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14-09-2018, 15:53
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Come da titolo, che ne dite di raccogliere qui testi, immagini, musiche creazioni dei nostri fratelli romantici?
Inizio io con una lettera del nostro caro caro Werther:
Quote:
18 agosto Doveva proprio avvenire che ciò che forma la felicità dell'uomo fosse anche la fonte della sua miseria? Il pieno, caldo sentimento che prova il mio cuore per la viva natura mi dava tanta gioia, trasformava in un paradiso il mondo intorno a me, e deve ora trasformarsi in un insopportabile strumento di pena, in uno spirito tormentatore che mi segue dappertutto? Quando io contemplavo una volta dalla roccia che sporge sul fiume la fertile vallata, e vedevo ogni cosa intorno a me germogliare e sgorgare; quando vedevo quei monti rivestiti di folti alberi dalla base alla cima, quelle valli dagli svariati contorni che amate foreste ombreggiavano, e il mite ruscello che scorreva tra canneti mormoranti e rispecchiava le graziose nuvole che il mite vento della sera cullava nel cielo; quando sentivo gli uccelli animare intorno a me la foresta e vedevo milioni d'insetti danzare allegramente nell'ultimo ardente raggio di sole, e il suo ultimo cadente sguardo liberare dal verde involucro il ronzante scarabeo,e il brulicare della vita mi faceva attento al suolo; e il muschio, che trae dalla dura roccia il nutrimento, e la ginestra che cresce sulle aride colline sabbiose, mi rivelavano l'intima, fiorente, sacra vita della natura: tutte queste cose io abbracciavo col mio cuore ardente, mi sentivo come divinizzato in quella copia di cose belle, e le splendide forme del mondo sconfinato si muovevano ravvivando ogni cosa nel mio animo. Monti enormi mi circondavano, abissi mi stavano dinanzi, torrenti tempestosi precipitavano, fiumi scorrevano ai miei piedi, la foresta e la montagna risuonavano; io vedevo tutte queste forze misteriose agire e creare all'unisono nelle profondità della terra, e poi sulla terra e sotto il cielo brulicare le razze delle svariate creature. Tutto, tutto si popola di mille forme diverse; e gli uomini si rinchiudono sicuri nelle loro casette e immaginano di essere signori del mondo. Povero pazzo che giudichi ogni cosa ristretta perché sei così piccolo! Dalla montagna inaccessibile al deserto che nessun piede ha calcato, all'estremo dell'ignoto oceano, alita lo spirito dell'eterno creatore e si rallegra di ogni grano di polvere che lo comprende e vive! Oh quante volte avrei voluto allora sulle ali della gru che volava sul mio capo, essere trasportato alla riva del mare sconfinato, bere alla coppa spumante dell'infinito l'ardente gioia di vivere, e solo per un istante far penetrare nel mio seno ristretto una stilla della beatitudine che prova l'essere il quale tutto crea in sé e per sé. Fratello, il solo ricordo di quelle ore mi fa bene. Lo stesso sforzo che io faccio per risvegliare in me quei sentimenti ineffabili, per esprimerli ancora eleva l'animo mio, e mi fa doppiamente sentire l'angoscia dell'ora presente.
Mi sembra che dinanzi alla mia anima sia stato tirato un sipario e lo spettacolo della vita sconfinata si cambia davanti a me nell'abisso della tomba eternamente aperta. Tu puoi dire: questo esiste! quando tutto passa, quando ogni cosa scompare con la velocità del fulmine, e così raramente conserva l'integrità del suo essere, ed è travolta nel torrente e annientata contro le rocce? Non passa un istante che non distrugga te e i tuoi, non uno in cui tu non sia, non debba essere un distruttore; la più innocente passeggiata costa la vita a mille poveri insetti, un passo distrugge gli edifici delle formiche faticosamente costruiti, e seppellisce in una tomba ingloriosa tutto un piccolo mondo. Ah non le grandi rare catastrofi del mondo mi commuovono, non le inondazioni che inghiottiscono i vostri villaggi, non i terremoti che distruggono le vostre città; mi atterrisce la forza annientatrice che è nascosta nell'essenza della natura; la quale non produce nessuna cosa che non sia distrutta dalla sua vicina, o che da se stessa non si distrugga. Così io vado barcollante e tormentato fra il cielo e la terra e le forze creatrici che mi circondano: e vedo soltanto un essere mostruoso che eternamente divora e rumina.
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Ultima modifica di Labocania; 14-09-2018 a 16:08.
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14-09-2018, 16:13
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Non può mancare il nume tutelare del forum con uno dei suoi cavalli di battaglia:
XXVIII - A SE STESSO
Or poserai per sempre,
stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
in noi di cari inganni,
non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
palpitasti. Non val cosa nessuna
i moti tuoi, nè di sospiri è degna
la terra. Amaro e noia
la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
T'acqueta omai. Dispera
l'ultima volta. Al gener nostro il fato
non donò che il morire. Omai disprezza
te, la natura, il brutto
poter che, ascoso, a comun danno impera,
e l'infinita vanità del tutto.
