|
|
|
|
|
|
|
|
21-06-2014, 17:53
|
#1
|
Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,107
|
Premetto. Lavoro nella scuola come insegnante di sostegno, e sono molto critico nei confronti dell'ambiente in cui lavoro.
Dò molta importanza al buon funzionamento della scuola, perchè il fatto che uno abbia una buona esperienza in questo ambiente spesso è decisivo per le sue scelte di vita futura (e quindi per il suo benessere psicologico).
La mia esperienza di studente è stata pessima. Materie noiose, metodi antiquati, nessun interesse per il benessere psicologico degli alunni.
Mi rendo però conto che attualmente il dibattito sui mali della scuola si focalizza troppo sul problema degli insegnanti: il loro numero (eccessivo?), la loro preparazione, il merito più o meno riconosicuto, i metodi di reclutamento.
Nessun accenno viene fatto a quale modello di scuola seguire, al costo di questo modello, al fatto che nella scuola italiana manca una preparazione pratica, l'uso di laboratori, i costi che questo comporta (per dire in Finlandia, la migliore scuola del mondo, la scuola impegna il 12 % del Pil, da noi il 4 %)
Il fatto è che anche il miglior insegnante del mondo se si trova in una scuola in cui il programma prevede contentui nozionistici, farà fatica a cambiare l'andazzo. E se lo fa, si tratterà comunque di una goccia nel mare.
Faccio un esempio. Poniamo che io sia un insegnante di matematica e fisica in un qualsiasi liceo, e che decida di usare una didattica laboratoriale. Vado in laboratorio e scopro che è chiuso. Contatto la dirigente e mi informa che non è ancora stato nominato il responsabile per la sicurezza (per il semplice motivo che il laboratorio è chisuo da anni) e che quindi per il momento non se ne fa niente. E poi ci sono da risolvere vari problemi: fili scoperti, attrezzature da collaudare, ecc. La dirigente fa capire la malcapitato che non è il caso di rompere le scatole con queste idee balzane.
D'altronde alla scuola non importa un granchè se io insegno in uno o nell'altro modo perchè non ha nessuna idea delle competenze (anche se poi le certifica) che uno studente deve avere per applicare le nozioni apprese.
Mettiamo che io stia studiando il condensatore. Mi chiederà le formule che descrivono un condensatore, ma mai e poi mai a che cosa serve, come riconoscerlo in u circuito, come testarne il funzionamento, ecc (direte: sì ma tu parli di un liceo. Vero ma per capire una cosa bisogna sapere a che serve, sia che ti trovi in un liceo che in un istituto tecnico).
Per altro la scuola ignora anche che davanti ha dei ragazzi, non dei computer.
Per cui ciò che i insegna deve avere un significato.
Un altro dei sintomi che il dibattito è completamente sballato è l'idea che i ragazzi italiani siano degli sfaticati (e qui la gara è chi tra docente e alunno merita la palma del vincitore). In realtà le ricerche internazionali indicano che il carico di lavoro per gli studenti italiani è tra i più alti del mondo, e la situazione peggiora all'università. Ma a fronte di questo lavoro i risultati sono scadenti, appunto eprchè vengono insegnate una marea di nozioni scollegate dalle applicazioni pratiche.
Si dirà: ma la didattica non è responsabilità del docente?
Non solo sua: se io chiedo al docente di utilizzare una didattica efficace, ma non lo guido e non lo formo (non solo teoricamente), il rischio è che poi di fornte alle difficoltà e senza controlli sulla reale applicazione di metodi nuovi (vedi ad esempio l'utilizzo scarso delle Lavagne multimediali) non cambi niente.
Manca quindi un modello, e un supporto materiale e organizzativo dall'alto.
Poi certo questo non significa che noi docenti non possiamo fare niente.
