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Vecchio 17-07-2012, 23:28   #1
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Ultimamente sto vivendo un periodo bruttissimo. Comunque non la faccio lunga.

In riferimento a questi thread:

http://www.fobiasociale.com/cattiverie-dufficio-27634/

http://www.fobiasociale.com/ho-perso-il-senso-27565/

http://www.fobiasociale.com/vivere-i...essione-27470/

http://www.fobiasociale.com/quelli-c...-niente-27626/

http://www.fobiasociale.com/e-infine...iberato-26681/

Sto malissimo. In breve mi sembra che tutta una serie di persone sia contro di me. Sul lavoro, negli affetti, nelle amicizie, mi sembra che sia tutta una situazione in cui remo controcorrente. Terrori, ossessioni, sensi di colpa, accompagnano tutto questo vivere doloroso.

Non sono il tipo da stracciarmi le vesti, sopravviverò come ho sempre fatto anche a questo, ma risalire la corrente è molto faticoso e spesso comporta molte umiliazioni ingiustificate.

Ditemi: avete sentimenti simili dentro di voi, che molti fattori giochino a abbiano giocato contro di voi, e di risalire faticosamente la china solamente per ottenere quello che vi spetta mentre molte persone continuano a mettervi i bastoni tra le ruote?

Come avete reagito, con quali sentimenti, quali forze avete mobilitato dentro di voi?

La paura mi sta paralizzando completamente.

Più in generale secondo voi conviene remare controcorrente o cambiare fiume, sparire completamente dalla circolazione e ricominciare magari da un'altra parte?
Vecchio 18-07-2012, 00:21   #2
Esperto
L'avatar di filosofo
 

A me, come sai, sta capitando per quanto concerne l'aspetto lavorativo.
E succede sistematicamente, in un primo momento credevo fosse dovuto al caso, ora comincio davvero a pensare che ci sia una qualche ragione più grande.
Per molti mesi questa cosa mi ha demolito e mi ha portato a un passo dal suicidio, poi pian piano qualcosa dentro di me è cambiato, ho voluto focalizzarmi sugli aspetti positivi di questa situazione: credevo non ce ne fossero, invece ne ho trovati.

Non è ancora finito, ma per tanti aspetti riesco a provare un senso di gratitudine.
Mi son chiarito le idee su ciò che voglio nella vita, ho dato un nuovo slancio a un'attività di internet marketing, ho capito quali sono i miei limiti, sono entrato in contatto con molti pensieri che hanno acuito la mia consapevolezza, e ho potuto girare in lungo e in largo per la città, innamorandomene, dopo anni di odio, ho avuto una persona che mi ha fornito insegnamenti preziosi.

C'è da dire che, se mi sono cacciato in questa situazione, e sembra senza fine, è responsabilità mia.
Per tre volte nella mia vita ho avuto il medesimo tipo di capo: nel primo caso ho dato le dimissioni, nel secondo ho avuto un momento di tensione e poi mi sono dimesso per un'altra opportunità, nel terzo ho nuovamente dato le dimissioni, ma questa volta l'ho pagata cara e salata.
E gli indizi c'erano, col senno di poi.

Quindi è come se la vita mi abbia posto di fronte al medesimo problema, per tre volte di fila. Io l'ho evitato, anziché risolverlo, e stavolta la sto pagando davvero cara.

Ti chiedo: a te sono già capitate situazioni simili? Le avevi affrontate di petto o avevi cercato una via di fuga?

E un'altra domanda: da questo momento di difficoltà puoi ricavarci qualcosa?
Dov'è l'opportunità?
Vecchio 18-07-2012, 00:31   #3
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A me sono capitate situazioni di capi dispotici e incompetenti: nel primo caso ho reclamato il contratto e sono stato cacciato.

Nel secondo caso mi sono licenziato dopo un mese, era un call center ma era veramente un tipo che manco voglio parlarne

In questo caso, il capo attuale, è un tipo altamente umorale, sovrappeso tendende all'obeso, mi dicono che abbia divorziato per il vizio del bere, è costantemente in agitazione per qualsiasi cosa(la qual cosa non aiuta per la mia ansia), e manda costantemente a quel paese i sottoposti.

