Ho sempre avuto un problema, un chiodo fisso: quello di farmi rispettare dagli altri. Ero e forse sono tutt'ora un po' nevrotico. Ho aspettative non reali riguardo alle altre persone.
Come credo altri qui dentro sono stato spesso preso in giro qui e là, sia a scuola che fuori dalla scuola. Uno magari mi diceva qualcosa di storto (storto dal mio punto di vista) anche solo per scherzare. Io non reagivo ma iniziavo a pensarci dopo un po' a quel qualcosa di storto. Ci pensavo quando ancora ero in classe e non riuscivo a seguire le lezioni dal tanto che ci pensavo, mentre tornavo a casa, mentre ero chiuso in camera mia a divertirmi, mentre andavo a letto.
E non mi godevo mai il momento presente... ero radicato nel passato, o sulla reazione eventuale da avere in futuro di fronte ad un evento simile.
Incredibile, proprio perché mi sono preso troppo sul serio in troppe occasioni, sono finito in infinite occasioni vittima di prese per il culo. Sono stato ridicolizzato più e più volte.
Non sono mai stato preso a botte da nessuno, forse perché subivo senza replicare, eppure sono andato in stati preudodepressivi più o meno lunghi solo per delle parole. Solo perché X o Y pensavano che ero uno sfigato, e non un figo.
Ultimamente però ho preso sempre più consapevolezza di una cosa: che siamo sempre noi infondo che decidiamo.
Siamo noi che decidiamo di offenderci, di sentirci mancare di rispetto, di sentirci sfigati, depressi... non lo fanno di certo gli altri al posto nostro.
Comincio a pensare che il "rispetto" non sia nemmeno reale. E' una cosa che sta nelle teste delle altre persone, tra quei 1100 e 1300 cm cubi di cervello che ognuno di noi si ritrova. E' solo lì dentro, mica nella realtà.
Oggi a scuola o a lavoro
ti hanno mancato gravemente di rispetto. Che cosa "devi" fare? Beh ovvio, correre a chiuderti in casa e sentirti male, depresso, metterti a piangere... scrivere un post di sfogo di 3 pagine su fobia sociale per deprimerti con i tuoi simili... o fare altre cose simili che ti buttano ancora più giù.
No. La verità è che non "devi" fare proprio niente. E' tutta una tua scelta. La verità è che sono solo pensieri che stanno nella testa di altre persone. E tu nel momento in cui ti deprimi permetti al tuo cervello di dare priorità ai pensieri dei cervelli altrui rispetto ai pensieri tuoi.
Ognuno ha il diritto di pensare quello che vuole. Anche tu.
Cito un sillogismo di un libro che ultimamente è tipo la mia bibbia:
Premessa maggiore: Io posso controllare i miei pensieri
Premessa minore: I miei stati d'animo discendono dai miei pensieri
Conclusione: Io posso controllare i miei stati d'animo
Secondo me è fondamentale ricordarsi questo in ogni momento della vita. Tu controlli i tuoi stati d'animo, non gli altri.
Se vi sentite sfigati, presi in giro da altri, ricordatevi quel sillogismo. Tenete in circolo nel vostro cervello una grossa dose di consapevolezza. Leggete "Le vostre zonee erronee" di Dyer. O qualsiasi altra cosa vi aiuti a prendere consapevolezza delle potenzialità che avete dentro la testa.
Io per il mio prendermi troppo sul serio, per il "rispetto" e per orgoglio mi sono bruciato un sacco di occasioni e amicizie.
Ho perso svariati amici perché pensavo non mi portassero abb rispetto. Quando probabilmente tutto quello che facevano era scherzare e basta. Mi sono bruciato un sacco di occasioni per conoscere ragazze perché temevo eventuali figure di merda e tendo a farlo tutt'ora. E tutt'ora sono senza ragazza.
Non ho di certo risolto tutti i miei problemi ma questo per me è stato un inizio. Ci tenevo a ripassarlo anche per me, magari sarà l'inizio di un nuovo modo di pensare anche per voi.