Ma vi assicuro che cambiare l'andazzo esistente non è facile. Alla fine è un lavoro lento in cui se aiuti un docente (magari in un progetto che reputi insensato) lui poi aiuterà te nel rinnovare la scuola con un altro progetto. Poi magari l'anno dopo ti cambiano d'istituto e ricominica da capo.
Voi che ne pensate?
|
|
21-06-2014, 19:14
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Pisaurum
Messaggi: 1,045
|
Pienamente daccordo...
Mi sono diplomato l'anno scorso in agraria, devo dire che in 5 anni la situazione e' peggiorata sempre piu'
Siamo passatl da 400 alunni nel 2008 a 800 nel 2013. Cosa ha fatto la scuola per sopportare questo boom di iscrizioni?? Ha tolto laboratori ( via meccanica, via informatica, via un laboraorio di chimica, via quello di informatica.. tanto secondo loro le cose le si imparano solo studiando!!) spaccato aule in due creando aule lunghe e strette.. orribili. Io, che su carta sarei un perito agrario, non sono buono a fare potature, a fare innesti.. so solo la teoria, quali tipi ci sono, come si fanno.. ma praticamente non so nulla!
Non so nulla sui prodotti chimici che si usano.. eppure grazie al mio diploma posso utilizzare i prodotti che si possono usare solo se si ha in possesso il patentino per queste cose .-.
A me e' sempre piaciuto studiate quindi ste cose piu' o meno le so.. ma c'e' gente diplomata che non ha mai fatto un cazzo. Secono la legge anche loro possono usare queste sostanze tossiche!
Tra l'altro hanno fatto altre "migliorie" come toglere l'erbario. Prenderei a schiaffi la lrrside se ne avessi l'opportunita'. Lei ha fatto il liceo e non sa quanto e' importante un cazzo di erbario per un agrario .-.
Detto questo.. la scuola italiana fa veramente schifo. Anche il piu' celebroleso arriva a capire che SCUOLA = FUTURO e allora perche' tagli il futuro????
Non chiedetemi perche' ma non sopporto i licei... non ti danno un pezzo di carta su cui iniziare a lavorare e a volte insegnano a studiare nel modo sbagliato. Per rsempio conosco uno che ha fatto il classico che SI IMPARA TUTTO A MEMORIA. Questo arriva a fare gli esami che ripete tutto a pappagallo.. prende ottimi voti, ma poi come fai quando andrai a lavorare??? L'altra volta ha detto "la chimica si impara solo a memoria" e io rido perche' questa e' una delle cavolate piu' grosse che abbia mai sentito
Fosse per me metterei 2 3 ore a settimana in qualsiasi scuola materie come educazikne civica o ecologia, materie che ti fanno imapare come si sta al mondo e a ripsettare l'ambiente in cui vivi.. e invece no preferiscono fare materie come musica, religione, greco, filosofia...
Ok, ho fatto un miscuglio di cose, mi ci voleva sto topic ler sfogarmi .-.
|
|
21-06-2014, 19:35
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
|
Fosse solo questione di materiale...
Potrei avere anche il laboratorio del Cern ma se c'è un clima di tensione non si impara nulla.
Studenti che umiliano professori e compagni, insegnanti che sfogano le proprie frustrazioni sugli studenti, ecco cosa intendo io per schifo.
Ho visto delle insegnanti di sostegno che insultavano gli studenti...figuriamoci se non erano di sostegno
Questo perché l'insegnante non è un lavoro che possono fare tutti, non serve solo la passione (così tanto decantata): serve intelligenza, umiltà, capacità di comunicare e di approfondire cercando di non risultare pesanti e conoscenze in psicologia, un lavoro su sé stessi.
E serve un ambiente capace di accogliere e premiare (con uno stipendio adatto alle competenze richieste), persone del genere.
L'unico insegnante di filosofia che si scostava dal libro in classe mia veniva guardato con occhi sgranati, deriso alle spalle e magari lo pagavano con buoni sconto e banane perché era un sostituto.
