.)...da quel momento si era innescato qualcosa... avevo paura di restare solo, di uscire solo... perchè avevo paura di "morire", e quindi paura di vivere! E la cura è partita proprio da qui... accettando normalmente la morte come parte della vita. Muoiono praticamente tutti (stelle, piante, animali), chi è l'essere umano per non morire?
E così quegli attacchi li misi completamente in ginocchio, con un lavoro del tipo: "Adesso sto per morire? Ma magari, guarda non vedo l'ora....".
Il risultato è che ad oggi non so più cosa sia quella roba, senza l'aiuto di NESSUNO. Rivolgendomi a qualche specialista magari questo mi avrebbe tenuto a bada con psicofarmaci, spillandomi continuamente eurini...
Esco da solo senza problemi, prendo la macchina e mi allontano, bevo tranquillamente 1-2 caffè al giorno. Quando capita esco in compagnia senza quel tipo di problematiche (ovviamente in quest'ultimo caso i problemi sono altri che sto cercando di individuare perchè sono un caso particolare).
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Ultima modifica di rocketmail_89; 11-08-2014 a 14:58.
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11-08-2014, 14:43
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#38
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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Quote:
Originariamente inviata da milton erickson
Uhm..perchè sarebbero efficaci solo per le fobie specifiche?
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altri utenti mi hanno gia preceduta nelle risposte senza volere
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11-08-2014, 21:35
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#39
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Avanzato
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 336
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ed evidentemente il nucleo del mio problema è questo,l'essere carente d'amore e di rispetto per cui ne cerco disperatamente dai miei cari,e rimango col fiato mozzato quando loro non mi"vedono"
non mi manca nulla quanto a risorse personali,ma il loro amore ed il loro credere in me,sì,e continuando a mancare questo, io rimango bloccata come se avessi le gambe spezzate
E' terribile quello che descrivi cara Stella, ma tu scrivi e descrivi con una delicatezza e una profondità che commuovono, sei davvero tante cose ma non ti sei certamente persa e non sei certamente una poveretta.
Anzi, sai bene quello che ti succede intorno ed è proprio la grossolanità delle persone che ci circondano spesso a farci male, proprio come diceva un utente in una preziosa discussione che stavo leggendo stamattina.
E' proprio l'amore l'origine del nostro bene e quando manca è come se ci mutilasse di qualcosa. Quando manca è come se perdessimo la capacità di agire o meglio, ogni cosa che facciamo ci costa una enorme fatica.
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