Come te, nei casi precedenti, io sono fuggito, questa volta, causa preponderanti problemi economici per riparazione auto, sono quasi costretto a restare per un determinato numero di mesi. Credi che debba prenderla di petto e imporre un rispetto anche se si giunge a una situazione di conflitto strisciante, o credi che, data la necessità del momento, sia più opportuno(e più loffio come fanno tanti) smussare la situazione con battute sdrammatizzanti ma tenendo il piede ben fermo con ironia e non concedendo terreno alle umiliazioni verbali, oppure cedere del tutto e fare di necessità virtù?

Tu mi conosci e sai che fosse per me lo manderei affanc.lo direttamente e più volte ripetutamente, e già in questi giorni gliene ho mandate a dire quattro, bada bene non metto in discussione le sue qualità di saper fare il lavoro, ma le sue qualità umane sono pressocchè inesistenti:compulsivamente consulta le sue scartoffie e i suoi impegni, usa imperativi per chiedere cose a noi dipendenti diretti(ordini), alza il tono della voce in modo improvviso e umorale.

Insomma è una situazione estrema che mi causa ansia e terrore a palla, per il solo fatto economico di non poterlo fanculare e cercare un altro lavoro, per necessità immediata. Ma quando questa necessità sarà cessata, o se cesserà per merito di alcune persone alle mie spalle che mi aiutano non esiterò godendo non tanto a licenziarmi, quanto a farmi licenziare, mandandolo a fanc. in tutti i modi possibili.

Credi che sia una via praticabile?Cosa intendi per prenderla di petto?Come si affronta un tizio del genere, con il quale non si è scelto di convivere, ma è una imposizione lavorativa?
Vecchio 18-07-2012, 00:53   #4
Esperto
L'avatar di filosofo
 

Si affronta con tanta pazienza, e passando "dall'altra parte".
Ciascuna persona, anche la più arrogante, ha dei punti deboli.

Nel mio caso ho avuto a che fare con una persona fin troppo simile al tuo capo, per di più era davvero una capra.
Tendenzialmente queste persone sono molto insicure, e cercano innanzitutto RISPETTO.
Questa è la parola magica.
Offri stima, rispetto, e sii una persona di cui si possa fidare, un fido scudiero.
Senza per questo svilirti "fantozzianamente".

E' manipolazione? Anche, ma è innanzitutto sopravvivenza.
Per un pò ci ero riuscito, dopodiché, dopo 2 anni e 4 mesi, e con imput esterni che mi facevano pensare di poter fanculare tutto e tutti ("specchietti per le allodole", che sono evaporati nel nulla dopo le dimissioni, tanto per completare questo "delitto perfetto"), ho mollato.

Di recente ho sostenuto un colloquio in cui l'amministratore delegato e il direttore generale hanno fatto i "poliziotti cattivi", avevano anche chiesto notizie all'azienda, e mi hanno sottoposto a una bella paternale. Non credo che la candidatura proseguirà, anche se mi fa strano che mi abbiano fatto sostenere il colloquio ugualmente.

Quello che ti posso dire, di cuore, e ti capisco COMPLETAMENTE, capisco COMPLETAMENTE il tuo disagio, è che - se non hai valide alternative, metti da parte l'orgoglio e prova a entrare in rapporto con questa persona.
Poi eventualmente, quando ci sarà l'occasione, cambierai. Ma prima affronta e risolvi il problema. Te lo dico perché ho ancora i brividi dietro la schiena.

Io lì per lì non credevo che le mie dimissioni sarebbero state interpretate così "gravemente", ma ti posso dire che quando un amministratore delegato (quindi non una recruiter stagista) ti inchioda in quel modo... Mi sono accorto una volta per tutte dell'errore, e mi ha fatto gelare il sangue. Mi sono sentito una merda, in colpa verso me stesso e la mia famiglia.