Tutto sommato però c'è un lato positivo: non ci devo andare più in quell'inferno
|
|
21-06-2014, 20:17
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,107
|
Quote:
Originariamente inviata da Biomotivato
Pienamente daccordo...
Mi sono diplomato l'anno scorso in agraria, devo dire che in 5 anni la situazione e' peggiorata sempre piu'
Siamo passatl da 400 alunni nel 2008 a 800 nel 2013. Cosa ha fatto la scuola per sopportare questo boom di iscrizioni?? Ha tolto laboratori ( via meccanica, via informatica, via un laboraorio di chimica, via quello di informatica.. tanto secondo loro le cose le si imparano solo studiando!!) spaccato aule in due creando aule lunghe e strette.. orribili. Io, che su carta sarei un perito agrario, non sono buono a fare potature, a fare innesti..
...
Tra l'altro hanno fatto altre "migliorie" come toglere l'erbario. Prenderei a schiaffi la lrrside se ne avessi l'opportunita'. Lei ha fatto il liceo e non sa quanto e' importante un cazzo di erbario per un agrario .-.
.-.
|
Fosse solo un problema di presidi..il fatto che in questi ultimi anni c'è stato un taglio sistematico delle materie "superflue" solo per risparmiare: oltre alle ore di laboratorio negli istituti professionali e tecnici (con conseguente taglio di figure come gli assistenti tecnici) al taglio delle seconde lingue straniere, le ore di storia dell'arte, i fondi di istituto ecc.
Insomma le riforme al di là di tutta la retorica si sono concentrate sul risparmio..
|
|
21-06-2014, 20:34
|
#5
|
Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Pisaurum
Messaggi: 1,045
|
Quote:
Originariamente inviata da milton erickson
Fosse solo un problema di presidi..il fatto che in questi ultimi anni c'è stato un taglio sistematico delle materie "superflue" solo per risparmiare: oltre alle ore di laboratorio negli istituti professionali e tecnici (con conseguente taglio di figure come gli assistenti tecnici) al taglio delle seconde lingue straniere, le ore di storia dell'arte, i fondi di istituto ecc.
Insomma le riforme al di là di tutta la retorica si sono concentrate sul risparmio..
|
risparmio.. maledetto risparmio che ci sta rovinando e complicando il futuro .-.
sta gente deve capire che uno studente non campa solo di libri ma anche di cose VISTE E PRATICATE!!!
|
|
21-06-2014, 22:38
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
|
Ti do pienamente ragione, la formazione dell istituto tecnico che ho frequentato, ad indirizzoaltamente specialistico tra l altro, non mi è servita praticamente a nulla quando ho iniziato a lavorare. Tutto quello che mi serviva per svolgere il mio lavoro, l ho imparato lavorando.
Ho notato anche che la scuola in generale si sta degradando parecchio, lo noto dai neoassunti che si sono succeduti negli anni.
Non è possibile che un neodiplomato non sappia a quanti litri equivale un metro cubo, ma ne ho visti anche che non sapevano fare 2 + 3 senza l uso dellla calcolatrice
|
|
22-06-2014, 12:03
|
#7
|
Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,188
|
Ciao Milton,
siamo colleghi, perchè anche io - come te - sono un'insegnante di sostegno. Lavorando alle scuole medie noto come il maggiore sforzo degli insegnanti sia volto maggiormente all'aspetto educativo e meno a quello didattico, se vogliamo fare un confronto con le scuole superiori, dove centrale è appunto la didattica.
Il fatto che le famiglie non diano più un'educazione ai propri pargoli, delegando il tutto alla scuola, fa sì che parte dell'energia dei docenti sia convogliata nell'estenuante lotta coi discenti, affinchè quest'ultimi imparino un po' di sana convivenza civile e di regole.
