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Vecchio 22-03-2013, 23:05   #1
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Ciao a tutti,
la mia presentazione è stata accettata quindi parto subito a scrivere!
In questo momento in realtà sono in una fase di buon umore, quindi mi è meno facile e forse ho anche meno voglia di parlare di ciò di cui vorrei parlare in altri momenti. Ma lo farò lo stesso (in fondo la voglia di tirare fuori c'è sempre!).
Specifico che con "fase" non intendo "lungo periodo". Probabilmente fino a nemmeno 1 ora fa non ero di buon umore.
Insomma, per iniziare potremmo dire che il mio umore è parecchio altalenante.
Ma andiamo con ordine!
Attualmente ho 29 anni (e sento l'ansia dei 30 che incombono... sopratutto per quanto riguardo l'aspetto "traguardi" ).
Credo che le basi della mia irrequietezza si siano formate in special modo nella prima adolescenza ( 12- 13 anni). Quando il mio corpo ha subito i suoi mutamenti. E dalla bella bambina ( sicuramente timida ma senza particolari problemi a livello sociale. Per lo meno che io ricordi) mi sono ritrovata ad essere una pre-adolescente goffa ( magrolina, di colpo alta, con i capelli passati da lisci a mosso-crespo, i brufoli eccetera. Come tanti del resto. Ma ciò, sommato ad una certa timidezza e ad un carattere più incline all'incassare che al reagire...bhe, si sa.... ). Insomma, le prese in giro non si sprecavano. In ogni ambiente sociale in cui mi trovassi. Dalla scuola , allo sport, agli scout.
Ricordo con orrore quelle terribili classifiche di bellezza che facevamo alle medie, facendo girare i fogli fra i banchi durante la lezione. Io ero sempre al penultimo posto. Inoltre tra appellativi vari e sfottimenti più o meno diretti arrivavo spessissimo a casa in lacrime.
Insomma...un periodo orribile. In cui non mi sentivo tranquilla da nessuna parte.
Passato il periodo delle medie il mio aspetto fisico si è via via ripreso. Fino a diventare , a detta degli altri, anche una bella ragazza.
Ma io credo di non essermi mai ripresa del tutto. Non ho idea sull'origine di tutti i miei successivi deliri sia quel periodo. O se vada ricercata in dinamiche familiari. O in altro. Comunque sia....
A 15 anni inizia pian piano la mia "vera vita da adolescente". Inizio ad esprimere anche esternamente il disagio che c'era dentro.
Mi vesto sempre di nero... inizio a tagliarmi le braccia ( segni che, aimè, mi porto addosso ancora ora...su tutto l'avambraccio sinistro... e che prima o poi magari coprirò con un tatuaggio perchè non è che mi entusiasmino molto ), frequento gente che non sprigiona proprio positività.
Do il mio primo bacio ad un concerto gotico. Ad uno conosciuto quella sera. E a cui poi non risponderò più al telefono. Volevo semplicemente dare il mio primo bacio (e questo è importante perchè è un tratto che caratterizzerà un pò tutto il mio approccio a sesso e affetti per un bel pò di tempo. Forse sempre. ).
Dopodiche grossa sbandata per un'amica che mi imbarca in flirt saffici per gioco. Ma io ci perdo la testa davvero dopo essermi fatta mille paranoie sulla mia sessualità !
Dopodichè mia prima vera storia (mi pare di 5 mesi) con un ragazzo che aveva 10 anni più di me (io 15, lui 25 ) e non è che ci stesse tanto con la testa. E più che altro ero io a fargli da balia. Perdita di mia verginità con poco romanticismo.
Varie storielle con vari coetanei. Tutta gente che non vorresti presentare ai genitori tanto per intenderci! Fine del mio "periodo dark" che coincide più o meno con la fine del primo anno di superiori, dopo aver decreatato che l'ambiente mi faceva solo aggrovigliare sempre più in spirali autodistruttive.
Svolta? Direi di no...
E veniamo all' altro capitolo : estate dopo il mio primo anno di superiori. Vado in Inghilterra qualche settimana con una di quelle vacanze studio.
Stringo amicizia in particolare con 2 ragazze. Una delle quali ci intrattiene con grandi racconti sulle sue esperienze con varie droghe. Ci racconta come sotto l'effetto di trip vedesse la luna che si pucciava nel mare e altre cose fantastiche.
L'ultima sera della vacanza io e l'altra ragazza, oramai totalmente rapite da quei racconti, decidiamo che anche noi vogliamo provare " la droga" (che allora era una sorta di entità. Non ne sapevamo nulla ). Incoscienti ed inesperte fermiamo alcuni ragazzi "dall'aria hippy" (meglio dire "punkabbestia" col senno di poi!) e uno era italiano. E ci dice che lui si, ha delle droghe, ma non le vende perchè sono per lui ma se vogliamo ci offre una riga di ketamina (cosa mai sentita prima di allora). Lo seguiamo in un parchetto li vicino. Facciamo la riga. E....il dopo non saprei descriverlo.
Col senno di poi direi che ci è andata bene visto che potevamo incontrare un pazzo che ci poteva derubare o altro. Invece incontrammo Marco, ragazzo italiano che ci fece prendere la prima botta della nostra vita.
Dopo quel giorno le varie droghe hanno iniziato pian piano ad essere sempre più presenti nella mia vita....
Tornata in Italia anche un'amica aveva avuto una simile "iniziazione" ma attraverso un ragazzo della nostra città. Quindi ci trovammo in 2 ad essere spinte dallo stesso "motore".... Iniziammo a frequentare la compagnia di quel ragazzo. E consumammo la nostre prime pastiglie e trip.
Io iniziai a frequentare una frangia più "estrema" dei ragazzi che si riuniva nella piazza dove andavamo tutti i giorni. E andai al mio primo rave. Credo avessi 17 anni allora.
Insomma, i week end passavano o sui prati a mangiare pastiglie, ascoltare raggae e " vogliamoci bene" ( bene chimico... ma allora eravamo pivelli e ci credevamo abbastanza anche da sani ) oppure ad un rave a mischiare mille sostanze diverse e a tornare a casa con un occhio a levante e l'altro a ponente e chiudersi subito in camera.
In tutto ciò io stringevo sempre le amicizie più strette (a livello di tempo passato assieme più che di profondità. Insomma, quantità non qualità) con figure che davano un'apparenza di forza ( più che altro per i modi aggressivi in cui si ponevano ) e che non è che mi trattassero proprio con rispetto. Ma era convinta ( sul piano inconscio. Cose di cui mi sono resa conto a posteriori. Allora non ne ero cosciente) che affiancarmi a persone rispettate, mi rendesse "più figa". Di fatto quelle persone non erano realmente forti, anzi, ma il loro modo di fare dava quella parvenza.
Io in generale mi sentivo sempre parecchio inadeguata e insicura.
L'estate dopo la maturità vado in vacanza con un'amica (non un'amica di quelle stronze con la parvenza da forti. Anzi. Infatti....gioco io il ruolo della stronza.... La classica forza degli insicuri. Come gli altri facevano con me ) in Spagna. In questa vacanza entriamo nell'ambiente delle case occupate. Ambiente che mi affascinava molto. Conosco un ragazzo e decido di non tornare più in Italia. La mia amica parte e io no.
Il ragazzo era francese e capivamo ben poco di ciò che dicevamo. Ma io probabilmente cercavo solo un pretesto per buttarmi in quella vita, lontano da casa, dove non avessi un passato, dove poter essere chi volevo, senza avere regole.
Passo 9 mesi nella casa occupata. Poi qualche mese in Francia.
E in Francia, nella casa di un signore marocchino spacciatore che ci ospitava per dormire, provo per la prima volta dell'eroina. Sniffandola.
Mai vomitato tanto in vita mai. Ma mai nemmeno stata così bene.
Dopo un paio di mesi in Francia decido di tornare in Italia. Genitori incazzati neri (ma con cui ero in contatto) che subito, dato che mi ero portata appresso il ragazzo, non ne vogliono sapere. E per qualche settimana vaghiamo fra case di amici e nottate in una sorta di parco.
Poi i miei genitori decidono che forse la figlia la rivogliono e che si accolleranno pure sto francese! Francese che lascio dopo pochissimo sentendo proprio che la nostra storia aveva senso finchè eravamo compagni di vita di strada. Insomma, non lo amo più. Il giorno dopo biglietto del treno e torna in Francia.
Io mi metto a lavorare ( part-time, quindi molto tempo libero).E nel frattempo parecchia gente che conosco si è data all'eroina. E inizio a fumarla sporadicamente ma con costanza ( per vari week end) e inizi anche il periodo in cui vado spessissimo ai rave.
In questo periodo, oltre al versante droghe, il mio bisogno di conferme si inizia ad esprimere attraverso una folle ricerca di parter sessuali. Non intendo dire che io sia andata a letto con chissà quanti ragazzi, ma semplicemente che avevo il pensiero fisso di trovare qualcuno e quando ci andavo a letto sentivo sempre una profonda insoddisfazione e pensavo sempre "riprova, sarai più fortunata". Credo che per 3 anni la mia storia più lunga sia stata di 3 mesi...
Tutta gente con cui contemporaneamente ci si drogava e quella direi che fosse la colla maggiore.
Nel frattempo ho 21 anni. La sensazioni che mi caratterizzano maggiormente sono l'inquietudine, l'insoddisfazione, e un bisogno di conferme e di sentimenti, a lungo inespressi. E, per lo meno su quest ultimo aspetto...arriva una svolta.
Conosco una ragazza e riprovo le sensazioni che avevo provato per quell'amica che mi aveva fatto perdere la testa anni prima. E per la prima volta sento che il senso di vuoto si appiana.
A parte il ragazzo francese con cui avevo condiviso l'esperienza in spagna, non avevo mai avuto nè desiderato davvero una relazione. Con lei ciò accade.
Stiamo assieme 9 mesi. E in questi mesi inizio ad assumere anche un pò meno sostanze.
Quando ci lasciamo ( o meglio.... lei mi fa le corna....) mi ributto a picco nelle droghe e per la prima volta assumo eroina parecchie volte la settimana.
Nel frattempo ho 23 anni. Conosco un'altra ragazza ed inizia la storia che tutt'ora (ora 29 anni anni) rimane la mia storia più importante. Stiamo assieme 1 anno e mezzo.