Lui mi ha fatto anche l'esempio del medico: un medico non si sceglie i pazienti, non sceglie l'età dei pazienti... Molti sono anziani, stanno male, quindi magari non lo trattano neppure bene... Magari i pazienti non sono del sesso che vorrebbe lui... Però li cura tutti. Sia chi gli piace, sia chi non gli piace.

Lui è una persona molto inquadrata e disciplinata. Noi siamo persone con orizzonti più allargati e più creativi, ma, come dire... Lì fuori è un brutto mondo.
E' responsabilità nostra trovare il modo di cavarcela.

Sii accorto, te lo dico con affetto.
Vecchio 18-07-2012, 01:05   #5
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Sarà durissima, stavolta occorrono tutte le risorse interne per mantenere in piedi un equilibrio precario che non c'è già adesso, e dovrà durare per mesi e mesi.

In più ci sono i colleghi carrieristi, quelli spioni. E tutta la merda umana che puoi trovare in un luogo dove conta il valore dei soldi e basta.

Non tutto è marcio, ma i valori marci in un ambiente del genere prevalgono.

Occorre essere una sorta di cappotto, che mi protegga da queste cattiverie, ma dove lo troverò dentro di me?Se non ci si può fidare di nessuno lì dentro?

Ti stimo molto per quello che mi hai detto, e questo ancora una volta mi fa riflettere sul senso delle mie responsabilità e dei miei doveri.

E' un mondo che non bada agli orizzionti, aggiungerei ai sentimenti, è un ambiente fatto di dati, soldi, titoli, date, inizi-fini di lavoro, gerarchie.
Un brutto ambiente che odio con tutto me stesso. E con il quale, ne sono convinto dopo quello che mi dici, sono costretto mio malgrado a convivere.

Non è che sia il peggio del peggio, c'è sempre di peggio. Ma cmq la sofferenza è tantissima. Stavolta provo, ad andare fino in fondo e a tenere la barra del timone dritta. Non l ho mai fatto, sono sempre fuggito con onore. Stavolta, occorerrà tenere da parte l'orgoglio ma correndo sul filo della dignità, non farsi mettere da parte.
Vecchio 18-07-2012, 01:16   #6
Esperto
L'avatar di filosofo
 

Esatto.. Responsabilità e doveri.
Mi ha fatto sentire piccolo piccolo, un ragazzino viziato, che cerca l'Eldorado anziché affrontare i problemi, che troverò, magari diversi, in tutte le realtà.

Ciò di cui mi accorgo è che, per chi vuole avere un qualche successo, il senso del dovere è una qualità fondamentale.
E' brutto "scoprirlo" a 27 anni suonati.

Ma questa è una lezione importante.
Se avrò l'opportunità di "tornare a bordo", l'applicherò.
Purtroppo le "regole del gioco" sono più ferree di quanto pensassi.

Penso che questa esperienza, e queste difficoltà che ti troverai ad addomesticare, ti renderanno ancora più forte, adattabile, elastico, e questo è un bene, e ti sarà utile in tutte le sfere.
Vecchio 18-07-2012, 01:35   #7
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ma non avete mai mandato qualcuno all'ospedale???? che so avete avuto la voglia di prendere da parte qualcuno e riempirlo di bote oppure minacciarlo????
Vecchio 18-07-2012, 01:47   #8
Esperto
L'avatar di filosofo
 

Quote:
Originariamente inviata da LatrinLover Visualizza il messaggio
ma non avete mai mandato qualcuno all'ospedale???? che so avete avuto la voglia di prendere da parte qualcuno e riempirlo di bote oppure minacciarlo????
Una volta ho assistito a una scena che mi ha colpito:

c'era stato uno scambio di e-mail tra un dipendente e il responsabile (che si trovava nella scrivania accanto alla mia).
Il responsabile gli aveva chiesto - in modo poco "simpatico" - di fornire un report sulle sue attività (che non aveva mandato da tre giorni).
Premetto che il responsabile era una persona ignorante, arrogante, fancazzista.
Alché a un certo punto il collega (di pari età) si è alzato e ha cominciato a insultarlo, parole forti (pezzo di m... ecc. ecc.), comprese minacce.
Premetto anche che il collega era un tipo "singolare", infatti poi il responsabile non ha preso provvedimenti.