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14-09-2018, 16:21
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Il diario del primo amore del nostro nume tutelare non può mancare nella libreria del fobico .
La frase d'apertura potrebbe essere stata scritta - in maniera meno pulita magari - da un qualsiasi utente:
Io cominciando a sentire l’impero della bellezza, da piú d’un anno desiderava di parlare e conversare, come tutti fanno, con donne avvenenti, delle quali un sorriso solo per rarissimo caso gittato sopra di me, mi pareva cosa stranissima e maravigliosamente dolce e lusinghiera: e questo desiderio nella mia forzata solitudine era stato vanissimo fin qui.
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14-09-2018, 16:23
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Io cominciando a sentire l’impero della bellezza, da piú d’un anno desiderava di parlare e conversare, come tutti fanno, con donne avvenenti, delle quali un sorriso solo per rarissimo caso gittato sopra di me, mi pareva cosa stranissima e maravigliosamente dolce e lusinghiera: e questo desiderio nella mia forzata solitudine era stato vanissimo fin qui.
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Precedo muttley
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14-09-2018, 23:10
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#5
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Intermedio
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 133
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https://youtu.be/NMvTu58tsK8
Sicuramente inserire qualcosa del grande rivale Wagner sarebbe stato più calzante coi propositi della discussione, poiché quest'ultimo credo che incarni in maniera più fedele lo spirito del Romanticismo.
Tuttavia, decido di rifugiarmi nella dimensione olimpica delle sinfonie di Brahms per mostrare una declinazione differente del Romanticismo, ma non per questo meno importante. Solo apparentemente le sue sinfonie sono classiche: è bene non lasciarsi ingannare dall'adozione del canonico schema dei quattro movimenti, dall'uso di forme contrappuntistiche ampiamente collaudate e di sviluppi tematici tradizionali; non lasciarsi ingannare, soprattutto, dal rigetto di intenti programmatici, poiché esse sono animate da uno spirito fortemente appassionato e tenace che trasuda dall'audacia nelle contrapposizioni armoniche, - eco della irrinunciabile eredità beethoveniana - dal lirismo quasi schubertiano di molti temi e dalle sonorità dense e variegate. Ecco, i rimandi a Schubert e Beethoven non sono casuali, perché occorre ponderare l'intuizione e l'ispirazione, concepirle pur sempre dentro una forma, un certo schema logico, come fecero proprio questi illustri predecessori, con la notevole differenza della distanza che li separa (tutti e tre) in termini di mezzi e risultati. È dunque un Romanticismo che si oppone a certe sue derive, quali l'inutile esibizione virtuosistica e la retorica magniloquente, e che riesce ad acquisire grande espressività e rigore stilistico insieme.
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14-09-2018, 23:25
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#6
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Banned
Qui dal: Jul 2018
Messaggi: 3,364
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Come da titolo, che ne dite di raccogliere qui testi, immagini, musiche creazioni dei nostri fratelli romantici?
Inizio io con una lettera del nostro caro caro Werther:
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Werther sarebbe quello de "I dolori del giovane Werther" di Goethe?
Bello come pezzo comunque.
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15-09-2018, 04:31
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#7
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Beh Brahms non può non essere calzante in un topic dedicato al romanticismo, la sua formazione intellettuale è dovuta alle appassionate letture di Jean Paul, Eichendorff, Novalis, Goethe e Schiller ovviamente e, soprattutto, ETA Hoffmann che con il suo tragico e bizzarro alter ego letterario Johannes Kreisler, offrì all'immaginario dei romantici un numero inestimabile di spunti di ispirazione.
Un rimando alla Kreisleriana di Schumann è d'obbligo.
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Ultima modifica di Labocania; 15-09-2018 a 04:48.
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16-09-2018, 03:25
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#8
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Liszt - Vallée d'Obermann.
Lettera 46
[...]
Ricordate i nostri vani desideri, i nostri progetti puerili? La gioia di un cielo sereno, l'oblio del mondo, e la libertà dei deserti!
Giovane incantesimo di un cuore vergine che crede nella felicità, che vuole ciò che desidera, e ignora la vita! Il silenzio delle foreste, la purezza delle acque, i frutti naturali, la nostra amicizia allora ci bastavano. Il mondo reale
non ha nulla con cui sostituire quei desideri di un cuore giusto, di uno spirito malcerto, il sogno primo delle nostre primavere.
Allorquando un'ora più propizia illumina il nostro viso di una imprevista serenità e vi pone qualche fuggitiva sfumatura di pace e di benessere , l'ora che segue si affretta a stabilirvi lineamenti melanconici e stanchi, le rughe sature di amarezza che ne cancellano pre sempre il primitivo candore.