(Continua.... )
Vecchio 22-03-2013, 23:06   #2
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Per il primo anno sto benissimo, facciamo un sacco di cose. L'energia è ottima.
Poi io inizio letteralmente ad entrare in un turbinio di follia. Forse non ero abituata a restare sana (senza droghe intendo) e a lasciarmi semplicemente andare ad una persona che mi faceva sentire bene, che mi dava per la prima volta autostima... Non lo so....
Mi è preso un periodo folle a base di...religione. Mi sono messa a leggere ed analizzare la bibbia, all'inizio con intento critico per smontare le teorie di dei ferventi ragazzi cattolici... e poi pian piano ho iniziato a farmi coinvolgere.
A pensare che forse tutto era vero (specifico che nel frattempo avevo frequentato la facoltà di scienze naturali ), a confrontare evoluzionismo e creazionismo...
...fino a farmi inghiottire pure dalle questioni morali del cattolicesimo.
Io e lei forse non potevamo stare assieme. Era sbagliato. Mille pensieri. In cui coinvolgevo pure lei che , per amore, si subiva i miei deliri... La sera mi mettevo sul letto con la Bibbia e le dicevo " leggiamo. Vedi. Forse è vero. Cosa vorrà dire questo. E bla bla bla".
Fatto sta che.... l'ho lasciata.
Il giorno dopo sono stata 2 ore ad aspettare davanti ad un convento di frati che c'è vicino a casa mia che uscisse qualcuno a chiudere le porte della chiesa che c'è annessa. Ed è uscito un prete (o frate. Non lo so insomma!) e io, in lacrime, gli ho detto " Scusi vorrei parlarle" e credo di aver blaterato anche altro. E lui mi ha detto " Passa lunedì. Ma ricordati che Gesù ti protegge".
Io lunedì non andai....
Il giorno dopo andai a fumarmi una stagnola di eroina. Cosa che feci per un bel pò di giorni di seguito, finchè non decisi di prendere un biglietto della nave per la sardegna e andare a fare la stagione lì a lavorare(nel paese dei miei parenti).
Arrivata in Sardegna subito ero convinta di volermi trovare un ragazzo. E ci credevo davvero.
La prima sera in cui ho lavorato al ristorante invece ho conosciuto una ragazza. Con cui ho trascorso i restanti 4 mesi passati lì. Non c'entravamo assolutamente nulla l'una con l'altra ma quando sono partita per un pò pensavamo pure di voler stare assieme e che lei si sarebbe trasferita qui. Cosa che è sfumata dopo poche settimana che ero tornata a casa.
Comunque sia li in Sardegna, lontano da tutti e lavorando 8-10 ore al giorno ho passato 4 mesi molto sereni.
Tornata a casa pian piano tutto ha cominciato a tornare " normale".......................................
Ed è iniziato il periodo dell' eroina presa sempre più costantemente. Con un'amica andavamo a fare le spole in un'altra città tutte le settimane per averne di più, a minor prezzo e di migliore qualità.
Comunque sia, nonostante tutto, io magistralmente mi facevo i miei calcoli per non arrivare ad accusare un'astinenza. Fumavo per 4 giorni. Poi facevo una pausa di 3. Poi fumavo per 2. Poi 2 giorni di pausa. Poi per 4. E così via...
E i miei calcoli hanno retto per un bel pò di tempo.
Nel frattempo a livello sentimentale tante storielle malate con ragazze che dopo 2 giorni mi sembrava già di amare... e che finivano sempre dopo pochi mesi in modo o repentino ( disamore improvviso mio) o tragico ( disamore loro e mia caduta in depressione e fame di affetto...tappata sempre con la "cara" eroina, che è sempre stato il mio salvagente).

