Colpito molto dalla discussione su "l'autolesionismo" vorrei condividere con voi la mia riflessione che, rileggendola, mi accorgo abbraccia il tema della sofferenza "tutta" e le nostre paure. Per questo la inserisco in una nuova discussione.
Penso che l'autolesionismo sia un tentativo di gestire la sofferenza: infliggendosi delle ferite "esterne" cerchiamo di spostare la percezione del dolore sul corpo; tentativo di dare sfogo a quelle ferite "interne" tramite quelle "esterne".
Questa sofferenza interna che ci opprime e vuole uscire ma non ci riesce e quindi non si risolve e non si trasforma. Rimane dentro questa energia come un serpente arrotolato o come un fiore che non riesce a sbocciare: come è castrante!
Tante volte sentiamo oppressione al torace, al cuore o allo stomaco: non è vero?
Ci sentiamo chiusi dentro come se non percepiamo nient'altro che la nostra epidermide indurita e niente oltre: lo spazio che ci circonda, l'ambiente e le altre persone.
Allora proviamo a tagliare anche per aprire delle breccie, delle probabili aperture in questo "scafandro" in cui ci siamo rinchiusi: il nostro EGO.
Questa corazza cè la siamo costruita addosso per difenderci, ogni singolo pezzo si è costituito in relazione alle nostre paure: questo è certo perchè molti dei nostri blocchi emotivi (sempre causati dalle nostre paure) si sono tradotti in veri e propri blocchi corporei.
Questa corazza, pezzo per pezzo l'abbiamo indossata piano piano da piccoli crescendo fino ad età adulta. Ora grandi ci sentiamo stretti, ci sentiamo mancare l'aria e desideriamo, quando soffriamo, uscire e respirare la Vita.
Soffriamo perchè tanto desideriamo smontare qualche pezzo di questa corazza, tanto profondamente abbiamo paura di abbandonarla e diventare vulnerabili: e siamo dilaniati da due forze opposte, la paura e il desiderio.
Quanto desideriamo APRIRCI e PERCEPIRE di nuovo la VITA, ritrovando il CONTATTO perso?
Quanto siamo disposti finalmente ad affrontare le nostre paure vedendole per quelle che sono, comprendendole con consapevolezza, quindi sacrificare e abbandonare un pezzo alla volta questa armatura per sentirsi LIBERI?
LIBERI DI ESSERE! perchè questo è il passo verso la FELICITA', l'alleggerimento del nostro essere da tutte le paure e le idee distorte che ci fanno soffrire, un percorso a "perdere", a lasciare (e non sempre a guadagnare, come ci insegna questa società) per ritrovare essenzialmente se stessi: la VITA!