Però, da quella scena, chi ne è uscito "vincente" è il responsabile.
Siamo rimasti tutti sbigottiti.
In un contesto aziendale, funziona così.
Se perdi il controllo in quel modo, per quante ragioni tu possa avere, passi automaticamente dalla parte del torto, e ci fai una pessima figura

Io negli ultimi tempi ho dovuto "autocontrollarmi" un sacco di volte, una volta ero perfino diventato bordeaux in faccia, e avevo seriamente il timore di arrivare a sbottare e mandare tutti affanculo nel peggiore dei modi. Poi è finita che mi sono dimesso, a seguito di quella che si stava profilando come una lite con la mia responsabile (in cui avevo ragione, ovviamente).

Ma le ho pagate care quelle dimissioni.
Molto care.
Troppo care.

E, potessi tornare indietro, avrei cambiato decisamente atteggiamento.
Se si sceglie il lavoro dipendente, queste sono situazioni piuttosto frequenti.
Se si sceglie il lavoro intraprendente, ci saranno invece Equitalia, eventuali clienti rompicoglioni, eventuali dipendenti fancazzisti, ecc. ecc.

La vita è dura.
Vecchio 18-07-2012, 14:51   #9
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il mio psicologo mi disse che, nelle mie condizioni e con i miei problemi, avrei potuto cercare di ergermi al di sopra degli altri. Cercare di fermarmi e osservare il resto del mondo dall'alto, scrutare il frenetico flusso del mondo con calma, senza mischiarmi nella folla.
Penso che potresti cambiare vita, penso che potresti fregartene degli altri come loro se ne infischiano di te. Ripagare gli altri con la stessa moneta
Vecchio 18-07-2012, 15:03   #10
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Quote:
Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
A me sono capitate situazioni di capi dispotici e incompetenti: nel primo caso ho reclamato il contratto e sono stato cacciato.

Nel secondo caso mi sono licenziato dopo un mese, era un call center ma era veramente un tipo che manco voglio parlarne

In questo caso, il capo attuale, è un tipo altamente umorale, sovrappeso tendende all'obeso, mi dicono che abbia divorziato per il vizio del bere, è costantemente in agitazione per qualsiasi cosa(la qual cosa non aiuta per la mia ansia), e manda costantemente a quel paese i sottoposti.

Come te, nei casi precedenti, io sono fuggito, questa volta, causa preponderanti problemi economici per riparazione auto, sono quasi costretto a restare per un determinato numero di mesi. Credi che debba prenderla di petto e imporre un rispetto anche se si giunge a una situazione di conflitto strisciante, o credi che, data la necessità del momento, sia più opportuno(e più loffio come fanno tanti) smussare la situazione con battute sdrammatizzanti ma tenendo il piede ben fermo con ironia e non concedendo terreno alle umiliazioni verbali, oppure cedere del tutto e fare di necessità virtù?

Tu mi conosci e sai che fosse per me lo manderei affanc.lo direttamente e più volte ripetutamente, e già in questi giorni gliene ho mandate a dire quattro, bada bene non metto in discussione le sue qualità di saper fare il lavoro, ma le sue qualità umane sono pressocchè inesistenti:compulsivamente consulta le sue scartoffie e i suoi impegni, usa imperativi per chiedere cose a noi dipendenti diretti(ordini), alza il tono della voce in modo improvviso e umorale.

Insomma è una situazione estrema che mi causa ansia e terrore a palla, per il solo fatto economico di non poterlo fanculare e cercare un altro lavoro, per necessità immediata. Ma quando questa necessità sarà cessata, o se cesserà per merito di alcune persone alle mie spalle che mi aiutano non esiterò godendo non tanto a licenziarmi, quanto a farmi licenziare, mandandolo a fanc. in tutti i modi possibili.