(Continua....)
Vecchio 22-03-2013, 23:24   #3
Principiante
L'avatar di Tundra
 

Una sera una ragazza che conoscevo ben poco ma che aveva il mio numero di telefono mi scrive un sms in cui mi dice che le piaccio...
Questa ragazza era un' eroinomane "seria" ( con seria intendo che non la fumava ma si bucava proprio. Da più di 10 anni. Ed era stata in varie comunità ).
Io suboto mi dico " No, ma anche no! ". Poco dopo la mia fame di sentimenti mi fa dimenticare ogni freno logico.
In quel periodo io stavo già iniziando ad usare più del solito. E bhe.... 2 + 2 fa 4.
Ho iniziato ad usare eroina tutti i santi giorni.
Lui (la ragazza) subito sembra dolcissima e presissima (anche in modo eccessivo). E ogni giorni mi regala anche l'eroina (in una quantità superiore a quella che ero abituata a consumare). Nel giro di un paio di settimana sono imbottigliata in questa relazione a 3....
Relazione a 3 che dura 6 mesi. E che fa cambiare tutto.
Per la prima volta accuso un'astinenza. Per la prima volta ( e unica!) spaccio.
E mi faccio anche prendere per il culo in modo abnorme.
Lei mi racconta solo bugie per tutto il tempo.... ma bugie pesanti. Mi ruba addirittura dei soldi inventando poi scuse talmente ben architettate da far sentire me una merda per averla incolpata di cose ingiuste e false...
Non ho mai incontrato prima una persona che mi abbia detto tante balle su qualsiasi cosa. A posteriori non saprei dire neppure se il suo nome fosse il suo vero nome tanto per farvi render conto dell'entità delle bugie su tutto!
Avrei potuto aprire gli occhi mentre c'ero dentro, ma fra l'essere perennemente stra-fatte....e la sua grande dote nel mentire... bhe, fumavo e non pensavo a niente e mi bevevo le sue bugie.
La storia si sfascia dopo giorni di litigate da manicomio....
E io pochi giorni dopo cerco di fare un attimo il punto della situazione.
Ri-analizzo tutto. Mi compro pure un manuale di psicopatologia per cercare di analizzare lei... e mi ritrovo pure a ad analizzare me. Mi dico che sono borderline probabilmente.
Ma, consapevole delle conseguenze del mio mettermi ad analizzare le cose (vedi le conseguenze dell'analisi della bibbia!) dico che forse è meglio se mi fermo li e lascio perdere il mio lato analitico!
Credo che dopo un paio di settimane dalla fine della storia decido di iscrivimi al SerT. Nonostante tutto lo stuolo di amici ( amici? Bho.... no... ma intanto gli unici compagni di 10 anni di vita... ) mi dicesse che avrei fatto una cazzata, che il Sert non serve a niente e bla bla bla bla.
Iscrivermi al sert è stata la scelta migliore che abbia mai fatto (preceduta in classifica solo dall' aver preso i miei cani ! Una 9 anni fa, l'antro poco più di 1 anno fa ).
Fatto sta che sono iscritta al sert da oramai 1 anno e mezzo.