Di quell'età, già così lontana, gli sparsi istanti che hanno potuto chiamare l'idea della felicità non formano nella mia vita una penombra che io debba augurarmi di rinnovare.
Oberman - Senancour
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16-09-2018, 07:24
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,092
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Liszt - Vallée d'Obermann.
Lettera 46
[...]
Ricordate i nostri vani desideri, i nostri progetti puerili? La gioia di un cielo sereno, l'oblio del mondo, e la libertà dei deserti!
Giovane incantesimo di un cuore vergine che crede nella felicità, che vuole ciò che desidera, e ignora la vita! Il silenzio delle foreste, la purezza delle acque, i frutti naturali, la nostra amicizia allora ci bastavano. Il mondo reale
non ha nulla con cui sostituire quei desideri di un cuore giusto, di uno spirito malcerto, il sogno primo delle nostre primavere.
Allorquando un'ora più propizia illumina il nostro viso di una imprevista serenità e vi pone qualche fuggitiva sfumatura di pace e di benessere , l'ora che segue si affretta a stabilirvi lineamenti melanconici e stanchi, le rughe sature di amarezza che ne cancellano pre sempre il primitivo candore.
Di quell'età, già così lontana, gli sparsi istanti che hanno potuto chiamare l'idea della felicità non formano nella mia vita una penombra che io debba augurarmi di rinnovare.
Oberman - Senancour
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Di Obermann ne aveva parlato molto bene Balzac, nelle illusioni perdute mi pare; per quello mi era venuta voglia di leggerlo, solamente che sul web non sono riuscito a trovarne nemmeno una copia in italiano. Uff...
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Ultima modifica di E. Scrooge; 16-09-2018 a 07:27.
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15-10-2018, 17:45
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#10
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Pensavo fossi il sabato sera della mia vita invece eri il lunedì mattina.
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24-10-2018, 12:25
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#11
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Ogni autunno io ritornava al castello paterno situato in mezzo a'boschi in vicinanza di un lago, in una delle più remote province. “ Timido e ritenuto in presenza del padre, non sapeva io trovare la disinvoltura e il contento se non che presso mia sorella Amelia. Una dolce conformità d'umore e di genio strettamente mi univa a questa sorella, di età un poco maggiore alla mia. Volentieri ci trovavamo insieme a rampicar sui poggi, a remar sul lago, a traversare i boschi al cader delle foglie; passatempi deliziosi, la rimembranza dei quali riempie tuttora di dolcezza l'anima mia. O illusioni dell'infanzia e della patria, voi non perdete giammai le dolci vostre attrattive! “ Ora ce ne andavamo tutti silenziosi tendendo le orecchie al sordo muggito dell'autunno, o al rumore delle secche foglie che tristamente stridevano sotto le nostre piante: ora ne' nostri giuochi innocenti inseguivamo la rondine ne' prati, o l'arco celeste su piovose colline; ora borbottavamo pure alcuni versi, quali ce gl'inspirava lo spettacolo della natura. Da giovinetto io coltivava le Muse, nulla essendovi di più poetico, nella freschezza delle sue passioni, che un cuore di sedici anni: simile al mattutino del giorno, il mattin della vita è pieno di purezza, d'immagini e d'armonie. “ Le domeniche e gli altri giorni di festa ho sentito spesse volte a traverso le piante del bosco i tocchi della campana remota che chiamava al tempio l'uomo dei campi. Appoggiato al fusto d'un orno stava io ascoltando in silenzio il sacro tintinnio. Ogni colpo del bronzo sonoro portava all'ingenua anima mia l'innocenza dei campestri costumi, la calma della solitudine, le attrattive della religione, e la melanconia dilettosa delle rimembranze della prima infanzia. Ah! qual cuore sì mal fatto non si è sentito commosso al suono delle natie campane, di quelle campane che fremetter di gioia sulla sua culla, che annunziarono il suo avvenimento alla vita, che indicarono il primo battito del suo cuore, che in tutti i luoghi al l'intorno pubblicarono la santa allegrezza del padre suo, i dolori e le gioie ancor più ineffabili della sua madre? Tutto ritrovasi nelle deliziose reminiscenze che somministra il rumore della campana del proprio paese; religione, patria, famiglia, e la culla e la tomba, e il passato e l'avvenire.
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René, Chateaubriand
Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Di Obermann ne aveva parlato molto bene Balzac, nelle illusioni perdute mi pare; per quello mi era venuta voglia di leggerlo, solamente che sul web non sono riuscito a trovarne nemmeno una copia in italiano. Uff...
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Prova a ricercarlo in biblioteca, io lì lo scovai la prima volta. aveva buone ragioni per parlarne bene Balzac.
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