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16-01-2018, 14:00
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#21
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Quote:
Originariamente inviata da Hartigan
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oppure due celibi si univano per frodare il fisco e trovavano la felicità uniti dal risparmio fiscale
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16-01-2018, 14:15
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#22
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,714
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Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
io invece vivo questo aspetto in modo del tutto differente: vedo il lavoro come un qualcosa di indegno o disumano. Per chi non lo sapesse io fino ad ora mi sono categoricamente rifiutato di lavorare.
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e come ti mantieni? no pensi sia anche un modo per renderti indipendente?
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16-01-2018, 15:03
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#23
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,060
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Quote:
Originariamente inviata da Hazel Grace
e come ti mantieni? no pensi sia anche un modo per renderti indipendente?
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Il fatto è che non riesco proprio a considerare come indipendente chi deve piegarsi alla volontà di un "capo"; in questo caso mia madre risulta molto più umana (*vedi ciò che scrive Ricky Farina). Poi, ovviamente, bisogna considerare che un ritirato sociale vive con un paio di piatti di pasta e un caffè latte al giorno.
*https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/23/mamma-non-temere-sono-felice-e-aspetto-un-bonifico-da-te/3798588/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/12/fanatici-del-lavoro-vi-amo-e-starei-delle-ore-guardarvi-faticare/4031555/
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16-01-2018, 15:33
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#24
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 6,237
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Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Se posso chiedere, tu vivi il lavoro come un'opportunità, una meta sintomo di "guarigione", oppure come un qualcosa che non piace ma va fatto e stop? Dico questo perché vedo che molti qui vorrebbero lavorare ma non riescono a causa della tristezza, io invece vivo questo aspetto in modo del tutto differente: vedo il lavoro come un qualcosa di indegno o disumano. Per chi non lo sapesse io fino ad ora mi sono categoricamente rifiutato di lavorare.
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16-01-2018, 15:58
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#25
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: N
Messaggi: 587
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Mi sono ritirato socialmente all'età di 15 anni, ho abbandonato gli studi e tagliato quei pochi rapporti che avevo. Ho iniziato ad uscire di nuovo di casa a 18 anni, e sono sotto terapia farmaceutica e psicologica.
È passato quasi un anno ormai e quel poco che ho riconquistato l'ho perso in pochi giorni, mi sono arreso di nuovo, ho capito che non sono proprio fatto per vivere una vita normale. Ho conosciuto online reclusi che addirittura ora vivono da soli, hanno un lavoro full time ecc... ma secondo me sono persone che si sono isolate per altri tipi di problemi, quindi poi usciti erano più portati a rientrare nei meccanismi della società.
Vedo film ed anime, o sto su internet, questi sono i miei obbiettivi.
Ogni tanto incontro qualche persona conosciuta online, perché sono le uniche relazioni che non mi pressano.. non avendo obblighi di vederci settimanalmente ma giusto quelle 3-4 volte all'anno. Pure la mia psicologa ha capito che con me non c'è speranza, il serale non lo propone nemmeno.. non sa che dire. Probabilmente mollerò a breve.
Non ho appoggi, né nulla da dimostrare a nessuno, il minimo impegno sociale (andare dal dentista ad esempio) mi crea ansia a pacchi. Sinceramente se potessi mi richiuderei in una clinica dove ti permettano di usare Internet, tanto rispetto a casa cambierebbe poco (non sono viziato sul cibo, mia madre è stressata, mio padre è malato.. non esco, almeno vedrei gente a caso giusto per non farsi prevalicare da quest'apatia invalidante)
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16-01-2018, 17:00
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#26
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Principiante
Qui dal: Nov 2017
Ubicazione: Napoli
Messaggi: 49
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Eccomi. 22 anni, in reclusione dall'anno scorso, all'inizio del secondo anno di università. C'erano tutta una serie di problemi che mi portavo dietro dai tempi delle superiori, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il trovarmi di nuovo completamente solo, nonostante gli sforzi fatti nei 2 anni precedenti. A quel punto ho semplicemente perso interesse e ho iniziato a procrastinare più del solito, fino al punto di non voler fare più nulla. Un anno dopo mi ritrovo ad aver terra bruciata intorno e con nessuna idea su come ripartire.