( Continua....)
Vecchio 22-03-2013, 23:32   #4
Avanzato
L'avatar di Bender
 

Ciao Tundra, benvenuta.

hai mai pensato di scrivere un libro sulla tua vita?
secondo me ci verrebbe anche un bel film, non sto scherzando

cmq ti ammiro perchè hai avuto coraggio a raccontare la tua vita nei dettagli, spesso qui facciamo fatica ad aprirci.

Vecchio 22-03-2013, 23:34   #5
Esperto
L'avatar di psiche86
 

Tundra accipicchia... penso che se metti insieme la storia di 10 utenti medi del forum non ne esce una così tanto piena come la tua.
O forse è solo apparenza, ma sei sicura di aver scelto il forum giusto?
Vecchio 22-03-2013, 23:35   #6
Banned
 

Ho letto il tuo diario ma, fino ad ora, direi che è una cronaca della tua vita e mi limito ad ascoltarla.

Una domanda: stai facendo ancora uso di eroina? L'unica cosa che mi sento di dirti a priori è di continuare a farti seguire dal SerT e di eliminare questo capitolo dalla tua vita.
Vecchio 22-03-2013, 23:37   #7
Esperto
L'avatar di ftz-Bastiani
 

ciao, benvenuta.

"bella" storia, sembra uno di quei film o quei romanzi tipo "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino".

diciamo che in un non-luogo di fobici, sentir parlare di tutte queste esperienze(non tutte belle, ma sempre esperienze)................
Vecchio 23-03-2013, 00:07   #8
Principiante
L'avatar di Tundra
 

E QUI VENIAMO AL VERO DUNQUE.....
E' il primo periodo da quando avevo 15 anni in cui non sono in un turbinio di autodistruzzione e in cui, sopratutto, non ho un'ancora di salvezza (seppur fittizia) a cui aggrapparmi (che fosse il tagliarmi le braccia, il mangiar pastiglie o altre sostanze, l'usare eroina, l'avere una relazione folle ).
Inizialmente mi sono sentita semplicemente LIBERA.
E tutt'ora mi sento comunque molto più libera di quanto io mi sia mai sentita.
Ma.... sto facendo i conti con tutto ciò con cui non ho fatto i conti prima. Partendo dal capire me stessa. Per arrivare alle mie sensazione.
Ed è...pesante...
Intanto in tutti gli anni precedenti ogni santo giorno avevo qualcuno con cui vedermi. Il 95% delle persone erano persone con cui ci si vedeva per comprare una busta di eroina assieme.... e con cui dopo si fumava assieme... e dopo si passava la serata assieme come se si fosse grandi amici giusto perchè non si era lucidi. Poi da lucidi magari peste e corna.
A volte non dovevo neanche chiamare qualcuno prima di uscire perchè tanto tutti giravamo negli stessi posti e ci si incontrava. E si sapeva già cosa si andava a fare.
L'altro 3 % di persone erano persone con cui ci si era conosciuti sempre perchè, bene o male, ci si drogava ma con cui ci si sentiva anche al telefono per chiaccherare e si passava anche qualche serata a bere semplicemente una birra.
Nel restante 2% racchiude le persone che poco c'entravano con la droga (ma che avevano comunque giri simili, quanto meno come luoghi e interessi musicali e modi di fare diciamo ). E fra queste persone (poche persone...) alcune le ho allontanate io nei periodi in cui il mio interesse era uno e uno solo... perchè non ero assolutamente pronta ad un rapporto fatto di sensazioni vere.... e altre ( che poi si riducono direi a 2 persone! ) tutt'ora ci sono.
Fatto sta che ora mi ritrovo con l' 1% di persone.
Se fai una vita da drogato... a meno che non ti limiti davvero a qualche sballo del sabato sera... bhe, queste sono le conseguenze. A nessuno frega nulla di te. E a te non frega nulla di nessuno. Ma non per cattiveria... ma semplicemente perchè le tue priorità sono altre e perchè tu, anche se magari allora non ne sei cosciente, hai una paura assurda delle sensazioni. Non sai vivere le relazioni. Non sai stare con la gente. Non sai stare con te stesso.

Insomma.... io è 1 anno e mezzo che vedrò 1 persona alla settimana. Ma a volte neanche.
Ma non perchè non saprei chi vedere (se volessi potrei ripristinare alcune amicizie ) ma perchè fondamentalmente non ho proprio lo slancio per avere dei rapporti sociali.
Non credo di avere in generale paura delle persone. Non disdegno affatto una passeggiata con una persona sconosciuta incontrata per caso, con cui ci si ferma a parlare fondamentalmente perchè si è tutte e 2 in giro con i cani (cosa che mi è successa per esempio oggi pomeriggio con una ragazza e pochi giorni fa con un ragazzo).
Credo piuttosto di avere paura dei rapporti. Siano essi amicali o sentimentali.
Ah...da quest'ultimo punto di vista : mai stata prima d'ora per 1 anno e mezzo senza avere quanto meno qualche flirt. In quest'anno e mezzo mi sono vista per 3 volte con una ragazza, ho passato una notte da lei...dopodichè, sebbene subito mi sembrasse di essere coinvolta (come sempre del resto... Mi sembra subito di aver incontrato la persona della mia vita un pò sempre!) mi è venuta una sorta di ansia.... Ansia di perdere la mia attuale routine. Ansia di essere inglobata da un sentimento. Ansia di dover trovare dei compromessi. Ansia anche per la fisicità.

