Mi domanderei piuttosto quanto sia desiderabile, considerando che le cose in equilibrio tendono a stare ferme.
Persino per camminare è necessario sbilanciarsi.
Avvertirsi presuppone il conoscersi, ed il conoscersi rimanda ad una mancata o mantenuta identità; si più sostituire ciò che si è con ciò che i propri orizzonti possono percepire, preferendo alla propria Essenza "qualcos'altro/qualcun'altro" poiché la si percepisce inadatta/sbagliata/indesiderata/etc.
Quando ciò accade non esiste un proprio equilibrio, solo un equilibrio altrui proiettato su sé stessi a mo' di pallido riflesso... e ciò che l'attenzione su questo "sentire" (scevro da ogni pura esistenza di un sé Vero) porterà sarà un pervicace - e piuttosto incosciente - arenamento in fieri della propria individualità.
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