Domanda rivolta a chi frequenta o ha frequentato gli specialisti della mente.
Voi riuscite a vuotare il sacco completamente con chi siete in cura? Se sì, lo fate subito al primo o ai primi incontri o avete bisogno di un certo tempo?
Io mi rendo conto di avere (anche) questa difficoltà. Già di per sé se non mi sento a mio agio con una persona tendo a chiudermi e a non comunicare, ma ho verificato che questo avviene anche con gli psicologi e gli psichiatri. Se non percepisco che dall'altra parte c'è una persona con cui posso aprirmi, non riesco a farlo. Nel tempo mi hanno seguito ormai ben quattro psichiatri, e in particolare con la seconda, con cui mi sono trovato piuttosto male, non riuscivo proprio ad aprirmi: alle sue domande rispondevo con frasi brevi e spesso, quando mi sentivo "sotto attacco" (non so come spiegare meglio la cosa) tendevo a girare intorno alle cose, a trovare modi per non rispondere. Col quarto psichiatra, invece, che era un tipo abbastanza alla mano e con cui mi sono trovato meglio, questo problema del non riuscire ad aprirmi era molto attenuato.
Poi ci sono aspetti della mia vita che sono piuttosto delicati e difficili da affrontare, e su questi tendo ancora meno ad aprirmi semplicemente perché non mi fido delle altre persone, perché so che non potrebbero capirmi o che potrebbero giudicarmi male o molto male. Questo vale anche per psicologi e psichiatri.
Mi rendo conto che il mio può essere un atteggiamento sbagliato, perché per poter usufruire al meglio di una cura bisognerebbe fornire al professionista più dati possibile... chiudendomi in un certo senso finisco per danneggiare me stesso prima che gli altri. Però per me è qualcosa di difficile da superare, perché la mia tendenza a chiudermi e a non fidarmi (dovuta anche a brutte esperienze passate di fiducia tradita) è davvero forte.