Le mie giornate trascorrono con una routine fissa da cui mi sembra difficilissimo uscire. Non mi viene proprio da fare qualcosa di diverso. La cosa più diversa che faccio è cambiare le mete delle mie 3 ore / 3 ore e mezza di camminata pomeridiana con i cani.

Avevo iniziato a fare dei colloqui con la psicologa al Sert ma... subito per i primi 3-4 colloqui mi sembrava fantastico e mi sembrava anche già di essere affezionata a lei... Poi dopo che lei ha fatto 15 giorni di ferie mi sono dimenticata l'appuntamento che avevamo fissato...e poi ho smesso di fare i colloqui. Anche perchè mi sembrava che non mi portassero a nulla se non a parlare sempre di passato e di miei meccanismi... cose che penso di conoscere abbastanza bene. Il problema è il presente. E anche il futuro ( anche se il futuro mi inquieta pure meno del presente. I miei pensieri e il mio vivere sono qui ed ora. Da quelli dipende il mio futuro. Sono quelli con cui devo fare i conti). .

Alcuni mesi fa (ad ottobre) ho fatto la mia vacanza : 5 giorni a camminare per monti e a dormire in rifugi o alberghetti montani con i miei 2 cani. Da sola.
Lo volevo profondamente per arrivare fino in fondo a me stessa. E , quando non ero concentrata sul paesaggio.... provavo un senso di paura. Troppo solo con me stessa.

Non lo so... mi sento come spaccata in 2. Vorrei...ma non vorrei. Non è neanche un vorrei ma non posso.... è una cosa diversa....

Passo le mie giornate tra lavoro (tengo cani a pensione. Vedo un sacco di cani!!! Un pò di socialità ce l'ho! Ma non ho ogni giorno cani da tenere ) , camminate con i cani, guardare la tv ( ho un pò di programmi a cui mi sto affezionando... mai successo prima. ) e internet. Ah, alcuni week end faccio un corso per diventare addestratrice e in generale, anche prima di questo corso, ho fatto un pò di seminari sul tema.
Per il resto basta. L'altro mio "passatempo" è pensare. Cosa assolutamente non voluta e ricercata ma inevitabile!

Sto anche cercando una casa in campagna per allargare la mia attività lavorativa. Una casa isolata. Ne sento il bisogno. E contemporaneamente un pò mi fa paura (non per questioni di sicurezza! Ma per questioni mentali!).

(Scusate se scrivo in modo sconnesso ma le cose mi vengono in mente man mano che scrivo)

Ultimamente la città....le persone... mi danno letteralmente sui nervi. Proprio le persone come individui fisici che riempiono uno spazio e che compiono le loro azioni.
Esempio tanto per capirci : una persona davanti a me cammina a zig zag ? Una persona cammina lenta ? Una persona si scansa dai cani con aria paurosa ?
Io dentro di me penso cose acidissime tipo " Brutto demente ma perchè non crepi ? ".
Sono davvero profondamente irritata. E mi sembrano stupidi, fastidiosi e inapropriati i comportamenti dalla maggior parte delle facce che vedo per strada.
E mi rendo perfettamente conto che non siano pensieri sani. Ma non posso certo cambiare il mio cervello e le mie sensazioni.

L'altro giorno ho incontrato un ragazzo "della vecchia combriccola di tossici", che conosco almeno da 9 anni... e con cui ho passato un sacco di tempo assieme. Lui mi parlava e io sentivo me stessa come alienata in questa conversazione... come se nemmeno fossi io ad ascoltare. Quasi come se non ci fossi. E sentivo lui quasi come ovattato mentre parlava.
Finito il discorso con lui finita la sensazione. E poi vabbè. è iniziato il fastidio per tutta l'altra gente!

Diciamo che, per concludere, ultimamente mi sento nel posto giusto solo quando vado a camminare per sentieri con i cani.... e più vedo le case della città allontanarsi e diventare piccole piccole... più mi sento bene.

Scusate per il papiro infinito ma non ho mai avuto il dono della sintesi!
Vecchio 23-03-2013, 00:33   #9
Principiante
L'avatar di Tundra
 

Grazie a chi ha letto!
La parte che racchiude tutto, incluso il motivo per cui mi sono iscritta qui, è l'ultima. Ossia il presente.
Non credo di avere propriamente un problema di "fobia sociale" . Per lo meno leggendo le definizioni da manuale.
Ma credo di avere comunque diversi problemi connessi alla socialità, che chiaramente hanno origine dai problemi che ho con me stessa.
Vecchio 23-03-2013, 01:04   #10
Esperto
L'avatar di psiche86
 

Quando leggo storie come la tua un po' mi viene voglia di intossicarmi, di corrompermi, di essere meno pura, di sporcarmi.
é un pensiero irrazionale ovviamente...
Vecchio 23-03-2013, 02:19   #11
Esperto
 

Cara Tundra ,la tua e' una bella storia. Spero che il periodo delle droghe sia cessato.Io non ne ho mai fatto uso e non so cosa si provi ma immagino che alla base ci sia un desiderio di coprire un vuoto e rompere il velo di noia e oppressione che ci invade.Il serit e' un centro d'ascolto.
Hai un attvita interessante. i cani sono di ottima compagnia. Dovresti riprendere i colloqui con la psicologa,credimi l'inquietudine e solitudine che provi quando sei con gli altri parte da lontano. Concediti una possibilita di stare meglio. Continua scrivere,hai un dono. ti servira' molto tra le tue montagne!
Vecchio 23-03-2013, 02:33   #12
Esperto
L'avatar di Efits
 