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16-01-2018, 19:20
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#27
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,060
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Quote:
Originariamente inviata da Ambivalente
Eccomi. 22 anni, in reclusione dall'anno scorso, all'inizio del secondo anno di università. C'erano tutta una serie di problemi che mi portavo dietro dai tempi delle superiori, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il trovarmi di nuovo completamente solo, nonostante gli sforzi fatti nei 2 anni precedenti. A quel punto ho semplicemente perso interesse e ho iniziato a procrastinare più del solito, fino al punto di non voler fare più nulla. Un anno dopo mi ritrovo ad aver terra bruciata intorno e con nessuna idea su come ripartire.
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Quindi l'uni l'hai mollata principalmente a causa dei problemi relazionali, giusto? Sarebbe interessante capire quanto nel percorso scolastico conti la capacità di inserirsi nel gruppo. Noto che parecchi qui rimangono indietro più per i problemi sociali che non per la mancanza di capacità.
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18-01-2018, 16:30
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#28
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Principiante
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 85
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Quote:
Originariamente inviata da Hartigan
29 anni senza lavoro e senza amici.
Vivo con i miei e più avanti vado e più scivolo nell'apatia. Come già dissi in un altro thread, me ne andrò quando non ci saranno più i miei.
Mi sono reso conto di essere un difetto di fabbrica e che ogni sforzo fatto per uscire dalla mia condizione è risultato goffo, inutile e mi ha irrimediabilmente fatto abbassare la cresta. A quanto pare la parola fallito l'ho scritta in faccia.
Ambizioni e obiettivi? Leggere tanto e guardare molti film, anche se col tempo che passa non riesco più a gustarmeli come una volta.
Mi rattrista tutto ciò. Molto spesso mi immagino in una "vita alternativa" dove sono felice e rendo felice gli altri, ma tutto si limita solo al sogno.
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Stessa età, stessa situazione, praticamente.
Aggiungo solo: sono neet da circa 4 anni. Non per volontà mia, va detto. Semplicemente, dopo essermi laureata in una cosa che non mi piaceva, non ho saputo cosa farne della mia vita, e così sono rimasta bloccata.
Nel mentre, ho spedito tanti curriculum, avuto problemi familiari che hanno aggravato la mia situazione personale e ad oggi, alla soglia dei 30, questa reclusione mi pesa come non mai. Non desidero un fidanzato (sono sempre stata sola e non riesco ad immaginare di dover rinunciare alle mie abitudini, alla mia libertá per stare con qualcuno), ma sento disperatamente la mancanza di un gruppo di amici, con i quali condividere passioni e problemi, e -perché no - passare insieme momenti piacevoli.
Ho pure un paio di amiche, ma ci vediamo un paio di volte l'anno, (sono troppo prese dalla loro vita e dal loro lavoro) e a me ovviamente non basta.
Poi, ovviamente, vorrei un lavoro che mi permettesse di essere indipendente e lasciare casa, ma quella è pura utopia.
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18-01-2018, 16:40
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#29
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Banned
Qui dal: Feb 2017
Ubicazione: Nord
Messaggi: 7,038
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ritiro asociale.
Cmq io quasi 24 anni diplomato mai lavorato. Sempre stato solitario adesso da tre annetti ho di nuovo grossi probliemi ansioso-depressivi quindi sono abbastanza ritirato.
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18-01-2018, 17:33
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#30
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 790
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Non ho praticamente più la famiglia d'origine.