La scuola per me va a scatafascio anche perchè non c'è il più sostegno educativo delle famiglie, per cui tutto il peso dell'atto educativo è sulle spalle di docenti stanchi e mal pagati. Assisto a scene in cui i prof. per metà del loro tempo urlano e rimproverano ragazzini maleducati, irrequieti, indisciplinati e arroganti. La lezione spesso va a farsi benedire se appunto non si riesce a gestire per il meglio il lato comportamentale dei ragazzi e a instaurare una relazione funzionale all'apprendimento.
E poi, come dici tu, la scuola non offre nemmeno gli strumenti ai docenti (anche a quelli meglio intenzionati) per ricoprire al meglio il loro ruolo. Sempre stando all'aspetto formativo ed educativo dei ragazzi, mancano del tutto delle strutture di supporto psicologico agli adulti e ai giovani, strumento per me efficace per creare poi un clima sereno e di collaborazione, favorevole quindi all'apprendimento.
In più tutti questi tagli (che tu stesso hai sottolineato) non permettono certo di garantire tutta una serie di servizi di supporto, perchè veramente i soldi che ci sono a malapena servono per comprare la carta igienica e a fare le fotocopie.
La Gelmini ha nascosto dietro la parola "riforma" soltanto una politica di tagli volta al risparmio, come tu stesso hai detto. Inoltre l'obettivo per me è stato quello di sminuire la scuola pubblica smantellandone il servizio per spingere gli "utenti" a iscriversi alle private.
Il paradosso è che si parla di didattica alternativa quando non ci sono spazi o mezzi per poterla attuare, e magari poi il preside se la prende col docente che non è stato capace di coinvolgere l'alunno, quando poi gli insegnanti non vengono messi in condizione di essere veramente innovativi e originali come anche vorrebbero....
Io ammetto di non amare molto questo lavoro; ricopro ben volentieri il ruolo di insegnante di sostegno, perchè mi ritrovo più a mio agio a ricoprire il ruolo dell'aiutante che quello della guida severa di un gruppo di adolescenti; penso di essere paziente ed empatica e coi miei alunni ho sempre raggiunti buoni risultati, anche quest'anno che avevo un autistico piuttosto impegnativo. Sinceramente però non so se mi sentirei all'altezza di gestire la classe intera, mi sembra che per farlo bene si debba possedere una piena padronanza di sè e dei propri stati emotivi, nonchè un'attitudine alla comunicazione coi gruppi, che da introversa non penso di possedere; mi manca poi la giusta sicurezza ed assertività per impormi come "capo-branco".
Nei piccoli gruppi o con gli alunni svantaggiati invece riesco a creare quel giusto feeling, perchè in quest'ambito la cosa fondamentale per me è far sentire accettato l'altro e mostrarsi sensibili ed empatici. Anzi, più che mostrarsi, esserlo veramente. E con i vissuti che ho non posso dire di non esserne capace.
Comunque a proposito di tagli: anche il sostegno ne risente. Oltre ad essere state tagliate proprio le ore di sostegno a volte capita che per sostituire i colleghi assenti noi docenti di sostegno veniamo spostati a fare supplenza nelle classi scoperte, "a mo di tappabuchi". Oltre allo svilimento della nostra professionalità, i bambini già di per sè svantaggiati ne risentono, perchè viene loro sottratto lo strumento del loro riscatto, cioè l'insegnante che dovrebbe seguirli e aiutarli.
|
|
22-06-2014, 12:40
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,149
|
Quanti insegnanti provenienti dal sud si sono laureati alla "cepu"? Bisognerebbe parti da qui, senza se e senza ma, razzismo, voti politici e cazzate varie...
|
Ultima modifica di super unknown; 22-06-2014 a 12:58.
|
22-06-2014, 13:11
|
#9
|
Intermedio
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 264
|
Quote:
Originariamente inviata da super unknown
Quanti insegnanti provenienti dal sud si sono laureati alla "cepu"? Bisognerebbe parti da qui, senza se e senza ma, razzismo, voti politici e cazzate varie...
|
"Bisognerebbe partire da qui"...."senza razzismo e cazzate varie"....