Credi che sia una via praticabile?Cosa intendi per prenderla di petto?Come si affronta un tizio del genere, con il quale non si è scelto di convivere, ma è una imposizione lavorativa?
Mi dispiace Martello,io ne so qualcosa....ho avuto a che fare anchio con dei bastardi di speculatori di lavoro,non chiamiamoli neanche datori di lavoro..uno in particolare....era un infame di prima categoria..il dispotismo sui luoghi di lavoro è una cosa diffusa perche ...loro pensano di avere il coltello dalla parte del manico...perche poi danno lavoro....come se poi facessero un piacere a noi....ma loro hanno bisogno di chi ci va a lavorare se non ci andasse nessuno a lavorare....vorrei proprio vedere come farebbero a mandare avanti le attività....sono solo dei parassiti alla fine.Se ci devi andare perche ti servono soldi...ci vai ...ma vivila la cosa distaccatamente.....se borbotta o da di matto lui...non calcolarlo piu di tanto ....è solo un parassita,un essere inferiore.
Vecchio 18-07-2012, 18:03   #11
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Aggiorno sulle ultime nuove: oggi non ha fatto altro che insultarmi, dare ordini, ogni cosa che facevo non andava bene, grida, quando me ne sono andato la frase è stata: ''ecco è meglio che ti togli dalle balle''.

E' un tipo che non esito a definire del tutto schizzato, ripeto la moglie lo ha mollato (si dice) perchè beve.

E' una situazione di tensione fortissima, ovviamente se mi lasciassi andare non avrei problema a tenergli testa a livello verbale(e anche fisico), ma finora mi sono dovuto contenere: con un unico problema, che sono completamente terrorizzato, paralizzato, mi sento aggredito da ogni parte e per ogni cosa, non riesco a fare il mio lavoro in modo sereno, nè riesco ad apprenderlo(sono in fase di tirocinio e parto contrattualmente da agosto).

Lui grugnisce, parla per monosillabi, ordina, e io non capisco quali sono i miei compiti dacchè(siccome nessuno nasce imparato) non me li spiega, ma dice solo ''fai questo e quello''.

I miei sentimenti sono di sensazione di aggresione pazzesca, terrore, e quindi desiderio di massacrarlo verbalmente intenso che sto contenendo facendo una violenza estrema su me stesso, dacchè non ha nè rispetto nè limite nell'insultarmi.

Sono ormai corazzato contro questo tipo di persone, però onestamente mi sembra troppo, forse è meglio mandarlo a quel paese e riprendermi la dignità(e vivere da povero i prossimi mesi).
Vecchio 18-07-2012, 18:04   #12
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Quote:
Originariamente inviata da James86 Visualizza il messaggio
Mi dispiace Martello,io ne so qualcosa....ho avuto a che fare anchio con dei bastardi di speculatori di lavoro,non chiamiamoli neanche datori di lavoro..uno in particolare....era un infame di prima categoria..il dispotismo sui luoghi di lavoro è una cosa diffusa perche ...loro pensano di avere il coltello dalla parte del manico...perche poi danno lavoro....come se poi facessero un piacere a noi....ma loro hanno bisogno di chi ci va a lavorare se non ci andasse nessuno a lavorare....vorrei proprio vedere come farebbero a mandare avanti le attività....sono solo dei parassiti alla fine.Se ci devi andare perche ti servono soldi...ci vai ...ma vivila la cosa distaccatamente.....se borbotta o da di matto lui...non calcolarlo piu di tanto ....è solo un parassita,un essere inferiore.
Hai indovinato il suo comportamento, e condivido la tua visione delle cose.
Vecchio 18-07-2012, 21:24   #13
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Ricordo il mio ex datore quanti pensieri ultraviolenti mi ispirava....rtacci sua
Vecchio 18-07-2012, 21:49   #14
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Quote:
Originariamente inviata da James86 Visualizza il messaggio
Ricordo il mio ex datore quanti pensieri ultraviolenti mi ispirava....rtacci sua
Quanti me ne ispira l'attuale, ho pensato almeno a 2-3 espedienti per inabilitarlo senza terminarlo ovviamente.

Tutte fantasie che rimarrano tali, e io avrò fallito come al solito, e tra brevissimo, visto che difficilmente resisterò, sarò senza lavoro nuovamente e con addosso una disperazione totale
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