Non mi viene da dar consigli o incoraggiamenti a chi ha passato esperienze simili, avendo vite completamente diverse non saprei da dove iniziare.
Complimenti per il coraggio in ogni caso, io dubito sarei riuscito a scriver a sconosciuti un resoconto simile, immagino sia stato difficile.
Vecchio 24-03-2013, 22:49   #13
Principiante
L'avatar di Tundra
 

In realtà non mi è difficile esprimermi in determinati contesti... non so come dire... Certe cose non le direi mai (sopratutto riguardo alle sensazione) a quei pochi amici che ho ( non mi viene proprio da parlare di sensazioni e problemi con quel paio di amici che vedo... non so perchè...forse per paura di mostrare le mie fragilità, per paura del giudizio, per timore di mettere troppe carte in gioco e di avere troppi punti scoperti... per paura di non essere capita perchè spesso i miei pensieri e le mie sensazioni paiono assurdi a me per prima ). Ma riesco molto più facilmente ad aprirmi con persone abbastanza sconosciute , quando sento una sorta di connessione empatica momentanea ma so che non ci sarà un rapporto futuro. Idem su un forum "specializzato". Anche con un terapeuta volendo.
Oltre a questa psicologa del sert sono stata da una psichiatra anni fa - mi pare avessi sui 21-22 anni - e con lei mi ero trovata bene. Con questa del sert non sento una vera connessione...bho... sarà anche per quello che non mi ispira molto andarci.
Mi viene molto di più da parlare con la mia dottoressa del sert. Ognuno ha un suo dottore che si occupa principalmente di prescrivere terapie farmacologiche. Io prendo solo il metadone ( tanta gente invece si fa imbottire di psicofarmaci, oltre che di dosi assurde di metadone. Si vedono scene "niente male" davanti al sert... il che a volte mi infastidisce, ma dall'altra parte mi fa sempre tenere bene a mante che fine si fa se si arriva magari a 40 anni ancora appresso ad una certa vita...e ci si ritrova ogni giorno davanti al sert, visto come unico luogo dove andare per passare il tempo, a prendere 100 ml di metadone e a bere bottiglie di limoncello alle 10 del mattino...) e attualmente sono a 2 ml. E' una dose minima di mantenimento. Ma sarà arduo eliminarlo e francamente non ho fretta.
Insomma, dicevo! Mi trovo meglio con la mia dottoressa a parlare, anche se non è esattamente il suo ruolo quello di avere veri colloqui terapeutici con il paziente.

Comunque sia... qualcuno ha espresso una sorta di sensazione positiva verso la mia esperienza. Ed è stato pure fatto un paragone con "noi ragazzi dello zoo di Berlino".
Purtroppo comprendo perfettamente le sensazioni che si possono avere leggendo certe cose, sopratutto se si ha un certo profilo caratteriale, una certa indole.
Perchè sono le medesime sensazioni che ho provato quando quell' amica in Inghilterra, oramai 10 anni fa, mi descriveva delle sue esperienze sotto l'effetto di sostanze. E le medesime sensazioni che mi nascevano dentro mentre lessi proprio "Noi ragazzi dello zoo di Berlino" e altri libri sul tema.
Forse ciò dipende dal fatto che, se si ha un certo male dentro di se (magari ancora a livello inconscio. Magari, invece, percepito in maniera assolutamente netta ) si ha come l'impressione che quella persona potremmo essere noi... e quella persona abbia superato le sue difficoltà conducendo una vita piena. Perchè ancora non sappiamo cosa significhino davvero quelle esperienze. E ci paiono semplicemente un biglietto verso dei traguardi esperienziali, sociali e magari pure di auto-consapevolezza. E l'aspetto "sofferenza" e "conseguenze" ci appare del tutto marginali. Oppure proprio non riusciamo a capirlo. Oppure ci sembra che il gioco possa valere la candela perchè tanto noi viviamo già della sofferenza e delle conseguenze nel nostro qui e ora, seppur caratterizzato da uno "sfondo" differente da quello.