Sei un bravo leghista
|
|
22-06-2014, 13:27
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
|
Quote:
Originariamente inviata da milton erickson
Premetto. Lavoro nella scuola come insegnante di sostegno, e sono molto critico nei confronti dell'ambiente in cui lavoro.
Dò molta importanza al buon funzionamento della scuola, perchè il fatto che uno abbia una buona esperienza in questo ambiente spesso è decisivo per le sue scelte di vita futura (e quindi per il suo benessere psicologico).
La mia esperienza di studente è stata pessima. Materie noiose, metodi antiquati, nessun interesse per il benessere psicologico degli alunni.
Mi rendo però conto che attualmente il dibattito sui mali della scuola si focalizza troppo sul problema degli insegnanti: il loro numero (eccessivo?), la loro preparazione, il merito più o meno riconosicuto, i metodi di reclutamento.
Nessun accenno viene fatto a quale modello di scuola seguire, al costo di questo modello, al fatto che nella scuola italiana manca una preparazione pratica, l'uso di laboratori, i costi che questo comporta (per dire in Finlandia, la migliore scuola del mondo, la scuola impegna il 12 % del Pil, da noi il 4 %)
Il fatto è che anche il miglior insegnante del mondo se si trova in una scuola in cui il programma prevede contentui nozionistici, farà fatica a cambiare l'andazzo. E se lo fa, si tratterà comunque di una goccia nel mare.
Faccio un esempio. Poniamo che io sia un insegnante di matematica e fisica in un qualsiasi liceo, e che decida di usare una didattica laboratoriale. Vado in laboratorio e scopro che è chiuso. Contatto la dirigente e mi informa che non è ancora stato nominato il responsabile per la sicurezza (per il semplice motivo che il laboratorio è chisuo da anni) e che quindi per il momento non se ne fa niente. E poi ci sono da risolvere vari problemi: fili scoperti, attrezzature da collaudare, ecc. La dirigente fa capire la malcapitato che non è il caso di rompere le scatole con queste idee balzane.
D'altronde alla scuola non importa un granchè se io insegno in uno o nell'altro modo perchè non ha nessuna idea delle competenze (anche se poi le certifica) che uno studente deve avere per applicare le nozioni apprese.
Mettiamo che io stia studiando il condensatore. Mi chiederà le formule che descrivono un condensatore, ma mai e poi mai a che cosa serve, come riconoscerlo in u circuito, come testarne il funzionamento, ecc (direte: sì ma tu parli di un liceo. Vero ma per capire una cosa bisogna sapere a che serve, sia che ti trovi in un liceo che in un istituto tecnico).
Per altro la scuola ignora anche che davanti ha dei ragazzi, non dei computer.
Per cui ciò che i insegna deve avere un significato.
Un altro dei sintomi che il dibattito è completamente sballato è l'idea che i ragazzi italiani siano degli sfaticati (e qui la gara è chi tra docente e alunno merita la palma del vincitore). In realtà le ricerche internazionali indicano che il carico di lavoro per gli studenti italiani è tra i più alti del mondo, e la situazione peggiora all'università. Ma a fronte di questo lavoro i risultati sono scadenti, appunto eprchè vengono insegnate una marea di nozioni scollegate dalle applicazioni pratiche.
Si dirà: ma la didattica non è responsabilità del docente?
Non solo sua: se io chiedo al docente di utilizzare una didattica efficace, ma non lo guido e non lo formo (non solo teoricamente), il rischio è che poi di fornte alle difficoltà e senza controlli sulla reale applicazione di metodi nuovi (vedi ad esempio l'utilizzo scarso delle Lavagne multimediali) non cambi niente.
Manca quindi un modello, e un supporto materiale e organizzativo dall'alto.
Poi certo questo non significa che noi docenti non possiamo fare niente.