Ne è rimasto uno scempio di infinita tristezza
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19-01-2018, 11:26
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#31
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Se posso chiedere, tu vivi il lavoro come un'opportunità, una meta sintomo di "guarigione", oppure come un qualcosa che non piace ma va fatto e stop?
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Non è che non mi piaccia per nulla il mio lavoro, sotto certi aspetti lo trovo interessante, ma per piacermi veramente andrebbe fatto con i miei tempi e i miei modi (a quel punto, non sarebbe più un lavoro). Quindi sì, la vedo comunque come una costrizione.
Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Il fatto è che non riesco proprio a considerare come indipendente chi deve piegarsi alla volontà di un "capo"; in questo caso mia madre risulta molto più umana (*vedi ciò che scrive Ricky Farina). Poi, ovviamente, bisogna considerare che un ritirato sociale vive con un paio di piatti di pasta e un caffè latte al giorno.
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Anche quelli costano, eh, a meno di non avere risparmi sufficienti a farti vivere in maniera spartana per tutto il tempo che ti resta, anche quando non ci sarà più tua madre.
E l'affitto o il mutuo della casa? O hai la fortuna di ereditare la casa di proprietà dei tuoi (senza neanche doverla dividere con eventuali fratelli/sorelle, magari)?
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Ultima modifica di Winston_Smith; 19-01-2018 a 11:29.
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19-01-2018, 12:59
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#32
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,060
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
E l'affitto o il mutuo della casa? O hai la fortuna di ereditare la casa di proprietà dei tuoi (senza neanche doverla dividere con eventuali fratelli/sorelle, magari)?
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La casa è di proprietà. Dovrò dividerla con mia sorella solamente qualora mio nonno non mantenga la promessa che aveva fatto di lasciare la sua casa a lei. I risparmi ci sono, ma non so quanto potrei andare avanti. Ad ogni modo, quando penso al mio futuro mi immagino un qualcosa di molto improvvisato, un qualcosa alla Henri Murger.
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Ultima modifica di E. Scrooge; 19-01-2018 a 13:04.
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19-01-2018, 13:08
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#33
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
La casa è di proprietà. Dovrò dividerla con mia sorella solamente qualora mio nonno non mantenga la promessa che aveva fatto di lasciare la sua casa a lei. I risparmi ci sono, ma non so quanto potrei andare avanti. Ad ogni modo, quando penso al mio futuro mi immagino un qualcosa di molto improvvisato, un qualcosa alla Henri Murger.
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In famiglia non ti fanno pressioni per trovarti un lavoro?
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19-01-2018, 13:49
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#34
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,060
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
In famiglia non ti fanno pressioni per trovarti un lavoro?
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Mia madre mi fa le solite raccomandazioni, ma si sa come sono i rimproveri di una madre. Mio padre invece fa un lavoro devastante per pochi spiccioli, dunque odia il lavoro più di quanto lo odi io.
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19-01-2018, 13:51
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#35
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Mia madre mi fa le solite raccomandazioni, ma si sa come sono i rimproveri di una madre.
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No, guarda, se mi fossi azzardato anche solo a parlare en passant di una prospettiva del genere, mia madre mi avrebbe portato all'esasperazione con torture psicologiche degne di Guantanamo.
Del resto, se la prospettiva era stare a casa con lei vita natural durante a sorbirsi queste "raccomandazioni" ventordicimila volte al giorno, forse il lavoro è una condanna più sopportabile.
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19-01-2018, 14:02
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#36
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,060
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
No, guarda, se mi fossi azzardato anche solo a parlare en passant di una prospettiva del genere, mia madre mi avrebbe portato all'esasperazione con torture psicologiche degne di Guantanamo.
Del resto, se la prospettiva era stare a casa con lei vita natural durante a sorbirsi queste "raccomandazioni" ventordicimila volte al giorno, forse il lavoro è una condanna più sopportabile.
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Ahahaha.
Quanti anni hai? Vivi da solo?
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