Purtroppo poi ci si rende conto che tutto ciò che si può ottenere, tutto ciò che si può esperire....è come cristallizzato in un'altra dimensione. In uno spazio-tempo differente.
Perchè quando da quell'esperienza ce ne si porta fuori, Bbhe, ci si rende proprio conto che si è stati da un'altra parte. Che non si è acquisita nessuna competenza per vivere in questo mondo. Ma si è adatti solo ad un contesto fuori dal contesto. Ma che non è neppure un contesto "fuori" in un modo adattativo (esempio : vado a vivere in campagna, mi coltivo la mia terra, mi creo la mia cerchia ristretta di volti, sto con i miei animali e col resto non ho nulla a che fare). E' proprio un contesto "fuori" e basta.
Si è fisicamente negli stessi luoghi, negli stessi contesti da cui si vuole sfuggire. Ma si vive in una dimensione assolutamente parallrla , fatte di regole sociali che nulla possono avere a che fare con quelle del medesimo luogo in cui si è ( esempio : le persone "normali" ritengono educato ignorare un passante sgarbato o mediare. Il "tossico medio" ritiene normale mandare affanculo un passante che semplicemente lo guarda, ritenendo che l'abbia guardato storto. E ciò è anche accettato dalla sua "sotto-comunità" e anche ben visto.
La persona "normale" ritiene che risparmiare possa essere una buona cosa. Oppure che spendere soldi per una vacanza sia positivo.
Il tossico fa il distaccato verso i soldi ma in realtà ha una vita che ruota attorno ai soldi perchè da quelli dipende la sua sopravvivenza psico-fisica. Magari sputtana 60 euro in una sera per 2 buste di eroina e una di crack. Però poi gli sembra caro un panino a 3 euro e allora piuttosto non mangia e si fuma una sigaretta.
Mi vengono in mente questi esempi...non so se riesco a farmi capire...spero di si. ).
Insomma, quando si decide di "svoltare", di smetterla con le sostanze... si ripiomba nel contesto in cui già si viveva senza affatto viverci. E si ripiomba in se stessi, in quel cervello che c'è sempre stato senza però mai esserci.
E ci si ritrova al punto da cui si era partiti. Quando magari di anni se ne avevano 15.... Solo che magari ora se ne hanno 25, 30 o 40.
L'unica differenza è che leggendo " Noi ragazzi dello zoo di Berlino" non si ha nessun brivido di fascino nello stomaco! Ma al limite dallo stomaco sale una sensazione di vomito dettata dal ricordare il gusto chimico di certe sostanze... che solo con l'abtudine fisica non ti fanno più rimettere ai primi tiri. E, insomma, sale lo schifo e il rigetto.
Per il resto non si è fatto neppure mezzo passo verso la salvaguardia della propria salute mentale e della propria integrazione sociale. Al limite si sono fatti dei passi indietro. L'unica cosa che cambia è il proprio spirito di auto-conservazione, che è un pò cresciuto, perchè si sa quanto si può essere intaccati dall'esterno a causa delle proprie debolezze. Il che poi si traduce in " alzo tante di quelle barriere che la metà basta".

Ultima modifica di Tundra; 24-03-2013 a 23:04.
Vecchio 24-03-2013, 22:56   #14
Esperto
 

Cara Tundra mi sembra molto lucida e chiara.Hai la possibilita di svoltare veramente.Io continuerei il percorso terapeutico.Gli psicofarmaci se usati con un medico possano aiutare.La tua vita e' veramente come un film
Vecchio 24-03-2013, 23:20   #15
Esperto
L'avatar di unmalatodicuore
 

Ciao Tundra

Credo di poter capire in parte il tuo percorso, ossia le motivazioni che ti hanno portato ha fare una vita cosi irrazionale, è una costante che spesso si ritrova nelle ragazze...i maschi tendono semplicemente a drogarsi a manetta, a bere per avere una sorta di surrogato di quello che gli manca...
Io stesso per anni i sono rifugiato nel mero cameratismo...alcool, derivati della canapa (non sono mai andato oltre), e via, rave, serate di musica techno, e infiniti pomeriggi a fumare...punto e stop, non ho fatto certo la tua vita...non che non mi piacesse, anzi sono stati gli anni (buttati) ma più belli della mia vita, può sembrare assurdo ma è cosi...
Sei la classica anima perennemente inquieta...ti posso solo augurare di trovare il tuo posto nella tua esistenza...
Vecchio 25-03-2013, 01:21   #16
Banned
 

Pardon, ri-posto qua che ha più senso.. come ti è scattata la molla di uscire da tutto sto schifo? Illuminazioni a parte, c'è stato qualcosa di forte, dentro di te, per decidere di smettere di mandare tutto in malora?
Vecchio 25-03-2013, 02:51   #17
Banned
 

ti giuro che leggendo tutta la tua storia sono rimasto sconvolto
sei stata lucida nel raccontare le tue esperienze, anche se le hai molto riassunte (essì per raccontare tutto non basta di certo un topic)
davvero sembra una storia da libro

non saprei che dirti, avendo vissuto esperienze completamente diverse dalle tue (anche se sono ancora giovane)
mi limito a leggerti e basta
Vecchio 25-03-2013, 11:29   #18
Esperto
L'avatar di Blur
 

e pensare che alcuni pensano "i drogati non vanno aiutati, se la sono cercata devono marcire da soli" senza capire che dietro molte storie c'è di base una grande sofferenza. Mi ha colpito molto questa storia
Vecchio 29-03-2013, 16:35   #19
Principiante
L'avatar di Tundra
 

In questi giorni mi sento un pò in un "delirio di catalogazione".
Vorrei profondamente che qualcuno mi dicesse che problema ho, come verrei incasellata in un manuale diagnostico.