Ma vi assicuro che cambiare l'andazzo esistente non è facile. Alla fine è un lavoro lento in cui se aiuti un docente (magari in un progetto che reputi insensato) lui poi aiuterà te nel rinnovare la scuola con un altro progetto. Poi magari l'anno dopo ti cambiano d'istituto e ricominica da capo.
Voi che ne pensate?
|
Sono un docente. Noto che tu stai puntualizzando molto sulla formazione e sugli strumenti, io invece pur pensandola come te riguardo la scuola, credo che alla base dell'inutilità/dannosità di questa istituzione sia l'eccessivo squilibrio nel suo interno a favore di mentalità femminea (quindi Feeler) e soprattutto estroversa. Conseguenze: super adattatività alle problematiche corrente, ma completa miopia, totale incapacità di programmare un'uscita da problematiche più elevate. Gli insegnanti sono totalmente incapaci di fare gruppo, di esporsi nel manifestare i loro problemi, trincerandosi dietro un celodurismo che non fa altro che nascondere le loro problematiche e quindi tutto si riverserà sui nuovi arrivati. La scuola è il luogo dell'omertà, dove molti stanno male ma devono fingere di stare bene perché altrimenti vengono presi di mira.
La scuola è ormai un luogo diseducativo dove gli insegnanti si affannano per seguire gli utenti e non più il contrario; i valori sono dettati dalla moda, dal consumismo e dal modernismo. Apparire conta più dell'essere e di tanto.
O si pensa ad educare, o si pensa a fare profitto; entrambe le cose sono incompatibili.
Abbiamo bisogno di una scuola che abbia:
1) classi di 10/12 alunni
2) squadra speciale per trattare con alunni fastidiosi, che li prendono e li gestiscono al di fuori del contesto classe, come se fossero i buttafuori di una discoteca;
3) potere agli insegnanti;
4) abolizione del nome degli istituti, fine dell'Autonomia scolastica e della scuola-azienda, non più concorrenza tra gli istituti.
|
|
22-06-2014, 13:54
|
#11
|
Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 1,133
|
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
4) abolizione del nome degli istituti, fine dell'Autonomia scolastica e della scuola-azienda, non più concorrenza tra gli istituti.
|
secondo me qua ti sbagli... come mai la pensi in questo modo?
un insegnante puo` anche essere fiero di appartenere ad un certo istituto, e lavorare quindi meglio
|
|
22-06-2014, 14:21
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
|
Quote:
Originariamente inviata da albertoc
secondo me qua ti sbagli... come mai la pensi in questo modo?
un insegnante puo` anche essere fiero di appartenere ad un certo istituto, e lavorare quindi meglio
|
La concorrenza tra istituti è deleteria perché l'educazione va in secondo piano rispetto al rubare le iscrizioni agli altri istituti. Se pensi a fare più iscritti, non educhi.
|
|
22-06-2014, 14:28
|
#13
|
Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 1,133
|
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
La concorrenza tra istituti è deleteria perché l'educazione va in secondo piano rispetto al rubare le iscrizioni agli altri istituti. Se pensi a fare più iscritti, non educhi.
|
si possono fare più iscritti per via di insegnanti migliori
|
|
22-06-2014, 14:30
|
#14
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 893
|
Per me se la scuola fa schifo è anche molto colpa dei genitori degli alunni che nella maggior parte dei casi non sanno dare un educazione ai figli. Delle amiche che insegnano mi raccontano delle cose allucinanti... Ora non dico che dobbiamo tornare ai tempi delle punizioni corporali ma un tempo l'insegnante aveva autorità, oggi non ce l'hanno nemmeno i genitori come possono averla i professori?
|
|
22-06-2014, 16:48
|
#15
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
|
Quote:
Originariamente inviata da albertoc
si possono fare più iscritti per via di insegnanti migliori
|
Migliori rispetto a cosa? Chi li giudicherà? Quali sono i parametri per valutarli?
|
|
22-06-2014, 16:56
|
#16
|
Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 1,133
|
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Migliori rispetto a cosa? Chi li giudicherà? Quali sono i parametri per valutarli?
|
se gli alunni sono delle teste di cazzo al 99% lo sono anche gli insegnanti
|
Ultima modifica di albertoc; 22-06-2014 a 17:00.
|
22-06-2014, 17:04
|
#17
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
|
Quote:
Originariamente inviata da albertoc
se gli alunni sono delle teste di cazzo al 99% lo sono anche gli insegnanti
|
Però l'insegnante che forma delle teste di cazzo, può benissimo essere ben visto, ammirato, rispettato e autorevole.
