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Originariamente inviata da Allocco
quali pensate che siano le conseguenze del prenderli come tali, se ce ne sono?
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Dipende dal contesto.
Il concetto di modello estetico io lo relego solo al culto del corpo femminile che ho limitatamente alla fotografia, alla pornografia ed alla semplice ammirazione.
Mi piace ammirare una certa fisicità che giudico bella e, se mi fosse possibile, rappresentarla nella sua apoteosi della perfezione e palesemente ai limiti dell'artificialità o cibarmi d'immagini dove il sesso viene rappresentato nel modo più esplicito e lussurioso e dove i corpi sono delle silhouette danzanti.
Per fare un'analogia con la musica, quanto sopra descritto lo equiparo alle partiture dove l'espressività è minima e dove il virtuosismo e tecnicismo sono ai massimi livelli.
Poliritmi, tempi dispari, assoli in tapping e cromatismi ai limiti del masturboide.
Esecuzioni che probabilmente solo in studio sono ottenibili e in live perderebbero.
Eppure a me piacciono moltissimo.
Detto ciò, i miei modelli non escono da questo recinto.
Nel sesso, nell'attrazione, nel coinvolgimento esteriore non entrano in gioco.
Questo non significa che non possa modellizzare ciò che mi piace e ciò che non mi piace.
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Io del sedere della Hunziker nella famosa pubblicità, me ne faccio poco.
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Io invece me ne farei molto se dovessi farci uno scatto o in un rapporto sessuale per la componente visiva (e magari se fosse soggetto durante l'atto).
Di certo però, pur ritenendolo bello considerato a sé stante ed esempio di quello che posso definire un bel sedere, non lo cerco spasmodicamente in una donna che dev'essere nella mia alcova e non lo pongo come conditio sine qua non.
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Di un sedere REALE con proporzioni UMANE ammiro la sua bellezza REALE.
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Ma anche il sedere della Hunziker è reale.
Forse sono meno diffuse tra la popolazione quelle forme del sedere. Beh, per me non conta: io definisco bello ciò che rispecchia i miei canoni anche se rispecchia quel canone 1 donna ogni 10000 (o più).
Poi c'è da dire che probabilmente è così perché c'è un lavoro di workout, pilates e quant'altro quotidiano e professionale. Anche qui non trovo irreale un fisico "scolpito". Sono scelte del singolo.
Non condivido l'ossessione per l'attività fisica ma nemmeno la sedentarietà più menefreghista.
Ciò nonostante, anche qui io seguo i miei gusti estetici e non li influenzo dal fatto che il fitness è una moda, ammicca ad un'artificialità, ecc.
Quando una persona per me non è lobotomizzata, tanto mi basta.
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Le proporzioni classiche, il numero aureo, la colonna greca, mi fanno un baffo.
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A me invece ispirano ammirazione ma non sono determinanti per emozionarmi alla visione di un corpo.
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Non pensate che dovremmo liberarcene?
Qual è la funzione di questi modelli, di queste scale, di queste proporzioni?
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No, il liberarcene secondo me è l'inno di chi è frustrato da non poterli raggiungere o da chi superficialmente da del superficiale a chi ne è attratto.
Mi sembra un discorso demenziale a pari livello con quello che spesso leggo qui secondo il quale chi bada al sesso non è in grado di provare sentimenti.
Bisogna semmai imparare a contestualizzarlo e ad ascoltare ciò che il singolo reputa bello, attraente, ecc.
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Qual è l'origine di queste idee, qual è la loro funzione, secondo voi?
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L'origine? Per me è innata e inconscia.