Dopo un pò di giorni di simili paturnie, un paio di giorni fa sono andata al sert sperando che ci fosse la mia dottoressa ( dovevo farmi fare il programma mensile per il metadone. Ma mi premeva sopratutto parlarle. Dicendole cose che non avevo mai detto. )...che però non c'era. E non c'era neppure la psicologa con cui avevo fatto qualche incontro in precedenza... anche se non è che ci tenessi a vedere la psicologa perchè come persona non mi rimanda vibrazioni positive.... mi sembrava del tutto asettica... e mi sembrava che fosse poco interessata a capire. Comunque poteva andar pure bene alla meno peggio. Ma fatto sta che non c'era manco lei.
La segretaria, che è una tipa tenera (per lo meno con me ) ha chiamato la mia dottoressa... ma al telefono si sentiva poco e niente. E l'unica cosa che ho sentito chiaramente in realtà mi ha fatto ben capire come pure la mia dottoressa non è che abbia capito molto... " Fatti alzare il metadone" mi ha detto . E io l'ultima cosa che voglio è farmi alzare il metadone.
Il mio problema non è ciò che chiamano "craving" per la sostanza... Non è "deliro" perchè vorrei dell'eroina. I miei "scompensi di pensiero" sono dettati semplicemente dal mio cazzo di cervello. Che produce pensieri assolutamente per conto suo.
A volte mi ritrovo a pensare quando di fatto mi sembra assolutamente di non star attivamente pensando a nulla. Come se io fossi passiva alla produzione dei miei pensieri.
Le sostanze, specialmente l'eroina, facevano magicamente sparire il mio turbinio di pensieri e il mio analizzare tutto continuamente anche senza volerlo. E facevano sparire temporaneamente anche i miei deliri affettivi con la persona del momento. Oppure davano forma nuova ad un affetto sbagliato, lasciando solo le cose positive.
Ma il problema, appunto, non è mai stato usare una sostanza perchè " ci sballo". Ma usare uno sostanza per avere pace.
Ora io sono assolutamente consapevole che con le sostanze non ho ottenuto altro che vivere i miei peggiori incubi :
- ritrovarmi periodicamente in un ciclo di paranoie, pensieri ed emozioni incontrollabili (tamponando con le sostanze mi ritrovo al punto di partenza. Non ho acquisito nessuna magica competenza ) ;
- essere ingurgitata dai sentimenti a tal punto da coinvolgermi con persone mi hanno spudoratamente usata e detto bugie. Ma andare avanti ignorando tutto grazie all'ofuscamento e alle sensazioni di accetazione dell'eroina, per non vedere la realtà e non dover vivere senza qualcuno a fianco... chiunque esso sia. Come se io diventassi più intera, più meritevole, più stimabile, più integra, più al sicuro con qualcuno a fianco. Anche agli occhi degli altri.

Quindi, dato che ne sono assolutamente consapevole, francamente fra i miei primi pensieri non c'è affatto "vado a comprarmi una busta".

Ora sono entrata in una nuova strategia di auto-tutela. Che definirei " senza nessun possibile intacco esterno".
Sto in casa, sto con i cani. Punto.
Al momento ho una sorta di repulsione verso possibili relazioni. Anche se in realtà ne vorrei profondamente una. Ma ho troppa paura.
Ho proprio paura di essere inghiottita dal mio cervello all'interno di una relazione.
Ora come ora ho degli obbiettivi. Mi sto sbattendo per cercare un posto per fare una vera pensione per cani e, in futuro, anche delle lezioni di addestramento. Una casa in campagna con del terreno.
E so che se mi infilassi in una relazione rischierei di perdere di vista tutto. "Obbiettivi? Poi ci penserò. Ora l'importante è stare con questa persona".
Se la persona avesse idee per il futuro diverse dalle mie, abitudini diverse eccetera.... manderei a puttane tutto per starci assieme.
E dato che il rischio è notevolmente alto ora non possono proprio permettermelo.
D'altra parte ho anche paura che andando in campagna, lontana da tutto, ciò sia una sorta di condanna ad un'eterna solitudine. E che se ora mi sembra di poterci star dentro poi pian piano la cosa potrebbe annientarmi.
Ma francamente non riesco ad immaginare il mio futuro in nessun altro modo se non in campagna accudendo cani e avendo delle certezze.

Dal punto di vista delle relazioni amichevoli, invece, ho la sensazione che tanto ora come ora non potrebbero essere che vuote. Se fossi in vena di fare uscite, bere aperitivi o birre sui dei gradini, chiaccherare e scherzare...sarebbe diverso. Ma francamente non sono proprio in vena. Non sento il bisogno di questo. E sento anche che non avrei nulla di frivolo e interessante da raccontare. Perchè dopo che ti dico "oggi ho tenuto questi cani" e " sai, ho fatto un biglietto per la Turchia ad ottobre" (che credo che al momento sia l'unica cosa interessante che avrei da dire! ) , non ho un cazzo d'altro da dire su queste cose.
E, passando al lato profondo (e li potrei dire cose all'infinito) , francamente non credo che qualcuno potrebbe capire cos'ho nella testa.... e verrei giudicata semplicemente una che si fa le seghe mentali perchè tanto non riuscirebbero a connettersi con ciò che vorrei davvero esprimere. E ho un mix di paura di espormi e di totale mancanza di impulso ad espormi in questo senso.

Quindi, la soluzione a tutto ciò è che me ne sto peri cazzi miei. Perchè so quali potrebbero essere le conseguenze se facessi il contrario.

In fondo finchè i miei deliri si limitano ad avere come oggetto solo me stessa e la mia auto-analisi riesco ancora a gestirli e a gestirmi.
I problemi veri, l'essere sovrastata e non riuscire a frenare la testa e di conseguenza tutto il resto, sopraggiungono quando ci sono gli stimoli esterni (persone, relazioni, sentimenti ).

Quindi, insomma...tornando al discorso iniziale... sperò martedì quando vedrò la mia dottoressa di riuscire a fargli capire queste cose. Di riuscire a farli capire che può anche propormi di alzare la dose di metadone ma che il mio problema non è l'aver voglia di una sostanza.... ma il gestire il mio cazzo di cervello. E se riuscissi a farle capire davvero cos'ho dentro credo che mi sentirei sollevata perchè sarebbe la prima persona a capirlo!
Bhe, insomma....vedremo.

Ultima modifica di Tundra; 29-03-2013 a 16:44.
Vecchio 30-03-2013, 19:38   #20
Esperto
 

Ciao Tundra,i pensieri che hai secondo me sono frutto dell'astinenza,avresti bisogno di uno stabilizzatore dell'umore.Parlarne con il tuo medico
Io stesso rifuggo spesso la vita sociale.Ma stare in mezza alla gente aiuta a liberarci dai demoni della mente
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