A conti fatti, se l'italiano è il frutto della scuola italiana, secondo me gli insegnanti italiani hanno fallito. Per questo dico che occorre avere lungimiranza, idealismo e progettazione, non solo adattamento spiccio.
|
|
22-06-2014, 17:07
|
#18
|
Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 1,133
|
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Però l'insegnante che forma delle teste di cazzo, può benissimo essere ben visto, ammirato, rispettato e autorevole.
A conti fatti, se l'italiano è il frutto della scuola italiana, secondo me gli insegnanti italiani hanno fallito. Per questo dico che occorre avere lungimiranza, idealismo e progettazione, non solo adattamento spiccio.
|
sono d'accordo con te
e il problema è che anche lo studende ammirato molte volte può essere a sua volta una testa di cazzo. La scuola si basa tutta sul ricordarsi nozioni a memoria, quanto questo possa servire nella vita di tutti i giorni o anche per realizzare i tuoi sogni solo 4 coglioni a roma lo sanno.
se nella scuola nessuno mi insegna a vivere, nessuno mi insegna ad essere felice, nessuno mi insegna il valore che hanno le altre persone oltre a me, come lo potrò mai capire, se devo passare tutta la mia esistenza a studiare stronzate? il sistema è questo, bella merda. E per chi dice che la scuola è importante, basta un pc e internet, e uno si studia tutto quello che vuole, SE vuole
|
Ultima modifica di albertoc; 22-06-2014 a 17:13.
|
22-06-2014, 17:11
|
#19
|
Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
|
Quote:
Originariamente inviata da albertoc
sono d'accordo con te
e il problema è che anche lo studende ammirato molte volte può essere a sua volta una testa di cazzo. La scuola si basa tutta sul ricordarsi notizioni a memoria, quanto questo ti possa servire nella vita di tutti i giorni o anche per realizzare i tuoi sogni solo 4 coglioni a roma lo sanno.
|
Non solo questo. Un insegnante è giudicato capace a seconda di quanto è autorevole e rispettato dai suoi alunni. Ma per essere autorevole e rispettati, oggi, bisogna sottostare a delle leggi seduttive costruite sugli alunni. Quindi l'insegnante bravo è quello che vive meglio nelle regole dettate dagli alunni.
Oggi invece c'è bisogno di scardinare il pensiero conformista, ma per farlo si diventa impopolari.
|
|
22-06-2014, 17:17
|
#20
|
Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 1,133
|
Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Non solo questo. Un insegnante è giudicato capace a seconda di quanto è autorevole e rispettato dai suoi alunni. Ma per essere autorevole e rispettati, oggi, bisogna sottostare a delle leggi seduttive costruite sugli alunni. Quindi l'insegnante bravo è quello che vive meglio nelle regole dettate dagli alunni.
Oggi invece c'è bisogno di scardinare il pensiero conformista, ma per farlo si diventa impopolari.
|
l'insegnante bravo è quello che risolve i problemi PERSONALI di ogni singolo alunno, ma questo non lo deve dare a vedere, utilizzando la sua materia solo come MEZZO.
meglio una classe di 30 persone sane di mente e felici, o 30 persone che magari ti sanno dire anche qualcosa di buono su tutte le materie studiate, ma che in cuor loro insultano tutto il sistema e hanno dei valori morali che se solo li conoscessi mi butterei dalla finestra?
|
|
|
|
|
| |
| |